L’amour
L'amore è come una pianta
rampicante, che muore se non ha nulla cui aggrapparsi
***1***
Una mattina fresca di
Giugno a Hogwarts.
Il giardino è pieno di
fiori e di piccoli steli d’erba, gli alberi si stanno nuovamente ricoprendo di
foglie e c’è un gradevole odore di rugiada, gli uccellini si poggiano sui
davanzali delle finestre delle torri e cinguettano quasi timorosi da tirar
fuori la voce.
Ron era comodamente seduto
su una poltrona di velluto rosso davanti al caminetto acceso della loro sala
comune. Il fuoco produceva un effetto gradevole, caldo, il rumore scoppiettante
che produceva infondeva calore e un piacevole senso di tranquillità e
sicurezza.
Ormai Ron aveva 17 anni e
non era più il ragazzino timido che era una volta: era diventato un uomo.
Le lentiggini erano
praticamente sparite e la pelle non aveva una minima imperfezione, gli occhi
erano diventati dall’azzurrino chiaro un celeste vivo e profondo, i capelli
erano rossi ma tendevano al castano chiaro, era alto circa un metro ottanta ed
era il ragazzo che riceva più inviti, dopo Draco Malfoy, ai balli di fine anno,
Natale e tutte le altre feste.
Il ragazzo si alzò per
aprire a Leotordo che tamburellava il becco sul vetro della finestra, aveva un
bigliettino attaccato alla zampa.
Sapeva benissimo a chi
apparteneva.
Lo lesse velocemente e poi
lo accartocciò con rabbia buttandolo nel fuoco, era l’ennesimo bigliettino di
una studente del settimo anno che lo pregava ormai da due mesi di andare al
ballo con lui.
Ma lui non voleva. Voleva
che l’ultimo suo ballo a quella scuola fosse perfetto e con la persona che più
stimava e amava ad Hogwarts. Hermione Granger.
Hermione Granger da tutti
soprannominata Mione era diventata una bellissima ragazza dai capelli ondulati
e lunghi che spesso legava in una coda alta, era bravissima a scuola ed aveva
ricevute parecchie note di merito ed era la ragazza più invidiata della scuola.
Raggiunse la poltrona e si
risedette.
Il rosso sorrideva mentre
pensava alla ragazza ma poi si rattristava al pensare che il cuore dell’amica
apparteneva gia a un altro, che era il suo migliore amico: Harry Potter.
Sperava soltanto che la
ragazza accettasse il suo invito al ballo e non andasse con Harry.
Il rosso sospirò e si girò
verso la finestra per guardare il cielo azzurro con qualche nuvolette bianca.
Si alzò lentamente e aprì
la finestra poggiando i gomiti sul piccolo davanzale per respirare un po’
d’aria fresca.
Hermione, intanto, era in
Biblioteca e stava svolgendo i compiti anche se non ci riusciva.
Era tristissima che quelli
che stava trascorrendo erano i suoi ultimi giorni ad Hogwarts e probabilmente
non l’avrebbe più rivista.
Inoltre un altro fatto la
faceva diventare triste, ma non per se stessa, ma per Ron: aveva accettato
l’invito di Harry e, quindi, avrebbe rifiutato il suo.
_______2 giorni
dopo:Ballo_______________
Ron non sapeva come mai era
andato, forse perché era masochista: come si può voler guardare la ragazza che
si ama ballare con un altro?
Passò la serata seduto a
non far niente, fissava soltanto l’amata.
La festa non finiva mai e i
suoi due amici ballarono fino a mezzanotte quando furono cacciati a calci da
Gazza insieme a Ron che però non fu visto dalla coppia.
Il rosso lì seguì e notò
con un tuffo al cuore che si tenevano per mano.
Ma si sentì svenire al
terzo piano quando Harry la tirò a sé e la baciò.
____il giorno dopo___
Ron non voleva alzarsi.
Voleva rimanere lì, nel suo letto ad Hogwarts e non andarsene mai. Non voleva
abbandonare Hogwarts, anche perché adesso non aveva più niente per vivere: Fred
e George s’erano trasferiti in un paesino in America per gestire un negozio,
Percy…non parliamone, Bill e Charlie li conosceva appena, Ginny doveva rimanere
a scuola ancora un anno, i genitori erano a San Pietroburgo.
Gli rimanevano ancora i
suoi amici, o forse no? No, non aveva più amici, era stato tradito da Harry e
Hermione.
Non aveva più nulla così
decise di partire subito per il ministero e cercare il tanto sospirato lavoro
di Auror e dimenticare i ricordi, dimenticare tutto.
“Forse è una decisione troppo
affrettata” pensò Ron ma poi appena scese le scale incontrò Hermione che gli
disse:- Scusa se ieri non sono venuta al ballo con te, ma avevo la febbre alta
e- non riuscì a finire la frase che Ron ritornò su nel dormitorio e si chiuse
dentro a chiave e prese a fare i bagagli.
Fu il primo a presentarsi
alla stazione e si prese uno Scompartimento vuoto e si chiuse ermeticamente
utilizzando un incantesimo e rimase lì a pensare.
Verso la fine del viaggio
quando cominciò a scorgere i primi monumenti e palazzi di Londra uscì dallo
scompartimento e venne notevolmente infastidito dalle varie coppiette ma stette
zitto.
Quando raggiunse la porta
per uscire Harry ed Hermione si tenevano per mano e si stavano baciando e Ron a
quel punto sbottò dicendo:- è maleducazione baciarsi in pubblico, babbei!- aprì
di scatto la porta ed uscì correndo e con gli occhi lucidi.
Eccomi qui con una nuova
ficcina!!spero vi piaccia, l’aggiornerò molto presto, prometto…però recensite,
non vi costa niente, vi pregooo!!