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Autore: OllysAngel    31/01/2014    2 recensioni
"Non avrei mai pensato di amare qualcuno così tanto. Wo ai ni, Taozi."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci conoscevamo da quando eravamo picoli, sempre insieme, inseparabili, migliori amici. O almeno così dicevamo. Ho sempre provao qualcosa di più che semplice amicizia, per lui. Non so esattamente quando lo capii, ma a un certo punto iniziai a sentire brividi, quando la sua pelle sfiorava la mia anche solo per prendermi la mano e portarmi da qualche parte, sentire il cuore cercarlo quando non c'era e gli occhi illuminrsi quando lo trovavano nuovamente, gli angoli della bocca allargarsi in un sorriso appena mi rivolgeva la parola, anche solo per un "ciao". Lui per me era tutto il mio mondo. Non facevo nulla senza di lui, anche quando era malato o non stava bene, andavo a trovarlo e savo un po' con lui.
Non gli avevo mai detto quello che provavo per lui, e non lo avrei fatto: avrei potuto perderlo a causa di questo, ed era l'ultima cosa che desiderassi, non avrei potuto sopportarlo,  tutto perfetto così, fino a quando me lo portarono via...
Sì, si era ammalato. Non usciva da settimane, diceva di sentirsi debole, restava sempre sdraiato a letto, a mala pena si reggeva in piedi. Passavo i pomeriggi con lui nonostante non potesse uscire, fare sport o altro. Stavamo in camera sua e parlavamo e scherzavamo come sempre, come se nulla fosse. 
Tao mi diceva sempre tutto, con me si sfogava, poteva dirmi qualsiasi cosa; ma quella volta non lo fece. Forse voleva vitare di deludermi, o farmi preoccupare, forse voleva dimiuire il dolore per la nostra improvvisa e inevitabile separazione. Forse non ce l'avebbe fatta a vedermi con gli occhi lucidi, e sapeva che io non sarei riuscito a sostenere il suo sguardo, proprio come lui. Forse aveva paura che mi arrabbiassi e me la prendessi con lui... Ma quando lo andai a trovare quel pomeriggio, come facevo sempre, lui non c'era più. Trovai solamente alcuni dei nostri amici.
"Kris..." mi accolse Xiumin senza i suoi soliti brio ed allegria.
Gli rivolsi immediatamente uno sguardo che era un misto di preoccupazione e confusione e dissi a mezza voce:
"Xiumin.... Che... che succede?"
"Tao è dovuto andare via..." rispose Suho, quasi in un sussurro; un palese dispiacere squarciava la tranquillità che solitamente possedeva la sua voce.
"C-come...? D-dove è andato...?" cercai di mostrarmi forte senza far trasparire il dolore dalla voce.
"L'ha lasciata per te..." Baekhyun mi si avvicinò con una lettera in mano.
Presi la lettera, la aprii lentmente e la esaminai attentamente. Era stata bagnata probabilmente dalle sue lacrime. La scrittura era sicuramente quella delicata e dolce di Tao.
Avevo gli occhi lucidi e la vista offuscata dalle lacrime che essi tentavano di trattenere. Iniziai a leggere. Quasi sentivo la sua voce, lo sentivo parlare vicino a me.

"Ehi Kris gege...
Come stai? Spero bene... Almeno tu... Se stai leggendo questa lettera significa che la mia malattia sta peggiorando. Mi stanno portando in Francia, dicono che lì hanno una cura, ma io... io non lo so.... Potrei non tornare. Ma nel frattempo potremmo scambiarci altre lettere come questa.
Mi dispiace di non averti salutato di persona, ma non ce l'avrei fatta, sai che odio gli addii, specialmente a chi considero come un fratello.
Già mi manchi. Spero che accetterai quest'idea delle lettere; la cura è in fase sperimentale e potrebbe non funzionare, ma so per certo che non ce la farei senza di te...
Ti voglio bene. Aspetto una tua lettera.
XOXO, Tao"
Mi bruciavano gli occhi che intanto vevano già iniziato a lasciar andae le lacrime, che mi solcavan il viso; lo tagliavano in due, lo dividevano come io ero stato diviso da Taozi. Il naso mi pizzicava. Cercai di mantenere un respiro regolare, ma con scarso successo. Tremavo visibilmente. La lettera diceva che sarebbe potuto non tornare, che la cura avrebbe potuto fallire... Quindi quella malattia era grave? Quanto? E se non fosse più torato davvero? O peggio se... s-se se ne andasse? C-come farei senza di lui? Stavo già malissimo per quella distanza che ci aveva bruscamente separati, figuriamoci se se ne andasse, se la vita scivolasse via da lui... da me.
Sentii Kai mettermi una mano sulla spalla e sussurrare:
"Stai bene?" 
Loro sapevano quanto io e Tao fossimo legati, ma non sapevano quello che io provavo per lui. Mi limitai ad annuire, anche se penso fosse evidente il contrario.

Piano piano, uno ad uno, i ragazzi tornarono a casa, mentre io rimasi seduto sul pavimento di quella che era camera sua, contro il muro, singhiiozzando con la sua lettera tra le mani. La esaminavo, la rileggevo, pensavo a lui e piangevo. Pensavo a un modo di raggiungerlo, strgli accanto, aiutaro. Non era giusto che tutto questo stesse succedendo a lui, la creatura più dolce e gentile che questo universo abbia mai conosciuto. Riflettevo sulle parole che aveva scritto. "Potrei non tornare", "Sai che odio gli addii", "La cura è in fase speimentale e potrebbe non funzionare"...
Mi addormentai sul pavimento, con il volto rigato dalle lacrime, singhiozzando in silenzio, con tutto quello che mi rimaneva di li tra le mani.

Mi svegliai, ancora per terra, il volto umido dal pomeriggio appena passato. Fuori era buio e tirava un leggero e freddo vento autunnale. Mi alzai, ormai arreso all'idea che Tao fosse andato via, ma determinato a rivederlo e a non lasciarlo da solo in quel momento.
Uscii e corsi verso casa, rabbrividendo al contatto della brezza gelata con la pelle del mio viso. Mi strinsi nella giacca per ripararmi dal freddo. Appena entrai in casa, non mi tolsi neanche la giacca; lasciai la lettera che ancora tenevo in mano in un cassetto e presi carta e penna, iniziando a scrivere la mia risposta a Tao. Tao... Tao, il ragazzo che conoscevo da tutta la vita. Tao, che mi aveva rubato il cuore. Tao, che mi completava. Tao, che con solo un sorriso riusciva a migliorare le mie giornate. Tao, che si era ammalato e non tiusciva ad alzarsi dal letto. Tao, per cui soffrivo. Tao, che aveva dovuto lasciarmi qui per provare a curarsi. Tao, che dovevo salvare.
  
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