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Autore: Silvie_Marie    01/02/2014    1 recensioni
«Tu sei più potente di quello che credi, Caroline! Non buttare via il tuo potere.»
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Cosa?» chiedo incredula di fronte alla faccia confusa di Kyle, il mio migliore amico, a scuola  vicino agli armadietti. E’ molto alto e ha gli occhiali con una montatura tigrata. Ha i capelli corti e marroni. Di fianco a lui, io sono piccolissima. Ci conosciamo da una vita, precisamente dalla terza elementare, quando mi ha versato sul grembiule giallo, una vaschetta con i colori. Da lì ci siamo sempre frequentati, come amici, ovvio.
«Hai capito bene, andiamo in Scozia, con la nostra classe.»  mi risponde guardandomi confuso per la faccia che faccio: sono sorpresa. Non mi aspettavo prorio che mia mamma, la mamma più pignola e non amante dei viaggi, abbia accettato che io vada con la classe in Scozia. E’ strano.. come avrà fatto Kyle a convincerla?
«Che c’è? Non sei contenta? Sei preoccupata per qualcosa? Parla.. e cerca di non farmi quella faccia sconvolta…» mi chiede Kyle.
Io esito un secondo e poi faccio un bel sorriso. «Niente… sono solo sorpresa che mia mamma abbia accettato, sai com’è…. Come hai fatto?»
«Ehehe…. Dovresti chiederlo a lei, visto che per farti andare… devo lavare ogni domenica la sua macchina nera… cosa non si fa per gli amici….»
«Già… che bel accordo che hai fatto con mia mamma…» ridacchio.
«Ahahhaha… molto divertente, Caroline!! Tu intanto non devi fare i conti con una scassata e nera macchina che assomiglia a un carro funebre.
«Kyle guarda il lato positivo… ci vediamo anche la domenica.»
La campanella suonò, prima che io potessi aprire bocca. Quindi andiamo spediti nella nostra classe. Ci aspetta una lunga – lunga - e noiosa lezione di fisica. Entusiasmante!! No, non lo è, la prof è davvero odiosa. Quando entra in classe, ci scruta senza neanche degnarsi di salutarci e dopo aver addocchiato me e Kyle, fa una smorfia e si siede, facendoci restare in piedi. Dopo un po’, senza neanche guardarci, ci fa segno di sederci. Finalmente! Non riesco a capire il perché ce l’abbia con me e Kyle, che le abbiamo fatto? Io prendo sempre ottimi voti in fisica e Kyle, sì è un po’ carente – per carente intendo 6 e 7 - però non dovrebbe essere questa la motivazione, visto che ci sono molti altri peggio di noi e uno di questi è Sam. Lui è il classico belloccio, ma deficiente. Sì, proprio così. E’ bello, lo ammetto, ma è troppo furbo - e per troppo, intendo troppo!!
Come l’ ho capito? Beh, la volta in cui la classe è finita nei guai per lui e un suo compagno,  ha dato la colpa alla mia amica Amanda. E per colpa sua, essendo il preferito della preside, lui non può essere punito – ma chi l’ha fatta questa legge?? Sam?? Che scemata!! – la preside ha punito Amanda che ha dovuto farsi 4 ore di pulizie per una settimana e oltre a quello, è stato sgridata e messa in punizione dai genitori.
 La prof, dopo essersi alzata dalla sedia cigolante della classe – la solita fortuna di noi sedicenni!! - si lancia su di noi, come un’aquila si lancerebbe sulla sua preda. Lei scruta tutti con occhi pieni di disprezzo, quando si sofferma su di me. Mi vengono i brividi solo a guardarla. Oltre agli occhi iniettati di sangue e alla montatura anni sessanta storta sul naso, ha un grosso brufolo sul mento che a ogni movimento dondola. E ogni volta che la vediamo sembra ingrossarsi di 3 centrimetri.
Si sistema la montatura sul naso e dice qualcosa, sputandomi addosso piccole gocce di saliva. Perché mai ho scelto il posto più vicino alla cattredra?? ―Allora Jonson, vuoi spiegare alla classe che cosa significhi il termine “velocità” in fisica?
Io mi siedo più dritta sulla sedia, cosa che non serve a niente. Lei mi scruta con gli occhi pronti a dare una nota a chi sbaglia una sola sillaba.  Cerco di schiarirmi la gola, quando qualcuno bussa alla porta. Non sono mia stata così contenta.
Si fa largo un sorriso sulla mia bocca, quando entra la Preside, con un’espressione disgustata. Non capisco se é per fatto di vedere noi ragazzi – non che noi la vogliamo vedere! - o dal fatto che la prof la stava guardando con un sorriso che faceva spazio ai denti storti e tutti sporchi.
E’ uno spettacolo che non consiglio a nessuno.
La preside entra e si gira verso di noi. Ci guarda per un po’ e poi incomincia a parlare a bassa voce. Perché mai dovrebbe parlare così basso?? «Allora ragazzi, sapete che tre notti fa c’è stato un furto.  Ci hanno rubato delle chiavi per gli armadietti e … se troviamo i responsabili … avranno una espulsione immediata
Dagli studenti scoppia un urlo di paura. Io sono terrorrizzata, anche se so che non sono stata io. Ma se mi avessero incastrata? Io non voglio essere espulsa. E poi chiariamoci, chi vorrebbe mai delle chiavi di armadietti… di una scuola che cade a pezzi???
Io e Kyle ci guardiamo con sorpresa mentre la Preside passa tra i banchi e guarda dentro gli zaini di tutti. Per ora nessuno ha niente. Mi irrigidisco quando la Preside fruga nella mia borsa. Dopo aver cercato a lungo , estrae una piccola chiave d’oro simile a quella degli armadietti. E’  mia quella. La preside se la fa girare tra le mani, controllando la dicitura e poi l’appoggia sul tavolo, sospirando. Sono salva!! Ma Kyle??
Quando fruga nella sua borsa, trova 3 chiavi. Una è sua e le altre?? Non può essere stato lui. La preside guarda la prof che  fa una smorfia.
Lui mi guarda preoccupato. «Ci deve essere un errore!!»  cerco di dire… ma la preside mi ferma.
«Jonson, non c’è nessun errore. Le prove sono schiaccianti. E’ lui il colpevole e merita l’espulsione immediata.»
«Ma lei non può farlo….»
Lei mi squadra. «Vuoi unirti anche tu, Jonson?»
Io scuoto il capo. Non posso permettere questo, ma non posso neanche mettermi contro l’autorità. Ora che faccio?? Mi guardo in giro. Ci saranno pure delle telecamere da qualche parte. Mi soffermo sullo sguardo sorridente e felice di Sam. Lui odia a morte Kyle e sarebbe capace di fare  tutto per farlo.. espellere. Ma certo. Se vedono i filmati delle telecamere il problema sarà risolto.
Mentre ci penso, la preside si muove e sta per aprire la porta con Kyle alle sue spalle.
«Aspetti…»
Lei si volta seccata. «Cosa c’è ancora Jonson?»
«Se vuole vedere chi è stato basta guardare i filmati delle telecamere. Così può beccare il vero colpevole.»
Sam, che fino a un minuto fa era seduto con le gambe sul tavolo e con le braccia dietro la nuca, facendo dondolare la sedia, si sposta e la sedia sbatte sul pavimento con un rumore metallico.
«Lei non può farlo…. Cioè non basta la refurtiva in mano per incolpare qualcuno… ??»
Io lo guardo. Lo sapevo  è stato lui.  Solo un bugiardo come lui si fregherebbe da solo. E presto  sarebbe stato espulso definitivamente.
 
«Cosa hai in contrario, Storm?» chiede le preside.
E’ snella e ha un vestito fino alle ginocchia rosa e nero. Si definisce una persoan con stile, ma neanche una vecchietta di 100 anni si metterebbe un vestito così colorato e con tutti quei ricami di pizzo. E’ troppo esagerato.
Lui sbuffa. «Niente, signora.»
Lei esce con Kyle e io per tutta la lezione non penso ad altro che a lui. Povero Kyle.
Quando, finalmente!!, la lezione straziante di fisica finisce, mentre sto andando in presidenza  qualcuno mi afferra il polso. E’ una presa forte.
Quando mi volto, vedo Sam che fa una smorfia. Mi irrigidisco.
«Molla, subito il mio polso!»
Lui non lo molla, anzi lo stringe ancora di più. «Cerca di non immischiarti nelle cose che non riguardano o ….»
«Kyle è mio amico… io lo devo aiutare..»
Lui non mi lascia finire e mi inchioda al muro freddo della classe.
«Se ti immischi ancora farai la sua stessa fine.»
Lui non mi lascia ancora il polso. «Vuoi lasciarmi andare??!!»
«Mmmmmm… fammi pensare…. NO.»
Io deglutisco piano. Sento i suoi respiri sul mio collo. «Cosa hai contro di me?»
Lui sorride. Veramente è più una smorfia, che un sorriso. «Niente. Voglio solo mettere fuori dai piedi quel Kyle…  Tu sei uno strumemento molto utile …. E non devi essere messa nelle mani sbagliate … e Kyle è un problema.»

Lui mi fa una smorfia e mi lascia il polso. Alleluia!!   Prima mi dice che sono uno strumento molto utile e poi… sparisce nel nulla, e per giunta sotto i miei occhi.
   
 
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