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Autore: robs_10    28/01/2014    5 recensioni
Fine della Fan Fiction. Non aggiungo altro, sta a voi leggere.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve, ragazzi. Mi chiamo Lucy, e se vi stareste chiedendo  ‘Ma è l’amica di Alex?’ rispondo con un sì. Ma adesso io voglio parlarvi della MIA storia.
Sono passati due lunghissimi anni da quel maledetto Halloween ..
Dunque, è successo quest’estate. Ero sempre con Alex, Michael, Demi e Dan. Ormai ci eravamo dimenticati tutti dell’essere dal volto bianco. Avevamo deciso di andare in campeggio e, come si sa, in un bosco. Nella nostra città l’unico bosco..  è quello di Slenderman. Tutti lo avevamo scordato. Quindi, senza pensieri, ci accampammo lì.
“ Beh, penso che qui vada bene. Se dovessimo avere bisogno, bussiamo a quella casetta lì.” Disse Mich.
Acconsentimmo tutti. Più tardi, quando il sole tramontò, eravamo decisi a fare un falò. Cantammo canzoni, Demi suonava la sua chitarra, scherzavamo e giocavamo. Poi Dan se ne uscì con l’idea di raccontare storie horror. E indovinate quale? Slender!
Ovviamente, nessuno se ne ricordò. Dan ci parlò del gioco. Ci mettemmo tutti a ‘giocare’. D’ improvviso, sentimmo un rumore.
“Ragazzi.. non per qualcosa, ma ho come un Flash Back. Io vado a dormire, non ho voglia di giocare..” Dissi assonnata e un po’ impaurita.
Andarono tutti a dormire, si spaventavano anche loro.
Dan, come sempre, lesse i suoi adorati Creepypasta. Ne trovò uno dalla foto inquietante. ‘Smile. JPG’. Che sarà mai? E bho.
“E’ un cane, credo Husky, che ha questo sorriso. No, ma che dico, è molto di più. Un uomo morto che si reincarna in codesto cane. La leggenda narra che se guardi la foto di questo cane, puoi avere attacchi di schizofrenia, crisi epilettiche, e rischi la morte per infarto.” Lesse Dan, e ovviamente c’era la foto che tutti guardarono.
Intelligentemente, Dan scaricò la foto. Mise il telefono vicino Demi e Alex, e loro s’impaurirono.
Erano già le 3.09. Nessuno riuscì a dormire. Michael continuava a girarsi e rigirarsi; non doveva farlo. Si girò una volta, e trovò il volto bianco cadaverico di Slender che lo fissava. Poi, scomparve. Lui aveva detto così, ma nessuno ci credette. Io sì.
Avevamo un po’ di fame, così andammo a bussare a quella casetta.  Erano le 3.57. Non c’era nessuno dentro. Era vuota, deserta. Non c’era nemmeno una presa della corrente o un interruttore, quindi dovevamo usare le torce. Girovagammo per la casa, alla ricerca di qualche mensola o un frigorifero. Niente, solo una busta di patatine scadute nel 2006.
Ci sedemmo su una poltroncina, a chiacchierare. Poi, accadde l’inaspettato. La televisione.. si accese  sola. Pensammo che era normale, ma poi abbiamo visto che il filo della tv non era attaccato. Panico, terrore, paura. Provammo a uscire dalla porta principale, eravamo certissimi che fosse quella, e invece ci ritrovammo in un’altra stanza.  Sentimmo abbaiare, ma non c’erano cani. Poi ci girammo, e vedemmo un Husky dagli occhi luminosi.. che sorrise. Scomparve nel buio; trovammo un foglietto.
‘Siete proprio sciocchi. Indovinate chi sono? Ricomincerà un incubo per voi. E vi avviso che difficilmente finirà. Non si esce da questa casa, mi dispiace per voi. Sarete costretti a marcire qui  per l’eternità. Io vi avevo avvisato di non disturbarmi più. E voi avete fatto tutto il contrario. Adesso mi vendicherò, e morirete tutti.’
Pianti.. lacrime.. ma chi è costui? Io non ricordo niente. Bha.
“Adesso ricordo. Diamine, lui ci aveva avvisati di non disturbarlo più. E ora?!” Disse Demi, singhiozzando.
“E ora.. faremo il suo gioco per l’eternità. Fino a quando non moriremo.” Disse preoccupato Dan.
“E’ tutta colpa tua, e della tua stupida passione per l’horror. Se tu non avessi cominciato a leggere quelle dannate storielle non saremmo qui a marcire con un tizio senza faccia e uno stupido cane che ci sta appresso!” Disse  Alex.
“Amore, calmati. Possono sentirci. Ci faranno del male subito, taci.” Rispose Mich.
Trovammo un film sul telefono, tanto per passare un po’ il tempo. Diamine, esisteva anche un film su Slender. Decisi, lo guardammo.
Scene terrificanti, quel che succedeva agli attori successe a noi. Poi quell’essere che ha tagliato la testa a una persona e l’ha data in pasto all’Husky. Terrore, puro terrore.
“Spegni questo maledetto aggeggio. Abbiamo paura per conto nostro, non ti ci mettere anche tu Dan.” Dissi.
Ci addormentammo che erano le 5.18.  Ci svegliammo dentro la casa, ovviamente. Provammo a uscire dalla porta, visto che era giorno, ma niente. Imprigionati lì dentro. Avevamo una fame tremenda.
Mich cominciò a mordere ogni cosa. Poi, si morse l’avambraccio. Si era staccata la pelle e poi morse la sua stessa carne. Cominciò a masticare e ingoiò. Gli uscivano le lacrime dagli occhi dal dolore, ma non potè farne a meno. Glielo si leggeva nei suoi occhi lucidi.
Alex lo prese a schiaffi per farlo smettere, e ci riuscì. Il sangue affluiva come una cascata. Dan gli fasciò la ferita, altrimenti rischiava di morire dissanguato.
Più tardi, Demi ebbe la ‘brillante’ idea di provare a spaccare le finestre e uscire da lì. Spaccammo la finestra gettando il televisore, ma ci ritornò incontro.  Non si ferì nessuno, per fortuna. Arrivò la notte, con essa la paura e la fame. Non sapevamo che fare. Cominciammo stupidamente a morderci la pelle, poi staccarla e ingoiarla. Ci curammo tutti, ma la garza era quasi finita.
“Rischieremo di morire, così. Basta ragazzi.” Disse Mich.
“Tanto moriremo lo stesso, ora o tardi non importa.” Risposi.
Aspettammo lentamente, affamati. Cercavamo aiuto, e nessuno ce lo seppe dare..
Nella stanza da letto trovammo una pergamena, con la storia di un certo Mephisto Pheles. Chi sarà mai?
“La paura.”  Rispose Dan.
“… ‘Ma il vero gioco comincia ora. Io sarò qui con voi, sempre. Se vi sentirete osservati.. tranquilli. Sono io.’ ..” Lessi dalla pergamena trovata lì.
Avevamo tutti moltissima fame, non sapevamo come fare. Poi vedemmo un’ombra che veniva verso di noi.
“Chi sei tu, ora? Abbiamo abbastanza problemi..” Disse Alex, un po’ triste.
“Sempre io, chi volete che sia? La fata turchina? Stolti  ragazzini. Mi state annoiando. Ho deciso una cosa.” Rispose Slender.
“Parla.” .. Eravamo tutti curiosi.
“Vi farò uscire da questa casa, ma non dal bosco. Guardatevi le spalle.” Rispose. Ma perché tale gesto?
Aprimmo la porta, trovammo il bosco.. diverso dal solito.  Occhi rossi che ci fissavano, ombre che si avvicinavano.. e un uomo. Faceva parte di quella marmaglia di esseri spaventosi. Era un uomo alto, vestito con una mantella nera e aveva una cicatrice che gli divideva il volto a metà. Chi sarà mai?
“Salve, ragazzi.  Sono  Mephisto Pheles. Non mi conoscete, ma io conosco voi. Siete stati davvero degli stupidi a ritornare in questo bosco. Non ne uscirete, sappiatelo. Non importerà più a nessuno di voi. Adesso, voi non siete mai nati per i vostri familiari come per nessuno. Scomparirete.” Spiegò costui.
Ora, l’unica cosa da fare è stare uniti. Vi furono abbracci e lacrime tra noi. In continuazione. Nient’altro. Per provare a distrarci camminammo nel bosco. Trovammo qualche bacca e la mangiammo, finalmente. Poco dopo un ombra si avvicinò a Daniel.
“Che cosa vuoi?...” Disse triste Dan.
“E’ inutile farvi la tipica romanzina del ‘siete stati stupidi’ e bla bla bla. Un tempo io ero come voi. Un essere umano. Mi è successa la stessa cosa. Poi, ho scelto di fare un sacrificio duro per salvarmi la vita. Ero con dei miei amici dentro questo bosco. Loro sono tutti morti in modo tremendo davanti a me: L’essere dal volto bianco ha avuto la forza di spezzargli le ossa con il pensiero. Poi ha tolto loro la pelle e ha mostrato a tutti, vantandosi, le ossa spezzate. E’ stato orribile. Poi mi ha minacciato di farmi la stessa cosa, ma ho chiesto di unirmi a loro e mi ha risparmiato. Ora, sta a voi scegliere. Diventare ombre come me.. o morire. E vi avverto che essere un’ombra non è per niente bello. Perseguitare le persone e uccidere la loro anima. Faccio questo da un centinaio di anni. Premetto una cosa: Siccome ora è come se non foste nati per nessuno, vi scorderete lentamente chi siete voi e le persone accanto a voi. E quando ciò accadrà.. in quell’esatto istante è come se vi foste uccisi l’anima. Slender, poi, farà la stessa  cosa con il vostro corpo, ma in modo più doloroso. Vi ho avvertiti. A presto.” Rispose l’ombra.
Dopo questo avvertimento, c’è stato il silenzio tombale tra noi. Non sapevamo cosa fare.
Arrivarono la notte, poi la paura. La passammo tutti con un inquietante tranquillità. Poi arrivò il giorno: aveva un’aria più spaventosa della notte. Tutte le creature si svegliarono, poi l’essere dal volto bianco ci comparve davanti.
“E  voi chi siete? E io, chi sono? Dove mi trovo?” Disse Daniel.
D’improvviso vennero a tutti in mente le parole dell’ Ombra del giorno prima. Cominciammo tutti a piangere, e Dan chiese perché piangevamo, ignaro di tutto. L’essere dal volto bianco.. sembrava mi guardasse con tanto di sorriso malefico, ma non aveva occhi o labbra. Il nostro amico scomparve tra le  lunghissime braccia di Slender. Quello che poi rimase di Dan, non era altro se non sangue. Piangemmo tutti, tranne Demi. Lei era quella che ci teneva di più a lui, ma non le uscì una lacrima.
“E ora? Cosa facciamo? Domani prenderà un altro di noi, me la sento.” Disse Alex.
Mich la abbracciò forte, e poi la baciò asciugandole la lacrime. 
Demi andò a letto, poi le uscì qualche lacrima.
“Come hai fatto a non piangere?” Chiesi.
“Era come se ce l’avessi con Dan perché è grazie a lui che siamo finiti in questo casino, ma so che non è solo colpa sua. E poi, io sono una ragazza forte, non piango davanti a nessuno. L’unico che mi ha vista piangere è stato lui. Ora mi manca terribilmente, ma toccherà la stessa cosa a ognuno di noi.” Mi rispose.
“… E se diventassimo ombre?” risposi.
Sì, lo chiesi proprio io. Quella ragazza fifona che si spaventava di un ‘innocuo’ bosco.
“… no, preferisco morire che uccidere la gente. Merito questo, d’altra parte. Ora, dato che probabilmente è la mia ultima notte, abbracciami. Mi sento sola.” Disse Demi.
Acconsentii. Poi arrivò Alex.
“Vi ho sentite parlare. Lucy, io diventerò un’ombra. A mio rischio e pericolo. Tu? Sei con me?” Rispose.
Annuì. Poi Mich abbracciò Alex, ma  non voleva diventare un’ombra anche lui.
Ci addormentammo tutti, poi arrivò il solito risveglio. Demi mi guardò e chiese a tutti chi eravamo, stessa cosa Mich. Vi furono solo lacrime. Io e Alex li abbracciammo, fino a quando lo Slender venne a prenderli. Ancora sangue.
Io e Alex piangemmo ininterrottamente. Mentre l’essere dal volto bianco se ne stava andando, lo fermai.
“Slender, fermati. Dobbiamo chiederti una cosa.” Dissi.
“Cosa volete?” Rispose.
“.. Risparmiaci, vorremmo diventare ombre. Sappiamo già cosa ci aspetta.”
“Bene. Venite con me.” Rispose.
Ci condusse per un sentiero, trovammo i cadaveri dei nostri amici. Accanto c’era un libro.
“Leggete queste scritte, poi autolesionatevi e fate bere il vostro sangue a quell’ombra.” Ci disse.
Annuì, e con me Alex. Lette le scritte, con un coltellino mi ferii la gamba, mentre Alex si provocò un taglietto sull’avambraccio.
L’ombra leccò le nostre ferite. Poi il nostro corpo mutò. Anzi, le nostre anime si separarono dai corpi.
Adesso siamo  quel che siamo: due ombre. Ricordo bene quel giorno, il lontano 21 settembre 2011. Alex è vicino a me, noi siamo ovunque. Guardatevi tutti le spalle, potremmo essere dietro di voi. A presto.
 
  
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