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Autore: Dragone97    31/01/2014    3 recensioni
Per il primo capitolo di questa storia ho voluto parlare di Brutus e di cosa egli ha provato durante la sua partecipazione ai giochi. L’arena quell’anno era un vulcano attivo e lui e l’altro tributo rimasto, un ragazzino sopravvissuto soltanto nascondendosi, si trovano nella sua bocca per lo scontro finale, che avrà per lui conseguenze che non avrebbe mai potuto immaginare.
Per il secondo capitolo Brutus e Mags sono due mentori che assistono agli Hunger Games per sostenere il loro tributi e che inizieranno una discussione molto importante per la vita di entrambi...
Storia partecipante al primo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto sul forum da ManuFury
Storia partecipante al terzo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto sul forum da ManuFury
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brutus, Mags, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nick sul forum/ Nick su EFP: Dragone 97/Dragone97
Tributo: Brutus
Turno: Primo
Titolo Storia: Quello che aveva sempre desiderato
Pacchetto: Nessuno
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Missing moments
Pairing: nessuno

 Il calore era tremendo e come la lava sotto di lui scorreva lenta e inesorabile, anche Brutus avanzò lento e inesorabile in direzione del suo avversario. Il confronto tra il suo enorme corpo frutto di un allenamento durato anni e tra quello debole e gracile del ragazzino undicenne era davvero ridicolo.

Finalmente, dopo anni di duro e intenso allenamento all’accademia dei pacificatori, non era mai stato così vicino ad ottenere quello che aveva sempre desiderato: la gloria per sé e per il suo distretto. Per ottenerla nessuno sforzo sarebbe risultato troppo grande e nessun sacrificio troppo gravoso. Se lo ripeteva, da così tanto tempo che ormai non avrebbe saputo dire quando aveva cominciato.

Molti ritenevano che uno come lui non avesse paura di niente. Ma non era vero: non c’era nulla che temesse più della sconfitta. Non che avesse paura della morte in sé, ma dell’oblio in cui sarebbe precipitato se fosse avvenuta. A Panem tutti conoscevano i nomi dei vincitori degli Hunger Games, ma nessuno ricordava mai quelli degli sconfitti. Era come se venissero per sempre cancellati dalla storia e secondo lui non esisteva un destino peggiore.

Fece un altro passo. Ormai avrebbe dovuto prendere una decisione e qualunque fosse stata avrebbe cambiato la sua vita per sempre.  Essere semplicemente la macchina da guerra di Capitol oppure scomparire come polvere. Non esistevano alternative. Se si fosse opposto al potere sarebbe stato spazzato via. Ma allora perché esitava? Cosa gli impediva di fare a pezzi il ragazzino? Non lo aveva forse già fatto molte altre volte durante i giochi? Non era quello che aveva sempre desiderato?

Improvvisamente, si chiese se fosse davvero così. Se fosse sempre stato lui a desiderarlo o gli fosse stato imposto e cominciò a dubitare persino della sua identità. Fino a quel momento era stato convinto di essere semplicemente una macchina da guerra. Ma ripensandoci si accorse che prima di lui i suoi genitori, poi i suoi istruttori e, infine, la sua mentore avevano preso questa decisione al suo posto. Ma allora chi o cosa era realmente? Brutus non lo sapeva.

Il ragazzino lo fissava negli occhi come per implorare di essere risparmiato. Era un codardo: la sua strategia consisteva nel nascondersi e di aspettare che gli altri si uccidessero a vicenda. Al distretto due cio’ era considerato più disonorevole della sconfitta. Ma il suo avversario non era decisamente un favorito. Probabilmente non solo non aveva mai desiderato la partecipazione ai giochi ma la aveva sempre temuta. Come lui aveva sempre temuto la morte.

Proprio per questa ragione non poteva risparmiarlo e soprattutto, concedergli una morte indolore. Così lo colpi con la lancia. Il ragazzino gemette e perse l’equilibrio cadendo nel vuoto. Brutus lo vide scomparire nella lava infuocata. Sarebbe stato impossibile raccogliere il suo cadavere per riportarlo alla sua famiglia. Presto ogni traccia di lui sarebbe scomparsa come polvere al vento. La più grande paura di Brutus non si sarebbe mai realizzata. Allora perché non era felice? In fondo questo non era quello che aveva sempre desiderato?

Spazio autore
Questa storia fa parte di un contest a turni  (1 su 24 ce la fa) in cui bisogna scegliere un personaggio e scrivere su di lui. La mia scelta è ricaduta su Brutus perchè mi sono sempre chiesto se fosse realmente così sanguinario.
Spero vi piaccia e che recensiate in molti,
Dragone97
  
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