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Autore: TheCatUnderTheSofa    30/01/2014    3 recensioni
“Non voglio che tu mi odi.”
Scott osservò Isaac appoggiare la fronte contro la sua spalla e arrendersi totalmente a lui. Sentiva questo forte istinto- ormai sapeva che era normale nei giorni prima della luna piena- un istinto che lo portava a cercare il più possibile il contatto fisico con il suo beta. All’inizio avevano cercato entrambi di resistere, sembrava una cosa così strana per due giovani uomini, ma alla fine si erano rassegnati. Sotto l’influsso della luna, non erano due ragazzi qualunque. I soliti schemi sociali non si potevano applicare a loro.
Cominciò ad accarezzargli i ricci scompigliati, mentre Isaac lo fissava di sottecchi con un’espressione mite, in attesa di una risposta.
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Spoiler della terza stagione
Scisaac con accenni del rapporto fra Isaac e Allison.
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“Non voglio che tu mi odi.”

Scott osservò Isaac appoggiare la fronte contro la sua spalla e arrendersi totalmente a lui. Sentiva questo forte istinto- ormai sapeva che era normale nei giorni prima della luna piena- un istinto che lo portava a cercare il più possibile il contatto fisico con il suo Beta.
All’inizio avevano cercato entrambi di resistere, sembrava una cosa così strana per due giovani uomini, ma alla fine si erano rassegnati.
Sotto l’influsso della luna, non erano due ragazzi qualunque. I soliti schemi sociali non si potevano applicare a loro.

Cominciò ad accarezzargli i ricci scompigliati, mentre Isaac lo fissava di sottecchi con un’espressione mite, in attesa di una risposta.

“Non ti odierei. Sei un idiota, non ti odierei mai.”

“Quindi, mi stai dando il permesso?” Isaac si stiracchio pigramente contro il suo Alpha, spingendo Scott contro la testata del letto. Non c’era più rispetto per i superiori, si disse il ragazzo.

“Di metterti con la mia ex ragazza? Certo che no, Isaac!” Scott lo guardò scandalizzato “Non ti odierei mai, perché sei mio amico e il mio unico Beta, ma non puoi chiedermi di approvare questa…questa cosa! Te e Allison? Come ti è venuto in mente di prenderti una cotta per lei?”

“Non è una cosa che si può scegliere, Scott! Lei è…lo sai anche tu, no? Diversa. Speciale.”

 Isaac si voltò in modo da poter vedere l’altro ragazzo negli occhi, “Lo devi sapere anche tu. Cosa ha di così speciale! L’hai amata anche tu.”

Scott sfuggì lo sguardo di Isaac, mordendosi un labbro.
L’aveva amata, moltissimo, e si ricordava bene cosa l’aveva attratto verso di lei. La sua timidezza che celava un fascino discreto ma pungente, come il suo carattere. Le sue risposte pronte e quel sorriso con le fossette, la ferma dolcezza che metteva anche nel gesto di tirare la corda dell’arco per scoccare una freccia. Il suo animo saldo e profondamente, innegabilmente, buono. L’amore che dimostrava ai suoi cari e persino ai suoi nemici, come aveva fatto con lui, accettandolo completamente per quello che era.

Una ragazza speciale, diversa. Una ragazza che era stato facile amare.

“Non è più la stessa ragazza che ho conosciuto” sputava fuori le parole quasi con astio “Non verrà nulla di buono da questa storia, Isaac. Io voglio proteggervi, entrambi. Non è la stessa ragazza che ho amato, ora è diversa, è…” annaspò cercando la parola giusta.

“Ferita?” Isaac completò la frase con sguardo greve.

“Si. Ferita. Quelli come noi, come lei, diventano pericolosi quando sono…feriti. Guarda me. Guarda cos’ha quasi fatto lei a Lydia.” Scott afferrò Isaac per le spalle, saldamente. La presa dell’Alpha. Il discorso si stava facendo serio.

“Perché lei, Isaac? Perché ora? Guarirla non sarà così facile, non è uno stupido incantesimo qualsiasi, qui si tratta del nostro equilibrio mentale, e il suo non è comunque mai stato dei più solidi. Ha visto la sua vita capovolgersi così tante volte che non mi ricordo più quand’è stata l’ultima volta che l’ho vista dormire decentemente o sorridere senza quella ruga che le si forma in mezzo alla fronte quand’è preoccupata a morte. L’hai mai vista senza quella ruga, Isaac? Io si. Non è sempre stata così. Non è sempre stata vulnerabile, pericolosa e sola.”

Isaac lo fissava in silenzio, con quegli enormi occhi azzurri maledettamente espressivi che lo giudicavano. Sapeva dove stava andando a parare e non gli piaceva per niente. Si sottrasse alla sua presa con rabbia e strisciò più lontano da lui, dall’altra parte del letto.

“Non mi sono innamorato di Allison perché ho la sindrome del crocerossino!” Isaac era decisamente stizzito ora “Non ho intenzione  di abbandonarla da sola ora che non è più l’adorabile, spensierata Allison-la-ragazza-nuova.”

Gli occhi di Scott mandarono un lampo minaccioso. Qualcuno stava tirando troppo la corda.

“Come ho fatto io, intendi?”

“Esatto.”

Scott rimase immobile per una frazione di secondo, giusto per dare il tempo ad Isaac di realizzare che stava per essere disintegrato.
 

Poi, gli si avventò contro.
 

Isaac cercò di spostarsi di lato, ma Scott era più veloce e gli tirò un pugno dritto in faccia. Con un inquietante rumore di qualcosa che si sbriciola, il naso di Isaac cedette e il Beta si ritrovò chinato su se stesso a imprecare tenendosi il naso. Scott respirava rumorosamente vicino alla sua schiena, gli occhi pericolosamente rossi e i pugni chiusi da cui spuntavano gli artigli.  Stava cercando di calmarsi ma non ci riusciva, l’influsso della luna piena rendeva entrambi instabili e emotivi.

Isaac si voltò verso il suo Alpha, gli occhi gialli che brillavano come fari nella stanza ormai in penombra e le labbra arricciate in un ringhio.

“Sei impazzito?” soffiò con rabbia “Mi hai rotto il naso!”

“Guarirà.” rispose Scott serafico, mentre ancora tentava con tutto il suo autocontrollo di far rientrare artigli e zanne. Ora che aveva sfogato la tensione, si sentiva un po’ meglio.

“Lo so che guarirà, ma mi hai rotto il naso! Non…non si fa!” Isaac lo guardava ancora in cagnesco, cercando al contempo di impedire al sangue di sporcare in giro tenendo la testa sollevata.

Scott si tolse la maglietta, ormai rovinata dal sangue di Isaac che ci era schizzato sopra, e la premette contro il naso dell’altro ragazzo, costringendolo ad abbassare la testa in maniera che il sangue defluisse.

“Non si fa così, scemo! Così ti si infila il sangue nei polmoni e poi muori! Devi tenere la testa in basso” guardò incerto il suo beta “Ehi, senti…mi dispiace, ok? Non dovevo reagire così, non so che mi è preso. Mi perdoni, Isaac?”

Isaac rispose immediatamente, “No”

Scott fece un sorrisino, già dal tono di voce del suo amico poteva capire che non se l’era presa più di tanto. D’altronde, prima della luna piena si scazzottavano un giorno si e l’altro pure, soprattutto da quando Isaac aveva preso questa assurda cotta per Allison.  

Il giovane Alpha sfonderò i suoi migliori occhi da cucciolo contrito, guardando Isaac con un’espressione così supplichevole da essere evidentemente fasulla.

“Mi perdoooni? Dai, non volevo farti male…” Isaac  lo guardò con l’aria di chi la sapeva lunga “Ok, lo ammetto, un pochino volevo farti male. Ma sono il tuo Alpha e devo mettere dei paletti all’insubordinazione dei miei Beta.”

Isaac sollevò un sopracciglio “ Pensavo che fossimo prima amici e poi Alpha e Beta”

“Si, cioè, dipende dalla situazione, amico. E nella situazione in cui tu vuoi andare a letto con la mia ex ragazza, che ora è impazzita, e a cui fra l’altro piaccio ancora, siamo prima Alpha e Beta” Scott annuì alle sue stesse parole. Era davvero un capo convincente, si disse.

“Primo, non è vero che le piaci ancora e secondo siamo Alpha e Beta solo quando pare a te, non è giusto. Dovresti darmi più privilegi da Beta, allora!” Isaac era ancora piegato con la testa all’ingiù, mentre Scott gli tamponava gentilmente il naso con una mano, l’altra saldamente dietro la sua testa.
L’Alpha lo attirò leggermente a se, facendogli poggiare la testa contro il suo petto, accarezzandogli gentilmente i capelli morbidi che si arricciavano sulla nuca.

 Era sempre così nei giorni prima della luna piena, odio e amore, rabbia e dolcezza.
Ogni piccolo attrito, a partire da chi dei due aveva dimenticato di aprire la finestra dopo la doccia, lasciando il bagno nelle condizioni di una sauna, a quale dei due finito la carta igienica senza cambiare il rotolo, o sciocchezze ancora minori come il posto migliore sul divano,  scatenavano un litigio che spesso finiva in una piccola rissa, con Isaac che puntualmente le prendeva da Scott, il quale si sentiva in colpa per avergli fatto del male. Non contava il fatto che il naso rotto di Isaac sarebbe tornato integro e dritto come un fuso dopo appena un paio d’ore, contava il fatto che ora non erano più semplicemente due licantropi adolescenti in balia dell’influsso della luna piena, ora Scott era l’Alpha e il suo dovere primario era uno e uno solo: proteggere il suo branco.
 
Rompere il naso ad Isaac non era proprio parte del piano, ma se serviva a tenerlo lontano da Allison, allora andava bene comunque.

Scott sapeva, razionalmente, che non era giusto impedire ad Isaac di uscire con la ragazza che desiderava usando la sua influenza da Alpha su di lui, ma non poteva farne a meno. Allison era una cacciatrice e in quel momento era inaffidabile e pericolosa. Aveva cercato di colpire Lydia, la sua migliore amica, avrebbe potuto cercare di colpire Isaac.
Ora capiva cosa aveva provato Derek quando aveva saputo che usciva con lei. La sua parte più animale voleva solo che Isaac fosse al sicuro vicino a lui e lontano da quella minaccia ambulante che era la sua ex ragazza. La sua parte ancora umana invece era preoccupata per entrambi, sapeva che Isaac aveva ancora moltissime cicatrici del passato che non si erano ancora rimarginate.
Aggiungere dolore a dolore avrebbe davvero portato quei due a trovare un equilibrio? Più probabilmente, pensava Scott, si sarebbero distrutti a vicenda. Non poteva permetterlo. Era suo compito tenere al sicuro i membri del suo branco.


I primi tempi era capitato che Isaac avesse incubi molto brutti. Piagnucolava nel sonno, implorando suo padre di non “mandarlo nel freezer”. Scott sapeva che non era solo una brutta metafora.
Rimaneva li, steso nel suo letto, al buio, ascoltando i bassi lamenti di Isaac nella stanza adiacente, senza sapere cosa fare, senza sapere come scacciare quello spettro malvagio che ancora aleggiava sull’amico. Forse avrebbe dovuto capire già da quel momento che cosa sarebbe diventato, un Vero Alpha, dalla sensazione di assoluto struggimento che provava a non poter semplicemente andare nella stanza degli ospiti, infilarsi nel letto di Isaac e acciambellarsi con lui fino al mattino.
Non era normale che gli uggiolati del ragazzo lo toccassero così a fondo, spingendolo addirittura a trasformarsi, alle volte, seduto contro la porta della camera degli ospiti che nella sua mente ora era sempre e solo “la camera di Isaac”.

Aveva già avuto la sua parte di dolore nella vita. E anche Allison, con la morte della zia, un’assassina crudele persino per gli standard dei cacciatori, della madre e infine il tradimento del nonno, Gerard. Entrambi avevano sofferto più che a sufficienza. Scott voleva solo impedire altra sofferenza, era un pensiero legittimo, no? Se poi fosse stato anche un po’ geloso di Allison e Isaac, che male c’era? Era comunque giusto tenerli divisi, per il loro bene.

No, non lo era per nulla.

Scott sospirò.

Isaac, la testa ancora abbandonata sul suo petto ma lo sguardo puntato in alto, verso il viso dell’amico, lo guardava con curiosità. Non aveva risposto alla sua ultima domanda e per di più sembrava perso nei suoi pensieri e decisamente malinconico.

“Scott…non sono davvero arrabbiato, lo sai. Ieri ti ho morso, oggi tu mi hai rotto il naso, siamo pari, senza rancore. Lo so che sei un po’ fuori per tutta questa cosa della luna piena,  degli incubi e allucinazioni e anche per colpa mia.” Isaac si morse il labbro, incerto. Era molto carino quando lo faceva, sapeva di esserlo.

Scott sospirò di nuovo.

“Sto sbagliando tutto, vero?” strinse leggermente la presa sulla nuca di Isaac, per poi passargli entrambe le braccia intorno al corpo e stringerlo in un abbraccio
“Sto sbagliando tutto con te e Allison, non dovrei fare così. Non so perché lo faccio, Isaac, non posso farne a meno.”

“E’ normale, siete stati insieme per tanto tempo.” Isaac era esitante “Mi sono intromesso troppo presto. Ho sempre un pessimo tempismo.”

Scott strinse più forte Isaac. Ora capiva anche come si era sentito Stiles quando lui si era messo con Allison. Quel pomeriggio stava capendo veramente un mucchio di gente.

“Sono geloso di Allison e sono geloso di te. E ho anche paura che finirete con il massacrarvi a vicenda, ma questo adesso non conta perché la verità è che sono davvero tanto geloso di Allison e di te” Scott lo guardò con quegli occhioni limpidi e sinceri che solo lui riusciva a fare.

Isaac non sapeva come avrebbe dovuto sentirsi esattamente, forse contrito, forse spaesato, ma in realtà si sentiva benone. Certo, era una sensazione egoistica, ma mentre Scott ammetteva le ragioni della sua opposizione al suo rapporto con Allison, il ragazzo pensava che non fosse poi così importante che l’Alpha approvasse o meno quello che faceva perché era tutto perfetto così.

Giocare a rincorrersi con Allison, il piacere della caccia, e poi poter tornare a casa e sdraiarsi di fianco al suo migliore amico, giocando alla playstation gomito a gomito finchè uno dei due non si assopiva  addosso all’altro. Correre per il bosco dietro a Scott, finendo per rotolarsi per terra lottando come cuccioli, potersi trasformare liberamente davanti a lui e con lui. Sentirlo fin nelle ossa, ogni suo ringhio amplificato all’infinito nella sua cassa toracica, e infilarsi a casa di Allison per rubare un bacio e schivare una fucilata da suo padre. Allison era forte e sexy da morire, e Scott era… Scott. L’unico punto fermo della sua vita. L’unico punto della sua vita. Lo avrebbe seguito in capo al mondo.


Era  perfetto così. Le cose più belle della sua vita in un costante quanto precario equilibrio.


“Davvero sei geloso di me?” Isaac sorrise e appoggiò la fronte contro quella dell’amico, mentre la maglietta sporca di sangue, ormai inutile, veniva abbandonata in un angolo.

“E di Allison!” puntualizzò Scott “Dai, non prendermi in giro. Credo sia una cosa da lupi.”

“Tutto ciò che non capisci è una cosa da lupi!” il biondo ridacchiò, poi, dopo un momento di incertezza, prese a strofinare piano la fronte contro la base del collo dell’altro ragazzo, come un gatto.

“Che fai?”

“Vuoi che la smetto?”

“No, continua.”

“Anche questa è una cosa da lupi, Scotty?”

“Decisamente. Molto da lupi. E non chiamarmi Scotty!”

La risata bassa di Isaac riverberò per un momento fra di loro. Scott sarebbe rimasto così per sempre, con il caldo corpo di Isaac stretto fra le sue braccia, solido e reale. Non poté fare a meno di emettere un basso ruggito soddisfatto.

“Promettimi che non mi odierai mai, Scott. Ti prego. Allison mi piace da morire ma tu sei tutto ciò che ho. Non voglio scegliere fra voi due!”

Scott aveva chiuso gli occhi , sul viso un’espressione rilassata

“Tanto se tu dovessi scegliere fra me e Allison…”

“Sceglierei te, lo sai. Volevi proprio sentirtelo dire?” Isaac morse leggermente la spalla nuda dell’Alpha, come un cucciolo irritato, le zanne sguainate insolitamente delicate sulla pelle dell’altro.

Scott ghignò a quella risposta. Non capiva molto bene quello che gli stava succedendo ultimamente, come per esempio il fatto che l’idea di Allison con un altro ragazzo lo infastidiva, ma l’idea di Isaac che anteponeva qualcuno a lui, maschio o femmina che fosse, lo mandava assolutamente in bestia.
Cercò di relegare tutto in un angolo della sua mente e bollarlo come “cose da lupi di cui non ho controllo”, ma il piccolo morso di Isaac lo fece sussultare. Ok, quanto oltre potevano andare con queste cose da lupi prima che diventassero, beh, qualcosa di più?


Scott aprì gli occhi per guardare il suo Beta. Nella stanza in penombra, i suoi occhi dorati brillavano ancora come due lucciole disperse. Nessuno dei due sentiva necessità di accendere la luce, anche se non ci vedevano perfettamente al buio come i gatti potevano comunque sentire abbastanza da fare a meno della vista. L’olfatto, l’udito, il tatto. Il bisogno di annusare, ascoltare, toccare.
Questo era il branco. Non stavano facendo nulla di strano, seguivano solo il loro istinto. Erano solo più selvatici dei loro coetanei umani.
Erano solo dei ragazzi lupo. Giusto?

“Si. Volevo davvero tanto sentirmelo dire” mormorò Scott. La sua voce sembrava molto più bassa e gutturale e gli occhi ferini brillavano di un innaturale rosso rubino.

Erano ragazzi lupo. Per loro il mondo era diverso. Era il branco, era così.


Scott si piego su Isaac, fino ad essere ad un respiro dal suo viso. Rimasero li a guardarsi per quello che parve un’infinità, erano come sospesi. I loro occhi animali che si studiavano, in cerca di chissà quale risposta a chissà quale domanda. Scott cominciò a pensare di non sentirsi molto in sé, ma non gli importava poi molto. Osservò con interesse le zanne di Isaac fare capolino fra le labbra carnose del ragazzo e sentì gli artigli che cominciavano a premergli sulla carne. Bastava il suo sguardo o la sua voce a farlo trasformare, come un richiamo. Tutto in Isaac rispondeva a lui come ad un richiamo. Allison non poteva competere con questo, per quanto entrambi la amassero, lei era solo una ragazza.
Questo non significava comunque che avrebbe approvato la loro storia.
 
Scott sentì all’improvviso la pelle morbida del viso di Isaac sotto le sue labbra e si rese conto di essere stato lui ad avvicinarsi fino a toccarlo. Sentiva il suo odore, coperto dai mille altri che aveva incontrato durante la sua giornata. Il suo dopobarba, lo shampoo, e l’odore pungente della crema antibrufoli, quello lo odiava, ma sotto a tutto quello, eccolo, Isaac.
Morbido, familiare e selvatico. Sentiva il giovane trattenere il fiato e rilasciarlo in piccoli singulti a quella curiosa analisi.
Non si muoveva e non diceva nulla.

Le labbra di Isaac erano abbastanza carnose e morbide, anche se leggermente screpolate dal freddo. Il ragazzo ci passo velocemente la lingua sopra per umettarle appena, in quel gesto così tipicamente suo. Scott sentì il respiro caldo del suo beta sul viso. Appena un soffio. Respiravano la stessa aria, in quel momento.

Che stava succedendo, Scott non lo sapeva e di certo non voleva correre il rischio di farsi domande proprio in quel momento. Il sole era tramontato del tutto, ora, e la stanza era piombata nell’oscurità. Al buio le cose sembrano sempre meno reali, anche i baci.

Si stavano baciando prima ancora che Scott si accorgesse di essersi avvicinato così tanto ad Isaac. Si stavano baciando e avrebbe dovuto essere strano, e un po’ lo era, ma non vedevano nulla e sentivano tutto. Era troppo tardi per tornare indietro, soprattutto dal momento che Isaac stava ricambiando con entusiasmo.

Sentiva le labbra del ragazzo muoversi sotto le sue, come a cercare una posizione più comoda, per sentirlo meglio. Era umido, deciso, diverso da Allison. Molto. Scott passò la lingua sui canini del Beta e in quel momento si accorse che si non si erano ritratti, anzi. Gli artigli di Isaac gli stavano graffiando leggermente la schiena.
Tutto questo era…eccitante.

Il buio amplificava ogni cosa. Il rumore lieve dell’ansimare dei due ragazzi, i brividi sulla pelle di Isaac quando Scott ci passava delicatamente sopra gli artigli, la sensazione delle labbra solide, reali, che stava baciando e mordicchiando e poi di nuovo baciando. 

Isaac non mordeva, leccava. E graffiava. Tenero. Leccò delicatamente le labbra di Scott e, nel mentre, continuò a graffiare leggermente la sua schiena, provocandogli brividi. I piccoli tagli si rimarginavano subito dopo che il Beta li aveva lasciati.

Si staccarono, ormai solo i loro occhi luminescenti, occhi di mannaro, che rilucevano nell’oscurità quasi totale. Scott si chiese distrattamente che ore fossero.

“Cos’è stato?” Isaac era confuso, ma nella voce vibrava una scintilla di eccitazione. Qualunque cosa fosse stato, di certo non gli era dispiaciuta. E non vedeva l’ora di ripeterla.

“Un bacio, credo.” Scott si sentiva intontito e, pertanto, autorizzato a baciarlo di nuovo.

“Grazie, Scott, questo lo so. Intendo, è stato un bacio-bacio o sempre cose da lupi?”

“Cose da lupi.”

“Quindi siamo giustificati. Per la luna piena, intendo.”

“Si. Pienamente giustificati.”

“Continuiamo?”

“Continuiamo.”
 

Cose da lupi. Scott si chiese distrattamente quanto potessero spingersi oltre con questa scusa, prima che diventassero qualcosa di più.
 
 
 







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Ciao a tutti,
sono di nuovo Il gatto sotto al divano. In italiano fa schifo. In ogni caso è una descrizione realistica di quello che sono in questo momento, un pigro, grassoccio gatto che si nasconde in un luogo buio alle due di notte.
Ragazzi, che dire. Soffro di una lieve schizofrenia negli argomenti di scrittura, sto tipo letteralmente scrivendo un po’ su tutto. Non lo so, la Scisaac mi piace moltissimo ma devo ammettere che ho iniziato a scrivere questa cosa per accontentare Andy2412 che voleva qualcosa su Isaac. Lei adora Isaac, chi non lo adora. E’ bello da impazzire, ha un passato tragico, un faccino da cucciolo e la lingua tagliente. Solo che io non riesco a inquadrare bene questo curioso ragazzo lupo senza pensare a Scott anche perché, in un certo senso, è il suo rapporto con Scott, e adesso anche con Allison, che lo definisce all’interno del telefilm.

A proposito. Adoro questa cosa. Isaac con Allison, intendo. Potrei farci una filippica di un’ora sul perché e percome è assurdamente fantastico che si piacciano, tutta una cosa mia su Allison che sfida Scott tramite l’uscire con Isaac e Isaac che vuole Allison perchè vuole qualcuno in grado di poterlo dominare e Scott che è ancora evidentissimamente cotto di Allison e geloso di Isaac. E non dimentichiamoci la rabbia di Allison quando sente che Isaac mette prima Scott di lei. Come ho detto prima, adoro.

Ecco perché nella mia personale versione della Scisaac entrambi sono innamorati di Allison. Sorry. Ma lei è solo una ragazza no? Una ragazza fantastica, ma solo una ragazza.
Oh, che sbadata. Ho scritto tantissimo. Ho notato che non metto mai i disclaimer, dovrei mettere i disclaimer? Si, dovrei.

“I personaggi ivi descritti non appartengono  a me, ma a Jeff Davis, o a MTV, o a chiunque ne abbia i diritti. Io li uso solo per evitare di studiare.”

Saluti cordiali e miciosi

The Cat Under The Sofa
 
 
 
  
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