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Autore: Lely1441    09/06/2008    5 recensioni
Storia non mia, ma di Clari. "Questa ff si svolge dopo lo scontro di Gluttony con Riza, mentre lei lavora in incognito (nel capitolo 37, o 38 se non sbaglio. La scena tanto celebre *love*), quando il colonnello si precipita a salvarla *-* Ho deciso di sbizzarrirmi sui pensieri di Roy sull'accaduto."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Specifico: questo scritto non è mio, bensì di un’altra ragazza, Clari, che per una sfortunata serie di eventi che comprendono la sua posta elettronica e qualcuno che evidentemente non le vuole bene =_____=, non riesce a registrarsi come autrice su EFP. Io non ho fatto altro che prenderla e aggiungerci il codice html, sperando che vada bene ^^ Comunque, questa la pubblicherò io per lei, e se sarà necessario, anche le future ff ^^ (io ci spero molto che continui a scrivere ff RoyAi *____*)

Buona lettura!!




Personaggi: Roy Mustang, Riza Hawkeye

Tipo: RoyAi

Rating: Riflessivo? xD

Genere: romantico

Note: Questa ff si svolge dopo lo scontro di Gluttony con Riza, mentre lei lavora in incognito (nel capitolo 37, o 38 se non sbaglio. La scena tanto celebre *love*), quando il colonnello si precipita a salvarla *-* Ho deciso di sbizzarrirmi sui pensieri di Roy sull'accaduto.




Al tuo fianco



Non ci avevo mai pensato, oppure semplicemente non mi aveva mai sfiorato l'idea.
Perderla.
Cosa avrebbe significato per me, perderla?

Ogni giorno la vedo lavorare al mio fianco.
Da quando - dopo la guerra di Ishbar - le avevo chiesto di assistermi e proteggermi durante la mia "scalata al potere" non c'è giornata in cui io non incontri un suo sguardo, uno solo. Qualsiasi cosa questo voglia significare: approvazione, stanchezza, disappunto (il più delle volte)... E’ sempre un suo sguardo, e per me, conta più di ogni altra parola che quelle labbra, sempre serrate potrebbero pronunciare.

Tempo prima mi ero preoccupato e perfino indignato, che degli uomini la guardassero come una donna; solo io potevo farlo.
La gelosia mi scorreva nelle vene, mentre questi parlavano di lei, alle sue spalle, e ridevano, lasciando attraversare la loro mente da pensieri non molto amichevoli o gentili.
Sembrava li sentissi, quei pensieri.
Ma ora, dopo lo scontro contro gli Homunculus, mentre Riza lavorava in incognito, per mio volere, non mi importa più. O almeno quasi...
Lei c'è, ed è questa l'unica cosa che conta.

Quel giorno ho rischiato di perderla…
Quel giorno, ho rischiato di perdere me stesso.

Non ho potuto non provare un senso di perdita, e di ira. Per quanto io mi sforzassi di rimanere lo stesso, ai suoi fragili occhi, ai suoi veloci sguardi, non riuscivo a non pensare che… In quell'attimo, tutto sarebbe potuto finire.
E quando si finisce, non si ha più un inizio. Un inizio, insieme.
In ufficio, mentre fissavo la pila di fogli davanti a me, che non aspettavano altro che essere firmati, lei aspettava, accanto a me.
Aspettava che io muovessi un muscolo. Aspettava che io prendessi in mano la penna, per svolgere il mio dovere. Aspettava che il mio sguardo scivolasse sul suo.
Improvvisamente si fece coraggio. Mi parlò lei, per prima, "Scusami, per non averti più risposto" disse, cercando di levare dal mio volto quell'espressione vuota e malinconica.
Quel tu, che probabilmente le era uscito di getto, senza pensare, era dolce, e gentile... Ma non mi bastava. Le sue scuse non mi bastavano.
"Fosse per questo, che ti devi scusare" ribattei io, secco. La mia voce risuonò troppo dura, anche alle mie orecchie.
Alzai lo sguardo, in cerca dei suoi occhi marroni.
Erano così intensi, così belli.
La sua fronte si aggrottò, continuando a fissarmi, "E per cosa dovrei scusarmi?" chiese perplessa.
"Devi scusarti perchè avrei potuto perderti" dissi lentamente.
Distolsi lo sguardo, iniziando a fissare il pavimento.
La mia espressione era illeggibile, ed era questo che volevo.
Volevo che lei non capisse quanto io stessi soffrendo; quanto lei fosse importante per me.
L'espressione di lei si fece improvvisamente comprensiva.
Nemmeno io, riuscii a leggerle dentro, quella volta.
"Scusami" le sue labbra si incurvarono in un lieve sorriso, mentre continuava a fissare il mio profilo.
Mi voltai nuovamente verso di lei. Ricambiai. Non potevo non rispondere. Quei sorrisi, erano la mia vita.

Le giornate si sono fatte sempre più interessanti, ed ogni più piccolo attimo mi sembra importate, ed unico.
Unico, come lei.

Tutti hanno notato la mia strana euforia, e quanto io sia ottimista, negli ultimi tempi.
Le cose, nel quartier generale continuano ad andare avanti, anche se qualche piccolo disguido non manca mai.
Mi sento spesso dire "Sembra che sia stato lei, al posto della Hawkeye".
Ed è così.
Se avessi potuto, avrei fatto scambio, pur di risparmiarle quella sgradevole situazione.

Perchè lei, è la cosa più importante che mi sia rimasta, e lotterò, per averla ancora un'altro singolo istante al mio fianco.



Fine

   
 
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