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Autore: Holkay    01/02/2014    1 recensioni
Harry un semplice commesso di un negozio di dischi ed è proprio lì che ha incrociato gli occhi del suo attuale fidanzato
Si sono conosciuti tra uno scaffale e l'altro, tra i Pink Floyd ed i The Rolling Stones, era proprio di quest'ultimi che Louis stava cercando un disco.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lungo viale alberato di New York, la strada ricoperta di foglie che vanno dall'arancione tramonto al giallo sole d'autunno e rosso ruggine; lo scricchiolio di queste sotto le suole delle scarpe segnano il percorso che la coppia sta facendo in questo pomeriggio di metà novembre.
Il sole attraversa con i suoi raggi timidi i rami secchi degli alberi, le loro mani strette, intrecciate, incastrate proprio come i loro cuori e le loro anime ormai da ben tre anni.
Possono amarsi liberamente lì, senza che nessuno li guardi male, senza che nessuno accusi che il loro amore non sia vero, non sia approvato da uno “stupido” Dio.
L'amore è ovunque, in una bimba che preferisce sempre lo stesso amichetto per condividere i giochi, è in una coppia di anziani che hanno trascorso l'intera vita insieme, è in una giovane coppia che ha appena risanato il cuore ritrovando la serenità tanto ricercata.
L'amore è soprattutto nell'incrocio di quelle iridi verdi e celesti, in quelle iridi che pur appartenenti a persone dello stesso sesso non hanno paura a fare l'amore.
Uno alto, capelli lunghi tirati indietro che il vento continua a scompigliare, una giacca a fantasia scozzese ad avvolgergli il busto ed un paio di jeans stretti che vanno ad enfatizzare le lunghe ed affusolate gambe leggermente muscolose.
L'altro poco più basso, con un fisico più tozzo, ma molto più muscoloso.
Una giacca di jeans invernale gli copre le spalle e dei pantaloni neri stracciati all'altezza delle ginocchia fanno spuntare alle caviglie i suoi amati tatuaggi.
Il primo quasi ventunenne ed il fidanzato ventitreenne che deve alzarsi sulle punte per poterlo baciare.
Per poter vivere il loro amore Harry e Louis, questi sono i loro nomi, si sono dovuti trasferire nella grande mela, hanno dovuto lasciare la loro casa a Londra, allontanarsi da quelle pareti che hanno visto crescere il loro amore.
Harry un semplice commesso di un negozio di dischi ed è proprio lì che ha incrociato gli occhi del suo attuale fidanzato
Si sono conosciuti tra uno scaffale e l'altro, tra i Pink Floyd ed i The Rolling Stones, era proprio di quest'ultimi che Louis stava cercando un disco.
Vide l'imminente figura di Harry trafficare con delle scatole e capì che era a lui poteva chiedere aiuto; gli fece la sua richiesta ed Harry l'esaudì senza dargli tanta importanza, ma quando alzò lo sguardo per porgergli il disco sentì un brivido pervadergli la schiena ed il cuore premere forte contro la gabbia toracica, quasi a voler uscire da essa.
Louis gli sorrise e lo ringraziò, ma rimasero entrambi con il disco stretto tra le dita per dei lunghissimi attimi fino a quando il campanello posto sulla porta risuonò e tagliò il silenzio in due.
Da quel giorno Louis tornò quasi tutti i giorni in quel negozio di dischi, sempre con una scusa diversa.
Entrava in quel negozio solo per poter guardare ancora quel sorriso, quel viso perfetto e le fossette adorabili che gli adornavano le guance.
Iniziarono a fare amicizia come si fa con i clienti fissi di un negozio, battute fugaci, sorrisi reali e sguardi leggermente più languidi quando il più grande dei due varcava la soglia per uscire dal locale.
Una sera Louis aspettò che Harry finisse di lavorare, in verità lo fece apposta ad entrare una decina di minuti prima dell'orario di chiusura così da potergli chiedere se volesse un passaggio.
Harry dopo essersi accertato che il negozio fosse chiuso per bene tentennò qualche attimo prima di accettare la proposta fatta dal ragazzo.
Il viaggio fu breve, Harry non abitava poi tanto lontano dal luogo di lavoro, ma riuscì a scrutare ogni minimo particolare di Louis, ogni piccola movenza, qualsiasi dettaglio da fissare bene in mente,
L'offerta di Louis del poterlo riaccompagnare a casa fu riproposta per quasi due settimane, una sera però Harry fece la richiesta esplicita di allungare il tragitto e Louis con un grande sorriso prese la strada opposta a quella che portava a casa del ragazzo che sedeva accanto a lui.
In quel piccolo viaggio ebbero l'opportunità di parlare, di fare domande che ronzavano nel cervello di entrambi.
Harry aveva fatto outing qualche anno prima, a soli 16 anni e da lì erano iniziate le lotte contro la società ma la suo omosessualità non era così evidente a vista d'occhio.
Aveva notato in Louis qualche campanello di allarme che gli faceva credere che anche lui fosse gay, ma niente era così scontato.
Camminarono lungo le strade di campagna intorno Londra ed Harry teneva la sua posizione sul sediolino, le gambe strette al petto incorniciate dalle braccia muscolose ricoperte da tatuaggi e lo sguardo fisso fuori al finestrino mentre ascoltava i vari racconti simpatici di Louis.
In quel modo Harry, senza nemmeno accorgersene, domandò a Louis del suo orientamento sessuale.
Il più grande, che era alla guida, decelerò e si girò verso il ragazzone accanto a lui.
Gli sorrise mentre girava lo sterzo fino ad accostarsi al ciglio della strada e fermare del tutto l'autovettura.
Harry tenne gli occhi incollati a quelli cerulei del ragazzo fino a quando questo si sporse verso di lui, gli accarezzò la nuca con le dita sfiorando qualche ciocca arricciata di capelli e premette le labbra sulle sue.
Il più piccolo dei due sentì il cuore esplodere in quel momento e non gli rimase altro che ricambiare il bacio muovendosi piano sulle labbra sottili del ragazzo.
Gli accarezzò il viso, contornandone tutti i lineamenti che ormai aveva già imparato a memoria.
Louis si staccò poco dopo dalle sue labbra, lasciò che il bacio così casto e puro, sentiva che Harry era quello giusto, accusava una sensazione che non aveva mai provato prima e non voleva rovinare tutto bruciando le tappe con modi rudi.
“Sei tu il mio orientamento sessuale” sussurrò infine sulle labbra morbide del ragazzo premendo piano le dita sulla pelle tesa del collo.
Harry sorrise, Louis non riusciva ad essere serio nemmeno in quei momenti e forse era quello il lato che gli piaceva di più di lui.
Louis accennò una risata e torno a sedersi bene al posto guida, si riallacciò la cintura di sicurezza e con un grande sorriso che padroneggiava sul suo viso riavviò l'auto e ripartì.
Da quel giorno Harry e Louis non furono più tanto soli, si videro tutti i giorni fino ad ufficializzare la loro storia.
Il più piccolo della coppia era molto asociale, preferiva trascorrere i sabato sera chiuso nel suo appartamento nella periferia di Londra a mangiare pop corn guardando le puntate del suo telefilm preferito; il maggiore invece era totalmente l'opposto, milioni di amici con cui passare serate di tutti i tipi.
Quel mix fu “letale” per loro, portò Harry a fare nuove conoscenze e Louis a capire chi veramente gli volesse bene.
Harry gli aveva fatto aprire gli occhi, aveva portato un'ondata di serenità nella sua vita.
Uscivano quasi tutti i week-end con gli amici di Louis, trascorrevano le serate in pub e di rado si concedevano una serata in discoteca.
Erano iperprotettivi e gelosi l'uno dell'altro, un minimo sguardo da parte di qualcun altro faceva scattare l'ira di uno dei due e spesso i loro amici si trovavano a doverli  fermare prima di arrivare alla rissa.
Il loro problema però era la società, pur essendo Londra una città multietnica e di mentalità aperta il loro amore veniva respinto, odiato.
Harry fu licenziato dal suo datore di lavoro omofobo, le parole che usò verso il ragazzo lo buttarono in uno stato di depressione e a Louis non rimase altro che stargli vicino.
Dovette lasciare anche il piccolo appartamento, non avendo più un lavoro non poteva pagarne l'affitto, il più grande allora decise di accoglierlo in casa propria, pur essendo piccola.
Harry non sembrava più riprendersi da quelle parole che lo avevano fatto tanto male, lo avevano riportato anni indietro, quando anche la sua famiglia non accettava il suo essere gay.
Louis da parte sua non aveva problemi, il padre era un grande imprenditore nel settore delle automobili e questo gli permetteva gli studi di architettura.
Decise quindi di prendere la situazione in mano, mise da parte il dolore che provava nel vedere il suo amato ridotto uno straccio e si riversò nelle strade in cerca di un lavoro per lui.
Dopo aver girato l'intera città per settimane, a Louis arrivò una telefonata in un triste pomeriggio.
Assunsero Harry in uno studio fotografico, certo le sue mansioni non erano gratificanti, avrebbe dovuto montare e smontare i vari set fotografici e fare da “servetto” al fotografo ma lo avrebbero pagato bene.
Harry così riprese a vivere, tornò il solito Harry, quello di cui si era innamorato Louis, quello con il sorriso stampato sul viso e gli occhi che brillano di felicità.
In questo modo si appassionò anche alla fotografia e con i vari risparmi riuscì a comprare una piccola macchina fotografica con la quale “torturava” il fidanzato.
La portava ovunque ed ogni momento era ottimo per fare degli scatti.
Amava imprimere su carta i loro migliori momenti, tante foto le scattava anche nelle molte ore passate a letto.
Facevano l'amore, non quello fatto di gemiti e graffi, ma l'amore fatto di sospiri, di ti amo sussurrati all'orecchio, di carezza per imparare a memoria ogni linea naturale del corpo.
Non si stancavano mai di farlo, Louis ripeteva che si sentiva completo quando Harry era in lui e lo stesso valeva per il più piccolo.
I loro amici li prendevano in giro, gli rimaneva negli occhi la beatitudine dopo averlo fatto.
Harry riuscì a trovare un appartamento più grande, dove avrebbero potuto essere liberi, senza ringraziare sempre il padre di Louis per le bollette e l'affitto pagato ogni mese.
Si trasferirono e sembrò che in quell'appartamento il loro amore si rinforzò.
Nessuno dei due sentiva il peso dell'abitudine anche se ormai era un anno già che stavano insieme.
Louis incominciò a fare praticantato nello studio di un architetto che lo aveva notato all'università, rimaneva fuori fino a tarda sera ed Harry da bravo fidanzato ogni sera gli preparava la cena che teneva in caldo fino al suo arrivo.
I giorni andavano avanti e sembrava che nulla potesse infrangere il sogno in cui stavano vivendo.
Una sera di settembre Harry tornò a casa dal lavoro, come al solito si buttò velocemente sotto la doccia, si avvolse in un asciugamano e a piedi scalzi lasciò una scia bagnata fino in cucina dove avviò le prime cose per la cena.
Tornò in camera per rivestirsi ed indossare la comoda tuta che usava per rimanere in casa.
Come di consueto cucinò, per lui e per il suo ragazzo e si distese sul divano a guardare un film in attesa del suo amato.
Harry fu preso tanto dalla trama del film che quando alzò lo sguardo notò che l'ora era già tarda ma di Louis non se ne vedeva l'ombra.
Controllò in cellulare per vedere se ci fossero avvisi del suo ritardo ma niente.
Harry tirò un sospiro e tornò in salone, si mise seduto sul divano a gambe incrociate e guardò distratto la televisione.
Un'ora più tardi Louis fece il suo ritorno e lo spettacolo che si propino davanti agli occhi di Harry gli fece perdere il sorriso nel vedere il fidanzato a casa.
Il viso di Louis era ricoperto di sangue, stessa cosa per la maglietta che era stata leggermente strappata ed i jeans che indossava.
Harry scattò in piedi per avventarsi su di lui, gli tolse dalle mani la borsa con i disegni e lo strinse a se tra i lamenti per il dolore di Louis e i suoi “cosa ti è successo?”.
Inaspettatamente riuscì a mantenere la calma, si caricò di peso Louis addosso e lo porto in bagno, lo spogliò lentamente cercando di non fargli male per i lividi che gli coprivano il corpo.
Lo risciacquò con accuratezza togliendogli il sangue dal suo corpo ed accartocciò i vestiti in un angolo, il più lontano, così che il suo fidanzato non potesse più vederli.
Gli cantò sussurrando la loro canzone d'amore e tutto questo sembrò calmare Louis che quando si sentì pronto chiese ad Harry di poter uscire dalla vasca.
Il riccio obbedì spostandosi da lui e porgendogli l'accappatoio nel quale il fidanzato si avvolte.
Louis prese Harry per mano e lo portò con se in camera da letto, si distesero entrambi sul morbido materasso e fu lì che il più grande dei due iniziò a raccontare.
Era stato aggredito da una banda di teppisti che sapevano fosse gay.
Lo avevano aspettato all'uscita dal lavoro e lì lo avevano riempito di botte senza nessuna pietà.
Harry a quelle parole strinse il copriletto nella mano chiudendola a pugno come a voler e poter sfogare la rabbia così non volendo spaventare ulteriormente il ragazzo.
Da quel giorno Louis fu perseguitato da quel gruppo di ragazzi.
Per le prime settimane Harry decise di fargli praticamente da bodyguard, lo accompagnava e lo andava a riprendere al lavoro ma poi le minacce si fecero anche telematiche.
Louis non aveva più una vita e decise di rinchiudersi in casa, staccare ogni contatto con il mondo esterno e viversi il proprio fidanzato.
Harry odiava vederlo in quello stato comatoso e sapeva di essere in “debito” con lui per averlo riportato sulla retta via qualche mese prima, ma quella volta non sarebbe bastato cambiare quartiere, i bulli lo avrebbero trovato e l'incubo sarebbe ricominciato.
In una giornata di relax delle foto di un amico apparvero sulla home di un social network, era in vacanza a New York, era felice e sorridente mentre baciava il proprio fidanzato con sullo sfondo la statua della libertà.
Louis era seduto poco più in là sul divano e ad Harry venne spontaneo alzare lo sguardo dallo schermo al viso del fidanzato e regalargli un sorriso.
Si mise così a fare varie ricerche, documenti che servivano per un trasferimento, casa, lavoro per entrambi.
Harry passò tutto il suo tempo libero per quasi un mese a completare le ricerche continuando a mentire a Louis sul suo da fare.
Quando finalmente rese partecipe il ragazzo della sua folle idea lui sembrò rinascere, il viso riprese colore, come se si sentisse l'animo di nuovo vivo.
Il più grande organizzò il trasloco dei loro effetti e dopo un mese la coppia si trasferì nella grande mela.
Incominciarono una nuova vita, si lasciarono i cattivi ricordi in Inghilterra, a New York esistevano solo Harry e Louis, mano nella mano, fieri di vivere il loro amore.
Harry riuscì ad entrare nell'editoria di un giornale di musica, grazie alle esperienze fatte a Londra poteva benissimo gestire una rubrica per l'ambito musicale curandone anche la fotografia.
Louis nel periodo di “reclusione” forzata aveva concluso gli studi e grazie ad Harry si ritrovò ad affiancare un grande architetto nella nuova città che li ospitava.
Costruirono così il nuovo “nuovo” futuro.
Uno accanto all'altro a farsi forza, a sorreggersi lungo gli ostacoli della vita.
Lì possono finalmente viversi, senza nessuna paura, senza nessun timore, essere semplicemente loro stessi.
Ogni giorno attraversano quel viale da ormai un anno.
Lo hanno visto scosso da tutte le stagioni.
Assolato in piena estate e ghiacciato nei freddi periodo invernali.
Hanno imparato ogni chiosco delle bibite ed ogni albero di quel parco.
Quegli alberi hanno ascoltato tante parole d'amore sussurrate a volte urlate con felicità dai due.
Quel viale vedrà la proposta di matrimonio che Louis farà ad Harry, il quale ancora è ignaro di tutto ma questa è tutt'altra storia.






Spazio autrice:

Salve a tutte!
È la prima slash che scrivo e non so come me la sono cavata.
I Larry mi hanno sempre ispirato tanto amore e l'ho voluto riversare in questa piccola Os.
Spero vi piaccia, fatemelo sapere in una recensione.
Much Love!



Holkay xx
   
 
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