Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Nick Wilde    31/01/2014    3 recensioni
Hans pensa. Pensa a come fu quasi vicino al suo obiettivo, a cosa l'aveva portato a tanto e a cosa aveva rinunciato e perso.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hans
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Regret of a Prince

 

Hans si era ormai rassegnato a considerare quel buco la sua ''nuova casa''. Era passato pressapoco un mese dal suo ritorno alle Isole del Sud dal lontano Regno di Arendelle, ovviamente la notizia del suo tradimento era arrivata più velocemente della neve incantata di Elsa, quindi naturalmente la sua famiglia la conosceva ancora prima che i servitori delle due sorelle la raccontassero. Tornato a casa Hans fu accolto con il solito clima di rigida freddezza che aveva caratterizzato la sua intera infanzia.

 

I suoi genitori non si scomposero minimamente al suo rientro, anzi, si limitarono a fissarlo, la postura nobile e fiera compostezza, lo sguardo di rigido e fermo, come al solito lo stavano trattando come se non esistesse.

 

Hans li odiava, odiava tutto dei suoi genitori, fin dall'infanzia l'avevano trattato come il non voluto, l'indesiderato, l'errore, l'ultimo di tredici fratelli, il numero sfortunato, non aveva mai conosciuto l'amore da parte dei suoi genitori, né il trionfo, era ultimo pressoché in tutto e per quanto si sforzasse buone materie, disciplina, giochi e sport all'aperto, fascino era sempre l'ultimo in tutto.

 

Nessuno mancava mai di deriderlo, di ricordargli che non sarebbe mai potuto diventare sovrano, tutti erano pronti a giudicarlo per ogni minimo fallimento, non aveva importanza quanto ci provasse o si impegnasse, perciò quel giorno quando fu così vicino da conquistare Arendelle e riuscì tuttavia a perderlo seppe che aveva deluso i suoi genitori per l'ultima volta.

 

Aveva vissuto le ultime settimane in quella piccola cella buia nella prigione ai confini della città, costretto a nutristi di esili tozzi di pane vecchio e ammuffito, a bere acqua sporca con cui era anche costretto a lavarsi, a fare i suoi bisognini negli angoli alla stregua dei cani, vivere così per lui fu fin troppo umiliante. Fortunatamente il tempo libero non gli mancava mai di certo, era solito sedersi in quella bianca pezzeria biancastra e puzzolente che doveva essere il suo letto a meditare. Pensava soprattutto al suo quasi-trionfo, a come era quasi riuscito a diventare sovrano, a come era vicino a guadagnarsi l'affetto della sua famiglia, avrebbe dato qualsiasi cosa pur di averlo, pur di dimostrare ai suoi fratelli che esisteva, che era sempre stato lì, anche se per riuscirci avesse dovuto fare del male all'unica persona che gli avesse mai voluto bene. Anna, pensava soprattutto a lei in quei momenti, lei lo aveva amato più di qualsiasi persona al mondo, e lui come l'aveva ricambiata? Le aveva mentito. Aveva spezzato il suo il suo ingenuo cuore, maltrattata come se fosse un pupazzo. Non l'aveva mai amata, questo no, non come una fidanzata almeno. Perché avrebbe mentito se avesse affermato di non voler bene ad Anna, le voleva bene sì ma più come una confidente ed amica, dopotutto adorava il suo viso tondo e pieno di lentiggini i suoi grandi occhi azzurri, i capelli biondi e quel sorriso felice ed ingenuo. L'adorava, lei come Elsa, Kristoff, Sven e Olaf, adorava quella loro simpatia il loro modo di essere sincero ed altruista, proprio come una famiglia, una famiglia di cui avrebbe voluto volentieri fare parte.

 

''Vi prego'' pensò ''c'è ancora posto per un principe giovane e molto stronzo''?

   
 
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