Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: luxu2    10/06/2008    4 recensioni
Questa e' la mia prima ff. E' una delle tante rivistazioni della prima volta dei due nostri amati protagonisti. Alcuni passaggi della storia possono ricordare forse una puntata dell'anime Georgie (a voi indovinare quale). Beh! Che altro dire: buona lettura!
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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un tuffo nel cuore

Faceva un freddo terribile quel gennaio. Sulla Senna in alcuni punti si erano addirittura formate delle sottili lastre di ghiaccio e la brina ricopriva l'erba per tutto il giorno senza mai andarsene.


Andre' disteso sulla branda in camerata fissava i cristalli di ghiaccio che si formavano sui vetri della finestra cercando in tutti i modi di metterli a fuoco. “Questo stupido occhio continua a peggiorare ma ormai non posso farci niente” pensava “Speriamo solo che Oscar non se ne accorga”.

Mentre era assorto nei suoi soliti pensieri entro Alain. Rabbrividendo lo saluto' e poi si diresse verso il magro fuoco nel camino – Diavolo! Se fossi stato di guardia ancora qualche minuto sarei diventato una scultura di ghiaccio- disse. - Fa talmente freddo oggi che il solito corvo sulla pianta nel cortile sembrava congelato pure lui.- azzardo' la battuta.

Andre' sorrise alla battuta dell'amico e rispose – Sareste stati due statue perfette per qualche fontana. Almeno non avremmo più' sentito gracchiare ne te ne lui.-

-Ah ah! Simpatico come sempre. Ma lo sai che ho io l'esclusiva delle battute.- rispose divertito Alain.

Mentre stavano ancora sghignazzando entro' un soldato – Alain, Andre' il comandante vuole vedervi subito!-

- Che diavolo vorrà ancora!- sbotto' Alain. - Io ho appena finito il turno di guardia!-.

- Sara' meglio che non protesti e che non la fai arrabbiare. Sa essere veramente crudele se vuole.- rispose tristemente Andre'. Lui lo sapeva com'era fatta la sua Oscar, la conosceva troppo bene e sapeva che se si infuriava caricava come un toro e tirava certi schiaffi... Sempre solo a lui pero' “ Non credo che avrebbe il coraggio di schiaffeggiare Alain” penso' quasi divertito.


Oscar intanto nel suo ufficio era persa nei suoi pensieri mentre firmava dei dispacci. Erano successe veramente tante cose in quell'ultimo periodo da quando aveva lasciato la guardia reale per comandare la guardia cittadina. Lo aveva fatto per non rivedere piu' il conte di Fersen di questo ne era convinta. In quel periodo la sua vita era stata un'amara scoperta giorno dopo giorno: il conte non l'amava ma la riteneva soltanto il suo migliore amico e di questo se ne era ormai fatta una ragione. Ma la cosa che più la turbava era stato il comportamento di Andre' in quella maledetta notte quando le aveva sputato in faccia la verità e confessato tutto il suo amore represso per vent'anni. Lei lo aveva respinto ed ora aveva quasi paura di lui, lui che era sempre stato il suo migliore amico, il suo confidente, un fratello maggiore fin da quando erano bambini. “Perché non può più essere come un tempo?” si domandava tra se. “Quando eravamo bambini ed io credevo di essere un maschio non avevamo mai avuto problemi.” Gia', da bambini quante volte avevano litigato, si azzuffavano per gioco, dormivano assieme quando c'era un temporale perché lei, di solito cosi' coraggiosa, aveva paura dei tuoni; ora pero' era tutto diverso, il solo contatto fisico con Andre' le provocava delle sensazioni strane e, spesso, si era trovata ad arrossire solo se lui le sfiorava un braccio. E' vero che era convinta di essersi innamorata di Fersen, ma ultimamente non le capitava più di pensare a lui cosi' spesso come una volta: ora nei suoi pensieri era sempre più presente il suo vecchio amico Andre'. Si era persino sentita gelosa quando lo aveva visto assieme ad Alain ed alla sua bella sorellina Diane.


Un energico bussare alla porta la riporto' alla realtà dai quei suoi pensieri. - Avanti- disse con il solito tono.

Alain ed Andre' entrarono nella stanza e si misero sull'attenti per ascoltare cosa aveva da dire loro il comandante.

Oscar attacco' subito senza neppure guardarli in faccia, anzi senza guardare Andre', e si rivolse subito ad Alain – So che hai appena finito il tuo turno di guardia e so anche che dovresti essere a riposo ma ho bisogno del vostro aiuto. Mi fido solo di voi.- disse -Mi e' stato segnalato che un'altra carrozza e' stata attaccata. Questa volta pero' uno degli uomini e' riuscito a vedere dove si dirigeva quel criminale. Voglio trovarlo e dargli una bella lezione! Usciamo in pattuglia lungo la Senna verso le cinque. Ora potete andare.- li congedo' cosi'.

-Va bene comandante. Ci vediamo piu' tardi.- Rispose Alain e uscirono tutti e due dalla stanza.


-Quella donna ci vuole uccidere con queste ronde notturne!- brontolo' Alain. Andre' che non aveva fiatato fino ad ora rispose – Lo sai che anche suo padre e' stato ferito da quel terrorista. E' logico che lo voglia prendere.- . -Tu la giustifichi sempre!- sbotto' Alain – Ma non vedi che neppure ti guarda quando entri nel suo ufficio? Se fossi in te non sprecherei altro tempo e mi cercherei una brava ragazza che ti voglia bene e che ti faccia felice. Cosa credi di ottenere? Amore? Quella non sa neanche che cosa voglia dire amare secondo me. Ti tratta come se fossi un cane! Secondo me ti ha anche preso a calci qualche volta vero?- . - Oscar non farebbe mai niente del genere.- disse Andre' che stava diventando livido dalla rabbia. Le parole dell'amico lo ferivano ma erano le stesse cose che si era ritrovato a pensare lui da ubriaco. Alain sembrava che fosse la sua coscienza. - Sara' meglio che ci prepariamo senza protestare- concluse e lascio' Alain.


Alle cinque Andre' ed Alain erano gia' pronti sui cavalli in cortile e rabbrividivano nei loro mantelli quando Oscar li raggiunse.

Cavalcava davanti a loro in silenzio e Andre' la fissava senza dire una parola. Alain dal canto suo stava cominciando a sbadigliare. Tutto sembrava tranquillo. Il lungo Senna era deserto e l'unico rumore che si poteva percepire era lo scricchiolio dell'erba ghiacciata sotto agli zoccoli dei cavalli. Erano molto vicini al fiume e stavano passando vicino ad un ponte quando all'improvviso Oscar vide un pugnale che le stava volando verso la testa lanciato da qualche malfattore che stava sotto al ponte. Riusci' a scansarsi con un movimento fulmineo verso destra e il pugnale volante si conficco' sulla finestra di una casa li' vicino. - Oscar stai bene?- Grido' Andre' che era corso subito verso di lei ed aveva notato che passandole vicino il pugnale le aveva tagliato una ciocca dei sui lunghi capelli biondi. - Tutto bene Andre' ma ora dobbiamo prenderlo!- e senza esitazione si lancio' giu' dalla riva per arrivare sotto il ponte seguita dai due uomini. Fu un attimo! Si era portata troppo vicino alla riva del fiume ed il cavallo, sentendo che gli zoccoli non facevano presa sull'erba ghiacciata fece un brusco movimento e la disarciono' dalla sella. Oscar fini' nell'acqua gelida. Penso' di morire, non riusciva a muoversi per il freddo e per tutti gli indumenti e la spada che la trascinavano sotto. Il mantello le si era attorcigliato addosso e la stringeva in un terribile abbraccio impedendole anche il minimo movimento. “Dunque e' cosi' fredda la morte?” Stava ormai per sopraffare al freddo e dall'acqua quando senti' due braccia che la prendevano per le spalle e la portavano in salvo.


Andre' aveva assistito a tutta la scena come paralizzato mentre Alain cercava di rincorrere l'autore del tentato omicidio di Oscar. Aveva visto il cavallo di Oscar indeciso sulle zampe che per lo spavento aveva lasciato andare il suo cavaliere che era finito nell'acqua tra il sottile strato di ghiaccio che lambiva i bordi. Fu un attimo: scese dal cavallo e tuffo' le braccia nell'acqua dove aveva visto affondare la sua amata Oscar e riusci' ad afferrarla per le spalle ed a tirarla fuori. Sembrava priva di sensi ed il suo colorito, gia' normalmente molto pallido in quel periodo, stava lentamente assumendo una colorazione bluastra. La prese tra le braccia e lei cerco' di aprire gli occhi – Per fortuna sei ancora viva!- le disse – Ma cerca di non addormentarti- Si guardo' intorno e scorse l'insegna di una locanda qualche metro piu' avanti: l'avrebbe portata li'! In quelle condizioni e con quel freddo sarebbe morta prima di raggiungere la caserma. Intanto Alain era ritornato a mani vuote -Maledetto bastardo! Non sono riuscito a prenderlo! Ma cosa e' successo al comandante?- Domando' quando vide Oscar in braccio ad Andre'. -E' caduta in acqua. Vado in quella locanda. Non posso rischiare di portarla fino in caserma cosi' bagnata con questo freddo rischierebbe di morire. Tu torna in dietro e non ti preoccupare. Domattina quando stara' meglio torneremo.- . -Va bene amico mio. Abbi cura di lei questa notte.- e parti' al galoppo.


Avevano raggiunto la locanda ed aveva chiesto una stanza. Il proprietario vedendo Oscar in quelle condizioni si accinse subito ad accendere un bel fuoco nel camino della stanza. Rimasti soli Andre' la stese vicino al fuoco. “Sara' meglio che le tolga quei vestiti bagnati” penso'. Le tolse la giacca e gli stivali e li getto' su una sedia vicino al fuoco. Poi con un po' di esitazione comincio' a sbottonarle la camicia. “Se la nonna vedesse quello che sto facendo credo che mi rincorrerebbe per casa con una scopa con l'intenzione di rompermela in testa. Spogliare la sua bambina davanti ad un uomo?!” penso' quasi divertito. Lei, mezza intontita, lo lascio' fare senza protestare. Quando ebbe finito la prese e la mise nel letto sotto alle coperte. Oscar battendo i denti sussurro' – Andre' ho tanto freddo- tremava come una foglia anche sotto allo spesso strato di coperte. “Se non la riscaldo finisce che congela”. Si spoglio' anche lui e si infilo' nel letto. Si sdraio' accanto a lei e la prese fra le braccia. Il suo corpo aderiva perfettamente a quello freddo della donna. - Grazie Andre' ora va meglio- disse lei. -Cerca di dormire amore mio- le disse -adesso ci sono io a scaldarti.- Al riparo delle braccia di Andre' Oscar si addormento'.


Lui no. Non sarebbe riuscito ad addormentarsi. Il pensiero che quello non era un sogno ma era realtà', che loro due erano nello stesso letto nudi ed avvinghiati non lo avrebbe certo aiutato ad addormentarsi quella notte. Era il suo sogno più' ricorrente. Quel corpo flessuoso, che solo ora aveva potuto vedere in tutta la sua bellezza, cosi' vicino al suo. “Come sei bella amore mio. Potrei stare sveglio solo per sentirti respirare. Vedere il tuo sorriso mentre dormi quando sei lontano mentre sogni. Potrei passare la mia vita in questa dolce resa. Ogni momento speso con te lo custodisco come un tesoro. Non voglio chiudere gli occhi ed addormentarmi perché' potrei perderti amore e non ci voglio neppure pensare1”. Le accarezzo' dolcemente i capelli e la schiena e la strinse ancora più' a se inspirando il suo profumo ed assaporando la felicita che provava per quel contatto tanto a lungo anelato. Si addormento' anche lui cosi' con il sorriso sulle labbra avvinghiato alla sua Oscar.


Era quasi l'alba quando Oscar si sveglio'. “Che piacevole sensazione di calore.” penso'. Si desto' ed apri' gli occhi. “Ma dove sono?” Ora si era resa conto che il calore che sentiva proveniva dal corpo nudo che la teneva stretta. Una strana sensazione di paura mista a curiosità' l'attanagliava. “Ma come ci sono finita in questo letto e chi e' che mi stringe cosi'?” Guardo nella penombra e riconobbe il profilo di Andre'. Si senti' avvampare e non sapeva se di vergogna o di rabbia per quella situazione. Poi le torno' a mente la sera prima ed il bagno fuori stagione che aveva involontariamente fatto nella Senna ghiacciata. “Allora mi ha scaldato con il suo corpo per non farmi morire di freddo questa notte. Che stupida che sono! Chiunque altro si sarebbe approfittato di una situazione come questa ma lui no. Mi ama dunque a tal punto?”

Inizio' a fissarlo con altri occhi. Con gli occhi di una donna innamorata. Guardava il suo viso cosi' tranquillo nel sonno e i capelli neri sparsi per il cuscino che quasi si attorcigliavano ai suoi lunghi e biondi. Segui' con lo sguardo la linea del naso e della bocca dell'uomo, quelle spalle cosi' ampie e quelle braccia cosi' forti e robuste che l'avevano salvata dall'acqua gelida, il suo petto che si sollevava lento seguendo il respiro regolare e tranquillo di quando dormiva, l'addome scolpito come il guscio di quella tartaruga che avevano trovato sulla spiaggia da bambini, e poi.. Arrossi' violentemente e fece per staccarsi dal suo abbraccio. Non aveva mai provato delle sensazioni cosi' strane: il formicolio al basso ventre ed il cuore che le sembrava stesse scoppiando da tanto batteva forte. Ma cosa le stava succedendo? Forse desiderava il suo amico? Il suo Andre'? Gia' SUO. Come aveva detto anche quella sera a San Antoine a Fersen: il SUO Andre'. - Etciu'- il bagno nella Senna stava dando i suoi risultati.

Andre' si sveglio' quasi di soprassalto. Si giro' e vide Oscar sveglia ma ancora stretta tra le sue braccia che lo fissava, ma cos'era quella strana luce nei suoi occhi? Aveva gli occhio lucidi: che avesse la febbre? Ad un tratto si ricordo' che erano nudi nello stesso letto e cerco' di scostarsi da lei per evitarle l'imbarazzo della situazione. - No ti prego non farlo!- Oscar lo fermo' – Continua a stringermi per piacere.- e vide che gli occhi le si riempivano di lacrime.

Andre' come sempre obbedi' e lei appoggio' il viso sul suo petto inondandolo di lacrime. Un po' perplesso dal comportamento di Oscar cerco' di giustificarsi per quella situazione -Scusami Oscar.- esordi' -Ti giuro che non avevo nessuna intenzione di approfittarmi di te ma era l'unico modo che avevo per scaldarti e poi mi sono addormentato e...-

-Shh!- disse lei appoggiandogli un dito sulle labbra per farlo tacere. -Sono io che ti devo chiedere scusa per tutto quello che ti ho fatto passare in questi anni. Hai sempre fatto di tutto per proteggermi dai pericoli e non mi hai mai abbandonato neppure quando te l'ho chiesto io.- pausa – Sono una stupida e non merito tutto l'amore che provi per me anche se ora anch'io mi sono accorta di amarti. Quello che provavo per Fersen non era amore. Volevo solo sentirmi come una donna ma non l'ho mai desiderato tanto quanto ora desidero te. Amami Andre'! Fammi capire cosa significa essere una donna ti prego!-

Andre' rimase prima di stucco e poi si prese coraggio e la bacio', prima lentamente come se avesse paura, ma poi, vedendo che lei rispondeva con passione a quel bacio, ci mise più' ardore. Le loro labbra si staccarono per riprendere fiato dalla foga del bacio allora lui si fece audace ed inizio' a baciarle il collo e le spalle. Sempre abbracciati si girarono e lei si ritrovo' supina con il corpo dell'uomo che la sovrastava. Le sue mani avide presero ad accarezzarle i fianchi, le gambe, il ventre. Scese a baciarle i seni. Lei si sentiva persino male da tanto lo desiderava. Prese anche lei ad accarezzargli la schiena sentendo i muscoli di lui guizzare ad ogni movimento.

Quando Andre' entro' dentro di lei le parve che oltre ai loro corpi anche le loro anime si fossero fuse in una cosa sola. Ora si sentivano entrambi completi perché solo il loro amore li rendeva veramente felici. Raggiunsero insieme l'estasi completa e lei si senti' inondare da quel fiume di amore che le stava dando il suo uomo.

La luce dell'alba li trovo' cosi': esausti ma felici. Si guardavano semplicemente sorridendo. Ora le parole non avevano senso tra di loro: bastavano i loro sguardi colmi di amore.

A malincuore lasciarono quel magico regno d'amore per ritornare alla vita di ogni giorno. Ma come avrebbero fatto a nasconderlo agli occhi di tutti? “Chi se ne importa” pensarono.


Arrivarono in caserma che ancora si stavano fissando con amore. Cosi' li vide Alain che sapeva dell'incidente di Oscar ed ora vedendo i loro sguardi cosi' luminosi aveva anche intuito che finalmente il suo amico aveva realizzato il suo sogno con il loro bel comandante. Fu tentato di andare in camerata a dare la notizia agli altri ragazzi e di accogliere Andre' con un applauso per “l'impresa” che finalmente era riuscito a compiere ma si trattenne. Non poteva sapere come avrebbe reagito l'amico ma di sicuro sapeva che lei non gli avrebbe risparmiato una pallottola in fronte: meglio non rischiare. Pero' lui in privato si sarebbe complimentato con Andre'.

1“I don't want to miss a thing” degli Aerosmith. Mi sembrava perfetta come pensier d'amore di Andre' verso Oscar addormentata fra le sue braccia.

   
 
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