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Autore: _Girella_    29/01/2014    2 recensioni
[KidoFudo-EndoKaze] [Rating verde] [Comico-fluff] [One-shot]
Endou non sapeva cucinare.
Di conseguenza, Endou non avrebbe dovuto nemmeno pensare di avvicinarsi, alla cucina.
Ma per sfortuna di Kidou, l’unico in quella squadra di caproni di cui faceva parte ad avere un minimo di conoscenza culinaria era Kazemaru, e ovviamente, dove andava Kazemaru andava anche Endou.
Che in ogni caso, dopo aver sentito quali fossero le intenzioni di Kidou, non avrebbe mancato di assistere alla scena nemmeno per tutti i palloni da calcio di questo mondo.
“Una torta per Fudou?? Che idea geniale! Vi aiuto anche io! In tre faremo molto più veloce vero??”.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru, Nathan/Ichirouta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia gemella
 
Strawberries’ pie
 
 
Quando l’ennesimo suono di stoviglie rotte raggiunse le sue orecchie, Kidou dovette fare quasi violenza su se stesso per impedirsi di piombare in cucina come una furia, afferrare quel criminale  per le orecchie e cacciarlo senza tanti convenevoli dalla propria casa.
Prese un respiro profondo e si asciugò le mani. Era il momento di tornare di là.
No. Non ce l’avrebbe fatta.
 
Quando quella che un tempo era stata la sua cucina gli si presentò davanti agli occhi, per poco non ebbe un mancamento.
Endou gli saltellò incontro. –Kidou-kun, siamo a buon punto non credi??-.
 
Certo, se per buon punto intendeva che le uova invece che nella ciotola stavano appiccicate al lavello, c’era farina persino sulle pareti e l’odore di bruciato non andava via nemmeno con entrambe le finestre aperte, erano davvero a un ottimo punto.
Sarebbe diventato isterico.
 
Kazemaru, dal canto suo, un po’ isterico lo era già, mentre mostrava per quella che Kidou intuì essere la settima o l’ottava volta a Endou come rompere un uovo senza spargerne il contenuto per terra.
 
 
Endou non sapeva cucinare.
Di conseguenza, Endou non avrebbe dovuto nemmeno pensare di avvicinarsi, alla cucina.
Ma per sfortuna di Kidou, l’unico in quella squadra di caproni di cui faceva parte ad avere un minimo di conoscenza culinaria era Kazemaru, e ovviamente, dove andava Kazemaru andava anche Endou.
Che in ogni caso, dopo aver sentito quali fossero le intenzioni di Kidou, non avrebbe mancato di assistere alla scena nemmeno per tutti i palloni da calcio di questo mondo.
 
“Una torta per Fudou?? Che idea geniale! Vi aiuto anche io! In tre faremo molto più veloce vero??”. Queste erano state le parole che avevano dichiarato la condanna a morte dei nervi di Kidou e della sua povera cucina.
Ripensandoci, effettivamente avrebbe dovuto riferire le sue intenzioni a Kazemaru con un po’ più di segretezza. Ma Endou aveva orecchie ovunque, e sarebbe venuto a saperlo comunque.
 
La malsana idea di cucinare una torta per San Valentino per Fudou –dato che era anche il loro anniversario- gli vorticava nella mente da qualche tempo, ma aveva dovuto prendere il coraggio a quattro mani per decidersi a metterla in atto.
Conosceva Fudou, e c’era tutta la probabilità che gli scoppiasse a ridere in faccia.
Ma aveva deciso di tentare lo stesso quando un paio di settimane prima, passeggiando per il centro in cerca del regalo di compleanno per Shirou, erano passati davanti a una pasticceria e Fudou si era incantato a osservare una torta con le fragole.
 
“Non sapevo che ti piacessero i dolci” aveva commentato Kidou, sbalordito. Se avesse scoperto che gli piacevano i mandala giapponesi non sarebbe stato così stupito.
Fudou ovviamente aveva fatto il sostenuto, ma da quel momento Kidou non era riuscito a togliersi dalla testa l’idea che avrebbe potuto fargli una sorpresa, per quell’occasione speciale.
 
In fondo, amava Fudou.
Ormai era inutile negarlo, e benché la loro non fosse certo una relazione tutta baci e frasi romantiche, erano felici assieme –anche se per farglielo ammettere Endou aveva dovuto praticamente strisciare in ginocchio.
Quindi, perché non regalargli un dolce per San Valentino??
Lui era negato in cucina, era ovvio, ma forse chiedendo l’aiuto di Kazemaru sarebbe riuscito a metter su qualcosa di decente.
 
Ovviamente, se avesse previsto che a fare le spese di quella decisione sarebbe stata la sua cucina, forse avrebbe optato per la classica scatola di cioccolatini.
 
 
Uno sbuffo di farina in piena faccia lo riportò alla dolorosa realtà.
“Lo ammazzo, lo ammazzo” si ripetè mentre si puliva col tovagliolo e si dava la forza per valutare i danni che i suoi poveri soprammobili avevano subito.
 
La farina sulle pareti era il minimo, si disse quando vide la pila di stoviglie che erano sopravvissute alla furia di Endou e che giacevano nel lavello in attesa di essere lavate –da lui, naturalmente.
Come poi fosse possibile che il tavolo fosse cosparso di pepe durante la preparazione di una torta con le fragole, era un mistero troppo grande persino per Kidou.
 
E in tutto questo, non aveva ancora scoperto la cosa peggiore.
-P…p….perchè la torta è a forma di cuore?!- esclamò inorridito davanti alla teglia che Kazemaru gli porgeva, indeciso se lanciarla dalla finestra o lanciargliela in testa.
Kazemaru pareva esausto. –Idea di Endou-.
 
Ovvio. Ovvio.
Il portiere lo guardava con un sorrisone. –E’ San Valentino. Almeno è in tema-.
-Ma…-.
-Niente ma. E’ una cosa romantica-.
 
Kidou implorò in silenzio Kazemaru di aiutarlo a spiegare che “romantico” non era proprio un aggettivo che si addiceva a lui e a Fudou, ma quello si limitò a scuotere la testa e a togliersi i guanti da forno. –Io non te la rifaccio-.
 
Con un sospiro, Kidou si arrese anche a quello. E nei successivi venti minuti dedicati alle decorazioni, capì perché sembrava che Kazemaru fosse tornato da una maratona, invece di aver semplicemente preparato una torta.
 
Endou si tagliò quattro volte. Quattro volte. Aprendo in due una sola fragola. Quando le si avvicinò per la quinta volta con il coltello in mano e l’espressione minacciosa, Kazemaru si stancò di dovergli fasciare di continuo la mano e lo mise a preparare la glassa.
Che dieci minuti dopo stava ovunque, tranne che nella ciotola dove avrebbe dovuto effettivamente trovarsi.
Asciugare i piatti?? Ne fece cadere tre.
Pulire il forno?? Ci era mancato poco che esplodesse la casa.
Alla fine, Kazemaru lo costrinse su una sedia minacciandolo di non fargli più vedere un pallone per un mese e, finalmente, lui e Kidou –che non era di grande aiuto, ma almeno non faceva danni- finirono di decorare la torta con le fragole e di scriverci “Buon San Valentino” con la cioccolata.
 
Alla fine, nonostante tutto, non era venuta niente male.
 
Endou, che aveva tenuto il broncio per circa tre minuti e mezzo, saltò su dalla sedia e fece per avvicinarsi. –E’ davvero bell…-.
-Ah, no!- esclamò Kazemaru spostando la torta fuori dalla sua portata. –Guarda da lontano, per favore-.
Effettivamente la sicurezza della torta non era garantita, finchè Endou rimaneva nella sua stessa stanza.
 
 
Il suono del campanello li colse si sorpresa. Endou e Kazemaru sobbalzarono, Kidou divenne bianco come un fantasma, e non a causa della farina che aveva sul volto e nei capelli.
Possibile che Fudou fosse già arrivato?? Guardò l’orologio e si, effettivamente era possibilissimo, anzi, era quasi in ritardo.
 
Quando diamine ci avevano messo per preparare quella dannatissima torta??
Ora la cucina era un improponibile, lui era un disastro e non sapeva come far uscire Endou e Kazemaru senza che Fudou se ne accorgesse.
Non voleva che pensasse che non era in grado di preparare da solo nemmeno una dannatissima torta!
 
Spinse Endou fuori dalla porta che dava sul giardino e concesse un rapido abbraccio a quel santo di Kazemaru che, oltre ad aver cucinato la torta praticamente da solo, aveva anche tenuto a bada la furia Endou. Gli doveva decisamente un favore.
 
 
-Ti sei dato alla cucina??- domandò Fudou con sguardo accigliato mentre, dopo aver baciato Kidou, si puliva le guance dagli sbuffi bianchi. –O ti piace mangiare la farina direttamente dal sacchetto??-.
Rosso come un pomodoro all’idea di presentargli la torta a forma di cuore, Kidou per un secondo valutò la malsana idea di fingere che effettivamente la farina fosse diventata il suo alimento principale.
Però aveva come il sospetto che non sarebbe stato credibile.
 
Optò perciò per qualcosa di molto peggiore. La verità.
-Ti ho fatto un regalo-.
 
Lo portò in cucina dove, in mezzo al disastro generale, la torta a forma di cuore campeggiava sul tavolo. Per un secondo, Kidou si godette l’espressione stupita sul volto del proprio ragazzo. E sbagliava, o sotto la farina era anche un po’ arrossito??
-Kidou, ma questa…è…-.
 
Okay, adesso stava un po’ esagerando. Gli tirò un colpetto sul braccio e gli sorrise. –Stiamo insieme da due anni, sai?? Ed è anche San Valentino. Ti meritavi un regalo-. Davanti alla sua espressione corrucciata, però, il sorriso scomparve. –Lo so, non è niente di che, la scritta è storta ed è…ehm… a forma di cuore, questo non so spiegartelo però è…è…-.
 
Il suo balbettio imbarazzato fu interrotto da Fudou che posò le labbra sulle sue. –E’ bellissima. Grazie, non ci credo. Ci sono anche le fragole, tu… te ne sei ricordato. Non posso crederci-.
Sembrava che Kidou gli avesse regalato un diamante, invece che una torta mezza bruciacchiata e floscia. Gli faceva tanta tenerezza: non viveva in una famiglia particolarmente affettuosa, ma persino lui aveva ricevuto una torta per il suo compleanno, qualche volta. Se Fudou non aveva avuto nemmeno questo, non voleva immaginare a quanto fosse stata triste la sua infanzia…
 
Scosse violentemente la testa per cercare di allontanare quei pensieri e si avvicinò al tavolo. –Allora, la assaggiamo?? Non garantisco che sia buonissima, ma forse non manda onde radioattive-.
Fudou sorrise e si mise in bocca una fragola con un sorriso di soddisfazione. Sembrava un bambino. Kidou non avrebbe potuto essere più felice. Nemmeno l’inciampare nei cocci di uno dei tanti piatti rotti da Endou gli tolse il sorriso, mentre si avvicinava ai cassetti e prendeva un coltello e due piattini.
 
Fudou gli diede un altro bacio –non lo aveva mai baciato così tanto, notò Kidou. Forse quella della torta non era stata proprio una pessima idea- e affondò la forchetta nella propria fetta di torta.
 
-…Allora?? Com’è??- domandò ansioso di prendersi un po’ di soddisfazione dopo aver sopportato il terremoto nella propria cucina per tutto il pomeriggio.
Fudou esitò, e una strana espressione di dipinse sul suo viso.
-…Fudou??-.
 
 
***
 
-Andiamo, Kidou, non preoccuparti- disse Fudou trattenendosi a stento dallo scoppiare di nuovo a ridere, allungando una mano e scompigliando i capelli del ragazzo. –Non importa-.
Per tutta risposta, Kidou sporse ancora di più il labbro inferiore in quello che era un inequivocabile broncio.
-Ma..-.
-Tranquillo, era buona lo stesso-.
Kidou si voltò e lo fulminò con lo sguardo. –Non essere ipocrita-.
-Sarebbe potuta andare peggio-.
Kidou avvertì il forte impulso di saltargli addosso e magari strangolarlo. –E sentiamo
in quale modo sarebbe potuta andare peggio??-.
Stavolta Fudou scoppiò a ridere e lo mise a tacere con un dolce bacio.
 
 
***
 
-Fudou?? Com’è??-.
-…Piccante-.
 
 
***
 
 
 
 





 
 
 
E non stupitevi, io avrei fatto molto peggio che mettere il peperoncino nella torta. Povero Endou, ho come l’impressione che Kidou non gliela farà passare liscia, questa volta.
Beh, io adoro la KidoFudo. Spero di non essere andata troppo sull’OOC con tutti questi baci x’D
 
Questa shot è per la mia gemella che ama questa pair e che ha aspettato per qualcosa tipo mesi e mesi che arrivasse. Ammettilo che avevi perso la speranza èAè
 
Fatemi sapere cosa ne pensate, i pareri sono sempre ben accetti!
Un bacio
 
 
Marty




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