Libri > Omero, Varie
Ricorda la storia  |      
Autore: sjwosh    29/01/2014    1 recensioni
Questa flashfic parla della morte di Achille, che non viene narrata nell'Iliade e che avviene durante la presa di Troia.
Genere: Azione, Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Solo quando vide le prime fiamme salire alte nel cielo in lontananza, la realtà si fece strada violentemente in lui. Una felicità famelica, quasi animale, si impossessò del suo corpo e della sua mente. Troia era stata presa. L'inganno aveva funzionato. A dire la verità, non aveva mai dubitato dell'efficacia dell'idea di Ulisse, ma vedere con i suoi occhi la realizzazione di ciò che per anni avevano solo immaginato, ciò per cui per anni avevano combattuto, fece aumentare la profonda stima che provava per Ulisse. Ulisse, forse l'unico uomo al mondo capace di calmare le sue ire, ora che Patroclo era caduto. Pensando a colui che era stato amico, amante, fratello, Achille divenne più spietato, calava la spada con più rabbia, uccideva con più brutalità. Aveva sempre provato un macabro piacere nella battaglia, ma mai come in quel momento.

Quando intorno a lui furono solo cadaveri, si fermò ad osservare la devastazione che lo circondava.

Corpi a terra, senza più vita. Sangue raggrumato. Armi che non avrebbero più ucciso. E là, là in fondo, vicino a quello che pareva essere l'entrata ovest, il fuoco.

Il sibilo di una freccia lo distrasse dai suoi pensieri. Si girò, e vide il dardo conficcarsi pochi piedi innanzi a lui.

Alzò lo sguardo sull'arciere, e scoppiò in una sonora risata quando vide Paride, il figlio di Priamo, il principe di Troia che aveva scatenato tutto ciò che stava vedendo lui adesso. Avrebbe voluto rivendicare per se la morte di Achille, così da difendersi dalle accuse che, sicuramente, gli sarebbero cadute addosso? Dopotutto, era stato lui a rubare la donna del suo ospite, lui a far scoppiare una guerra che tanti uomini aveva ucciso. La sua freccia puntava dritta sul collo di Achille, che guardava il giovane con un sguardo di sfida.

“Uccidimi. Avanti. Scocca la tua freccia. Fai ciò che ogni tuo fratello vorrebbe fare.”

Paride, che era rimasto basito nel vedere l'avversario, si riscosse alle sue parole. Eccolo, dunque, il temibile Achille. Ecco l'uccisore di suo fratello Ettore, che tanto aveva dato per proteggerlo, ecco l'uomo che aveva ucciso uomini, creato vedove e orfani più di qualunque altro guerriero. Si diceva fosse immortale, ma Paride doveva tentare. Tese l'arco, con la freccia puntata al collo dell'eroe greco, scoperto dall'armatura, così bianco, così immacolato e privo di graffi. Come era possibile?

Un dubbio atroce percorse il principe troiano. Guardò il suo nemico. Immobile, con uno sguardo spavaldo, bellissimo, con l'armatura dorata e splendente anche dopo il combattimento, la spada, che tanto sangue aveva bevuto, nella mano destra, lo scudo allacciato al braccio sinistro. L'unica cosa in lui che facesse capire che non era di marmo era il cimiero dell'elmo che ondeggiava, mosso dal vento. Come era possibile non avesse nemmeno un graffio? Paride era spaesato, ma un dio, lo stesso dio che gli aveva suggerito di avvelenare le sue frecce, gli diede la risposta.

Paride con un movimento impercettibile cambiò la mira dell'arco, puntando al tallone destro.

Achille percepì il cambio di inclinazione dell'arco, e un brivido gli corse lungo la schiena. Perse l'espressione spavalda, ma rimase immobile, fermo, guardando in faccia il suo destino.

Paride scoccò la freccia.

Achille cadde sulle ginocchia.

“Hai gli dei dalla tua, quest'oggi, figlio di Priamo. Febo Apollo ha guidato il tuo dardo.” Una risata sprezzante, quasi isterica, echeggiò tra i cadaveri. “Ma hai perso la tua battaglia personale. Hai ucciso il nobile e forte Achille, flagello dei Teucri. Ma nessuno se ne ricorderà. Il tuo nome sarà accostato a quello di vili traditori, sarai ricordato come colui che ha distrutto la sua patria. Per una donna. La tua donna ha distrutto Troia, la tua donna ha ucciso i Troiani. Non le spade degli Achei.”

Cadde faccia a terra, senza più vita.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Omero, Varie / Vai alla pagina dell'autore: sjwosh