“Queste sono poesie o riflessioni (sempre
che si possano definire così) distribuite in ordine cronologico che ho scritto
negli ultimi quattro mesi pensandoti; perdona se non ne ho create di più, ma
spesso non è facile trattare dei propri sentimenti senza la paura di sembrare
banali o di non riuscire a trasmettere al meglio la vera emozione sincera
provata.
Credevo fosse giusto donarle al protagonista
dei miei pensieri più felici, e grazie in anticipo se avrai
anche solo la pazienza di leggerle.”
~ Queste parole erano
inserite all’inizio di un bigliettino contenente una raccolta di poesie che
avevo scritto per una persona che amo più di ogni altra cosa.
Ogni giorno rileggo
questi dannati pezzettini di carta, e ogni giorno mi convinco sempre di più
della scarsità che gli ho mostrato.
Dunque, decido di
rivivere con voi alcune delle operette che ho composto, e ne aggiungo di nuove,
fino a far diventare questa raccolta così come avrei voluto che fosse.
Grazie a chi mi
seguirà, perchè come me soffre d’amore.
Martina
Note d’amore
Dita che scorrono
delicatamente su un pianoforte,
testimone di una memoria che a
parole non è esprimibile.
L’armonia si diffonde,
prima pavida, come se avesse paura
che qualcosa potesse ferirla,
poi decisa, acquisendo coraggio,
fino a che i tasti dello
strumento non cominciano a compiere
un’unica armonica danza, fino
a che le mani non si piegano in
movimenti d’amore, complicati e
testimoni
di occhi che sono rimasti
aperti per notti intere
sognando un destino che non saranno
mai in grado di
scorgere con quella parte di loro
che è affacciata sulla realtà.
E ora è solo musica, e non
una parola di più.
Spesso le parole sono fonte
di fraintendimenti, la musica mai.
Perchè la melodia è quella,
portatrice di un sentimento
troppo dolce per essere
raccontato,
perchè la magia è sempre la
stessa, la stessa monotona sequenza
di note che però esprime
silenziosamente una vita
di confusioni, di pianti e di
cedimenti.
Ed ondeggia, cerca di
rialzarsi in piedi, perchè sorridendo
vede una luce davanti a sè, una
speranza che non aveva
mai incontrato prima d’ora.
E forse, proprio il non
poterla toccare con mano la rende così invitante.
Siamo al culmine, ora
aumenta il ritmo, l’abilità, la concentrazione:
ed è solo un vortice di
passione,
un pensiero perso in una
piccola avventura personale.
L’artista fa suo lo
strumento, e attraverso esso,
esprime se stesso.
E io? Non sarò una
ballerina, una pittrice o una poetessa,
ma so cosa significa ballare
con l’anima,
dipingere col cuore
e comporre d’amore
nella più totale solitudine.