Dal capitolo 1: "Sapevo che era sbagliato, terribilmente sbagliato. Ma i suoi occhi erano così chiari che mi ammaliavano, mi portavano in un limbo senza tempo né spazio.
Ero persa in un mondo parallelo. [...]
Di quegli sguardi mi nutrivo come se fossi un'assetata e lui la mia oasi.
Già, peccato avesse dieci anni più di me e lavorasse spalla a spalla con mio padre."