Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: lu1980    28/01/2014    0 recensioni
Cose c'è di meglio di una fuga per tornare dove tutto è iniziato?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dottor Zero, Harlock, Miime, Tochiro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Key … Key, mi senti?-
La ragazza sedette guardandosi attorno -oh Tadashi, mi scoppia la testa-
-normale, ci hanno sedato-
-il capitano, dov'è il capitano!?-
-temo l'abbiamo portato via … quello che mi preoccupa è quella macchia di sangue fresco e nostro non è-
*****
Si svegliò sentendo qualcosa di morbido sotto la testa e qualcosa di caldo che la copriva, aveva un odore familiare ma non era il suo.
Isolò le voci attorno a sé, doveva riflettere, erano atterrati su quel pianeta artificiale chiamato MK25 per fare scorta di provviste, stavano quasi per finire quando si udirono degli spari in lontananza seguiti da grida di paura e fumo in quantità.
In tutto quel  frastuono udì la sua voce chiamarla e quella di Mitaka rispondere "capitano mettiti in salvo, penso io al comandante!", poi ricordava solo il buio ... si Mitaka, quello che sentiva era il suo odore.
Già Mikata, alto bruno occhi scuri, uno degli ultimi acquisti dimostratosi subito molto abile nei lavori meccanici, tanto abile da diventare il braccio destro di Maji.
Tornò ad ascoltare le voci, erano di scherno misto ad istigazione.
-avanti, fateci vedere cosa nascondete lì dietro!-
-vi abbiamo già detto che ci sono solo le nostre giacche-
Decise che era giunto il momento di fare qualcosa, lentamente scostò l'indumento che la copriva e si alzò in piedi.
-o porca vacca!- esclamò quello che sfotteva -ma è una donna-
-e che gran pezzo di donna!- aggiunse un altro.
-comandante, lieto che stai, bene- disse uno dei pirati.
-grazie … Mitaka, rapporto!-
c'è poco da dire, siamo in una specie di prigione e, stando ai discorsi delle guardie, anche il capitano e...-
-non fare nomi, ho capito-
-scusa comandante-
-tranquillo, piuttosto, pensiamo a come uscire da qui e a trovare gli altri e le nostre armi-
-come ordini .... avete sentito? Al lavoro!- il pirata incitò i compagni e tutti iniziarono a tastare le pareti della cella.
-senti un po', dolcezza, perché non ci facciamo compagnia?-
-no grazie, ho altro cui pensare ora-
-come osi!? Ora ti faccio vedere io!-
L'uomo si avventò contro Kyra, ma lei fu più rapida di lui e con poche precise mosse lo mise fuori gioco.
-comandante, trovato!-
-bene, Mitaka, portaci fuori di qui!-
Eseguendo l'ordine all'istante assieme ad un altro pirata smontarono un pannello della cella e iniziarono a lavorare sui cavi trovati al suo interno.
In un altro punto di quella prigione un uomo osservava attraverso un monitor cosa stesse accadendo, dietro di lui il prigioniero ferito e indebolito per le percosse subite iniziò a ridere ricevendo dai suoi carcerieri un nuovo pugno in viso per farlo tacere.
==eih tu! ... Ovunque tu sia in questo posto, sappi che stiamo arrivando!==
L'uomo si girò di scatto, quella ragazza stava guardando con rabbia giusto in direzione della telecamera.
-sei morto-
Disse il prigioniero con la poca forza rimastagli prima che un nuovo pugno gli facesse perdere i sensi.
Kyra guardò gli altri occupanti della cella mentre i pirati uscirono per fronteggiare le guardie che, nel frattempo, stavano sopraggiungendo.
-voi che fate, siete con noi?- chiese agli altri occupanti della cella.
-meglio morire combattendo, che in una galera!- disse rialzandosi quello che ara stato steso - ... sono Dimitri … comandante?-
-a dopo le presentazioni .... Mitaka, abbiamo cinque nuovi acquisti!-
-bene, un po' di aiuto non fa male! ... Comandante, quanti prigionieri vuoi?-
-almeno una decina ... ci serviranno anche come scudi!-
-agli ordini! ... uomini eseguire!-
Le guardie, nonostante fossero parecchie, grazie al fatto che non erano molto addestrate furono messe fuori gioco quasi subito.
-due domande, e voglio subito una risposta, chiaro?- Kyra guardava i prigionieri con un volto che avrebbe gelato il sangue anche al più rude dei pirati -uno dove sono le nostre armi ... due dove sono il capitano e due ufficiali che mancano ... avete pochi secondi-
-e se non volessimo dirtelo-
Kyra di tutta risposta gli sparò in mezzo agli occhi con la sua stessa arma sottrattagli pocanzi.
-allora?-
-seguiteci- rispose una delle guardie.
Furono condotti fino al termine di un lungo corridoio, era l'armeria, appena entrati, i pirati individuarono subito le loro.
-capitano la tua pistola-
-grazie, Mitaka-
-eih, un momento, quel simbolo lo conosco!- esclamò Dimitri vedendo il simbolo impresso sulla fibbia del cinturone.
-noi no- rispose uno dei compagni di cella.
-amici, avete di fronte l'equipaggio dell'Arcadia- rispose il russo lasciandoli senza parole.
-comandante, le armi del capitano?-
-tienile tu per ora-
Dall'alto dei suoi due metri abbondanti Mitaka era l'unico del gruppo a poter portare il cinturone del capitano senza inciampare nella spada-fucile.
-e ora portateci dai nostri compagni!- ordinò Kyra rivolta ai prigionieri.
Le guardie li condussero lungo un altro corridoio, dove circa a metà trovarono la cella dov'erano rinchiusi Tadashi e Key.
-il capitano non è con voi?- chiese Kyra mentre i pirati facevano saltare il sistema a raggi laser.
-ci hanno diviso, quasi subito- rispose Tadashi allacciandosi il suo cinturone.
-loro chi sono?-
-compagni di cella e nuovi acquisti, se vorranno, Key-
-Kyra, c'è un problema, il capitano è ferito … temiamo in modo serio, a giudicare dal sangue lì a terra-
La ragazza non rispose si limitò a dare un'occhiata a Mitaka che sollevò di peso una guardia con fare minaccioso -se ti è cara la vita ti conviene dirci dov'è il capitano-
-c ... c'è solo un posto, dove potrebbe essere ... l ... le celle di massima sicurezza della torre-
-andiamo!- ordinò Kyra.
Usando i prigionieri come apri strada, si diressero alla meta, come aprirono le pesanti porte d'acciaio, furono investiti da una pioggia di colpi sparati da altre guardie che ottennero solo la morte dei loro compagni e di quattro dei cinque nuovi acquisti di cui rimase in vita solo Dimitri.
I pirati usarono l'effetto sorpresa nel fare irruzione uccidendoli, rimase in vita, volutamente, solo il direttore.
-fermi, o lo uccido!- intimò puntando una pistola in direzione di un Harlock semi-incosciente -allora "comandante Kyra" non dici nulla?-
-a dire il vero è maleducazione non presentarsi-
-chiedo scusa "signora", Morbius, al suo servizio- aggiunse con un ghigno.
-è messo piuttosto male- Key usò la schiena di Tadashi come copertura -Kyra, che facciamo?-
Kyra rise -forse scordi che da morto la sua taglia diventa un terzo- l'uomo sgranò gli occhi, aveva fatto centro -ho io una proposta da farti ... un duello, tu ed io ... se vinco, ce ne andiamo col capitano, se perdo t'intaschi tutte le taglie che ci sono su di noi ... ti va la cosa?-
-.... k ....- fu l'unica cosa che Harlock riuscì a pronunciare unitamente a dei lamenti di dolore.
-certo dolcezza ... quale arma?-
-la sfida l'ho lanciata io, a te la scelta-
-spada!- Morbius si sentiva forte della sua decisione vedendo che la ragazza aveva solo la pistola -ops, che sbadato, ma tu non ce l'hai-
-sicuro? ... Mitaka!- Kyra allungò il braccio ed il pirata le passò quella del capitano che fece vibrare nell'aria - cercate di liberare Halock e di scappare, chiaro?-
-non ti lasciamo qui! Lui non ce lo perdonerebbe mai!-
-Daiba è un ordine! .... Morbius, quando vuoi, sono pronta!- disse avanzando verso il centro della stanza.
-sai … solo ora mi rendo conto ti averti sottovalutato, non avrei mai dovuto lasciarti nella cella dell'equipaggio-
-basta parole … fatti sotto!-
Le spade s'incrociarono più e più volte, Morbius, più veloce nei movimenti la ferì in diversi punti di gambe e braccia con tagli superficiali ma fastidiosi e troppo precisi per essere fatti da mano umana.
Approfittando di un attimo di stallo, Kyra, volle studiare il suo avversario, le tornò alla mente un trucco insegnatole ai tempi dell'accademia per capire chi avesse di fronte.
Un novo attacco da entrambi fu portato avanti, stavolta, Kyra si abbassò e riuscì a schivare il colpo avversario e in tutta risposta sparò un colpo con l'arma del capitano.
-maledetta! Hai barato!-
-anche tu non dicendo che sei un uomo meccanico!-
Rispose saltando all'indietro mentre tutto iniziò a tremare come sotto un terremoto.
-che succede!?- urlò Dimitri impaurito.
-è arrivata l'Arcadia- rispose Tadashi.
Il soffitto fu sfondato dagli arpioni e la stanza invasa dal fumo, pochi istanti e tutti si trovarono all'interno della nave in rotta per lo spazio.
Il capitano e Kyra furono portati subito in infermeria, mentre il resto della ciurma andava occupare il proprio posto a bordo, Dimitri fu condotto in plancia da Key e Tadashi.
-dove credi di andare?-
-in plancia, papà … dobbiamo lasciare questo pianeta il prima possibile!-
-sei ferita, hai bisogno di cure!-
-sono solo dei piccoli tagli, possono aspettare!-
-tuo padre ha ragione, fai almeno una dose di antibiotico- l'ammonì Zero alzando per un attimo la testa dalle ferite del capitano.
-vada per quello, tanto devo aspettare Meeme che mi porti la divisa … com'è messo?-
-ha la febbre alta, ma si rimetterà, un paio di giorni di antibiotico e riposo lo rimetteranno in sesto-
Fatta l'iniezione e cambiati gli abiti, corse in plancia per dare le direttive del caso.
-comandante in plancia!- pronunciò un pirata a voce alta.
Dimitri rimase senza parole con la divisa, costituita da pantaloni neri stivali marrone e casacca rossa portata con le maniche un poco sollevate era un'altra persona e l’aspetto era nettamente più autoritario.
-eih amico, chiudi la bocca potrebbe entrarti qualcosa- gli disse scherzosamente Tadashi prima che la nave fosse scossa.
-ci hanno sparato! … localizzate da dove!-
-subito comandante! … una nave da guerra sta lasciando il pianeta a tutta velocità- rispose l'addetto al radar.
-cosa facciamo?- chiese Key.
C'era solo una cosa da fare, Kyra rifletté un attimo tra sé e poi ordinò.
-tutti ai posti di combattimento, prendo io il timone!-
In pochi secondi e da ogni postazione della plancia partivano ordini ai vari settori della nave.
-cosa vuol fare?- chiese Dimitri.
-andiamo all'attacco- rispose Key -tieniti forte-
Si sentiva molto tesa, era la prima volta che governava la nave da sola, impugnò la ruota del timone e chiuse per un attimo gli occhi “aiutami tu” disse fra sé e subito avvertì una strana sensazione, che fosse il famoso spirito di Tochiro di cui Harlock le aveva parlato nella sala del computer? Lo spirito del progettista della nave che proteggeva tutto e tutti a bordo.
Non c’era tempo per le superstizioni, aprì gli occhi ed iniziò le manovre.
-Key, cannoni pronti … fuoco al mio comando!-
-come ordini … postazioni di fuoco tenersi pronte-
L’Arcadia virò e si diresse verso la nave nemica.
-comandante, ci chiamano dalla nave!-
-sullo schermo- rispose all’addetto radio.
Comparve Morbius con l’evidente buco nello stomaco da cui uscivano qualche filo e parecchie scintille.
-questo tuo scherzo mi costerà parecchio in riparazioni, sai?-
-tranquillo a breve te li risparmierai quei soldi- con un cenno della mano ordinò di chiudere la chiamata –Key dai il segnale arancione-
-subito!-
-cosa sarebbe?-
-il pre-attacco, Dimitri … preparati ora si balla-
L’Arcadia aumentò ancora di velocità.
-ora Key, ORA!-
-sì … a tutti i cannoni FUOCO!-
L’interno della plancia divenne rosso mentre all’esterno un’infinità di fasci laser partivano da ambedue le navi.
-COLLISIONE!- gridò Key all’interfono.
L’Arcadia virò di poco andando ad impattare contro la nave nemica circa a metà facendola esplodere in un bagliore accecante.
-Key, dai il cessato allarme e chiedi il rapporto danni-
-subito-
Kyra si asciugò il viso con un asciugamano comparsole davanti.
-novità?- chiese.
-hanno dovuto sedarlo, voleva alzarsi, però prima di chiudere gli occhi ha sorriso … era rivolto a te, ne sono sicura- rispose Meeme prima di andarsene.
Messo l’asciugamano sul collo, guardò in direzione di Key in attesa di risposta, mentre con un cenno del capo salutava Tadashi ritornato dalla sua torretta di fuoco.
-abbiamo dieci cannoni da rimettere a nuovo e un po’ di graffi sparsi per la carena-
-feriti?-
-una decina in modo lieve-
Kyra guardò la mappa stellare, in quella zona non c’erano meteoriti o rocce vaganti, di conseguenza, non potevano ricorrere all’asteroide.
-non conosco questo quadrante, voi sapete se c’è un pianeta sicuro dove poter atterrare?- chiese in direzione dei primi ufficiali.
-vediamo … -Tadashi rimpicciolì la mappa per avere una visione d’insieme –sì, possiamo andare a….-
Neanche il tempo di finire la frase che il computer prese il controllo di navigazione, facendo spaventare Dimitri.
-che gli prende a sta nave adesso!?-
-nulla, è il computer, ha preso lui il controllo- chiarì Tadashi.
-dove siamo diretti?-
-Heavy Meldar, comandante-
-bene, Tadashi a te la plancia avvisami quando siamo in dirittura d’arrivo-
-come ordini-
-Key, trova una cabina a Dimitri, vorrà darsi una rinfrescata anche lui, credo-
-va bene-
Con passo lento causato in parte dalla stanchezza ed in parte da un tremendo mal di testa si diresse in infermeria, fortunatamente, non incrociò nessuno lungo il cammino.
Si sedette sulla prima sedia che trovò, le luci basse le diedero subito giovamento.
Torisan, che era lì a vegliare il suo padrone, si avvicinò strusciandosi sulle sue gambe come un cane.
-bambina mia, hai delle occhiaie spaventose!-
-e la testa che mi scoppia … dammi un analgesico, papi-
-vedi di riposare un po’-
-tranquillo, ho già dato disposizioni-
-dove siamo diretti?- chiese Zero.
-ha deciso il computer … Heavy Meldar-
Nell’udire quel nome Torisan iniziò a piangere.
-eih, cosa ti prende?- disse dolcemente Kyra accarezzandogli la testa.
-è il pianeta dove si sono conosciuti Harlock e Tochiro … e dove lui riposa-
-ho capito, ma cosa centra con l'Arcadia, dottore?-
-è lì che è stata costruita-
Si svegliò con largo anticipo rispetto l’ora puntata sulla sveglia avvertendo un piacevole calore all’altezza dei piedi.
-e tu come sei entrato?- chiese vedendo Torisan accovacciato.
Lui in risposta si stiracchiò e col becco indicò la poltrona dove c’era la divisa del capitano.
-ecco spiegato … tu aspettami da bravo, metto questa roba a lavare e poi lo raggiungiamo, ok?-
-graaaaa!-
Quando uscì dal bagno, lo trovò che girava per la stanza rumoreggiando.
-graaaaa! Graaaaa!-
-guarda che l’ho visto da me che ci ho impiegato più del solito, sai? … dai andiamo-
-graaaaa!-
Torisan spiccò il volo e la precedette lungo i corridoi della nave, lo ritrovò poco più in là appollaiato su un oblò, avvicinandosi vide che, in lontananza, si poteva già scorgere il pianeta.
-Heavy Meldar-
-gra….- rispose l’animale posando la testa sulla spalla della ragazza mentre grandi lacrime gli riempivano gli occhi.
-vieni- Kyra allungò il braccio per farlo salire –ascoltami bene … piangi pure il tuo padrone, ma ricorda, sei un pirata anche tu e sulla plancia niente lacrime, intesi?- gli disse accarezzandogli la testa.
-gra-
-bravo, sapevo che mi avresti capito-.
Torisan si spostò dal braccio alla spalla posando il capo sopra la sua testa girato dal lato degli oblò e rimase in quella posizione fino a pochi passi dalla plancia punto in cui spiccò il volo per andare a posarsi sulla spalliera della poltrona del capitano.
-comandante in plancia!- disse un pirata ad alta voce.
-comandante, caffè?-
-grazie, Masu … che ore sono sul pianeta, Key?-
-quasi le otto del mattino-
-mmmm, sarà meglio aspettare che cali la sera per atterrare senza dare nell’occhio-
-affatto!- Harlock si alzò portandosi al centro della plancia –atterriamo e facciamoci sentire!-
-vuoi tirarti addosso una marea di curiosi!?-
-tranquilla Kyra, nessuno oserà avvicinarsi … Key, esegui l’ordine!-
-subito!-
L’Arcadia iniziò la sua discesa verso il pianeta desertico, a breve distanza dall’unico centro abitato Harlock si allontanò dalla plancia.
-Key alza la bandiera- disse uscendo.
Il Jolly Roger sventolò sul pennone e sotto di lui il capitano a braccia conserte e viso serio attendeva la reazione degli abitanti che non tardò ad arrivare, l’Arcadia passò a bassissima quota sopra le case facendole tremare e facendone uscire gli occupanti prima di riprendere quota e dirigersi verso la montagna.
I lavori di riparazione iniziano in men che non si dica, il computer analizzò quanto necessario ed a ognuno fu affidato il proprio posto.
Al calare dei due soli Kyra uscì dalla montagna per vedere lo spettacolo del tramonto.
-anche lei veniva sempre a vederlo-
-lei chi, dottore?-
-Esmeralda- rispose Zero.
-è molto bello … ha dei colori splendidi-
-comandante, comandante! … il capitano non si trova!-
-starà riposando in cabina-
-non c’è neanche lì, è andata Meeme a vedere-
-l’avete chiamato via radio?-
-sì, ma non risponde-
-dottore dove potrà essere?-
-graaaaaaa!-
Torisan comparve dal nulla iniziando a tirarle una manica.
-stai calmo so già tutto-
-gra! Gra!-
-smettila di tirare, Tori, così mi strappi la manica!-
-fa così perché vuole che tu lo segua- precisò il medico.
-seguirlo!? … vuoi forse dirmi che tu sai dov’è il capitano?-
-graaaa!-
-essia … prendo la pistola e andiamo-
-graaaa!-
Torisan era euforico, fortuna che Kyra aveva preso uno scooter per seguirlo a piedi sarebbe stato impossibile, l’animale volava molto veloce.
Fermò la sua corsa solo nei pressi del cimitero del paese.
-fammi strada-
-gra-
Quasi a rispetto del luogo dove si trovavano anche Torisan, si muoveva sulle zampe accellerò solo quando iniziò ad avvicinarsi ad una tomba posta su una collinetta nessun nome sulla lapide nessuna foto a ricordare chi vi riposasse solo il Jolly Roger vi era scolpito col suo preciso significato.
-gra-
-ti manca molto?-
-gra-
Un rumore di passi felpati attivarono l’avviso di pericolo mentale facendola girare.
-Harlock- pronunciò a fil di voce rimettendo l’arma nel fodero.
Lui accennò un sorriso –ecco spiegato perché non mi hai seguito … avevi già in mente di portarla qui- disse rivolto a Torisan, che gli si posò sulla spalla, mentre versava il contenuto della bottiglia di vino sulla lapide.
-gra … gra-
-andiamo al saloon, ho bisogno di bere-
-non sarà pericoloso?-
-no, su questo pianeta è nata l’Arcadia ed i suoi abitanti sanno che qui possiamo tornarci in qualsiasi momento-
Arrivarono in paese che già calava la sera, le poche persone che giravano per la strada salutarono Harlock chi con un cenno del capo chi toccando la balza del cappello.
Il pirata entrò con passo sicuro dirigendosi verso un preciso sgabello che venne liberato all’istante, al barman non disse nulla l’uomo sapeva già cosa servirgli poi guardò Kyra.
-acqua, grazie-
Bevvero in silenzio e con lo stesso silenzio uscirono dopo aver buttato qualche moneta sul bancone, fuori era già buio e si era formata una certa folla, incuranti, risalirono sugli scooter diretti alla montagna.
A bordo era tutto come al solito, lasciati gli scooter al loro posto, andarono in plancia preceduti da Torisan che si alzò in non appena entrarono nell’hangar della nave.
-Key, rapporto-
-riparazioni terminate, capitano-
-bene … traccia una rotta di contatto con l’asteroide-
-subito … fatto-
-Arcadia, go!- ordinò prima di sedere alla sua poltrona.
La nave vibrò e nel buio della notte riprese il suo viaggio.
-sai una cosa? … finalmente ho capito cosa intende Harlock quando dice “vado a parlare con il mio amico”- a quella frase il computer dell'Arcadia s'illuminò e lei sentì una mano posarsi sulla spalla.
-ne ero sicuro-
Kyra si appoggiò al petto del suo capitano.
-stanca?-
-direi … fuga da una prigione, pilotaggio in solitaria della nave e la visita al pianeta, il tutto in meno si una settimana!-
Harlock si mise a ridere prendendola in braccio.
-mettimi giù … riesco ancora a camminare! … e poi qualcuno potrebbe vederci- aggiunse piano.
Si allontanarono fianco a fianco mentre un ologramma compariva dietro di loro sorridendo e annuendo.

  
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