Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: LysandraBlack    01/02/2014    3 recensioni
[Ambientata qualche anno prima dell'inizio della serieTv. Le età dei personaggi sono proporzionate a quelle del libro: Robb e Jon hanno dieci anni, Arya cinque e Theon quattordici.]
Durante una nevicata estiva, Arya decide di costruire un pupazzo di neve in cortile per combattere la noia. A lei si uniscono Robb e Jon, ma accontentarla non è un'impresa semplice e dovranno chiedere aiuto a Theon, ritrovandosi poi tutti e tre a seguire gli ordini della bambina.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow, Robb Stark, Theon Greyjoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Arya osservava i fiocchi di neve cadere dalla fitta coltre di nuvole che sovrastava da giorni Grande Inverno e ammassarsi sul terreno, ricoprendo ogni cosa. Il giorno prima la bambina era corsa in cortile, gridando che l'inverno era arrivato. Septa Mordane le aveva poi spiegato che no, fortunatamente era ancora estate: quella era soltanto una nevicata estiva più abbondante del solito.
Osservava dalla finestra i fratelli più grandi allenarsi con la spada: Robb duellava con Jon, mentre Ser Rodrick li supervisionava, dispensando raramente lodi e più spesso rimproveri. La bambina sbuffò. Sansa probabilmente era alla lezione di ricamo, Bran dormiva ancora. Si avviò verso la propria camera, prendendo un mantello pesante imbottito di calda pelliccia. Con la neve, non si sarebbe bagnato troppo, pensò mentre scendeva le scale.
Si avvicinò ad un mucchio di neve poco lontano dai fratelli, attenta a non farsi vedere, anche se, concentrati com'erano, difficilmente avrebbero notato qualcosa che non fosse una spada o uno scudo.
Raccolse un po' di neve, appallottolandola con le mani, aggiungendone altra man mano che la compattava. Ottenuta una base sufficientemente grande per fare il suo pupazzo di neve, la fece rotolare sotto la tettoia, dove sarebbe rimasta all'ombra. Non voleva certo che, una volta finito, si sciogliesse tutto. Prese un altro po' di neve e cominciò a creare la seconda parte del corpo, di poco più piccola della precedente.
Tutta presa nel lavoro, non si accorse dell'arrivo dei due fratelli maggiori.
«Arya?» La chiamò Jon, sedendosi di fianco a lei. «Possiamo dare una mano?»
La bambina si girò, sorpresa. «Certo!» Acconsentì con un gran sorriso, indicandogli il mucchio di neve. «Tu fai la testa.» Ordinò al moro, girandosi poi verso l'altro ragazzo. «Tu invece devi cercare qualcosa per fargli gli occhi, il naso e le braccia.» Spiegò.
«Agli ordini!» Esclamò quello, esibendosi in un goffo inchino che fece ridere la bambina, prima di avviarsi alla ricerca di qualche legnetto, sasso o cose del genere.
Robb si allontanò in fretta, andando verso un alberello dai rami bassi che combatteva strenuamente contro il clima del luogo. Individuati due rametti che facevano al caso suo, li spezzò con cura e tolse tutti gli spuntoni non necessari. Soddisfatto, tornò verso i fratelli, raccogliendo sulla strada due ciottoli grigi che sarebbero diventati gli occhi dell'uomo di neve.
«Finalmente!» Lo sgridò la sorella, incrociando le braccia e fingendo di mettere il broncio. «Si stava sciogliendo.»
Jon nel frattempo cercava di raddrizzare la testa del pupazzo, che inevitabilmente scivolava o troppo a destra, o troppo a sinistra. L'altro andò a dargli una mano, aiutandolo a fissarla con un altro po' di neve. Quando non fu più così storta, Arya vi posizionò sopra i due sassolini, fissandoli bene in modo che non cadessero. Infine, infilò i due rametti ai lati della figura, per poi allontanarsi un poco in modo da osservare meglio il lavoro.
«Manca il naso, Robb.» Constatò Jon.
«Esatto!» Esclamò Arya. «Come fa senza naso?»
Robb sbuffò. «Dopo che ieri abbiamo rubato le tortine al limone, se ci rivedono in cucina ci cacciano con le padelle, quindi niente carote.»
«Ma se erano solo un paio!» Si lagnò Jon, al quale oltretutto le tortine non piacevano neanche.
«Comunque, dobbiamo trovare qualcos'altro.»
Cominciarono a guardarsi intorno, senza però trovare nulla che potesse essere d'aiuto.
«Potremmo usare un altro ramo...» Iniziò Jon, venendo subito interrotto dalla sorella.
«No!» Protestò lei, pestando il piede a terra. «Assolutamente no!»
L'altro scosse le spalle. «Allora trova qualcosa tu.»
Prima che potessero cominciare a bisticciare, Robb ebbe un'idea.
«Uno di quelli!» Disse, indicando le tante stalattiti di ghiaccio che pendevano dalla tettoia sopra di loro. «Aspettate...» Cercò di raggiungerne uno, alzandosi sulle punte e allungando il braccio più che poteva.
«E' troppo in alto, Robb.» Osservò il fratello, il naso all'insù. «Forse, se lo fai cadere con qualcosa...»
Mentre Robb andava a recuperare un ramo abbastanza lungo da arrivare alle stalattiti, i due si prepararono ad acchiapparle.
«Pronti?» Chiese il rosso, preparandosi a rompere la base del ghiacciolo scelto.
Alla risposta affermativa degli altri due, diede un colpo secco con il ramo. Tutto andò come previsto, ad eccezione del fatto che quello cadde per terra, rompendosi in mille pezzi.
«Dovevi prenderlo, Jon!» Urlò Arya, spazientita.
«Ma se era dalla tua parte!» Ribattè lui.
«D'accordo, ci provo io...» Li fermò l'erede di Grande Inverno, dando il ramo al fratello e preparandosi a ricevere il ghiacciolo. «Vai!»
Jon, di un poco più basso del fratello, si sbilanciò, facendone cadere tre o quattro, cosa che ovviamente mandò in confusione i fratelli, che si scontrarono tra loro, non riuscendone ad afferrare nemmeno uno.
«Scusate.» Abbassò la testa affranto. «Ci riprovo...»
«No!» Lo fermò Arya. «Così li rompi tutti.» Si guardò attorno. «Ci serve qualcuno più alto...»
Si sedettero nella neve di fianco alla loro opera incompiuta.
Videro Ser Rodrick correre indaffarato per il cortile. Il fabbro andava e veniva dall'armeria, carico di lame da affilare, mentre un paio di servitori portavano pacchi pesanti.
Si guardarono, per poi scuotere la testa.
«Sembrano tutti avere qualcosa da fare...» Commentò Jon. Non potevano certo disturbare per un pupazzo di neve, altrimenti Lady Catelyn li avrebbe sgridati. Se la sarebbe come al solito presa soprattutto con Jon e il bambino odiava quando la donna lo guardava con quegli occhi freddi che riservava solo a lui.
Dopo qualche minuto, passarono due ragazzi apparentemente sfaccendati, ridendo a gran voce.
«Ecco qualcuno che non sta facendo nulla.» Disse Robb, saltando in piedi e incamminandosi verso di loro. «Theon! Theon!» Chiamò.
Uno dei due si girò verso il ragazzino, per poi andargli incontro di malavoglia.
«Scommettiamo che dice di no?» Fece una smorfia Jon, che non aveva mai potuto sopportare il protetto del padre e i suoi commenti sarcastici su tutto.
«D'accordo, ma vinco io.» Accettò la bambina, sorridendo.
Come Arya aveva previsto, Robb tornò verso di loro accompagnato dall'altro, che essendo quattro anni più grande era parecchio più alto dei due fratelli Stark.
«Allora, quale volete?» Chiese annoiato Theon, indicando la tettoia.
«Quello là!» Esclamò Arya, per poi correggersi un attimo dopo. «No, aspetta, quello a destra. No, anzi, quello più a sinistra.» Cambiò idea di nuovo.
«Quello più grande!» Disse Robb, indicando uno spuntone che mai e poi mai avrebbe potuto stare sulla già pericolante testa del pupazzo.
«Robb, non ci starà mai...» Provò a spiegarglielo Jon.
«Allora quello a sinistra, quello a sinistra!» Si intromise di nuovo Arya, strattonando la manica del ragazzo più grande per attirare la sua attenzione. Dopotutto, il pupazzo era suo, era lei a dover decidere.
Theon alzò un sopracciglio, guardando la bambina dall'alto in basso.
«Facciamo che ve li tiro giù tutti e decidete dopo.» Concluse, iniziando a staccare meticolosamente ogni pezzo di ghiaccio dalla tettoia.
Quando tutti i pezzi furono posti in fila di fianco all'uomo di neve, i tre si ritennero soddisfatti.
«Bene, ora cavatevela da soli...» Li salutò, togliendosi i guanti ormai bagnati e infilandosi le mani in tasca.
«Grazie!» Gli urlò tutto contento Robb. «Poi quando è finito ti chiamiamo!»
«Come ti pare.» Scosse la testa Theon, cercando di nascondere un sorrisetto divertito.
Appena fu abbastanza lontano, Arya diede una leggera spinta a Jon. «Te l'avevo detto...»
Scelsero una stalattite di media misura e la posizionarono in testa all'uomo di neve, poi la bambina prese il ghiacciolo più grande, alto più del suo braccio, e lo piantò nella neve di fianco ad un braccio del pupazzo.
«E quella cos'è?» Chiese Jon.
«La sua spada. Ovvio, no?» Rispose lei. «E' Aegon il Conquistatore.»
I fratelli scoppiarono a ridere.
«Spero tu non voglia costruire anche Balerion il Drago, altrimenti non credo ci basterà tutta la notte...» Commentò Robb.
La bambina si illuminò all'idea, ma prima che potesse ordinare loro di mettersi all'opera, Jon la prese per mano. «Dai, andiamo a svegliare Bran, così gli facciamo vedere com'è venuto bene Aegon e possiamo inscenare tutti insieme la Guerra di Conquista a palle di neve...»
Arya emise un gridolino eccitato, per poi mettersi a correre e trascinarli entrambi verso il castello.

  
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