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Autore: Mei_chan96    28/01/2014    0 recensioni
Era il 24 Gennaio, accadde una cosa terribile alla povera mei.
Racconto Autobiografico.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Diario di una ragazza Disastrata.


Credevo fosse finita. Anche gli altri lo pensavano...
Non è davvero così.
A volte non basta lasciarsi andare su Tumblr, bere un caffè, ascoltare la musica, fumarsi una sigaretta per far passare tutto. A volte non è davvero così.
Poichè alla fine i problemi ritornano e non puoi continuare a metterli da parte, devi affrontarli e distruggerli.
Ecco questa sono io, la ragazza disastrata, piena di problemi, che non sa cosa farsene della sua vita, che porta la maschera sulla faccia, kili di trucco sbavato, i capelli dal rosso fiamma spettinati. Si, questa sono io. 
Tutto iniziò quattro anni fa...
Io, amo molto la musica, cantavo, tutti dicevano che avevo una bella voce,che ero una promessa della musica. O forse no.
Beh, io avevo un gruppo musicale. Si chiamava: Red Dragon. Eh, già; Drago rosso.. Chi mai avrebbe scelto un nome così stupido? 
Io.
In questo gruppo eravamo in quattro: Io, che a quel tempo cantavo e suonavo la chitarra, un ragazzo di nome Samuele, il chitarrista-cantante, Andrea: il bassista ed Infine Giovanni.
Giovanni era il batterista del gruppo, dai suoi occhi azzurri color cielo e i capelli biondi morbidi come la seta, era sempre sorridente, felice,spensierato, senza nessun problema, sembrava che la sua vita fosse perfetta.
Ero rimasta molto colpita da questo ragazzo che oltre ad essere stupendo esteriormente, lo era anche interiormente e cercai sempre di più di apporfondire il rapporto con lui.
Forse la sua vita non era perfetta come sembrava, No, non lo era.
Ecco, lui era molto affezionato al nonno, che lo aveva lasciato tra le sue braccia.
Una cosa terribile.
Arrivammo ad essere migliori amici, ci raccontavamo tutto, dai segreti mai svelati alle cavolate più assurde che potevano esistere.
Infondo eravamo così amici da baciarci senza nessun problema, infondo eravamo amici e basta. Finchè un giorno venne da me dicendomi:
G: Mei, sono innamorato di te, non ce la faccio più a vederti con altri, a ridere e scherzare, quei baci sofferti, voglio che tutto ciò sia molto più di solo un'amicizia.
Ero sconvolta, anche io provavo lo stesso ma non ho mai avuto il coraggio di aprimi su questo argomento.
Con la voce rauca gli dissi:
M: Si, anchio sono innamorata di te, quindi posso ba- Baa- Baciarti? Dissi quasi sussurando.
La risposta fu  il silenzio.
Eravamo troppo presi da quel lungo bacio sotto la pioggia scrosciante, la cosa più bella che mi fosse capitata nella vita.
Cosa poteva esserci di più bello, mi perdevo nei suoi occhi azzurri tutte le volte,mentre lui rimaneva a fissare i miei occhi verdi e giocherellava con i miei capelli, mi abbracciava, mi baciava e mi diceva che mi voleva bene.
Forse quello era qualcosa di più di volersi bene, forse, era amore.
Non so come spiegarlo, le farfalle nello stomaco, la felicità di vedersi, i sentimenti corrisposti, era fantastico.
Quel fantastico si trasformò presto  in un incubo. 
Doveva accadere proprio a me? Perchè a me? Cosa avevo fatto?
Il giorno dopo il gruppo si sciolse, a quanto pare Samuele e Andrea partivano per studiare da solisti a Londra.
Fortunati loro, a me rimaneva Giovanni.
No, non mi rimaneva Giovanni. A Giovanni accadde una cosa quel giorno.
Una cosa orribile, che solo a pesarci mi scendono le lacrime.
Giovanni.
Era morto.
Si, una macchina l'aveva investito quel giorno stesso.
Ci dovevamo incontrare, non lo vedevo arrivare, così mi diressi verso casa sua, ma non credevo di vedere ciò che ho visto.
Sangue, sangue ovunque. Giovanni coperto da un telo bianco, medici ovunque e polizia che si domandava perchè un povero ragazzo di sedici anni avesse dovuto finire così. Cosa aveva fatto di male Giovanni? Cosa aveva fatto di male il ragazzo che amavo ed amo tutt'ora, cosa aveva fatto per finire così?
Dicono che il ti amo è per sempre. Si, è per sempre, il cuore si spezza una sola volta. Gli altri sono solo graffi.
Il mio cuore  si spezzato in due.
Sono corsa verso quel telo, l'ho guardato , l'ho abbracciato, ho urlato il suo nome, piangevo, morivo dentro, ero sporca di sangue, non mi importava, ora importava solo Giovanni. 
Mi manca terribilmente. 
Mentre medici e polizia cercavano di allontanarmi e abbracciarmi, io non volevo lasciare Giovanni, volevo tenerlo tra le mie braccia, baciarlo e abbracciarlo ancora una volta.
Ho pianto per due anni.
Già, quel 24 Gennaio maledetto.



continua....................

 

ANGOLO DELL'AAAUUTTRRRRIICCCEEEEEEE.. =w=

Questo racconto è autobiobgrafico, ho vissuto questa esperienza in prima persona e ho sofferto tanto, voglio continuare a racconatarla pezzo per pezzo e far capire alle persone che non sono le piccole cose a far soffrire ma è ciò che ci ferisce nel profondo a farci soffrire, ormai sono quattro anni che Giovanni è morto veramente, ed io, Mei, ho superato la cosa, ma infondo non posso dimenticarla. :c Aspetto recensioni.

Questa è un autobiografia, perfavore, è un ricordo personale, evitate di copiarla o rubarla.
  
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