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Autore: pickingupwords    01/02/2014    4 recensioni
Lily e James, settimo anno, volano su una scopa per contare le stelle.
Lily e James, duecentocinquantasei stelle.
Lily e James, morti per proteggere il loro unico figlio.
Dal testo:
E mentre lei contava le stelle, io contavo le sue lentiggini.
Ti porto a guardare le stelle, Lily e, mentre tu le guardi, io guardo te
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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video e canzone da cui ho preso ispirazione: https://www.youtube.com/watch?v=ZDZTaugTXLE&list=PLsU81Yxbvc8BPtLynLQPNZkMDgvCWjDD5
non so se vi freghi qualcosa, ma si sa mai. almeno capite le scritte in grassetto. 


 



Il modo in cui mi hai fatto sentire vivo,
il modo in cui ti ho amata.
 

-Cosa stai facendo?- le domandai, osservandola da dietro.
Lei fece spallucce. –Le stelle.- rispose semplicemente, per poi voltarsi verso di me, gli occhi e la bocca sorridenti.
-Le stelle?- chiesi curioso avvicinandomi e mettendomi al suo fianco.
Lei aprì la finestra e puntò un dito contro il cielo. –Le sto contando.
Osservai Lily, stupito dalle sue stesse parole. –E’ impossibile contare le stelle, Lily.- constatai ovvio.
Lei inizialmente non rispose, poi disse: -Solo per chi ha poca immaginazione.
La contemplai senza ribattere, con un leggero sorriso sul volto. –Okay, allora.- affermai infine e la sollevai, la camicia da notte bianca che faceva contrasto con i suoi capelli rosso fuoco: era bellissima. Feci sedere Lily sulla finestra, i piedi a penzoloni nel vuoto e poi feci lo stesso.
-Che vuoi fare?- domandò quando la raggiunsi.
-Conto le stelle con te.- risposi ovvio, sorridendole e lo sguardo stupito e contento che mi lanciò era così luminoso che batteva di gran lunga tutte le stelle nel cielo. –Allora, a quanto sei arrivata?- le chiesi interessato.
-Ottantuno.- affermò sconsolata. –Ho appena cominciato.- precisò. Io annuii e le sorrisi profondamente beato. Il suo profumo mi annebbiava la mente e i suoi occhi erano smeraldi preziosi che non avrei lasciato incustoditi; l’avrei baciata per tutta la vita, avrei fatto l’amore con lei sotto quelle stelle, l’avrei tenuta stretta fra le braccia per l’eternità; ma Lily non sapeva tutto questo, Lily non era consapevole di quanto l’amassi. E avrei contato tutte le stelle per lei e poi sarei andato a rubarle al cielo e gliele avrei portate solo per vederla sorridere.
Tornai a volgere lo sguardo verso l’alto. –Con questa ottantadue.- ne indicai una.
-L’ho già contata, James.- sbuffò, indispettita.
-E quella?- ne indicai un’altra.
-Anche quella.- rise esasperata.
La guardai esterrefatto. –Mica lo stai facendo apposta, Evans?- domandai fingendomi profondamente ferito.
Lei ridacchiò. –Come osi insinuare una cosa simile, Potter? Davvero mi credi così priva di morale?- si finse offesa e io le sorrisi dolcemente, finché non mi venne un’idea.
-Lily!- esclamai, la spaventai al punto che sobbalzò e rischiò di cadere giù, fortunatamente la sorressi. –Scusa.- risi.
-Cretino!- mi diede una pacca sulla spalla.
-Mi dispiace, non volevo, davvero.- continuai.
Lei inveì su di me ancora per qualche minuto, finché non mi chiese: -Allora, si può sapere perché hai urlato il mio nome svegliando quasi mezza Hogwarts?- si scostò una ciocca di capelli dal volto, fingendosi altezzosa.
Io sorrisi allegro, tornai nella camera da Caposcuola che io e Lily avevamo deciso di condividere dopo esserci fidanzati, essendo Caposcuola entrambi. –Stai lì e mettiti questo.- dissi categorico lanciandole un mio maglione ormai logoro.
-James…?- domandò interrogativa, facendo scorrere lo sguardo da me all’indumento.
Io non le risposi e mi misi gli occhiali, per poi mettermi una felpa a mia volta. –Aspettami qui.- le diedi un bacio sulla fronte, presi la Mappa del Malandrino e corsi fuori seguito dallo sguardo curioso di Lily.
Controllai che Gazza non fosse nelle vicinanze e mi avviai verso il campo di Quidditch a passi svelti. Sapevo che le sarebbe piaciuto, sapevo che l’avrebbe apprezzato, sapevo che l’avrei stupita. Così, con un gran sorriso sul volto, entrai nel deposito delle scope e presi la mia, la cavalcai e raggiunsi Lily in volo. Aveva messo il maglione e mi stava aspettando. –Che cavolo fai?- chiese in un sussurro, d’un tratto spavenatta dal fatto che ci potessero sentire.
-Ti porto a contare le stelle, Evans: monta.- mi sistemai gli occhiali e la osservai sorridente.
-James!- mi rimproverò.
-Dai, sali, sbrigati.
-Non ci reggerà tutti e due.- osservò prontamente, cercando di accampare una scusa ed incrociò le braccia al petto.
Io sbuffai, fingendomi esasperato. –Sto compiendo un atto di grande romanticismo, Lily, non smontarmi così e accetta la mia proposta.- ribattei sicuro.
Lei restò titubante a quelle parole. –E se ci scoprono?- chiese seriamente preoccupata torturando il mio maglione con le mani.
-Dove? In cielo? Ma dai, Evans!- dissi e allacciai lo sguardo al suo. –Non diciamo sciocchezze. Ci scoprono se continuiamo a  star qui a protestare, invece.
Brontolò qualcosa che somigliava ad un ‘un giorno o l’altro ti ucciderò James Potter’ prima di salire dietro di me sulla scopa e circondando saldamente il mio petto, visibilmente terrorizzata. –Ora moriamo.- sospirò difatti tragicamente.
Io risi. –Basta che non mi lasci, intesi?- mi voltai a guardarla: era davvero preoccupata.
-Intesi.- annuì non ricambiando lo sguardo, probabilmente troppo concentrata a calcolare mentalmente i metri che ci separavano dal suolo.
-Quante erano?- domandai cercando di distrarla mentre iniziavo a salire.
Lei fece un respiro profondo. –Ottantuno.
-Allora tieni d’occhio quelle ottantuno, perché la prospettiva sta cambiando.- accelerai e la sentì fare un leggero urletto e aumentare la presa su di me.
-James, sta’ attento!- esclamò.
-Con te sempre, Lily.- risposi e il mio tono uscì tremendamente serio, più di quanto avrei voluto.
Lei non disse più nulla e si limitò a stringermi la vita sempre di più, volai in alto ancora qualche minuto, poi mi fermai e mi voltai verso di lei, sorridente. –Allora?- le chiesi.
I suoi occhi erano concentrati sulle stelle, la bocca leggermente aperta in un espressione stupita,. –E’…- non terminò la frase: era incantata. –Sono…- ma non terminò nemmeno questa e io la guardai dolcemente, contento di aver sortito l’effetto desiderato.
-Centodieci.- disse dopo qualche minuto e io mi voltai, cauto, sulla scopa, verso di lei, talmente concentrata che non notò nemmeno i miei movimenti. –Centoventi.- continuò sorridendo.
Le scostai una ciocca ribelle dal viso e la osservai attentamente. –Centoquaranta.- sussurrò.
E mentre lei contava le stelle, io contavo le sue lentiggini.
Ti porto a guardare le stelle, Lily e, mentre tu le guardi, io guardo te.
 
E adesso?
Che dire di oggi?
Cosa succede se stai facendo di me tutto quello che ero destinato ad essere?
Cosa succede se il nostro amore non è mai andato via?
 

Mi guardi e i tuoi occhi m’implorano di non lasciarti, io ti sorrido, un sorriso colmo di tristezza.
-Resta con Harry.- ti dico, sto cercando di fare l’uomo, Lily, sto cercando di essere forte per tutti due.
-Non andare.- hai la voce rotta e un bambino in braccio, hai gli occhi di chi sta per piangere, ma si trattiene perché non c’è tempo nemmeno per quello.
-Devo provare a difendervi.- ripeto per l’ennesima volta.
-James…- mi preghi.
-Ti amo, Lily.- dico.
Tu mi baci senza dire una parola e le lacrime iniziano a rigarti il volto.
-Sirius si prenderà cura di lui.- ti rassicuro.
Tu annuisci. –Ho paura.- sussurri con i singhiozzi che ormai non riesci più a contenere.
-Anche io.- la voce inizia a tremare e non voglio essere così, non davanti a te.
Sta per arrivare, lo sento. E non ho mai avuto così tanta paura di perderti, Lily, non ne ho mai avuta così tanta nella mia vita. Ti prego, Harry, sii forte, ti prego, Harry, non scordarci mai; ti prego, Lily, non lasciarlo, non venire a difendermi, resta con lui, proteggilo.
-Ti amo, James.- mi dici per poi baciarmi ancora.
-Ti amo, Lily.- appoggio la mia fronte sulla tua. –Ricordati quante sono le stelle.- dico in un leggero sorriso che tu ricambi, mi accarezzi una guancia.
-Duecentocinquantasei.- sussurri e mi lasci andare.
Ti ho amata, Lily, ti ho amata così tanto che so per certo che il mio ultimo pensiero sarà per te; avrei dovuto baciarti di più.
E anche se sarò colpito stanotte, anche se morirò, ricordati che io non me ne vado, Lily, io non me ne vado mai. 


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flowers's hall.
ehi bellezze.
un'altra jily, sì, lo so, ci casco sempre, devo smetterla di guardare i fanvideo su di loro o non la finirò mai. 
allora: idea venuta a random, senza motivo. 'counting stars' non c'entra nulla con la canzone dei one republic, è solo il titolo della storia, anzi, a dir la verità, l'ispirazione mi è venuta guardando il video linkato sopra (non a caso le frasi in grassetto sono tratte da quella canzone), che non c'azzecca nulla con l'os, ma la canzone mi piaceva e allora eccoci qui. 
i pv sono sempre e comunque gli stessi: aaron e karen. 
il banner l'ho fatto io e sono molto orgogliosa di questo. 
storia un po' più corta del solito, ma ho voluto provare. d'altronde: conta la quantità e non la qualità, cit.
vi lascio, vi abbandono a voi stessi e spero che vi sia piaciuta almeno un po', se l'avete letta; ma vi ringrazio anche se avete aperto solo la pagina e smesso alla prima riga: almeno ci avete provato. 
mi piacerebbe scrivere una os su remus, ma qui sorge il dubio: remus e chi? ahahah
ma sto divagando.
un abbraccio ed un bacio sul naso.
rose.

 
  
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