LOVE ME
LIGHTS OUT
By LuvBlueMoon
Ti
Amo, Dobe
Il sole entrava
dalla finestra in modo prepotente facendo mugugnare I due che dormivano
beatamente l’uno accanto all’altro ignari di quello
che il giorno avrebbe
portato.
Il biondo stava
abbarbicato al moro, come un koala all’albero e pareva non
avere nessuna
intenzione di svegliarsi; non aveva mai dormito meglio nella sua vita,
si
sentiva così bene e al sicuro; il sole però non
era dello stesso avviso a
lasciarlo stare e continuare il suo sonno in pace, aprì gli
occhi già irritato.
Sentiva un forte cerchio alla testa, la bocca era strana, impestata dei
resti
dell’alcol che aveva bevuto a fiotti la sera prima,
sospirò forte cercando di far
smettere il dolore alla testa senza successo, guardò il
soffitto mentre si
portava una mano alla fronte per pararsi dal sole ma trovò
un piccolo, leggero
impedimento; deglutì rumorosamente prima di voltarsi
lentamente verso la sua
sinistra per vedere una cosa che lo lascio pietrificato.
Che diamine ci
faceva il sex symbol della sua scuola nello stesso letto con lui?
Il biondo
sgranò gli occhi deglutendo di nuovo tremando leggermente,
cosa era successo la
sera prima? Lo guardò di nuovo: i suoi bellissimi capelli
neri erano sparsi sul
cuscino il viso rilassato e che gli venisse un colpo poteva dire di
vedere un
piccolo, minuscolo sorriso sulle sue labbra! Quello non poteva essere
accaduto,
cercò di fare mente locale della sera prima: era arrivato
alla festa, si era
messo subito seduto al bancone e si era messo a bere qualche cocktail,
poi
doveva ammettere che le cose avevano preso una piega diversa aveva
fatto una
gara di bevute, poi aveva buttato giù ancora degli shots di
vodka e da lì in
poi le cose diventavano un po’ sfuocate nella sue memoria
incrementando il suo
mal di testa, ricordava vagamente di aver cominciato a ballare in pista
senza
sosta a ritmo di ogni singola canzone, poi…
“Urgh—non
ricordo bene?”
Si mise le mani
alle tempie cercando di massaggiarsi per alleviare il dolore lancinante
che
sentiva, aveva cominciato a ballare in pista, ricordava la gente che lo
toccava
ma poi e successo qualcosa di strano: rammentava un forte calore, baci
e
carezze, leccate ancora baci da e lì in poi piacere e ancora
piacere ma il viso
di chi lo stava dando era impossibile da decifrare!
Si tirò su di
botto avendo un illuminazione ma dovette spegnere la lampadina, quando
sentì un
forte fitta al basso schiena correre lungo le vertebre fino al suo
cervelletto
che lo fece ricadere a peso morto sul letto, non poteva assolutamente
crederci,
alzò la coperta con la paura nel cuore e le mani tremanti e
per poco non svenne
a vedere che sia lui che Sasuke erano nudi!
“Oh nono… non
me lo dire?! Che ho fatto… che ho fatto… ti prego
dimmi che qualcuno mi ha dato
un fortissimo calcio nel sedere per favore Kami, aiutami tu!”
guardò il
soffitto sperando che i cieli rispondessero immediatamente alla sua
preghiera,
ma nulla accadde… non poteva crederci, come aveva potuto?
Si morse un
labbro cercando di sfogare la sua frustrazione, si passò una
mano tra i
capelli, doveva assolutamente andare via da lì, prima che
Sasuke si svegliasse
o non sapeva cosa sarebbe successo da lì in poi, era meglio
dimenticare tutto,
fare finta che nulla fosse accaduto, di sicuro non lo aveva fatto di
proposito
e successo tutto sotto l’influenza dell’alcol.
Cercò di
strisciare fuori dal letto ma la presa del moro si fece salda sul suo
braccio,
si voltò di scatto incontrando gli occhi scuri
dell’altro, deglutì di nuovo.
“Dove credi di
andare Dobe?” come al solito, pure di primo mattino, la sua
voce era gelida
inespressiva una vera doccia fredda.
Il biondo era
di sale, tremava leggermente non era mai stato a così pochi
passi da lui, un
brivido gli percorse la schiena mentre espirava leggermente mentre si
perdeva
in quei occhi profondi e scuri.
“A- a casa, la
festa è finita, quindi Ermm…
vado…” provò di nuovo a muoversi per
uscire dal
letto ma il maggiore lo tirò addosso a se, facendo cozzare i
loro petti,
avvicinando i loro visi a pochi centimetri l’uno
dall’altro i loro respiri
collidevano mentre una famigliare sensazione di aspettativa alleggiava
sopra le
loro teste, Naruto non sapeva che fare il corpo non rispondeva in modo
normale,
il cervello diceva che doveva allontanarsi il più
velocemente possibile, ma il
corpo non sembrava fare la stessa cosa!
“Non sono dello
stesso avviso, biondino!” rispose con voce arrochita il moro
mentre lo guardava
diritto negli occhi, con uno strano ghigno in volto, quello era un
brutto,
bruttissimo segno; Sasuke lo strinse ancora più a se a
sentire per evitare che
si spostasse da lui; osservava con attenzione il viso sorpreso
dell’altro
mentre lui ricambiava molto serio.
“Senti i-io non
so cosa sia successo e…Umm non voglio, mi
dispiace” disse confuso Naruto, non sapendo
cosa dire, ma riprese ad agitarsi con più forza finalmente
sfuggendo alla presa
dell’altri fino a finire fuori dal letto avvolto nel lenzuolo
con il respiro
affannato.
Sasuke si alzò
a sua volta dal letto avvicinandosi al biondo che arretrò
quasi terrorizzato e
con gli occhi lucidi, il moro provò a fare una passo verso
di lui ma il biondo
prese a scuotere la testa con insistenza il gesto fece fermare il bruno
sul
posto.
“Dobe, che stai
facendo?” Naruto si morse il labbro mentre con gli occhi
cercava i suoi abiti
accusando i dolori della sera prima mentre si chinava a prendere i suoi
indumenti.
“Io vado via!”
disse con voce insicura, sentiva solo il bisogno di uscire se questo
implicava
saltare dalla finestra lo avrebbe fatto, non voleva sapere cosa sarebbe
successo, se si sarebbe rotto un braccio o una gamba non importava
nulla se non
uscire da lì e da quella orribile situazione.
“Ti ho appena
detto che non te lo lascerò’ fare. Starai
qui!” il moro si avvicino incurante
dei passi che l’altro faceva per allontanarsi, lo prese per
il polso facendogli
perdere un battito, il respiro si fece di nuovo rotto come Sasuke
chiudeva la
distanze tra di loro unendo le loro labbra in un bacio dolce e
passionevole
allo stesso tempo.
Quasi sentì le
sue gambe cedergli a quell’impeto, ma i ricordi di loro due
nei corridoi della
scuola degli sguardi che si lanciavano di tanto in tanto, delle poche
parole
convenzionali che si dicevano il fatto che lui fosse un Uchiha un nome
una
garanzia, mentre lui era nessuno lo costrinse a dividersi dal
passionevole
bacio del bruno.
“No no e poi
no! Non importa cosa sia successo ieri ok? Non mi ricordo quindi non
esiste e
non lo voglio sapere! Qualunque cosa sia è sbagliato! Ok? Io
non lo volevo non
ero in me, come non lo eri tu!” disse tutto d’un
fiato spingendo il moro
lontano da lui zoppicando verso la porta con il lenzuolo addosso ed i
vestiti
in mano.
Il moro tirò un
sospiro cercando di scaricare la sua frustrazione, mentre si infilava
delle
brache velocemente per seguire il biondo fuori dalla sua stanza, vedeva
l’altro
alla fine della scalinata mentre cercava di infilarsi
l’ultimo indumento prima
di lasciare la casa e andare e tornare forse mai più e non
poteva permetterlo.
Corse giù per
le scale prendendolo di sorpresa.
“Non ti lascio
andare!”
“Sa-Sasuke?!”
il respiro del biondo era affannato, ansioso, non poteva spiegarsi il
motivo ma
nello stesso momento in cui i loro corpi erano entrati in contatto una
scossa
elettrica era andata lungo il suo intero corpo mandando in subbuglio
l’organismo.
“Tu… noi. Non
può esistere. Non puoi capire…” Naruto
scuoteva la testa da una parte all’atra
mentre stringeva gli occhi cercando di ingoiare il magone che sentiva
dentro,
era cosi’ difficile lasciarsi andare in quella situazione,
sentiva che gli
serviva qualcosa di più non una notte di sesso, tre parole
per fargli cadere il
cuore nelle sue mani!
Riprese a
torturare le sue labbra con forza nell’indecisione, si stacco
dal forzato
abbraccio dell’altro e lo guardo diritto negli occhi tirando
un sospiro
cercando di far ragionare l’altro.
“Tutto questo,
Sasuke non va bene ok? Siamo troppo differenti. Tu sei il rampollo di
una cosi’
buona famiglia, io invece… nulla, nemmeno una famiglia mi
è stata concessa; non
possiamo capisci? Tu hai dei doveri ed io non posso farne parte, non
è normale
che io ne faccia parte” disse cercando di dare senso alle sue
parole, più per
se stesso che per l’altro, nei suoi sogni mille volte lo
aveva immaginato, ma
doveva rimanere tale, un piccolo desiderio che doveva custodire nel
cuore, nel
posto più buio, non doveva incontrare la luce, con un ultimo
sospiro fece un
paio di passi indietro per uscire dalla porta senza poter
più tenere dentro il
magone di prima piccole perle salate scendevano lungo il suo viso
illuminate
dal sole.
Tutto quello
non poteva accadere!
Sasuke guardava
la porta in silenzio meditando, cercando di assimilare piano piano il
discorso
che il Dobe gli aveva fatto, cercando di dargli senso; ognuno aveva un
suo modo
di dimostrare e di dare affetto, e lui non era abituato a farlo come le
persone
“normali”, lui non era nomale! I lunghi discorsi
non erano il suo forte lui era
un uomo d’azione agiva, poi pensava alle conseguenze, ma a
quanto pare si era
dovuto innamorare di un Dobe!
Roteò gli occhi
passandosi la lingua sulle labbra, prima di sfoderare il suo tipico
sorriso
Uchiha, avrebbe conquistato il dobe ad ogni costi, aveva sepolto quel
sentimento troppo a lungo era tempo di portarlo alle luce.
Il giorno
seguente si presentò al lavoro del biondo lo vedeva tra gli
scaffali del
negozio di giochi per bimbi, mentre tirava un sospiro di tanto in
tanto, si
avvicino cauto temendo che scappasse una volto lo avesse visto, una
volta a
distanza di sicurezza, con la sua voce calda e lasciva gli
carezzò le orecchie
chiedendogli un po’ del suo tempo per scegliere un gioco
particolare per
qualcuno, come dipendente non poteva certo dire di no, era il suo
lavoro!
“Sasuke cosa
vuoi? Che gioco stai cercando?” di per se sapeva che la prima
e la seconda domanda
facevano parte di due contesti molto differenti.
“Devo compare
un giocattolo, nulla in particolare, qualcosa che faccia divertire mio
cugino
per il suo quinto compleanno” disse in tono pacato ma con una
qualcosa in più
che fece scuotere l’altro, cosa che non sfuggì
agli occhi, che sorrise
leggermente cercando di passare al sodo.
“Dopo il lavoro
che fai?” il biondo alzò il sopracciglio mentre
prendeva in mano il trenino
meccanico in scatola, si volto verso di lui con uno sguardo
interrogativo, dove
voleva arrivare quel moro?
“Almeno un
possibilità, so che lo voi anche tu… questo!
Fammi dimostrare che non era solo
una notte, che non volevo solo divertirmi, che non ero sotto
l’influenza
dell’alcol, ok un po’ devo ammettere che si ma fammi
manifestare ciò che provo e sento
non solo da una notte per te” il suo sguardo era deciso e
perforante tanto che
Naruto sentiva di non potergli negare nulla, in fondo cosa aveva da
perdere?
Magari quella porta che aveva recluso in fondo al cuore poteva aprire
un piccolo,
minuscolo spiraglio per un giorno! Annui senza dire nulla facendo un
corto
sorriso prima di spingerli tra le mani il giocattolino e tornare di
corsa a
lavorare e per la seconda volta nella sua vita Sasuke sorrise.
Proprio nello
stesso momento in cui il negozio chiuse le serrande ed i dipendenti
uscivano
dal posto Sasuke era già lì in attesa di Naruto
per il suo giorno; timidamente
il biondo si avvicinò a lui cercando in ogni modo di evitare
il suo sguardo era
davvero molto nervoso, non si sarebbe mai aspettato di andare ad un
appuntamento con il bel Sasuke Uchiha, in tutta la sua vita per quanto
lo
avesse fantasticato ma quella era la realtà e non poteva
essere più bella di così.
La loro prima
tappa era il centro commerciale per del buon sano shopping per i negozi
o solo
uno sguardo alle bellissime vetrine piene ti oggettini da ammirare;
Naruto si
fermava a ogni vetrina quasi come un bimbo, facendo sorridere Sasuke a
vedere
l’innocenza che vedeva trasparire negli occhioni azzurri.
“Oh guarda che
belli Sasuke…non credi siano davvero carinissimi”
il moro si chinò verso
l’ennesima vetrina per vedere cosa gli stava indicando
Naruto: due bellissime
collane in oro bianco uno con una piccola volpe mentre il secondo un
lupo,
entrambi con occhi in rubino per uno e zaffiro per il secondo, gli
occhi di
Naruto brillavano mentre sorrideva alle collane con un piccolo sospiro,
pareva
gli piacessero molto.
“Ti piacciono?”
chiese il moro non aspettandosi veramente un risposta dato che nella
sua mente
aveva già deciso cosa fare ma doveva sbrigarsi e andare alla
prossima tappa.
“Eh? Mmh-mmh”
disse a bassissima voce, ma fu percepito benissimo
dall’orecchio di Sasuke che
fece un piccolo suono prendendo a maneggiare con il telefono, poi lo
prese per
mano dirigendosi verso la volvo scura, verso la seconda parte della
giornata.
“Dove andiamo
adesso scusami?” il moro restò in silenzio per un
po’ cercando di lasciare
suspense nell’atmosfera ma non poteva resistere allo sguardo
che l’altro gli
stava lanciando impossibile.
“Non pensavi
che fare un giro al centro commerciale sia il mio modo di dimostrare
quello che
provo per te vero?! Tranquillo, nulla di pericoloso, non ti agitare ok?
Sei al
sicuro con il sottoscritto” Naruto fece una smorfia a sentire
l’arroganza
trapelare dalla voce dell’altro ma cercò di
passarci sopra e vedere il lato
positivo della storia, stava passando un intera giornata in compagnia
di
Sasuke, un ricordo che non avrebbe mai perso nella sua memoria! Che
fosse
finito bene o male, non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lo
spiraglio che
aveva aperto poteva richiudersi in silenzio con il minimo dolore
possibile, tirò
un sospiro prima di voltarsi verso il finestrino poteva immaginarsi
tutto
quello che voleva nella sua testa ma la realtà sarebbe stata
una e una soltanto
e l’avrebbe affrontata quella sera.
La macchina si
stava dirigendo fuori città in periferia, vedeva i
grattaceli farsi radi, i
rumori farsi più leggeri mentre il verde iniziava ad
espandersi davanti ai suoi
occhi per chilometri e chilometri, il moro fece una veloce svolta per
imbarcarsi in un viale di ciottoli verso una specie di villa
seicentesca,
allargò gli occhi dove era finito?
Sembrava
d’essere arrivata in un'altra parte del modo mistico e
romanticissimo, poteva
già sentire l’atmosfera nell’aria, un
qualcosa di indescrivibile, che dava una
sensazione di calore e benessere interiore dava il sorriso; cosa che
fece il
biondo fece un grande sorriso smagliante mentre si guardava intorno
estasiato,
tutto quello gli sembrava un sogno non sapeva che fuori da Konoha ci
fosse un
posto del genere, incredibile, senza tempo, affascinante, con un
bellissimo
giardino pieno di bellissime rose d’ogni colore e fiori di
campo, tirò giù la
finestra per inalare il dolce profumo
“spettacolare…
questo posto è unico” i suoi occhi vagavano da un
parte all’altra mentre
scendevano dalla macchina, il moro lo prese per mano per portarlo a
fare una
passeggiata per il bellissimo giardino, salutando l’uomo che
meticolosamente
stava curando le siepi, il biondo si fermava di ogni qualvolta per
sfiorare
qualche petalo, odorare qualche fiore; una volta dentro la villa Sasuke
portò
il biondo in un enorme salone con un grande candelabro al soffitto, un
imponente quadro al muro proprio sopra il camino raffigurante una
bellissima
donna dalla chioma scura in un bellissimo abito elegante sguardo dolce
ma fiero
e deciso con un piccolo sorriso sul viso, al centro della stanza si
poteva
vedere il massiccio tavolo in legno su cui erano adagiati lunghi nastri
colorati, il viso di Naruto divenne un punto di domanda mentre guarda
Sasuke
che invece era serissimo in viso.
“Siedi qui
Naruto e da adesso in poi ascolta e basta…” Naruto
annui soltanto mentre
osservava il moro di fronte a lui che nella sua freddezza poteva
leggere un
punta di nervosismo, deglutì mentre lo osservava guardare i
nastri poi
rivolgere lo sguardo enigmatico a lui, prima di inspirare ed espirare
profondamente e prendere un nastro di seta in mano.
“ok, Naruto con
questi nastri voglio legarmi a te e non a caso sono di colori
differenti,
ognuno di questo colori per me è collegato ad una speciale
caratteristica che
hai che ti contraddistingue e ti rende unico ai miei occhi ed
è anche collegato
ad alcuni ricordi che tengo custoditi nella mia memoria di noi due
insieme” disse
tutto d’un fiato guardando i nastri prima di fare contatto
visivo con lui, il
biondo teneva le mani congiunte al petto ansioso di sentire cosa aveva
da dire
Sasuke, quali particolarità e ricordi ogni nastro aveva,
respirò a
fondo anche lui pronto ad assimilare ogni
parola, fece un cenno col capo segno che l’altro aveva il via
di fare il suo
discorso.
“Il primo
nastro che sento che mi leghi a te è di color arancione, so
per certo che
questo è il tuo colore preferito
perché’ lo portavi sempre i primi giorni di
scuola, sai quelle tute che mettevi sempre? Quello fece sì
che ti notassi, quel
colore fece sì che io mi girassi a guardarti per la
primissima volta, era il
simbolo della tua originalità, stravaganza della tua non
paura dei giudizi
degli altri questo fece sì che io cominciassi a prestar
attenzione osservarti
interessarmi a te” Naruto arrossì pensando al suo
primo giorno di scuola, non
aveva avuto molto tempo per decidere cosa mettersi così si
era messa una orrenda
tuta arancione ma non sapeva che lo avrebbe portato a quel momento.
“Il secondo
colore che vorrei dedicarti è il blu. Strano lo so, ma nella
tua iperattività,
la tua parlantina mi rilassa, mi fai sentire bene e calmo con me
stesso, mi
sembra di raggiungere un grande benessere interno che non riesco ad
esprimere a
parole. Il terzo colore è il giallo il colore più
luminoso che io conosca,
pieno di energia e vitalità proprio come sei tu, unico e
inarrestabile tu sei
il mio sole, illumini le mie giornate con i tuoi sorrisi e le tue
risate anche
se ti guardo da lontano. Ricordo quella volta dove avevo litigato con
mio
fratello ero di pessimo umore, nero, ma il tuo sorriso è
stato tutto quello di
cui avevo bisogno per cancellare tutto quello che era successo tra me e
lui, a
darmi una sensazione di calore.”
Naruto sorrise
leggermente a quelle frasi, nessuno gli aveva detto cose
cosi’ dolci da fargli
muovere il cuore anche se stava cercando di impedirlo, la porta infondo
al suo
cuore si stava aprendo facendo entrare un raggio di sole.
“L’azzurro
perché’
anche da distanza mi dai una sensazione di pacatezza, mi rendi in pace
con me
stesso e gli altri, il colore dei tuoi bellissimi occhi hanno la forza
di
fermarmi dal fare cose stupide, solo con uno sguardo è come
se mi dicessi
miliardi di parole, il che mi fa stare bene in pace con me stesso e
risolvere i
miei problemi senza passare alle maniere forti. Quando mi guardi
è come se mi
leggessi dentro togliendomi ogni difesa, sei la mia soluzione quando
sono
crucciato. Il verde simbolo della perseveranza e della speranza;
guardandoti
negli occhi posso vedere che ne hai passate tante ma posso sempre
vedere che
hai superato tutto, che hai avuto speranze, non hai mollato, non ti sei
fatto
sopraffare da tutto, il che mi dà la forza di superare i
miei problemi, di non
fermarmi affrontare i miei problemi a testa alta, così come
dicessi a quel
bimbo al parco, ricordi eri passato al parco quella volta dopo la
scuola e hai
visto un bimbo cadere e mettersi a piangere, tu gli dicesti che era un
ometto
che doveva superare ed affrontare i suoi problemi da uomo e andare
avanti,
perché’ grazie a quello sarebbe diventato
più forte”
Il biondo
chiuse gli occhi rivedendo quel piccolino cadere
dall’altalena mentre cercava
di saltare per scendere e si era messo a piangere, lui lo aveva
consolato, il
piccolo glia aveva sorriso e ringraziato non si era mai sentito
più importante
in tutta la sua vita. Sorrise a quel flashback, non aveva idea che Sasu
fosse
lì però!
“Anche se è
poco mascolino, il rosa è un colore importante per me
perché’ simboleggia la
capacità di aprirsi verso il prossimo, vorrei che tu mi
dicessi tutto di te,
che mi dicessi le tue paure i tuoi sogni ed i tuoi desideri ed io li
faro
diventare i miei; vorrei confessarti tutto di me, dirti cosa sento
dentro
parlarti di me delle cose che nessuno conosce, darti la
possibilità di togliere
il mio scudo e vedere cosa sta sotto, puoi prenderti quello che vuoi
tanto
ormai hai il mio cuore”
Naruto sentiva
gli occhi pizzicare, non poteva mettersi a piangere ma quelle parole
erano così
toccanti e nnon facevano altro che abbattere quella porta ed entrare
sempre più
in là. Sasuke sospirò leggermente per
alleggerirsi dalla tensione, non aveva
mai parlato così a lungo in tutti i diciotto anni della sua
esistenza, si
sentiva spossato ma poteva dirsi soddisfatto a vedere le tante
espressioni che
la persona di fronte a lui stava facendo, gli occhi
dell’altro si illuminavano
alle sue parole, velarsi leggermente mentre il labbro inferiore
tremolava
leggermente cercando di trattenere le lacrime.
“Per la tua
voglia di cambiare, la tua immensa purezza anche dopo il tuo tempestoso
passato, il bianco perché’ credi in un futuro
migliore, perché’ sorridi in
faccia ai tuoi nemici, perché’ sei buono e non
paghi i tuoi nemici on la
vendetta, cosa che farei io… dovrò imparare
questo da te, un po’ difficile.
Avrai la pazienza di insegnarmi?”
Tra le lacrime
mal trattenute Naruto annuì con forza alla domanda, avrebbe
fatto questo e
altro per lui.
“Il rosso, come
simbolo del nostro amore, passionale pieno di vita, indispensabile per
noi come
il nostro respiro, speciale, solo nostro e di nessun altro. Ti
amerò con tutta
la mia forza e il mio ardore per farti sentire apprezzato e voluto, a
casa
protetto da tutto e da tutti, il fuoco di questo colore sarà
simbolo della mi
forza per difenderti da chi ti vuole male, a costo di sembrare scemo,
io sarò il
tuo braccio destro, il tuo cavaliere per salvarti da tutti nessuno
escluso,
sostenerti e confortarti nei momenti difficili, dirti parole
d’incoraggiamento
e spingerti a fare ciò che desideri e sogni, mai rinnegare
chi sei. Per la tua
salute perché’ questo stesso coloro simboleggia
anche la tua sanità mentale e
fisica, voglio che tu stia bene in tutto e per tutto, sempre.”
Si guardavano
diritto negli occhi, uno singultendo e singhiozzando l’altro
con sguardo fiero
di se stesso per l’effetto che stava facendo, le sue non
erano parole buttate,
ma le sentiva veramente ciascuna di loro era importante, come il suo
Naruto e
vederlo cosi’ commosso lo rendeva felice, voleva dire che
stava facendo breccia
in fondo.
“Anche se è un
colore un po’ strano per una dichiarazione il marrone indica
la tua infinita
sensualità che traspira da ogni tuo poro, riesci a farmi
venire cose perverse
in mente solo a guardarti dormire. Questo colore è simbolo
della nostra
vivacità a livello fisico cosa che non mancherà
tra di noi per non solo ti
voglio spiritualmente ma anche fisicamente ti desidero, da morire, e
sono
disposto ad aspettare i tuoi tempi, non ho fretta, solo farti sentire a
tuo agio.”
Naruto oramai
piangeva a dirotto, senza parole solo singhiozzi, mai nella sua vita
aveva
sperato che qualcuno provasse un sentimento del genere per lui.
“Infine il
color viola, questo simboleggia l’attitudine ad
indentificarsi nel prossimo ed
io ho deciso che quella persona sei tu, voglio identificarmi in te,
diventare
un tutt’uno una anima sola. Naruto con tutti questi colori
nastri voglio dirti
che voglio avere un legame con te, profondo non solo fisico ma anche
emotivo,
voglio tutto ciò che fa parte del tuo essere renderti
felice, amarti con la
stessa intensità di mille galassie e vorrei che tu
accettassi questi miei
sentimenti per te, vuoi?”
I nastri
colorati ora intrecciati stavano tra le dita lunghe di Sasuke e le
porgeva a
Naruto mentre stava in ginocchio di fronte a lui attendendo una sua
risposta
che sapeva sarebbe arrivata una volta placata la forte emozione che il
biondo
sentiva dentro, la porta dentro di se ora spalancata aveva fatto
entrare non
solo un raggio ma tutta la luce del sole illuminando quello che aveva
nascosto
per tanto i sentimenti che provava per il moro non potevano essere
più arginati
da finte occhiate di indifferenza, da silenzi inutili e parole solo
pensate
tutto quello era vero ed ora Sasuke gli stava chiedendo di accettare
tutto
questo, come poteva rifiutare la domanda che aspettava da tutta una
vita? Prese
la lunga treccia di colori tra le mani sorridendo felice
all’altro che ricambiò
con un intenso bacio passionale sulle sue morbide labbra.
“Staremo sempre
insieme d’ora in poi chiaro?”
“Sì, Sasu”
disse Naruto in un sussurro mentre si guardavano diritto negli occhi
leggendo
amore e passione poi condivisero un bacio casto senza perversione ma
colmo di
quel sentimento che tanto avevano cercando e che finalmente avevano
trovato e che
di sicuro non avrebbero lasciato andare ma la giornata non era ancora
finita
anzi la giornata era appena cominciata.
“Um, Naru non
abbiamo ancora finito” il biondo allargò gli occhi
sorpreso non poteva crederci
cosa altro poteva frullare dentro quella testa?
“Ancora? Ma sei
pieno di sorprese Sasu!” il moro ghigno furbescamente mentre
si tirava su dalla
sua posizione e prendeva di nuovo la mano di Naru e trascinarlo fuori
dalla
villa verso un piccolo laghetto, il biondo si guardava intorno con
interesse
come al solito curioso dell’ambiente che gli stava intorno,
camminarono fino al
piccolo ponte dove stava un bella barca in legno scuro e due remi
decorata con
intagli di fiori.
“Ti va di fare
un giro in barca?” mordendosi le labbra Naruto sorrise
annuendo, Sasuke lo aiutò
a salire ed salto su a sua volta prendendo a remare allontanandosi dal
ponte
verso il centro del lago, dove si potevano vedere i cigni bianchi che
beatamente navigavano per lo specchio di acqua.
“Wow, che bella
sensazione di calma” disse il biondo sfiorando
l’acqua con le dita era tutto così
rilassato e piacevole.
“Naru posso
chiederti una cosa?” il tono di voce era serio ma pacato, non
era freddo come
quando gli parlava a scuola, lo stava guardando diritto negli occhi
come per leggergli
dentro e trovare qualche mistica risposta alla domanda che non aveva
ancora
posto. Naruto ricambiava lo sguardo piegando la testa leggermente di
lato
cercando di capire quanto serio potesse essere il discorso che dovesse
fargli
in quel momento.
“Ricordi quanto
ieri stavi uscendo di fretta di casa hai fatto un discorso che non ho
capito
bene, non è che potresti spiegarti meglio?”
Lo sguardo blu
si spostò da quello scuro per guardare prima
l’acqua limpida poi osservare con
attenzione i cigni all’orizzonte, prima di tirare un sospiro
tra l’imbarazzato
e l’amareggiato, le sue mani venivano nervosamente torturate;
Sasuke non aveva
per un solo secondo distolto lo sguardo da lui controllando ogni suo
movimento
cercando di decifrare tutto il possibile, gli occhi di Naruto
incontrarono
ancora i suoi.
“Vedi… Ermm…
non so nemmeno da dove cominciare hehe” disse grattandosi una
guancia nervoso.
“Come dire io
non posso dire di essere un ragazzo pieno di fortuna, anzi tutto quello
che
tocco tende ad andare sempre male in tutte le occasioni tutto quello
che provo
sogno alla fine non funziona non solo tendo a portare con la mia
sfortuna alle
persone a cui tengo, per cui anche se mi lego agli altri non mi lego in
modo
troppo profondo per il loro bene; ieri volevo dire che se io e te
stessimo
insieme in modo serio inevitabilmente mi legherei a te”
sospiro
“Cosa che
vorrei che succedesse davvero sai, io ti amo da morire ma se accadesse
le cose
comincerebbero a prendere una brutta, bruttissima piega e a te non
può succedere
hai un nome troppo importante, un futuro davanti unico, prospero e se
ci fossi
io nella tua immagine questo… sigh. Non potrebbe avvenire,
era quello che
intendevo ieri. Lo so suona stupido e superstizioso ma ti dico ho
sfidato
tante, troppe volte la sorte ed ha vinto sempre lei, si è
portata via i miei
genitori le persone a cui volevo un mondo di bene ed ora sono solo, non
vorrei
perdere anche te… cerca di capire.”
Naruto stava
piangendo di nuovo mentre nella sua mente vedeva ricordava i suoi
genitori, i
suoi cari amici sparire davanti ai suoi occhi, si morse un labbro con
forza era
stata tutta colpa sua se non erano più accanto a lui; Sasuke
stava in silenzio
analizzando il discorso nel modo più razionale che conosceva
ma le lacrime di
Naruto rendevano il tutto un po’ complicato, congiunse le
mani sotto il mento
guardando diritto davanti a se pensando a
come rispondere; Naruto sentendo il silenzio
capì che il suo discorso
era stato capito e recepito dall’altro e come tutto questo
era iniziato sarebbe
svanito, quella treccia di nastri l’avrebbe conservata nel
cuore per sempre,
sospiro triste piangendo ancora.
“Naruto non mi
importa assolutamente di tutto quello che hai detto, voglio stare con
te ed è
quello che farò che tu lo voglia o no, chiaro? Pensavo
avessi capito prima ma
ovvio sei un Dobe e devo ripetertelo almeno una ventina di volte prima
che tu
comprenda.” Il tono di Sasuke era di nuovo serissimo senza
una punta di timore,
le parole dette erano piene d’orgoglio e decisione, mentre il
suo sguardo era
fisso in quelli blu senza indecisione infondendo a Naruto sicurezza e
calore,
non aveva mai smesso di piangere continuò più
forte di prima mentre cauto
Sasuke si avvicinava per abbracciarlo, consolandolo.
“Non ti lasco
per nulla al mondo, anche se camminassi con una nuvola di pioggia sulla
testa
non mi importa nulla, voglio te così come sei! Spero di non
dovertelo dire
ancora che ti amo, sai che sono un uomo d’azione.”
Naruto sorrise
leggermente alla frase lo guardò negli occhi la sicurezza
che ci leggeva era
tanta, era un Uchiha e nessuno lo avrebbe fermato dal prendere quello
che
voleva. Tornarono a riva a prendere quello che avevano lasciato poi
Sasuke si
allontanò per un minuto prima di ripartire e tornare in
città per la prossima
tappa della giornata.
“Kami Sasu, ma
tu non ti stanchi mai? Non mi sento più nulla!”
disse Naruto guardando il moro
al posto di guida con i suoi occhioni, ma lui lo ignorò
palesemente non
rispondendo facendo imbronciare Naruto; il viaggio non fu molto lungo
si
fermarono di fronte ad un hotel-ristorante molto elegante.
“Immagino che
tu abbia fame no? Su andiamo a mangiare qualcosa” Naruto lo
guardava come se
fosse un alieno appena sceso dal suo ufo, osservava prima lui poi
l’edificio
classico e raffinato fatto di vetrate di fronte a lui, la gente normale
andava
al Mc a soddisfare un languorino, non andavano al cugino de Ritz!
“Tu non sei un
umano” disse solo prima di seguirlo dentro un poco intimorito
dall’ambiente e
l’atmosfera che lo faceva sentire un po’ a disagio
e fuori luogo, lui era una
persona semplice, non aveva bisogno di tutto quello per essere felice,
una
ciotola di ramen istantaneo avrebbe fatto il trucco ma tutto questo?!
“Tutto questo è
troppo per me, non dovevi… davvero…”
disse mentre si sedeva al tavolo in un locale
privato lontano dagli altri.
“Non dire
nemmeno Naru, su va mangiamo ok?” ordinarono e cenarono tra
una chiacchera e
l’altra arrivato il dessert Sasuke tirò fuori un
cofanetto di velluto scuro,
alla vista della scatolina Naruto si strozzò con un pezzo
della sua torta di
cioccolato, cominciando a tossicchiare cercando di respirare a fondo e
deglutire con forza.
“Ermm… Sasuke?”
il moro fece il giro del tavolo con il cofanetto in mano e lo porse al
biondo
terrorizzato, lo prese tra le dita tremanti mentre Sasuke lo guardava
con un
ghigno in viso.
“Avanti, aprilo”
il biondo ubbidì e quasi tirò un sospiro di
sollievo a vedere l’interno del
cofanetto sorridendo apertamente a capire cos’era, la collana
che avevano visto
quella mattina al centro commerciale come aveva fatto?
“Owww… che
bello Sasuke… ma quando, come?”
l’interpellato fece spallucce non rispondendo,
poi mostrò la sua e Naruto sorrise ancora ora condividevano
quel piccolo segno
del loro amore.
Finita la cena
di nuovo in macchina Naruto era stanchissimo ma a vedere la faccia
dell’altro
avevano ancora da fare, fortuna che era lui quello iperattivo!
Erano tornati
di nuovo a villa Uchiha ma non sembravano diretti all’
interno della casa ma da
qualche parte in giardino, sempre per mano lo portò in un
piccolo bellissimo
gazebo ornato da piccole lucine dorate e lanterne da pavimento, il
gazebo era
decorato in rose bianche mentre una piccola orchestra sedeva
lì in attesa del
loro arrivo, gli occhi di Naruto si illuminarono per
l’ennesima volta quella
giornata a vedere quel bellissimo posto, così romantico, la
luna in cielo a
fare loro da testimoni in quel momento che volevano passare insieme, i
musicisti cominciarono la loro sonata e con molto garbo Sasuke chiese
un ballo
a Naruto che non poté’ proprio rifiutare, si
muovevano delicatamente alle note
della canzone, volteggiando guardandosi negli occhi sorridendosi
l’un altro,
guardandosi negli occhi condividendo quel momento solo loro, si
sussurravano
parole dolci Sasuke baciava il suo collo sensibile dando i brividi a
Naruto che
rideva al leggero solletico.
“Sasuke, ti
ringrazio… tutto questo, io non me lo sarei mai aspettato
tutto questo è stata
una giornata bellissima davvero, non mi sono mai sentito più
speciale in tutta
la mia vita, veramente ti ringrazio” finì il tutto
con un bacio sulle labbra
dell’altro innocente e dolce, lo abbraccio di nuovo mentre
ballavano al
delicato ritmo dato dai musicisti poi un altro tocco di labbra che
immediatamente divenne più passionale e intenso, appena si
divisero in cerca di
aria gli sguardi erano differenti, velati di altro, prima che potessero rendersene conto
erano già nella
camera del moro a baciarsi e scambiarsi calde effusioni; il moro lo
stava
baciano sul collo, leccando, lasciando marchi al suo passaggio si
tolsero i
vestiti accaldati, trovandoli d’un tratto ingombranti si
buttarono sul letto
baciandosi ancora fino a togliersi il respiro, Sasuke
cominciò a vagare con la
bocca in una perversa ispezione del corpo dell’altro
baciò i capezzoli
mordendo, succhiando e tirando forte fino a renderli rossi e turgidi,
scese
sempre più in basso dedicandosi allo stomaco, il suo
ombelico giocandoci e con
la lingua, poi ancora giù fino alla sua virilità
ora bagnata ed eretta,
piacevole sorpresa per l’altro, era pronto a concedere anche
a quest’ultimo
piacere ma i suoi piani cambiarono quando senti la sua schiena toccare
il
morbido materasso.
“Sasu sono
sobrio ora, e di sicuro non faccio fare tutto a te…
assolutamente, voglio
divertirmi anche io” dicendo questo si leccò le
labbra affamato del corpo
dell’altro, lo bacio sulle labbra lasciandolo senza fiato e
con pochi
preliminari giunse subito a dare una lenta lappata al membro
dell’altro che
reagì all’istante allargando di più le
gambe e reggendo la testa dell’altro
chiedendo di più, non pensava che da sobrio sarebbe stato
tutto così intenso e
travolgente, la bocca di Naruto scese a prendere in bocca il suo sesso,
strinse
le labbra mentre incominciava a succhiare intensamente e velocemente,
le mani
di Sasuke stringevano i fili dorati incoraggiandolo nei suoi movimenti
dettando
il ritmo ma dopo poco si senti sciogliere nel piacere e venne nella sua
bocca,
il biondo lo ripulì per bene prima di tirarsi su e baciarlo
e mordicchiare le
sue labbra con dolcezza.
“Dico io,
meglio farlo quando non siamo sotto l’influenza di alcolici
non credi Sasu”
disse ridacchiando Naruto, abbracciò di nuovo il moro mentre
questo lo spingeva
di nuovo sul letto e riprendere dove era stato piacevolmente
interrotto,
riprese a baciargli il petto ma a non ricevere alcun suono
alzò lo sguardo per
vedere cosa stesse succedendo e tirò un sospiro amareggiato
nel vedere che il
dobe si era addormentato nel bel mezzo dell’azione.
“Che amarezza!
Perché’ ho scelto un Dobe?” si chiese
prima di sorridere dolcemente e sdraiarsi
accanto a lui, coprire entrambi abbracciarlo e cadere nel mondo dei
sogni.
“Ti amo Dobe”
FINEE!
Whoa che roba, mi sento realizzata devo dire,
la mia seconda fic yay, la sensazione che sento dentro è
indescrivibile!
Ma che se lo aspettava che il nostro Naru
s’addormentasse sul piu’ bello? Ma e colpa di Sasu
che lo ha spuzzato tutto il
giorno, non si fa no… nuuu Sasu!
Beh spero che sia valsa la pena aspettare
cosi’ tanto per questa One-shot e mi scuso se fa schifo
onestamente.
Avrei dovuto spedirla prima ma da brava
sfigata mi sono ammalata, sapete quando non capite cosa avete di
preciso
sentite solo che state malissimo tanto da non riuscire a muovere
neppure un
muscolo? Beh ho avuto quello, comunque grazie a tutto per aver letto
“Drunk In
Love” leggere i vostri commenti mi ha fatto sentire bene e mi
ha dato il
coraggio di continuare.
Grazie a tutti:
Chi ha Recensito: Bettina25; Principessa 91;
Naruto_Sasuke; ryanforever; mikanchan; sofyuchiha.
Vi ringrazio per aver lasciato un commento
per dire quello che pensavate cercherò di migliorare e fare
sempre meglio.
Chi ha Preferito: bettina25; xhexlove
Grazie per il vostro sostegno!
Spero vi piaccia davvero. Non è che
potreste
lasciare un commento anche questa volta? Hihihih XD XD