`I'll save you`

Capitolo 1

New York. La grande mela. Quanti vorrebbero viverci. Invece io vi dico che non é semplice anzi, é piú difficile di quanto sembri.
Io mi chiamo Black, ho 18 anni e sono una studentessa. Frequento un Liceo Scientifico e non sono ne una vip ne una secchiona, sono semplicemente me stessa, una persona normale, con i miei pregi e difetti.
Non sono molto alta, ho i capelli molto lunghi con dei colpi di sole biondi e ho gli occhi marroni, sul rossastro. Ho la pelle molto chiara e ho un viso ovale, con un naso regolare e delle labbra rosse, non troppo carnose.
Sono nella 4f e la mia classe é composta da 28 alunni: 13 maschi e 15 femmine. La mia migliore amica si chiama Jackie ed é sempre pronta a tirarmi su di morale, ha sempre la battuta pronta. La adoro.
Ha dei capelli sul rosso scuro che le arrivano alle spalle, é piú alta di me e ha due occhi grandi marrone cioccolato. É magra e porta l'apparecchio e il suo naso a patata la rende carina e buffa allo stesso tempo.
Io passo gran parte del tempo assieme a lei, siamo sempre assieme.
Il mio migliore amico, Jack, é un ragazzo alto, moro e con la carnagione olivastra. Ha i capelli castano scuro e ha un ciuffo verso l'alto che gli dona molto. Porta l'orecchino di legno sul lobo sinistro e ha un sorriso radioso, raggiante. Ci vogliamo molto bene a vicenda e siamo inseparabili. E' come un fratello per me,
sempre pronto a proteggermi.
Io sono originaria di Londra ma mi sono trasferita per seguire gli studi a New York in seguito alla separazione dei miei genitori. Condivido l'appartamento con mia madre, anche se non c'é mai a causa delle innumerevoli riunioni in giro per il mondo, facendo l'ambasciatore deve spostarsi spesso.
Come vi dicevo all'inizio, la grande mela non é sempre il piú bel posto del mondo. C'é un sacco di delinquenza la sera. Ma é proprio la sera che mi é successa una cosa sorprendente. Stavo camminando lungo un quartiere buio. Ero appena uscita dalla casa di Jackie e mi stavo recando a casa. Tanti volti strani mi guardavano con sguardi maligni. Io ero spventata ma continuavo a camminare come non ci fosse nessuno.
A un certo punto mi ritrovai circondata da alcuni ragazzi che cercavano di spaventarmi, sopratutto uno di loro, alto e muscoloso, mi girava intorno come un cane che fiuta la sua preda

-"E tu dove te ne vai sola soletta a quest'ora della sera?"

disse questo con un sorrisetto che non mi piaceva per niente

-"Non sono affari che ti riguardano, chiunque tu sia."

cercavo di essere piú lucida possibile, cercavo di non farmi prendere dal panico

-" Ma guarda...siamo anche aggressivi...Lascia che ti addolcisca un po' "

Subito mi dimenai

-"vattene porco. Non mi toccare!"

Quel sudicio aveva giá cominciato a mordermi il collo, provocandomi un livodo violaceo. Cercavo di urlare aiuto, ma uno di loro mi tappó la bocca.
Pensavo fosse la fine, ma sentí una voce

-" Lasciatela stare!"

una voce fiera, sicura di se.
In lontananza c'era una silohuette di un ragazzo. Si avvicinó, lasciando in ombra il viso. Aveva una tuta verde e grigia

:" Ho detto...lasciala"

Quello cominciò a sghignazzare

"Perché se no che mi fai? Mi attacchi con la tua tutina colorata!?"

Il ragazzo con la tuta si avvicinó e gli sferró un pugno sul naso, facendoglielo sanguinare.

Poi cominció a prendere a pugni gli altri e a tirare calci a qualsiasi losco che gli si attaccava contro.
Era agile e svelto, di certo i riflessi non gli mancavano. Nel frattempo io ero a terra, seduta e seminascosta di fianco ad un cassonetto, lo guardavo, ma non riuscivo a vedere il suo volto.
Stese tutti a terra mi prese in braccio e saltó verso il cielo. Io quasi urlai. Eravamo sospesi nell'aria

-" Non ti preoccupare...Ti proteggero io...Io ci sarò sempre, ricordatelo."

Finalmente gli riuscii a vedere il viso: era biondo, con dei bellissimi occhi azzurro oceano che, con la luce foca della luna,li metteva ulteriormente in risalto facendoglieli brillare. Non sorrideva, mi guardava negli occhi ed io in quel momento mi sentivo al sicuro.
Chi era quel misterioso ragazzo?
Arrivammo fino al balcone della mia stanza, le finestre erano aperte. Mi posò ed io entrai nella stanza. Gli dissi

-" Grazie...ma non so nemmeno il tuo nome. Chi sei?"

-"Non ti posso rivelare la mia identità...ma per te io sono semplicemente N (en)"

Si voltò, salto giú. Mi sporsi per rvedere dove andava ma era sparito...
Chi era? E che cosa voleva da me?
E da quel giorno quello fu uno dei miei obbiettivi.
Giá la frase "io ti proteggeró sempre" mi preoccupava.
Ero in pericolo? Da chi e da cosa?

So solo che quel ragazzo dagli occhi oceano era un supereroe, e quel suo sguardo mi faceva palpitare il cuore

Brown_eyes