L'amor che move il sole e le altre stelle. 

-Alexander!-
Il ragazzo si sentì chiamare. Sbuffando aprì gli occhi, mugugnando qualcosa simile a un "che vuoi?", ma che era particolarmente difficile da comprendere, anche per Magnus che aveva un incredibile udito da gatto.
Alec sentì aprire la porta della camera e i passi silenziosi del suo ragazzo.
-Alexander, è quasi mezzogiorno, anche io mi sono già alzato!- esclamò lo stregone, il Nephilim mise a fuoco il volto di quello che era il suo amore.
Non doveva essersi alzato da molto, visto il pigiama giallo e i lunghi capelli arruffati in un lato, il lato su cui dormiva, aveva anche l'eye liner sbavato, reduce della serata...movimentata.
Aprì completamente gli occhi, Alexander, biascicando:- Buongiorno.-
Un sorriso radioso in risposta, un "Buongiorno, amore" sussurrato sulle labbra, prima di un bacio, decisamente, Alec, non sapeva cosa ci potesse essere di meglio da chiedere . Si sollevò sui gomiti, rispondendo al bacio.
Lo stregone si scostò leggermente, la fronte appoggiata sulla sua. -Decisamente ho cattive influenze su di te, pasticcino, da quando ti svegli dopo di me?-
Il consueto rossore a imporporargli le guance, prima di rispondere: -Da quando mi fai addormentare così tardi.-
-Se ti dispiace, basta dirlo.- Assoluta incapacità di rispondere coerentemente, perché, nonostante stessero insieme da un po', convivessero, Alexander Lightwood rimaneva un tipo timido e un po' schivo, e comunque era risaputo che a dire certe cose proprio non ci riusciva, sebbene con Magnus fosse più aperto e, no, non lo avrebbe mai detto ad alta voce perché sapeva già la battutina che ne sarebbe seguita.
-Alec mi ascolti?-
-No. Scusa.- non aveva sentito una parola di quello che Magnus gli aveva detto.
-Ti ho detto: alzati che facciamo colazione.- ripeté lo stregone guardandolo negli occhi.
Alec annuì e si alzò cercando almeno i pantaloni (ringraziò Raziel dato che indossava almeno le mutande) era pieno inverno e si gelava.
-Magnus, ma non hai detto che è mezzogiorno? -
-Sì, precisamente sono le dodici e dieci. Perché?-
-Perché è ora di pranzo.-
-Ma, occhiblu, io non pranzo appena sveglio, pranzeremo più tardi.- fece lo stregone con ovvietà.
-Mi farai pranzare alle cinque del pomeriggio, non è vero?- ribatté il Nephilim.
-Non lamentarti sempre, fiorellino!- lo stregone prese per mano il giovane, che ancora non aveva trovato i suoi pantaloni, e lo trascinò in cucina,dove con uno schiocco di dita comparvero dei pancake fumanti.
Avvicinandosi al tavolo Alec notò i brillantini a forma di cuore rossi sparsi sulla tavola, la tovaglia e i piatti sull'azzurro, e infine il cuore di cioccolato sui pancake "I love you" scritto all'interno. Alec sorrise.
Si sentì cingere i fianchi dalle braccia calde dello stregone, un brivido corse lungo tutta la sua schiena. Si girò nell'abbraccio e guardò il suo ragazzo negli occhi. Quei magnifici occhi verde-oro.
-Buon anniversario, pensavi che l'avessi scordato?- disse piano sulle labbra dello stregone, prima di mettergli le braccia intorno al collo e baciarlo, Magnus sorrise e strinse maggiormente i fianchi del ragazzo attirandolo contro di sé.
-Buon anniversario anche a te, mio piccolo Nephilim.-
Erano passati cinque anni e ogni anno la scena era sempre la stessa, il buongiorno, i baci, e puntualmente il giorno dopo Alec non poteva girare a collo scoperto.
Sempre così, forse erano solo ancora più innamorati. 


Angolo autrice:
Eccomi di nuovo qui, erano secoli che non pubblicavo nulla.
Prima cosa: ho problemi col pc, se il testo si vede male ditemelo che provvederò a cambiarlo.
Secondo: al solito non mi convince, come prima fatemelo sapere. 
Infine... grazie, grazie a tutti e soprattutto grazie ad Andrea che legge tutto in anteprima e mi incoraggia e grazie a Gabriella che mi ha fatto avvicinare al mondo di efp ♥

Alla prossima ♥!