Io&Te #3.
Buio. Accecante e profondo, è
la sola cosa che riesco a vedere.
Non sento niente, nemmeno il mio
corpo ; mi sembra di essere incatenato, provo a muovere un braccio ma
niente, non risponde. Non riesco nemmeno a provare ancora, le poche
energie racimolate per quel gesto sono scomparse.
Il mondo, là
fuori, non lo vedo e neanche sento i rumori o voci.
C'è
davvero un mondo al di fuori di queste tenebre? No, forse il mio l'ho
già abbandonato. Forse sono morto, si è possibile.
Non
sento nulla, neanche il mio respiro o il battito cardiaco, non vedo
niente e non percepisco alcun suono ; è questo ciò che
si prova a essere morti? È orribile.
Mi rimane solo la mia
mente, vuota, priva di un qualcosa che non afferro e che sembra avere
un grande importanza ; beh, forse non è così importante
se non la ricordo.
Ricordo solo il senso di intorpidito, la mia
totale impotenza sui sensi e gli organi... di come sono morto o del
perché non ho nemmeno mezzo frammento. Ci penso, mi sforzo, ma
ottengo solo fatica.
La tempia pulsa, strano, ma mai quanto il
fatto che riesco a pensare ; provo a girarmi, capendo di essere
immerso nel nulla, non c'è niente a parte il nero oblio.
È
come annegare in mare, la stessa cosa, solo che non mi muovo né
ho la sensazione di stare affogando ; mi sforzo almeno di aprire i
miei occhi, ma niente, neanche le palpebre danno cenni di
vita.
Niente ha vita di me, solo la testa, mia unica compagna di
viaggio verso gli inferi.
Mi rilasso alla cieca, senza sapere se i
muscoli stanno davvero obbedendo ; ho freddo, neanche riesco a
scaldarmi in questa marmaglia nera.
Morire è proprio uno
schifo.
Non puoi.
Non
posso... cos'è? C'è qualcuno? Chi altro è morto?
Forse un mio compagno, un amico che era con me.
Che voleva dire
quel non posso? Cosa non posso fare? Non posso muovermi? Ma dai, lo
so già.
L'unica cosa che non so è ciò che mi
è successo, il perché e... oh.
Chi sono io?
Si,
morire è brutto, specie se non hai ricordo alcuno ne di te ne
di quello che ti succede... potrei dirlo come avvertenza per
chiunque, se solo qualcosa di me funzionasse.
Riprenditi.
Ok,
non sono solo, ormai è certo.
Cerco di formulare una
frase, ma ho le labbra sigillate, neanche quelle si muovono ; la voce
è come non averla, non sarebbe uscita in ogni caso.
Non
posso guardarmi attorno, non posso chiedere chi c'è, non posso
fare niente se non capire quelle parole che continuo a sentire,
cercare di ricordare qualcosa e... che altro? Che devo fare?
Aprire
gli occhi.
Chiunque
stesse parlando, era un idiota. Se potessi davvero farlo li avrei già
aperti, dandomi maggior conferma della mia morte.
Chiunque fosse
il proprietario di quella voce, mi sentiva, ascoltava i miei
pensieri.
Forse era il signore, non mi stupirei se fosse lui, chi
altro avrebbe questo potere? Ma perché, poi, vorrebbe
svegliarmi?
Come se un morto potesse farlo.
Ricorda,
non lasciarti andare...
Non
riesco, non riesco, non riesco! Dio, è così difficile
da capire il mio impedimento? Lasciarmi andare... lasciarmi andare a
cosa?! Ormai sono già andato, morto, sepolto e quant'altro, in
che cosa non dovrei lasciarmi andare?
Sento male, una fitta
incredibile, di quelle che mi avrebbero mozzato il respiro se solo lo
avessi ancora.
Perché sento male? Io sono morto, non dovrei
sentire nulla. Che diavolo succede?
Non mi muovo, non ci riesco,
subisco il forte dolore alla testa immobile.
Sei
forte, hai volontà...
Ok,
quello che parla è sicuramente ubriaco.
La forza e la
volontà non c'entrano nulla, sta volta ha detto una frase
insensata!
Volontà di cosa, poi? Io non ne ho... ho provato
a ricordare e non ci sono riuscito, pazienza, tanto sono morto. A
cosa mi servirebbe ricordare?
A
tutto. Dimentichi una cosa importante, recuperala.
Ah
certo, magari mi dici anche come fare!
Dimentico una cosa
importante... perché, non è già abbastanza grave
non sapere chi sono, come sono morto e il perché?
Forse il
mio è uno sforzo mentale sprecato, sarà tutta una presa
in giro, ora toccherò il fondo, vedrò il signore e lui
mi collocherà da una qualche parte, ne sono certo.
…
Niente,
forse quella voce ha raggiunto il fondo prima di me, non la sento
più.
Meglio così, sono stanco delle sciocchezze,
voglio solo che questo viaggio finisca presto ; ne sono sicuro, io
non ho nulla da ricordare, nulla di importante, perché se così
fosse stato lo avrei già fatto.
Io sono solo morto, magari
in modo anche stupido, per di più privo di memoria ; non ne ho
di ricordi e, ora che ci rifletto, sono persino troppo stanco per
cercare di acquistarne.
Svegliati,
Penguin.
Aridaie,
la voce è tornata.
Che spreco di tempo, potrebbe morire e
lasciarmi in pace.
Penguin.
Decisamente
insistente.
Ma... chi è Penguin? E se finora ha parlato con
qualcun altro, la voce? No, impossibile, io riflettevo e lei mi
rispondeva, ce l'ha con me sin dall'inizio.
Io sono Penguin? È
il mio nome?
Penguin...
Smettila
di dirlo, ho capito! Non puoi dirmi quello che devi e poi
sparire?!
La testa... Dio, fa più male di prima, non riesco
nemmeno a portare una mano alla fronte.
Penguin...
Perché?
Perché continui a chiamarmi, che vuoi?!
Penguin!
Un
momento... questa non è la voce di prima, è diversa...
nuova, ma familiare... chi è che mi chiama, perché lo
fa, che vuole?
Non ci capisco più niente, sento solo il
dolore acuto aumentare, la mia mente mi manda come dei flash di
immagini... che significa?
Penguin!
Basta!
… vedo. Strano, sono un morto, non dovrei vedere ; eppure
distinguo il nero e vedo, la vedo, quella piccola luce bianca poco
distante da me.
Forse la voce aveva ragione, io mi devo svegliare,
devo ricordare... ho davvero dei ricordi importanti che devo
recuperare, perché io sono vivo.
La luce... ora sembra così
vicina... e anche loro, Law, Shachi, Bepo e Jean Bart.
Si, loro,
li ricordo! Io sono un pirata, Penguin, membro degli Heart e
navigatore di Trafalgar!
L'isola, il nemico, il combattimento e
quel colpo... quella specie di tornado che ci ha scaraventati tutti
in mare, agitato dalla tempesta volutamente scatenata che ci ha
sballottati ovunque.
Ho provato a governare il sottomarino, ma
nulla, sono caduto, già ferito dallo scontro ; ho battuto la
testa ferendomi la fronte e poi il buio. Si, è andata così.
La
luce... ora sono a pochi passi da essa, voglio entrarci e scaldarmi
col suo calore ; sento un lieve torpore sul petto, il respiro è
affaticato ma funziona bene. Un peso leggero sta sul mio corpo, non
capisco e nemmeno ricordo un dettaglio che, so, è davvero
molto importante, più di ciò che sono o del mio
ruolo.
Penguin!
Che
diamine, sono qui! Non mi vedi, chiunque tu sia? Eppure so che ci
sei, sento il tuo calore... davvero non mi vedi?
Guardami, i miei
occhi sono aperti, il mio cuore batte!
Devo attraversare la luce,
forse se lo faccio tu mi vedrai. Non so chi sei, ma mi scaldi ; ho
bisogno di vederti, ho bisogno che tu veda me... devo farmi vedere e
se varcare quella luce è l'unica soluzione, lo farò
subito.
Aspettami, ti prego.
Non andare via, io ora sono
qua.
Sono qua!
-K-Killer...-
mi blocco, agitato e congelato sul posto. Anche le lacrime si
fermano, non imbratto più il lenzuolo bianco che ti avvolge.
L'ho sentita quella voce, sono sicuro di non averla sognata, è
la tua.
Mi alzo, il cuore a mille, ho paura di guardare e vederti
ancora privo di sensi, scoprendo di aver commesso un errore nel
crederti vivo ; ero chino sul tuo petto a piangere come un moccioso e
a pregare nel tuo risveglio, a chiamarti.
E ora sospiro, di
sollievo, gioia e quant'altro, nel vedere che piano piano le tue
palpebre si stanno alzando, mostrandomi quegli occhi neri che temevo
di non vedere più.
Mi hai fatto paura sai? Vecchio
incosciente, volevi giocare al finto morto, ma hai idea dell'infarto
che mi sono preso?! No, sicuramente no, e quando starai meglio mi
sfotterai anche per questo, come al tuo solito.
Ma se lo farai,
vuol dire che stai bene, per questo sorrido ; in fondo tu vali per
me, dannato pinguino, vali molto.
E dio, oltre che vecchio sei
anche ciorbo se non l'hai capito!
-Ehi
Killer... tutto ok?-
stringo un pugno, attirando nella morsa un lembo della stoffa bianca
; le lacrime minacciano ancora di scendere, mentre una tua mano si
appoggia sulla mia, facendomi battere il cuore.
E non guardarmi
con quegli occhi preoccupati, santo Roger!
-No,
niente è ok, brutto pinguino decrepito e stupido!-
mi copro il viso con le mani, perché si, io non ho il casco ;
non devi vedere queste lacrime che scendono copiose dai miei occhi,
sarebbe il colpo di grazia alla mia natura.
Ti ho già
mostrato troppo, che altro pretendi?!
-Sei
un dannatissimo idiota! Che volevi fare, eh?! Volevi morire?? Se
tanto ci tieni, allora te la tolgo io la vita! Sei un idiota, un
imbecille, uno stupido! Non capisci niente!-
Vorrei
continuare e sommergerti fino ai capelli di insulti, ma sento il tuo
profumo e le tue braccia che mi circondano ; è un abbraccio
debole, non sei del tutto in forze per avvolgermi in quei tuoi
abbracci delicati ma decisi.
Però è sufficiente a
farmi sciogliere e smettere di vaneggiare con quelle parole ; sposto
le mani dal viso al tuo petto, e immergo la faccia nell'incavo del
tuo collo.
Perché tu puoi dire e fare ciò che vuoi,
ma questa volta sono davvero troppo imbarazzato per guardarti in
faccia.
-Almeno
hai la vaga idea di quello che ho passato, eh vecchio?- ormai
i miei sono sussurri, bofonchi sconnessi che però capisci
perfettamente, lo so perché stai sorridendo.
Sento una tua
mano accarezzarmi piano i capelli, hai sempre amato farlo, e a me
piace sentire quel soffice contatto ; odio chi mi tocca i capelli, ma
tu... diavolo, sei speciale, tu puoi.
-Circa
il triplo di quello che ho passato io nel andarmene via senza averti
detto nulla.- incredibile
come riesci a influenzare il mio cuore, che ora batte un po più
forte.
Allora anche tu sei stato male a quella bugia, non sono
l'unico beota ad averci sofferto ; lo so, non mi stai mentendo, tutto
di te me lo dice, a cominciare dalla voce affaticata.
-Se
hai sofferto come dici, perché non mi hai detto nulla?- sento
il tuo respiro che cerca di essere profondo, stai raccogliendo un po
di coraggio e, forse, cerchi di trattenere qualche lacrima ; proprio
come quando te ne sei andato.
Ti conosco, Penguin, come le mie
tasche ; non puoi negarmi lo sforzo che compi per dire la verità
in modo chiaro, perché tu sei provato e stanco, lo
vedo.
-Perché
mi avresti seguito, correndo un rischio enorme e non potevo
permetterlo.- piango,
più forte di prima, ma silenziosamente ; questa volta, le
lacrime scendono irruente e con forza.
Lo hai fatto per me, sei
sincero ; non mi hai appioppato la solita scusa “perché
avresti sofferto”. L'ho fatto lo stesso e in modo peggiore
rispetto al caso in cui tu mi avresti detto la verità sin da
subito ; si, è vero, ti avrei seguito.
Sai che mi fido, sai
che avrei creduto a quelle parole e, nell'angoscia, sarei andato in
contro al tuo stesso destino.
Mi rendo conto, motivo di ulteriore
imbarazzo, che tu mi conosci e che tieni più di ogni altra
cosa a me ; tieni davvero a vedermi vivo, come mai nessuno.
Perché
devi essere così melenso?
-Stupido...
n-non farlo più!- a
volte mi chiedo perché devo essere così infantile...
davvero, non ha senso e sapere che non posso farci niente mi
atterrisce ancora di più. Ma in fondo tu non mi giudichi, mi
fai solo qualche odiosa battutina scherzosa, ma niente di più.
Mi
conforta saperti ancora al mio fianco, mi spaventa sapere quanto sono
diverso, ma mi rilasso perché è solo colpa tua. E se
sei tu, va bene ; di te mi posso fidare.
-Promess-
non
finisci la frase, una forte tosse scuote le tue membra
interrompendoti.
Mi scanso subito dall'abbraccio, spaventato,
facendoti bere un po d'acqua per poi stendere ; mi ero dimenticato
delle tue condizioni, per un solo istante. Stavo troppo bene fra le
tue braccia.
Sono insostituibili, mi sono mancate.
-Baka,
devi restare a letto, non sforzarti!- vedo
il tuo luminoso sorriso ; in fondo cominci a riprenderti, vedo la tua
solita luce allegra e tranquilla negli occhi.
Sarà perché
siamo di nuovo insieme?
È senz'altro così, inutile
negare o nascondere l'evidenza.
Ti bacio, lieve e timoroso, in
modo da non soffocarti o che altro ; sei pur sempre ferito.
Sono
bordeaux, le mie guance, e lo sono ancora di più quando ci
stacchiamo e ci guardiamo negli occhi ; quanto sono belle quelle tue
pozze nere? No, non avrei sopportato di non vederle più.
-Ti
amo.- sgrano
gli occhi, diventando sicuramente viola dall'imbarazzo ; ecco, lo hai
detto.
Quella frase, quella che mi fa sempre cambiare colore
toccando tutte le sfumature del rosso, ma che è
veritiera.
Perché devi essere così melenso, eh
Penguin? Davvero sei fatto così?
Sposto lo sguardo altrove,
le gote ancora mi bruciano dall'imbarazzo, non mi resta che
risponderti in un sussurro.
È ciò che non ti direi
mai, la tua frase, non sono capace ; sei sempre tu a pronunciare quel
ti amo, come fai non lo so ; non ti vergogni, neanche un po?
Io
si, da matti. Ma provare non costa nulla, no?
-Anche
io... anche io t-ti... ti a-amo.- ti
sento ridere in modo lieve, ma chiaro e nitido per le mie
orecchie.
No, non è una risata di quelle che usi per
sfottermi, è la tua risata.
Quelle vera, semplice,
genuina... spontanea. Ti viene da dentro ed è bellissima.
In
fondo è vero.
Non importa quanto nego o mi chiedo cosa mi
hai fatto, lo so benissimo, solo che sono pieno d'orgoglio ; è
questo che mi ha sempre impedito di dirtelo, spingendomi a dire un
“lo so, non devo dirmelo tutte le volte!” o “ma che
dici, vecchio?! Mi farai venire il diabete!” e robe varie.
Non
te l'ho mai detto, ma tu lo hai sempre saputo, ogni cosa che non ti
dico tu la sai già ; è il nostro conoscerci che ci
permette di essere così in sintonia, senza una sola spina nel
nostro rapporto.
Non te l'ho mai detto, ma oggi si, Penguin e sai
perché? Perché è vero, mi veniva da dentro,
dovevo dirtelo.
Suona bene per la sua sincerità e non
importa se lo sapevi già.
Te l'ho detto e forse un giorno
te lo dirò ancora.
Ti amo, dannato pinguino.
THE END.
…
…
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…
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…
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…
…
…
...
# Special Io&Te#
Ti
odio, ti ho sempre odiato, sin dalla prima volta che ho visto la tua
odiosa faccia.
Prima su un volantino, poi a Sabaody quando ti ho
incrociato per un puro scherzo del destino.
Poi, sempre per quel
dannato scherzo, mi sono ritrovato a desiderarti ; ti guardavo il
posteriore di continuo, i pantaloni tiravano se scoprivi la tua pelle
accidentalmente e ti divoravo con gli occhi ogni volta.
Mi
venivano spontanei gli istinti omicidi al solo vederti con qualcuno
e, no, non era gelosia.
Io non sono geloso, non di te, mai e poi
mai.
A stento trattenevo gli istinti, mi ispiravi tanti pensieri
che di casto non avevano nulla e il desiderio di sfogarli era
tanto.
Così tanto che alla fine, non so come né
perché, mi sono ritrovato in un letto di uno squallido albergo
sopra di te... a far cosa non c'è nemmeno bisogno di dirlo.
Ti
odio ancora, soprattutto adesso.
Sei sempre stato un idiota, uno
scavezzacollo, affronti il pericolo sputando in faccia alla
probabilità di morire ; dici, pensi e fai cavolate ogni minuto
della tua dannata vita, sempre con quel sorrisetto volto a far
infuriare tutti, me per primo.
Chi non si infurierebbe e ti
odierebbe per quello che sei?
Semplicemente per il tuo nome, per
il tuo essere, per il fatto che respiri... ti odio e basta, per ogni
cosa.
Per una parola, per un gesto, un sorriso, un battito di
ciglia, un passo... tutto.
E ora?
Ora sfiori il ridicolo,
davvero ; hai raggiunto e superato il limite di pazzia accettabile.
In sostanza, tu sei uno squilibrato mentale.
Altro che pirata,
dovresti farti ricoverare in un centro psichiatrico e farti seguire
da un esorcista, ma uno bravo e non le solite fregature che stanno
ovunque.
Hai toccato il fondo con la tua pazzia, sta volta, motivo
per odiarti ancora di più ; ormai credo che non ci sia un
limite all'odio che posso provare verso di te, è semplicemente
infinito.
Sei bravo a farmi infuriare e sei anche bravo a farmi
venir voglia di saltarti addosso ; ancora più bravo, però,
sei nel farmi perdere la testa dalla rabbia, cosa che non mi capita
troppo spesso.
Con te è roba quotidiana, tutto perché
devi fare le tue cavolate altrimenti non sei contento.
Ormai sono
certo che nel cervello hai solo un ammasso di segatura, la pirateria
ti ha dato alla testa ; come ti è passato per la mente di non
dire a me, che sono l'unica persona a cui hai l'obbligo di dire
tutto, che partivi per andare in contro a morte certa?
Eri
ubriaco, quella sera, nel nostro ultimo incontro?
Non te ne eri
dimenticato, schifoso dottorino da strapazzo, lo hai fatto apposta a
non dirmelo ; sapevi che mi sarei imbestialito.
Sei una carogna
sino all'ultimo, anche qualche istante prima della morte lo
sei.
Bravo. Davvero bravo, complimenti, ti sei meritato un
applauso.
Sei stato un genio nel mentirmi, sfuggirmi e ingannarmi
con un odioso “alla prossima”... quando invece sei andato
vicino a non avere un prossimo incontro.
Ma sai, genietto dei miei
stivali, hai fatto un errore.
Sai quale? Te lo dico io...
Hai
commesso l'errore di non morire, di farmi assistere furibondo alla
scenetta di te che apri i tuoi occhi.
Ora non puoi scappare dalla
mia furia, no, caro dottorino ; me la devi pagare cara e con gli
interessi!
-Hm... oh... ciao Eustass-ya.- ti odio, anche
ora che mi saluti in modo così idiota.
Per te è
normale sfiorare la morte, sopravvivere per miracolo e risvegliarti
bofonchiando un ironico e derisorio “ ciao Eustass-ya”,
non è vero?
Hai idea di quanti cazzotti voglio darti?
Sono
così tanti che se dovessi scaricarli davvero sulla tua faccia,
diventi una mongolfiera.
-Ciao sto cavolo, chirurgo da quattro
soldi!- perché, mi chiedo io, perché non sei mai
spaventato davanti la mia furia? Possibile che non ti tocca
minimamente l'odio che provo per te?
Se proprio un idiota, non
c'è che dire.
-Siamo nervosetti, eh Eustass-ya? Comunque
io sto bene, grazie dell'interessamento.- ho già detto
quanto odio quel tuo sorrisetto? Se si o no, non ha importanza sono
pronto a ripeterlo altre mille volte.
Non mi spreco nemmeno di
tirarti un cazzotto, malconcio come sei non ci sarebbe gusto, sarebbe
sin troppo facile.
-E chi ha mai detto che sono interessato?!-
quella risata... dio che voglia di strozzarti!
Ti va bene che
ho ancora un po di autocontrollo... spero solo che Killer arrivi
presto, altrimenti giuro che commetto l'ennesimo omicidio.
-Non
c'è bisogno che tu lo dica, Eustass-ya... dimmi, mi hai
vegliato per tutto il tempo in cui ero incosciente?- ecco, ora
dimmi a cosa diavolo serve che ti risponda.
Sei disgustosamente
retorico e sarcastico, non penso che ti possa importare se io ti
veglio o meno ; questo non vuol dire che io l'abbia fatto, ma
figuriamoci! Ci manca solo che faccio da baby-sitter!
-Ma ti
pare che faccio una simile scemenza?! Devi aver preso una bella botta
quando eri piccolo per sparare queste cavolate!- ridi ancora, tu,
totalmente menefreghista degli insulti che non ti dico e quelli che
ti urlo, menefreghista sull'odio immenso che sai sto covando,
menefreghista su tutto di tutti. Me compreso.
Non pensare che mi
possa importare qualcosa di te, medicastro, l'unica cosa che può
valere di te è il tuo lato b.
Detesto anche doverlo
ammettere, ma quel tuo lato è fantastico ; lo considero mio,
una mia totale proprietà.
Tu sei mio, idiota di un
Trafalgar, sono persino pronto a lasciare la mia firma sulla
tua pelle con un coltello, se necessario.
E le cose che mi
appartenono non le condivido, sono egoista di natura.
-Non
penserai di essere il più normale fra i due, vero baka-ya?
Solo il tuo aspetto la dice lunga sui tuoi problemi mentali.-
decisamente, il tuo posteriore è il tuo unico
vantaggio.
Ancora non mi capacito di quanto tu possa essere pazzo,
un giorno arriverai a introdurti sulla mia nave per poi cercare di
ammazzarmi, me lo sento ; o, peggio, magari mi vorrai come cavia su
cui fare i tuoi esperimenti da scienziato pazzo.
-Non ti
azzardare moscerino! Non sei nella posizione giusta per insultarmi!-
giustamente ti rispondo per le rime ; lo so, non dovrei, tu mi
provochi apposta perché io ti risponda, per poi divertirti
come un matto.
È per questo che ridi divertito ; possibile
che tu, appena sveglio dopo aver passeggiato verso il mondo dei
morti, debba essere così... così... così
dannatamente te stesso? Non puoi proprio farne meno, vero?
-E
sentiamo... che posizione devo assumere?- corrugo la fronte in un
espressione confusa, questa risposta non l'ho capita.
Poi
dischiudo leggermente le labbra, colto da un presentimento ; no, non
è possibile. Non puoi essere così diabolicamente te
stesso già adesso, proprio no!
Ti osservo allibito e
vagamente tentato di salire sul letto, mentre scosti le coperte
mostrando i jeans che hai appena slacciato e divaricando le gambe.
Con lo sguardo sin troppo malizioso e quel dannatissimo sorrisetto,
pieghi la testa di lato, le mani sorreggono il tuo peso, appoggiate
al materasso.
-Questa posizione ti va bene, Eustass-ya? O ne
preferisci un'altra?- sin troppo esplicito, sin troppo nella tua
natura... decisamente troppo!
Non ci riesco, proprio non ci
riesco a starmene fermo ad odiarti e guardarti furibondo, devo
intervenire per dimostrartelo quanto ti odio ; perché io ti
odio anche per l'avermi reso così voglioso di te.
In uno
scatto mi fiondo verso lo spazio che mi hai aperto, attaccando le mie
labbra alle tue a tradimento, sentendoti soddisfatto mentre ricambi
l'effusione.
Mi stacco dopo un po, il mio sguardo rimane omicida ;
prima o poi riuscirò a farti capire che con me non puoi
scherzare, Trafalgar, lo giuro.
-Se non chiudi quella fogna, te
la chiudo io per tutto il giorno.- assottiglio lo sguardo,
cercando di essere più credibile, ma come al solito tu sei
sempre sorridente ; lo sei anche ora che mi infastidisci toccando i
miei preziosi capelli rossi.
Dannata carogna, sai che mi da
fastidio.
-Non so proprio di che parli... che succede se la
tengo aperta?- odioso, non c'è che dire. Lo sei fin dentro
l'anima, tu sei marcio dentro.
Peggio di un qualunque avvoltoio o
corvo, una sciagura, ecco cosa sei.
Ma proprio sulla mia strada ti
dovevi piazzare?!
Beh, ormai sei dentro la mia vita e, no, non ti
lascio andare via. Hai un posteriore da favola, non lo concedo a
nessuno ; solo io posso averlo, nemmeno voglio aspettare, mi fiondo
su di te, volto a compiere la mia nuova missione.
Tenere la tua
dannata fogna chiusa o, almeno, occupata a tirare fuori non parole
futili ma ben altro.
Note
dell'autrice.
Sorpresina
serale! Sta volta abbiamo davvero raggiunto la fine di questa serie
di one shot!
Se nella prima dirigeva Penguin e nella seconda
Killer, nella terza dirigono entrambi! ^_^
Piuttosto... piaciuto
lo special? Molte di voi saranno state in pensiero anche per Law, ne
sono certa, quindi ecco a voi cos'è successo ai due
piccioncini...
adorabile Kidd, ti strapazzerei di coccole e baci!
*^*
Law, ti divoro solo leggendo di te! *^*
I due teneroni
mascherati mi hanno costretto a passare dal rating verde a quello
giallo, ma direi che il risultato è buono, no? ;)
Con
questa chiudo la serie di Io&Te, fatemi sapere che ve ne
pare!
Baci, baci! ^_^
googletta