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Autore: ice_cream    30/01/2014    5 recensioni
"Apri gli occhi e ti guardi attorno.
Il nulla.
Il buio e il freddo ti circondano."
Genere: Angst, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Labirinth


Apri gli occhi e ti guardi attorno.

Il nulla.
Il buio e il freddo ti circondano.
Ti sembra ti scorgere una leggera nebbiolina nell'aria.
Senti qualcosa che ti solletica sui polsi e passi la mano sulla superficie semi-ruvida sulla quale sei apparentemente stesa. 
Erba? Sei su un prato?
Ti siedi e ti massaggi la testa che ti sta tormentando con intense fitte alle tempie da quando hai aperto gli occhi. 
Non ricordi molto delle ore precedenti, solo che tu e Castle stavate indagando a un nuovo caso e poi nient'altro. 
Non hai idea di come sei arrivata lì, ora che ci pensi, non sai nemmeno dove sei!
Cerchi di alzarti ma un forte capogiro ti costringe a rimetterti seduta. Ci riprovi e, con un po' più di calma e di attenzione, riesci a raggiungere il tuo scopo.
Cerchi un appiglio a cui sorreggerti per evitare che la testa giochi di nuovo brutti scherzi ma non lo trovi. Non dove sei tu, almeno. 
Ti sposti cautamente a destra di qualche passo e ci riprovi. Niente. Ancora qualcuno. Niente.
Provi a cambiare direzione e fai per andare dritto davanti a te ma, inaspettatamente,  vai a sbattere contro qualcosa. O qualcuno. 
Allunghi la mano e tocchi la superficie sulla quale hai sbattuto. 
Sei confusa. Come fa a... erba? Non può essere. Che sia una siepe?
Non capisci. 
Segui la presunta siepe a lungo, sembra infinita. Non sai neanche tu da quanto stai camminando lungo quella parete d'erba, ma quando la senti girare, come se ci fosse una curva, ti senti mancare il fiato e una tremenda sensazione si fa largo dentro di te.
Non può essere.
Deve esserci un'altra spiegazione. 
Come diavolo sei finita lì?
Come ci sei arrivata in un labirinto?  
Ti appoggi con le mani alle ginocchia e riprendi fiato. Anche se hai solo camminato, ti sembra di aver corso per ore. Sei sudata. Fa caldo, troppo caldo. Ti asciughi qualche goccia di sudore sulla fronte con la manica della felpa, poi te la slacci e la leghi intorno alla vita.  
È ancora buio.
Riprendi il contatto con la siepe e ricominci a camminare sperando di trovare una via d'uscita.
 
"Coraggio Kate, coraggio!"
 
Ti fermi di colpo, pietrificata.
Ti guardi attorno. Nessuno.
 
"Ce la puoi fare!"
 
Resti ferma, immobile. 
Senti delle voci ovattate ma non me capisci la provenienza. 
Non vedi nessuno lì con te.
Sei solo tu.
Ma allora chi può essere?
 
"Kate, ti prego. Ce la puoi fare, avanti!"
 
Aspetta. Un momento. 
Tu quella voce la conosci! 
Non è una semplice voce.  È la sua voce. 
È Castle.
 
"Kate, ti amo. Ti amo, Kate."
 
Ora la voce si fa più nitida, come se fosse più vicina. 
Dov'è? Non riesci a vederlo.
Vuoi trovarlo, devi!
Una goccia d'acqua ti cade sulla guancia e scorre lenta.
Non fai in tempo ad asciugarla che tante piccole goccioline cominciano a scendere da un cielo a te invisibile. 
Piove. 
Perfetto, ci mancava!
 
"Ti amo, ricordatelo ovunque andrai!"
 
Senti di nuovo Castle.
Urli. Urli a più non posso per farti sentire e lo chiami, invano.
Cominci a piangere e ti accasci a terra, sulle ginocchia. 
Ti amo. 
Lui ti ama e tu ami lui. 
È la tua felicità,  il tuo mondo. Quello che hai cercato per anni, in cui rifugiarti.
Alzi lo sguardo verso il punto da cui proviene la pioggia e ti rimetti in piedi.
Sei decisa a trovarlo.
Fai per correre per una direzione indefinita ma una forte scossa ti ributta a terra. 
Anche il terremoto ora?
Cerchi di rialzarti ma le scosse continuano, imperterrite, finché non sei costretta a stenderti di nuovo.
Piangi per la rabbia. Non riuscirai più a tornare da lui. Non ne hai le forze.
Ti abbandoni al sonno che si impossessa prepotentemente del tuo corpo e pensi a Castle. A quanto lo ami.
 
 
Una luce abbagliante ti costringe ad aprire gli occhi e ti fa fare qualche smorfia con la bocca.
Non riesci a distinguere bene ciò che ti circonda ma senti qualcosa di caldo sul ventre e attorno alla mano destra.
Un suono lieve e ripetitivo ti incuriosisce. 
Strizzi gli occhi un paio di volte e te li strofini un po' con la mano che sembra libera, nel tentativo di mettere a fuoco gli oggetti attorno a te.
Il primo istinto è quello di tirarti su ma sei troppo debole, è come se una forza invisibile ti tenesse incollata al lettino.
Un attimo. Un lettino? 
Come sei arrivata lì? Dov'è finito il labirinto? 
Ti guardi finalmente attorno e riesci a scorgere le pareti bianche e un comodino a fianco a te con un apparecchio sopra esso.
È da lì che proviene il suono di prima. 
Una linea verde, sottile si muove ritmicamente su e giù. 
È questione di un micro-secondo.
Capisci tutto quanto. Sei in ospedale e quello è un monitor che registra il tuo battito cardiaco. 
Il panico si impossessa di te, quando improvvisamente senti qualcosa muoversi sulla tua pancia e la mano come se fosse stretta in una morsa. 
Abbassi lo sguardo e finalmente lo vedi.
Castle.
È lì con te e si sta svegliando. 
"Kate!" Il suo viso si illimina in un'espressione di pura sorpresa e felicità. 
"Castle!  Sei vivo!" Urli e ti protendi per abbracciarlo. Sei così sollevata di vederlo vicino a te! Quasi piangi dalla gioia.
"Senti chi parla!" Ti risponde. Non capisci. "Non ricordi nulla?" Ti chiede, sorpreso.
Scuoti la testa. 
Ti chiede qual è il tuo ultimo ricordo e gli spieghi che la tua memoria non va oltre il nuovo caso a cui stavate indagando. 
Lui sorride e ti stringe la mano ancora di più. 
Non hai dimenticato molto, solo qualche ora che, però,  avrebbe potuto esserti fatale. 
Ti spiega che quella mattina, quando siete andati a prendere il sospettato, questo vi ha colti di sorpresa e ti ha dato una forte botta in testa che ti ha fatto perdere parecchio sangue. Hai perso immediatamente i sensi e ti hanno portata in ambulanza, mentre Esposito prendeva il colpevole, poi rivelatosi anche killer.
Hai avuto un trauma cranico e i medici ti hanno operato d'urgenza a causa dell'emorragia che ti ha causato il colpo.
Castle aveva il compito di parlarti subito prima dell'operazione e appena dopo ma mentre cercava di tenerti in vita, sei andata in arresto cardiaco e hanno dovuto usare il defibrillatore per rianimarti.
Ti soffermi sul fatto che hai rischiato la vita e che Castle ti parlava per tenerti attaccata alla sua di vita.
Ti porti una mano alla bocca e una lacrima sfugge al tuo controllo.
Ora capisci tutto quanto.
Eri svenuta ed eri finita, nella tua mente, in un labirinto. 
La voce di Castle ti indicava la via d'uscita, la via della salvezza e le scosse di terremoto non erano altro che il defibrillatore che tentava di rianimarti. 
Le gocce di pioggia, invece...  quelle erano le sue lacrime. Quelle che, insieme al suo amore, ti hanno probabilmente salvato la vita.





ANGOLINO DI POLLA:
E buona sera! 
Due storie in una settimana?! Erano secoli che non succedeva O_O
Beh, beh, beh... questa volta era un po' più seria, niente Colin per oggi, I'm sorry ;)
Il piccoletto ne sta comunque archittettando un'altra delle sue quindi conto di tornare presto con lui :3
Per quanto riguarda questa shot, posso dirvi che è tutta colpa della lezione di italiano di oggi in cui la prof ci faceva vedere il prossimo tema su cui dovremo fare un saggio breve (labirinto o locus amoenus) eeee, nulla, leggendo i vari documenti mi si è creata in testa da sola et voilà xD
Spero vi piaccia! ;)
Grazie alla mia Shim e alla mia amorottola Ivi che hanno letto in anteprima <3 Lovviu 
Alla prossima,
Ari 
  
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