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Autore: YourLove_AllINeed    29/01/2014    3 recensioni
“Sull'orlo di un precipizio il primo passo coincide con l'ultimo e va avanti solo chi ha il coraggio di volare.”
Gianni Errera
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Camminare per i corridoi di Hogwarts, tutt’a un tratto era strano.
Si trovava esattamente nel confine tra bene e male, senza riuscire a capire a quale frazione facesse realmente parte.
La sua mano in quella di Theodore Nott non facilitava certo le cose.
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La mia prima Theo/Luna, spero vi piaccia!
Partecipa la concorso: La scelta del destino: Quale sarà la tua casa?
Indetto da Sophie97
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Theodore Nott | Coppie: Luna/Theodore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I Belive I Can Fly
 

 
 
 
 
 
“Sull'orlo di un precipizio il primo passo coincide con l'ultimo e va avanti solo chi ha il coraggio di volare.”
Gianni Errera
 
 
 
Camminare per i corridoi di Hogwarts, tutt’a un tratto era strano.
Si trovava esattamente nel confine tra bene e male, senza riuscire a capire a quale frazione facesse realmente parte.
La sua mano in quella di Theodore Nott non facilitava certo le cose.
Vicino a lui, lei era viva.
Viva come non lo era mai stata.
Il cuore le batteva più forte, ma senza farla ansimare.
Il sorriso era più frequente, ma non senza ragione.
L’amore era ovunque, ma solo in sua presenza.
La sua vita dipendeva dagli attimi che passava con lui, dal modo in cui lui la guardava, dai sorrisi che lui le rivolgeva.
Le sue mani sudavano, ma lui non sembrava farci caso.
Continuava a camminare tranquillo tra i corridoi, come se nulla fosse, cose che lei non riusciva a fare.
Perché se Theodore Nott era il motivo per il quale lei era sicura di essere dalla parte del bene, gli sguardi che gli altri le rivolgevano non facevano che farle pensare il contrario.
E Luna non era come gli altri pensavano, ingenua e incurante dei pensieri altrui.
Quella era solo una facciata che lei aveva costruito con tanta fatica a partire dai nove anni di vita, quando sua madre aveva smesso di essere accanto a lei.
Quando sua madre aveva smesso di proteggerla.
Quando aveva smesso di vivere.
Ma a lei interessavano i pensieri altrui.
Le cattiverie lei le assorbiva, non se le faceva scivolare addosso.
Lei soffriva, ma in silenzio.
Per quello i suoi occhi avevano cominciato ad essere sempre più limpidi e grandi, a forza di spalancarli, come  a fingere curiosità.
Per questo le sue frasi diventavano man mano più disconnesse tra di loro, senza senso e senza valore, per fingere incuranza.
Per questo lei stava diventando l’ombra di Luna Lovegood.
Quando gli altri la guardavano, non vedevano altro che una strana ragazza con strani pensieri e strane idee.
E non avevano paura di dirlo, ad alta voce, facendo in modo che lei lo udisse perfettamente.
Forse speravano di far crollare la sua maschera, di farla arrabbiare, di farle mostrare dolore, ma nessuno ancora c’era riuscito.
Tranne lui.
Ma lui aveva visto in lei la vera felicità trasparire nei suoi occhi, la sua vera anima con tutte le sue debolezze.
Ed era per questo che lei continuava a pensare di essere nel bene.
Ma poi arrivavano anche gli altri.
Quelli che, pur non avendo scoperto la Vera Luna, erano riusciti ad accettare e ad amare quella che conoscevano, anche con i suoi difetti e le sue stranezze.
E lei li amava per questo, perché ormai anche quella Luna era parte di lei.
I suoi amici erano gli altri, che ora la guardavano con la fronte aggrottata, le sopracciglia alzate, e lo sguardo confuso.
Anzi no, era arrabbiato.
Lo sguardo di Ginny era arrabbiato, così come quello di Ron.
Lo sguardo di Harry disgustato.
Quello di Neville era deluso.
Hermione sembrava l’unica calma.
Confusa, spaventata, anche un po’ timorosa.
Ma era l’unico volto amico, in quel momento.
Ma non bastava, e lei stava iniziando a pensare di essere nel male.
Forse Theo captò i suoi pensieri, perché le strinse più forte la mano.
E Luna girò la testa, per incontrare il sorriso di Draco malfoy, che aveva imparato a conoscere.
Girò la testa e vide Blaise alzare la mano in segno di saluto.
Al suo fianco Daphne, che le sorrise raggiante alzando i pollici.
Dietro di lei era appena arrivata Pansy, che seguì lo sguardo dell’amica e vedendo Luna alzò due dita nel segno della pace.
Luna iniziò a sorridere.
Erano arrivati in Sala Grande e stavano varcando la soglia.
La sua mano era ancora intrecciata a quella di Theo.
Si arrestò oltre la soglia, e un unico pensiero giudò le sue azioni.
 
Sull'orlo di un precipizio il primo passo coincide con l'ultimo e va avanti solo chi ha il coraggio di volare.
 
Si alzò sulle mezzepunte, e con la mano libera accarezzò il volto di Theo mentre avvicinava le sue labbra a quelle del suo ragazzo.
Quando si lasciarono, a lei sembrò che fossero passati anni, quando in realtà erano stati pochi secondi. I secondi migliori della sua vita.
Perché dal tavolo dei Corvonero si era alzato un grido di gioia, e Luna intravide Michael Corner alzarsi ad applaudire, seguito immediatamente da tutti i compagni di casa, e poi da tutta la scuola.
Luna intravide perfino la McGranitt trattenere un sorriso.
Ringraziò Michael mentalmente, mentre finalmente capiva che lei era nella frazione del bene.
E smise di essere al confine, perché ormai quella posizione non le si addiceva più.
Come non le si addicevano più le maschere, gli sguardi stupiti, le frasi sconnesse.
Niente di ciò le si addiceva più.
 
Perché Hermione le aveva appena rivolto un grande sorriso, forse dedicato anche a Theo.
E Neville aveva smesso di guardarla deluso, per andare a fare quella che sembrava a tutti gli effetti una chiacchierata da padre a ragazzo con il suo ragazzo.
Harry era finito per qualche strana ragione a parlare con Pansy, mentre Ginny si aggiornava sulla nuova coppia Serpeverde: Daphne e Blaise.
Ron si guardava intorno ancora un po’ confuso, ma aveva appena incrociato Tiger e Goyle, che gli avevano allungato un pasticcino.
Il caos regnava intorno a loro, e lei, persa nella sue felici constatazioni, se ne accorse solo allora.
Poi sentì la stretta alla mano farsi più forte, e si sentì trascinata dentro ad una marea umano, per poi uscirne indenne.
Theo la stava conducendo verso la torre Corvonero, dopo averle sussurrato che in Sala Grande c’era troppo caos per i suoi gusti.
Luna non avrebbe potuto essere più d’accordo.
 
 
 
 
   
 
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