10/06/2008
8 recensioniIl riflesso nello specchio -Neppure questo specchio che riflette le cose come stanno senza inganni… riesce a mostrare il tuo vero aspetto.-
Conan stava indagando su un caso complicato. Un uomo era stato trovato morto all’interno di un cinema in prossima chiusura, mentre il piccolo detective vagava impaziente come al solito di arrivare alla tanto cercata soluzione. Mentre era in cerca di indizi utili per risolvere quel caso, Conan entrò nel bagno, pensando di trovare qualche cosa di utile. Con un salto –visto la sua bassa statura- arrivò all’altezza del lavello, sopra del quale si trovava un ampio specchio. Il bambino esaminò la sua figura, mentre il suo cervello era totalmente occupato da quel caso. Forse per questo non si rese conto di avere di fianco a sé, seduta sul lavandino, Haibara. -Ma guarda, a quanto pare a te non fa nessun effetto…- -Cosa?- Chiese Conan, voltando la testa verso di lei, e vedendola lì, vicina a lui. -A me tutte le mattine quando mi guardo vengono i brividi lungo la schiena…- La bambina aveva lo sguardo perso nella sua figura, riflessa nello specchio. Le gambe composte, una mano sotto l’acqua fresca, per costatare se non fosse solo un brutto sogno. Lei, Shino, era tornata bambina da tanto ormai. Troppo. Un sorriso accennati comparve sul volto di lei, mentre esplorava più in profondità quel viso che non le apparteneva. Angelico e beato, nascondeva così bene le sue vere preoccupazioni, il suo vero essere, che poteva davvero mettere i brividi. -Penso sempre, e tu chi sei?- -Stupida, la colpa di tutto questo è la sostanza che hai inventato tu, no?- Conan, con il suo solito fare strafottente e insensibile, aveva inconsapevolmente rigirato il coltello nella piaga che Ai aveva ancora aperta. L’organizzazione. La sostanza che lei aveva inventato. Quel piccolo e inutile corpo che la ospitava contro natura. -In effetti, mi sento in colpa. Tu che più di tutto aspiri alla verità, costretto a continuare a mentire a tutti…- Ai, con un gesto, chiuse l’acqua del rubinetto, continuando a parlare. -Neppure questo specchio che riflette le cose come stanno senza inganni… riesce a mostrare il tuo vero aspetto.- Il vero motivo del dolore che continuava a fuoriuscire da quella ferita, era il profondo senso di colpa. Senso di colpa verso di lui, Conan, o meglio, Shinichi. La sua parte egoista, quella che solitamente prevaleva, era felice che lei avesse inventato quella sostanza, proprio perché assumendola anche lei, aveva avuto l’opportunità di conoscerlo…. Non l’avrebbe mai ammesso, ma quel ragazzo con la passione per i gialli e gli omicidi, gli era piaciuto, fin dalla prima volta in cui aveva avuto l’occasione di conoscerlo. I suoi modi di fare, le sue attenzioni premurose verso tutti, la sua determinazione. Però, la parte più altruista, quella più nascosta e meno visibile, voleva non aver inventato mai la sostanza, gli sarebbe piaciuto morire anziché inventarla…. Perché aveva rovinato la vita alla persona che amava. Lo aveva distaccato e privato di Ran, delle sue passioni, tutto quello che era Shinichi prima dell’arrivo dell’organizzazione e di Ai nella sua vita. E questo Haibara, anzi, Shino, lo sentiva come un peso, un gravoso fardello che doveva sopportare silenziosamente, soprattutto quando guardava Conan negli occhi. Lui, Conan, rimase un attimo in silenzio, chissà a pensare cosa. Le lenti degli occhiali che portava sempre riflettevano la luce del bagno, nascondendo ad Ai i veri pensieri del giovane detective. -Grazie, Haibara!- Esclamò, guardandola, prima di saltare già dal lavandino, e correre via, quella luce che lei tanto adorava, negli occhi. Ai rimase sorpresa da questo comportamento. Probabilmente i suoi discorsi inutili erano serviti a Conan solo per ragionare sul caso che stava risolvendo…. O forse no? Haibara non poteva saperlo. Probabilmente non l’avrebbe mai saputo…. Ma non le importava. Sapeva che quel peso l’avrebbe dovuto portare solamente lei…. Quella punizione....La punizione per amare quella testa calda di Shinichi Kudo.
Commenti dell'autrice: Premettevo che la mia antipatia nei confronti di Aida parte mia è cambiata. Daltro canto, non avevo mai letto questo numero fino a ieri, ne quello successivo (entrambi splendidi, in cui ho adorato Haibara). Come non si può avere anche un briciolo di sensibilità verso di lei? Nonostante sia io una sostenitrice agguerrita delle ConanXRan... Ora capisco meglio, dopo la scrittura di questa fiction, ciò che prova Ai, e cerco di farlo capire anche a voi! Invece, parlando d'altro... Mi scuso in maniera incomprensibile con i lettori della mia fiction "Conan-Kudo", ma tornerò prestissimo ad aggiornare, non disperate! (Se volete tiratemi pure pomodori o quel che volete, però vi supplico di non disperare! XD) Parlando invece di questa fiction, aspetto tanti commenti, perchè è da quelli che deciderò se continuare questa fiction su Conan e Ai, oppure lasciarla come se fosse un capitolo solo.... A presto, ciao!