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Autore: foodporv    31/01/2014    4 recensioni
Mi manca” sussurrò Liam sperando che l'amico non lo avesse sentito, nemmeno avesse detto chissà che tipo eresia. Probabilmente aveva paura che qualcuno gli dicesse "Te la sei cercata, Payne" perché era perfettamente conscio che quella fosse la vera e pura verità; ammetterlo così, ad alta voce aveva reso il tutto così reale e faceva schifo.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ma sì che ci stavo male, cazzo, ci stavo da schifo”
 
Liam scese dalla jeep accompagnato da Paul, quel santo di una bodyguard, si fermò per fare due o tre foto con le fans ed entrò negli studi di registrazione. Quella mattina il cielo era grigio, ricorperto da nuvole giganti anch'esse grigie che coprivano totalmente il sole. Era inverno e, sebbene l'Inghilterra non fosse un posto decisamente caldo, quel giorno faceva più freddo del dovuto, tant'è che il castano dovette avvicinare le mani alla bocca e soffiarci sopra, nell'intento di scaldarle almeno un poco. 
Varcò la soglia della Syco Entertainment di Londra e, nel dirigersi verso gli studi per l'arrangiamento di qualche pezzo del nuovo album, incontrò un po' di gente che conosceva scambiando qualche chiacchiera.
Era in anticipo, come ormai era sua abitudine, e, una volta entrato nel luogo che ormai era solito frequentare, non potè fare a meno di notare che il suo migliore amico Zayn stava armeggiando con una console nel tentativo di mixare qualcosa per ammazzare un po' il tempo. Era strano che il moro fosse in anticipo, ma fece a meno di farglielo notare per evitare che Zayn incominciasse con le sue frecciatine da permaloso. Salutò l'amico con un cenno del capo, facendogli intendere che non avrebbe dovuto per forza interrompere ciò che stava facendo, il moro ricambiò sorridendogli tornando alla sua attività. 
Liam si accomodò sulla poltrona, che contribuiva ad arredare lo studio, e prese ad osservare il movimento delle mani della'amico iniziando a riflettere. Zayn continuava a giare il vinile posizionato su un girdischi in avanti e in dietro, compiendo uno scratch, ovvero continuava a riprodurre in modo ripetitivo lo stesso motivetto. 
In quel momento il desiderio che la sua vita potesse essere gestita in quel modo lo pervase. Insomma, piacerebbe a tutti poter selezionare un determinato periodo della propria vita, riviverlo o — perché no? — decidere di disfarsene, no? Nel preciso istante in cui Liam pensava a queste cose, la sua mente iniziò come a fare un viaggio nel passato, un viaggio nei ricordi. La sua prima volta negli States all'età di otto anni, il suo primo, imbarazzante e goffo, bacio e, cosa che fece assumere al suo volto e ai suoi occhi un tocco malinconica e quasi triste, la prima volta che vide lei, Danielle. Come diavolo era possibile che, dall'osservare un giradischi, i suoi pensieri fossero arrivati a lei, ai suoi occhi e alla sua risata. 
Liam fece un sorriso amaro, pieno di risentimento verso se stesso e di senso di colpa. Senso di colpa per essersi fatto scappare una persona come lei, preso dalla fama, dalla consapevolezza di aver qualunque donna ai suoi piedi — e di questo a volte si era approfittato a discapito della sua ragazza, sempre che già allora avrebbe ancora dovuto considerarla tale, che l'aspettava convinta del fatto che, nonostante tutto, il suo ragazzo potesse rimanerle fedele — e colmo di convinzione che Danielle lo avrebbe sempre perdonato facendolo tornare da sé. Improvvisamente sentì come un vuoto allo stomaco e la gola insecchirsi, possibile che ripensare a lei gli facesse quell'effetto? In fin dei conti erano passati parecchi mesi da quando non stavano più insieme, se n'era fatto una ragione e credeva di essersela dimenticata. Allora perchè si sentiva così inutile e... strano? “Lee, ci sei? Ti vedo assente” lo riportò alla realtà Zayn, che intanto aveva concluso il suo mixing, sventolandogli una mano davanti agli occhi. Il diretto interessato scrollò le spalle cercando di fare un sorriso convincente che però non seppe ingannare il moro che si era seduto accanto a lui. “Mi manca” sussurrò Liam sperando che l'amico non lo avesse sentito, nemmeno avesse detto chissà che tipo eresia. Probabilmente aveva paura che qualcuno gli dicesse "Te la sei cercata, Payne" perché era perfettamente conscio che quella fosse la vera e pura verità; ammetterlo così, ad alta voce aveva reso il tutto così reale e faceva schifo. 
Il moro non capendo  a chi l'amico si stesse riferendo — o meglio, fingendo di non capire — corrugò la fronte e “Mh?” mormorò con tono interrogativo. Liam tentennò sul da farsi, si vergognava come un ladro a pronunciare quel nome, aveva il timore che anche il suo migliore amico — che sapeva morti e miracoli di come erano andate le cose, e che spesso era stato suo compagno di avventure — potesse puntargli il dito contro, giudicarlo. “Sto parlando di Danielle, mi manca Danielle” riuscì finalmente a dire Liam travagliato. Gli occhi di Zayn lo intimavano a proseguire, sicuri che Liam in quel momento avesse altro da aggiungere, sicuro che l'amico avesse bisogno di sfogarsi.
Liam però non voleva sfogarsi, in quell'istante non desiderava altro che la sua vita fosse un dannato giradischi, voleva con tutto se stesso poter rivivere i bei momenti con lei, poterseli godere fino all'ultimo perchè oramai non erano nient'altro che dei fottuti ricordi.


 
mh.
intanto ringrazio chiunque abbia letto questa one shot, con tutto il cuore. l'ho scritta perché mi mancano tanto i Payzer e avevo un bisogno pazzesco di scrivere su Liam, so...
niente, spero che vi sia piaciuta, almeno un pochino e che mi lasciate un vostro parere, qualunque esso sia! 
un bacio, enrica :)

 
  
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