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Autore: DrunkArtemis    31/01/2014    1 recensioni
[GirlxGirl]
Approdo su efp con un nick diverso per pubblicare la mia storia.
Storia dedicata a lei, ma che lei non leggerà mai.
Storia dedicata a tutti coloro nella mia stessa situazione.
A volte ci sono cose che vanno messe su carta per stare un po' meglio. Per buttarle fuori quando nessuno potrebbe ascoltarle. Anche quando il solo ammetterle fa male.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Approdo su efp con un nick diverso per pubblicare la mia storia.
Storia dedicata a lei, ma che lei non leggerà mai.
Storia dedicata a tutti coloro nella mia stessa situazione.

A volte ci sono cose che vanno messe su carta per stare un po' meglio. Per buttarle fuori quando nessuno potrebbe ascoltarle. Anche quando il solo ammetterle fa male.
Stavo ascoltando la canzone da cui la "storia" ha preso il nome,
Never be the same dei Red (qui il testo, che adoro), e ho deciso che dovevo farlo.
E forse, solo forse, mi sento un po' meglio.

 

Never be the same


 
Guardo il tuo viso, non sorridi mai se non con gli occhi.
Non me n’ero mai accorta prima, di quanto fossi bella.
Tieni i capelli sciolti sulle spalle, nascondi il viso anche se la timidezza non ti appartiene.
Poi fissi lo sguardo su di me ed io arrossisco, perché adesso? Non era mai successo.
Mi mordo la lingua, maledicendomi. Cosa sto combinando? È stato solo un gioco, un modo per distrarsi. Tu non sei mia, non potrai mai esserlo.
Eppure lo sei stata, per un po’. Qualche ora, qualche giorno. Qualche birra.
Ridi di me, adesso? No, certo che no. Non sai a cosa sto pensando, non potrò mai dirtelo.
Ho promesso. Promesso che non avrei creato casini, promesso che sarebbe stato solo per un po’.
No, questo non l’ho mai promesso, ma la decisione l’hai presa tu per me. Com’è giusto che sia, ecco. Tu hai lui e io non ho nessuno. Ho solo te.
Ci guardiamo per un attimo. So che potresti leggermi dentro se solo lo volessi. Insisti, a volte. Molto spesso a dire il vero. Ma sai dove devi fermarti con le domande. Sai che se insistessi troppo, finirei per vuotare il sacco. E poi non sarebbe ancora più difficile?
Vorrei prenderti la mano, ma potresti fraintendere. È storia chiusa, lo so. Eppure non riesco a starti lontana.
Schiocco la lingua, rispondo stizzita ad una tua domanda. Mi chiedi cosa c’è che non va e vorrei dirtelo, ma cosa dirti in fin dei conti? Sai, sono gelosa di tutte le ragazze che ti si avvicinano, soprattutto di lei. Secondo me anche lei ha un debole per te, ma dici di no. Eppure sembra quasi un triangolo amoroso, certe volte. Io, tu e l’altra. Ma oh, giusto, dimentico un dettaglio fondamentale. Nessuna delle due ha qualche chance.
A te piacciono i ragazzi.
Eppure c’è stato ciò che c’è stato, ma l’hai fatto per me e basta. Per aiutarmi con i miei dubbi. Mi dispiacerebbe farti sapere che adesso i miei dubbi sono ancora più accentuati di prima.
Per sbaglio mi perdo nell’osservare la curva tonda e piena delle tue labbra, quelle labbra che più di una volta ho catturato in un bacio. E poi i ricordi scivolano da soli, e tutto va a rotoli nella mia testa.
Le tue mani, la tua pelle nuda, i tuoi sussurri.
La promessa che, in ogni caso, ci saresti sempre stata, che il nostro rapporto non sarebbe cambiato.
Mi hai abbracciato mentre dormivo, hai asciugato le mie lacrime e stringendomi mi hai ripetuto che sarebbe andato tutto bene.
Poi quel messaggio, quello in cui dicevi che doveva finire, che non era giusto per nessuno dei soggetti coinvolti in quel casino.
Ma che non ti pentivi di nulla.
E ribadivi che nulla sarebbe cambiato.
Cos’è successo dopo?
Cosa ti è successo?
Perché mi allontani e poi lo neghi?
Sono gelosa, lo sono molto, tu lo sai. Odio il modo in cui scherzi con lei, odio il fatto che lei possa prenderti la mano ed io no, odio pensare che tu potresti darle ciò che hai dato a me.
Forse sono paranoica.
Eppure ti avvicini sempre di più a lei ed io rimango indietro.
E ti vedo scivolare dalle mie mani senza poter fare nulla per convincerti a restare.
Credo di amarti, sai?
Non riuscivo ad ammetterlo neanche a me stessa, fino a poco fa. È sbagliato, è un amore morto in partenza.
Eppure ora mi trovo costretta a farlo, ad ammetterlo a me stessa intendo. E resterà tra me e questo foglio, tu non lo saprai mai. Perché in quel caso dovrei rinunciare a te, dovrei allontanarti per il tuo bene, e sono troppo egoista per un gesto così nobile. La verità è che non mi dispiacerebbe che tu scegliessi me, anche se so che non lo farai mai. Quindi non mi resta che accontentarmi di ciò che ho, per quanto il mio cuore sanguini, per quanto il peso opprimente sul petto non andrà mai via.
Quando litighiamo – ultimamente spesso – tutto diventa nero. Quando non ti sento per troppo tempo, le giornate trascorrono lentamente e se poi tu mi scrivi il cuore perde un battito.
Dio, mi sento una tredicenne. Così stupida.
Non penso di aver mai amato qualcuno in questo modo. Forse sono masochista. Uhm, sicuramente.
Magari qualcuno sano di mente avrebbe tranciato i rapporti e sperato in un nuovo inizio. Io non ce la faccio. Il solo pensiero che tu possa andare via mi uccide.
Aggrotti la fronte. Cos’hai letto nel mio sguardo? Sono così incapace di fingere.
Mi dici di sedermi accanto a te, mi dici che posso parlarti di tutto ma io so che non posso. Fidati, non vorresti saperlo.
Allora sorrido, ci provo, e mi ripeto che è sempre meglio di niente. Che è sempre meglio del non averti affatto.
La verità è che non so se mi passerà mai.
Non so se riuscirò ad essere la persona che ero, non dopo averti amata.
Assottigli lo sguardo, mi conosci troppo bene. Metterò un muro, lo farò per il tuo bene.
Una volta hai pianto a causa mia, non voglio che accada di nuovo. Terrò tutto dentro di me, se questo servirà a proteggerti. Anche se corro il rischio di allontanarti sempre di più.
Magari sarà lento, graduale.
Magari mi abituerò alla tua assenza piano piano, fino al giorno in cui non farà più male.
Credi che arriverà mai, quel giorno? Io no. È che in questo momento sei tutto ciò che desidero. Ma forse, un giorno, potrò innamorarmi di qualcuno capace di ricambiare.
Fino a quel giorno però, vivrò aspettando uno dei tuoi rari sorrisi, delle tue rare frasette dolci. Le conserverò gelosamente in quel pezzo di cuore che è solo tuo, che sarà sempre solo tuo. E non le lascerò andare.
Mi alzo, faccio un giro, asciugo una lacrima e torno a guardarti.
Così bella.
Ti appartengo, questo lo sai. Non sai quanto intensamente però.
Apro la bocca ma la richiudo subito dopo.
Sai, c’è quel ti amo, quello che non ti dirò mai.
Resterà sempre qui.
Insieme a tante altre piccole cose, e alle mie labbra che sanno ancora di te.
  
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