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Autore: EgoBrain    01/02/2014    1 recensioni
Pairing: Larry Stylinson (FlowerChild!Harry)
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Lasciano il bar insieme, e non si accorgono neanche di aver lasciato le foto dietro di loro, sul tavolo.
Ma va bene così, perchè narrano una storia. Una storia che probabilmente nessuno potrà capire al primo sguardo, ma per loro, per Louis, è un immagine che esprime tutto ciò che lui non è in grado di dire. Un’immagine che racconta la storia di un alto e slanciato ragazzo con una corona di fiori fra i capelli e la voce di un angelo e di un ragazzo vuoto e solo, con la paura dell’ignoto.
La storia di come si sono incontrati e di come si sono innamorati.

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One Shot tradotta! Tutti i diritti vanno all'autrice originale del testo, (pocketlouis su wattpad) che mi ha autorizzata a tradurla in italiano.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Sta camminando lungo una strada sudicia, verso il luogo della festa. Di solito non partecipa a questo tipo di eventi, per paura di sporcare troppo i suoi vestiti, ma quando Liam, il suo migliore amico, aveva insistito per farlo venire, non aveva potuto dire no. Capite, la famiglia di Liam possiede un vigneto e ogni anno organizza una festa di pigiatura dell’uva. E ogni anno che Liam ha invitato Louis, quest’ultimo ha sempre rifiutato.
 
Ma quest’anno, forse per il senso di colpa o per qualche altra ragione a lui sconosciuta, semplicemente ha accettato di partecipare.
 
Quando finalmente arriva di fronte al cancello del vigneto della famiglia di Liam, è accolto da una ragazza con un sorriso increspato e una bandana fra i suoi grigi e fluenti capelli.
“Ehilà!” dice con un gran sorriso. Louis le spiega chi è e lei lo guida verso la zona in cui si terrà la festa.
 
Sembra luminoso e caldo guardandolo da lontano – il luogo in cui si svolgerà la festa – e Louis riesce già a scorgere Liam e qualcun altro correre verso di lui in lontananza.
Le loro mani sono saldamente intrecciate, librandosi nel vento mentre corrono, come un aquilone. Liam ha un grande sorriso stampato sul viso, le maniche della camicia bianca arrotolate, qualche bottone sciolto in cima, mostrando solo un po’ di pelle e Louis si ritrova a ridere a quella visione.
 
“Louis!” urla Liam, fermandosi insieme all’altro ragazzo, le loro mani ancora intrecciate. “Come stai? Sono così felice di vederti qui!” afferma prima di abbracciare Louis.
 
“Tutto bene! Te?” chiede Louis sulla sua spalla. Liam è come una seconda casa per lui, pensa. Il calore che Liam gli trasmette è contagioso e Louis non può fare a meno di affondare così facilmente fra le braccia del suo migliore amico. E’ passato troppo tempo.
 
“Sto benissimo!” dice e poi sposta il suo sguardo sul ragazzo abbronzato di fianco a lui.
“Louis, questo è Zayn. Il mio ragazzo.” annuncia come se fosse il sogno più grande diventato realtà.
Il bagliore nei suoi occhi si nota con chiarezza, così come il rossore sulle guance di Zayn.
 
“Ah! Così è lui?” chiede Louis e poi si volta verso Zayn per studiarlo meglio. Ha un paio di occhi marroni come la cioccolata, che quasi risplendono tutto intorno a lui per la felicità e qualcos’altro di non identificato. I suoi capelli scuri si agitano nel vento, come naturali onde di neri corvi e il suo viso è come quello di un angelo. “Lieto di conoscerti, amico, sono Louis.”
 
Zayn afferra la mano che Louis gli ha teso, agitandola con decisione. “Piacere mio.”
 
“Zayn è un artista,” dice Liam, praticamente esplodendo di orgoglio. “Ha un’importante mostra da presentare in città, e-”
 
“Hey” lo interrompe Zayn, ovviamente imbarazzato e Liam gli sorride adorante.
 
“E’ anche timido se non te ne fossi ancora accorto.”
E Louis ride a quest’affermazione “Sì, me n’ero accorto. Ma quindi che tipo di arte fai?”
 
“Um, beh, faccio un sacco di ritratti e paesaggi.” dice.
 
“Oh? Ritratti di persone?” chiede Louis.
 
“Sì.” risponde semplicemente. “Modelli e cose del genere, hai presente?”
 
“Questo è più o meno il motivo per cui ci siamo conosciuti, Lou. Ho ragione, Zayn?” Liam arrossisce, sollecitando Zayn a continuare.
 
Zayn ride, si copre il sorriso con la mano e Louis si accorge che ha qualche tatuaggio sulle braccia e ovunque, in realtà. Sono completamente diversi nel loro modo di essere, e guardandoli potresti affermare con certezza che Zayn è un artista.
 
“Beh, Li era effettivamente uno dei modelli di cui il mio corso d’arte disponeva. Era una seduta privata, quindi c’eravamo solo io e Li e non penso che questo possa cambiare quanto fosse imbarazzante. E..” Zayn si ferma, ridendo perchè semplicemente non riesce a continuare.
 
“Ero completamente nudo!” dice Liam come se fosse qualcosa di scandaloso. “Ho fatto cadere a Zayn tutti i suoi strumenti quando, sai.. mi ha visto”
 
Zayn non riesce a trattenersi. Tiene il braccio sullo stomaco mentre ride e molto presto Louis comincia a ridere con loro. “Sembra davvero una favola, Li.” lo stuzzica Louis.
 
“Lo era di certo. Ed è fantastico perchè ha il finale migliore di sempre” borbotta imbarazzato, stringendo forte la mano di Zayn.
 
Sono così disgustosamente adorabili che Louis riesce difficilmente a trattenersi. Camminando verso il luogo della festa, Louis osserva le loro mani dondolare lentamente insieme e pensa a quanto tempo è passato senza che lui è Liam si fossero più visti. Liam era troppo timido per ammettere che gli piacevano i ragazzi e ora, eccolo, completamente innamorato e felice. Louis è orgoglioso. Anche se conosce davvero poco Zayn, potrebbe giurare che Liam è del tutto felice.
 

***

La festa è tutta musica folk dal vivo e buona compagnia – meravigliosamente illuminata come le pallide serate, e nell’aria c’è un’atmosfera di calore, felicità e familiarità, in tutti i sensi.
Louis si sente in pace, seduto da solo sotto un albero. La musica che rimbombava nell’aria era quel genere di musica che non avresti trovato nel suo mp3, ma nonostante questo la apprezzava. La band suona qualche oscura canzone che non ha mai sentito, e non può fare a meno di notare il cantante.
Intona queste parole*, “Lovely girl won’t you stay, won’t you stay, stay with me. All my life I was blind, I was blind, now I see.” e Louis è irrimediabilmente affascinato.
Ha un diadema di piccoli fiori bianchi sulla sua testa, batte le sue grandi mani e pesta il suo piede a terra al ritmo di musica. Nota quanto sia adorabile, il modo in cui i suoi capelli ricci rimbalzano, proprio come la canzone.
E poi, per un secondo i loro sguardi si intrecciano.
 
Louis si trova congelato in quel secondo, e poi passa.
 
Quando finisce lo show i ragazzi se ne vanno e il padre di Liam prende posto sul palco. Annuncia che è tempo di entrare nella bigoncia in cui c’è l’uva. Louis si siede dietro, osservando le ragazze che per prime vi entrano. Volteggiano le une con le altre mentre delicatamente i loro piedi nudi schiacciano l’uva. Tutti sorridono e Louis non può fare a meno di lasciarsi scappare un piccolo sorriso quando vede una ragazza scivolare e quasi cadere.
 
E poi è il momento dei ragazzi di entrare, ma Louis non lo fa. Al contrario, rimane seduto e guarda la gente pestare l’uva, proprio come prima. Sembra divertente, davvero. Ma Louis non è mai stato uno in grado di uscire dalla sua zona di comfort.
Starsene sullo sfondo, osservare.. questo è ciò che fa meglio.
 
“Non entri?” chiede una voce dietro di lui e non può fare a men di sobbalzare un pochino.
Si volta, ed è il ragazzo che c’era sul palco.
 
“Oh, dio, n-no. Non penso. Me ne starò qui.” risponde, con voce tremante, ma in qualche modo riesce comunque a parlare. E il suo cuore pulsa. Il ragazzo è molto più bello ora che è davanti a lui e Louis pensa che dovrebbe provare a pizzicarsi, perchè come poteva essere reale?
 
“Beh, non dovresti, davvero.” dice, sorridendo. In risposta Louis fa spallucce perchè non sa cosa dire e poi, perchè sente le sue guance come fossero in fiamme?
 
“Tieni,” continua l’altro ragazzo, e prima che se ne possa accorgere gli poggia una corona di fiori sui capelli. Per un attimo Louis riesce a sentire il suo odore.
Sa di un misto fra acqua di colonia e torta di mele, stranamente. Ma gli piace. “Dovresti averne una anche tu.”
 
Louis arrossisce, “Probabilmente sono ridicolo.”
 
“E’ questo il punto, no?”
 
“Suppongo di sì.” risponde.
 
Il ragazzo lo prende per mano, sollevandolo velocemente e Louis ora è in piedi. “Dove stiamo andando?” chiede, seppur esaltato.
E l’altro non gli risponde, ma si gira verso di lui per dire, “Mi chiamo Harry, comunque.” poi Louis si trova di fronte alla conca con l’uva.
 
“Non sei serio, vero?” gli chiede come se stesse per saltare in una bacinella di acido. “Mi sporcherò.”
 
Harry ride, “Certo che sono serio.” risponde e poi le sue mani si spostano sulla vita di Louis, sollevandolo senza sforzo, in un modo che lascia Louis senza fiato.
Lo spinge nella bigoncia come fosse un bambino e grazie a dio si era tolto le scarpe prima di essere rapito dall’allampanato ragazzo col diadema di fiori e la voce roca come quella di un angelo.
 
Harry salta dentro e afferra le mani di Louis, “Lasciati semplicemente andare! Salta sull’uva, spingi la gente! E’ un po’ come il pogo, se sei mai stato ad un concerto decente.” dice con una risata.
 
Louis rimane lì goffamente, “N-non.. non so come.. come..” ammette, e per qualche ragione stringe ancora le mani di Harry, non che all’altro ragazzo importasse.
Harry comincia a ballare, pestando l’uva ed è adorabilmente imbarazzante. “Voglio dire, non ti conosco nemmeno,” scherza Louis leggermente.
 
“Invece sì.” dice, ed è così incantevole che Louis potrebbe morire lì, del tutto indifferente al fatto che verrebbe pestato da una cinquantina di persone all’incirca.
 
“Ma tu non mi conosci.” replica, ma Harry ride.
 
“E invece sì. Sei Louis, no?”
 
“Come fai a saperlo?” gli chiede, e inizia a ondeggiare anche lui il suo corpo, schiacciando l’uva per la sua prima volta. Sembra tutto così disgustosamente scivoloso, e vorrebbe uscire all’istante. Ma è l’essere lì con Harry, le loro mani ancora intrecciate, che gli rende il momento tollerabile.
Solo questa volta.
 
“Mi hai dato buca.” dice ridendo di gusto.
 
“Di che stai parlando?” gli chiede Louis, perchè non riesce neanche a ricordare l’ultima volta che ha dato buca a qualcuno, né di aver mai davvero dato buca a qualcuno, prima di tutto. Pensa che Harry potrebbe essere diventato un po’ pazzo, a furia di ballare nell’uva, e potrebbe aver perso il senno.
 
“Ti ricordi? Circa tre mesi fa, Liam ti ha chiesto di andare ad un appuntamento al buio?” Ma Louis ancora non ricorda ma fa spallucce e Harry prova ancora, “Caffè? Avresti dovuto cercare un ragazzo con i capelli ricci e un impermeabile arancione?”
 
“Oh merda! Eri tu?” esclama Louis. Gli aveva davvero dato buca quella volta. Liam pensava che avesse bisogno di uscire un po’ di più, quindi aveva atteso il weekend e gli aveva offerto un appuntamento al buio, al quale Louis aveva acconsentito ad andare. Poi quando era arrivata l’ora, non si era fatto vedere, decidendo che non veramente pronto. Ma, ora, vedendo chi avrebbe incontrato.. pensa che sarebbe stato meglio andarci.
 
Harry sorride. “Sì, ero io.”
 
Louis si porta una mano alla bocca, “Cazzo, mi dispiace un casino. Se l’avessi saputo sarei v-”
 
“No, non l’avresti fatto.” replica onestamente, ma è per divertimento. E Louis potrebbe giurare che Harry  sia davvero, davvero sincero. Louis solleva un sopracciglio all’affermazione di Harry, interrogativo. “Se hai deciso di non farti vedere perchè non mi conoscevi, che dice che non l’avresti fatto se mi avessi conosciuto?”
 
Louis smette di pestare l’uva. “Aspetta.. non ha senso!” esclama nella confusione più totale.
 
“Certo che ha senso.” sorride Harry.
 
“Spiegati.”
 
“Beh, non hai colto l’occasione perchè non mi conoscevi. O, qualsiasi altra ragione avessi. Ma ora che mi conosci, dici che l’avresti colta. Ma l’avresti fatto davvero? Sono venuto io per primo da te, in fondo.”
 
“Quindi, mi stai chiedendo di cogliere l’occasione?” chiede Louis nel modo in cui potrebbe chiederlo uno studente ad un insegnante.
 
Harry annuisce. “Esattamente, Lou.” dice, e torna ad afferrargli le mani. Louis coglie l’occasione e le stringe con forza, lasciando completamente andare qualsiasi cosa che l’avesse mai frenato, quella stessa cosa che l’aveva fermato dall’andare all’appuntamento quella sera.
 

***

Dopo la pigiatura dell’uva, Louis segue Harry nella notte. Stanno correndo da qualche parte, ma Louis non sa dove ed è così tenebroso da non riuscire a vedere.
Ma Harry è più luminoso delle stelle nel cielo di notte, e improvvisamente non si sente più così al buio.
 

***

Si fermano di fronte ad un ponte e Harry lascia andare la mano di Louis per un istante per poter dondolare le sue gambe dall’altra parte del ponte. Louis lo segue a fa lo stesso.
I loro piedi oscillano leggermente e la luna piena risplende sull’acqua, riflettendo la sua bellezza, illuminando la notte, e Louis riesce nuovamente a vedere.
Osserva Harry e la sua ridicola, piccola corona. I suoi lineamenti morbidi si fondono nel cielo e Louis semplicemente vorrebbe sfiorarlo, ma non sa come fare.
 
“E cos’è che fai, Louis?” chiede Harry a bruciapelo.
 
“Ehm, sono un fotografo.”
 
“Wow! E’ fantastico! Che tipo di foto fai?”
 
“Beh, solo foto di cose che mi piacciono, in generale. Ma faccio anche scatti alle modelle. Sai, quelle ragazze alte e troppo magre.” dice con una risata. “E’ assolutamente ridicolo, ma ci pago l’affitto.”
 
Harry sorride all’ottimismo di Louis. “E che foto ti piacerebbe fare? Tipo, se potessi fare una foto a una qualunque cosa tu voglia, cosa sarebbe?”
 
“Onestamente? Tipo, ora?” chiede, e Harry annuisce felice. Louis arrossisce leggermente perchè forse sarebbe stata un po’ azzardata come risposta, la sua, ma Harry vuole la verità.
“Te”
 
La risata di Harry rimbomba attraverso il lago e nel cielo notturno, “Stai scherzando?”
 
Louis fa spallucce, “Probabilmente non capiresti.. so che suona stupido, ma-”
 
“Vai.” dice Harry cogliendo Louis di sorpresa. “C-cosa?” gli chiede questo, confuso.
 
“Fammi una foto. Hai una macchina fotografica nella tua borsa, no?” risponde accennando alla tracolla di Louis. “Un fotografo non esce mai di casa senza la sua macchina, no?”
 
Louis arrossisce, “Certo che ce l’ho. Ma, qui? Mi lasceresti?”
 
Harry è già in piedi, completamente scalzo, a proposito, e si mette in posa per Louis. Si posiziona in modo sexy e entrambi ridono.
“Come vuoi che posi? Dovrei aggiustarmi i capelli?” dice appoggiandosi al muretto del ponte e Louis quasi urla.
 
“Stai. Stai fermo così. Semplicemente così.” gli chiede afferrando la borsa per prendere la fotocamera. Ha solo la sua vecchia Nikon Fm10 e un tristissimo vecchio cavalletto, ma è sicuro che in qualche modo potrà fargli comodo. Lo vede già: Harry poggiato sul muretto del ponte con quella ridicola coroncina di fiori e quell’espressione, tutto su pellicola per lui per svilupparla e farne un’opera d’arte. Louis preme la macchina fotografica al suo occhio e mette a fuoco nel buio. Non è poi così difficile vederci qualcosa, grazie alla luna, così si accorge che il viso di Harry non è sorridente, non è niente, è semplicemente lì – una strana espressione accompagna il suo sguardo verso l’acqua, le dita incrociate insieme, poggiate sul muro. Appena inquadrato Harry, con una leggera pressione del suo dito, l’istante è catturato.
 
Harry ora ha un grande sorriso dipinto sul volto, “Com’era? Andava bene? Non mi sento più gli occhi.” dice, ammiccando.
 
Louis ride, “Sì andava bene.”
 
Harry si sposta, afferrando tranquillamente la fotocamera – seguito da un’espressione di sgomento di Louis. “Che fai Harry?” chiede preoccupato, perchè quella macchina-foto è come sua figlia e nessun altro l’aveva mai neanche toccata.
 
“Faccio una foto,” risponde semplicemente l’altro ragazzo. E Harry stringe Louis per la vita, avvicinandolo a sè. “Sorridi.” dice, indirizzando la macchina verso di loro, e Louis non fa neanche in tempo a pensare che Harry preme il suo dito sul tasto per scattare la foto e il flash parte all’improvviso.
 
Louis pensa che probabilmente sarà sembrato come un cervo abbagliato dai fari di qualche auto. Non si può tornare indietro, però. “Probabilmente è venuta tremenda, mio dio.” borbotta sottovoce,
strappando la fotocamera dalle mani di Harry.
 
“Oh taci, sono certo che è bella. E poi è’ un ricordo. Nessun altro deve vederla.” afferma Harry con un sorriso soddisfatto. Dopo di che rimane in silenzio.
Gli unici suoni sono il viavai dell’acqua del lago e i loro respiri.
 
“La cosa che amo di più delle pellicole coincide esattamente con la cosa che odio di più di loro.” dice Louis.
 
Harry lo guarda, “Cos’è?” gli chiede, e osserva il modo in cui la luce della luna fa praticamente brillare la pelle dell’altro ragazzo.
Louis è bellissimo e non c’è nulla che avrebbe preferito guardare.
 
“Il fatto che non posso sapere com’è la foto fino a che non la sviluppo.”
 
“Quasi come noi, no?” dice e Louis annuisce perchè è vero. Pensa al fatto che non c’è mai stata una foto in tutta la sua vita che volesse sviluppare in modo così viscerale.
Ma come anche con tutte le altre pellicole, ha paura. Louis non è mai stato un grande fan delle incertezze. La spontaneità, le sorprese, l’inaspettato è l’ignoto non erano mai stati il suo forte. Ciò che non conosceva lo bloccava di fronte a una miriade di esperienze. Ciò che non conosceva lo spaventava.
 
Lui e Harry s’incamminano nuovamente verso il luogo in cui era la festa e e realizzano che è finita. Le loro mani sono ancora una volta intrecciate mentre camminano e non si lasciano nemmeno per un istante fino a che non  raggiungono la macchina di Louis. C’era qualcosa che gli premeva dentro lo stomaco e non voleva andarsene.
Non voleva stare lontano da Harry. “Mi sono divertito davvero tanto stasera.”
 
Harry sospira ed è uno di quei sospiri felici. “Anche io mi sono divertito.” dice e apre la porta della macchina per Louis.
 
Louis sussurra un tenue ‘grazie’ e scivola sul sedile. Rimangono fermi così per qualche istante e poi Harry si china verso il basso. Louis è confuso riguardo a ciò che l’altro ragazzo ha intenzione di fare. Ma quando Harry sta per allontanarsi si ritrova ad afferrarlo per il collo e portare il suo viso al suo stesso livello.
Preme le sue labbra su quelle di Harry e sente l’altro ragazzo sorridere nel bacio. Molto presto sorride anche lui.
 
Infine si separano e Harry ha un’espressione stramba sul volto. “Posso sperare di vederti ancora?”
 
Louis sorride timidamente, “Dipende, giovane Harry.”
 
“Da cosa? chiede questo, e un sorriso si forma sul suo viso, permettendo alle sue fossette di mostrarsi, come per salutare.
 
“Non lo so, ad essere sincero.” ammette Louis, assumendo un’aria imbarazzata. Non sa cosa gli stesse passando per la testa quando l’aveva detto, ma spera che ci sia una soluzione. Anche se non l’avrebbe mai ammesso.
 
“Ci sono!” esclama Harry in un modo che suona come se avesse scoperto un segreto mondiale.
 
“Vai avanti”
 
“Allora, hai detto che non sai mai come sono le foto finché non le sviluppi, no?” Louis annuisce. “Beh, che ne dici.. che ne dici di fare che se la foto si sviluppa correttamente e non è sfocata, ci vediamo al bar questo venerdì alle 7 in punto?”
 
Louis incrocia le braccia e annuisce in consenso. E’ una rara eventualità quella che la foto si sviluppi correttamente. Senza contare che per prima cosa Harry non ha nessuna esperienza in fatto di foto, ed era notte; in sostanza era di per sè praticamente impossibile che quella foto si sviluppasse correttamente. Louis non doveva preoccuparsi di nulla. Bastava supplicare il buon vecchio destino e lavorare come aveva sempre fatto. “Va bene allora. Mi piace.”
 
Harry sorride come un bambino a Natale, “Ok! Beh, ci si vede, Louis. Si spera.” dice e poi cammina lontano da lui, la sua testa incoronata dai fiori e le sue spalle curve scompaiono nel buio della notte.
 
Louis guida verso casa e qualcosa dentro di lui spera vivamente che la foto si sviluppi correttamente. 
Spera che la foto si sviluppi dal negativo, diventando qualcosa di meraviglioso.
 

***

La mattina dopo si sveglia presto e spende circa un’ora nella camera oscura. Quando finalmente esce fuori tiene le foto strette tra le sue dita. E’ nervoso.
Che succede se non sono come si aspettava che fossero? E se ne rimanesse deluso?
 
Finalmente si toglie ogni domanda dalla testa, fa un profondo respiro e volta le foto.
 

***

E’ venerdì sera e il bar è calmo e caldo. Harry tiene le sue mani sul tavolino e le picchietta nervosamente sul legno.
Non sa se Louis avrà intenzione di presentarsi o no, ma spera che verrà.
 
Molte persone entrano e escono dal bar, ma nessuna di loro è Louis.
Mancano cinque minuti alle sette e sta per alzarsi e andarsene, ma non è uno che scappa.
Si ritrovava sempre a chiedersi perchè vivesse sempre con il cuore in mano, talmente vulnerabile da tenerlo in vista per tutti.
Non era necessariamente una cosa negativa, ma era certo come la morte che non fosse affatto facile.
Era rimasto ferito un sacco di volte in questo modo, ma non poteva esattamente farne a meno.
 
Quando la sveglia sul suo telefono segna le sette, si lascia scappare un profondo sospiro. E’ deluso, certo, ma non è nulla a cui non fosse già abituato. La prima volta che Louis gli aveva dato buca era stata per lui una specie di avvertimento, ma questa volta ha capito. Così si alza per uscire e poi i suoi occhi si soffermano nel punto in cui Louis è seduto nella stanza. Tiene una tazza di caffè fra le mani e guarda fisso fuori dalla finestra.
 
Harry si apre in un enorme sorriso, e alza un braccio, “Louis!” lo chiama scuotendo la mano.
 
L’altro ragazzo si volta e il sorriso che si fa strada sul suo viso è, se possibile ancora più grande di quello di Harry. Tiene la loro foto sul tavolo ed è nitida. harry la afferra e la osserva.
Lui ha un grande sorriso dipinto sulle labbra e gli occhi di Louis sono grandi e di un blu ceruleo, ma più chiaro di quello della notte, illuminati dal flash. “E’ venuta.” dice Harry, facendo correre il suo dito sulla superficie morbida della foto.
 
Louis annuisce e si alza. “Sì, esatto. Ed è il motivo per cui sono qui.” dice prima di porgere ad Harry l’altra foto. “Guarda, sei tu.”
 
Gli occhi di Harry scansionano in fretta la foto ed è esattamente come si aspettava che sarebbe venuta. “Louis, questa è magnifica.” ammette, perchè davvero, lo è.
La foto già di per sè sembra uscita da un a rivista vintage di Vogue. E’ il modo in cui la luce illumina il suo corpo e i suoi lineamenti. Tenui linee di luce che provengono dal lago risplendono sullo sfondo. “Sei incredibile”
 
Un rossore si fa strada sulle guance di Louis perchè non è abituato ai complimenti. Pensa sempre che le persone li facciano perchè si sentono obbligate, ma usciti dalla bocca di Harry sembravano sinceri. “Grazie.” dice tranquillamente.
 
Harry gli sorride, un bagliore di ignoto nei suoi occhi, e questo spaventa Louis. Ma poi ci trova qualcos’altro in quegli occhi verdi. E’ qualcosa di caldo e Louis riesce a percepire il benessere e la sensazione di paura e incertezza si allevia un po’. “Sono davvero contento che tu mi abbia aspettato, Harry.” si ritrova a dire.
 
“Sono felice che tu abbia dato a questa foto una chance di svilupparsi. Sono felice che tu abbia dato a noi.. una chance di svilupparci.” risponde Harry e suona più come una domanda, una domanda di cui conosce già la risposta. E poi afferra la mano di Louis, facendo combaciare le loro dita dolcemente. “Spero che avremo l’occasione si scattarne molte altre.”
 
Louis sorride alle loro mani, e ad Harry, “Si, mi piacerebbe tanto.”
 
Lasciano il bar insieme, e non si accorgono neanche di aver lasciato le foto dietro di loro, sul tavolo.
Ma va bene così, perchè narrano una storia. Una storia che probabilmente nessuno potrà capire al primo sguardo, ma per loro, per Louis, è un immagine che esprime tutto ciò che lui non è in grado di dire. Un’immagine che racconta la storia di un alto e slanciato ragazzo con una corona di fiori fra i capelli e la voce di un angelo e di un ragazzo vuoto e solo, con la paura dell’ignoto.
La storia di come si sono incontrati e di come si sono innamorati.
 
Tra tutte le foto che Louis avesse mai fatto, tra tutte le foto che Louis avesse mai sviluppato, quella foto era di gran lunga la sua preferita. Quell’immagine era viva nella sua mente, e semplicemente avrebbe continuato a esserlo per molto tempo. Due mani intrecciate e due sorrisi, Louis e Harry che escono dal bar, camminando lungo la strada – erano l’immagine di un amore in via di sviluppo.
 
 *Sta cantando “Big Parade” dei The Lumineers

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Angolo della traduttrice: 

Awwww, finalmento sono riuscita a tradurre questa fantastica (dovete ammetterlo, su, su) One Shot. Davvero, me ne sono innamorata all'istante. 
Adoro tutte le storie di questa fantastica autrice, che si chiama 'pocketlouis' su Wattpad, e probabilmente le chiederò anche l'autorizzazione per tradurre un'altra sua storia, che questa volta però sarà una long. Ma vi assicuro che sarà bellissima. 
Perchè è davvero adorabile il suo modo di scrivere. 

Però per questa traduzione dovrete aspettare perchè ho due long (Larry) in corso (fra cui un'altra traduzione), una in progetto, e una raccolta sempre in mente. 
Già ci metto un po' di tempo a scrivere queste, e prima di iniziare un'altra traduzione vorrei aspettare un po'.
In ogni caso il link alla storia originale è questo.

Tra l'atro mi sono impegnata molto anche per fare un banner! :3 (Com'è venuto, popolo di EFP?)
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Ora è il momento della pubblicità poco occulta. 
Queste sono le altre mie storie. Se vi va passate, sono tutte Larry

(Cliccate sul bannerino)





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Detto questo spero che la storia vi sia piaciuta e che le 'pubblicità non vi abbiano importunate più di tanto..!
L'unica cosa che posso dire ora è che vi ringrazio tutti per aver letto questa One Shot.
Ringrazio (mentalmente, visto che è una One Shot) chiunque la aggiungerà alle varie cartelle, se ci sarà qualcuno che lo farà.
E ringrazio tanto tanto le persone che recensiranno, sempre se anche in questo caso ce ne saranno. 
Ovviamente le recensioni renderebbero felice non solo me, ma l'autrice originale, che ribadisco essere '
pocketlouis'.
Ho messo molto impegno nel tradurre questa One Shot e spero che non ci siano errori. 
O, se ce ne dovessero essere, me li potreste indicare, così li correggo?
Grazie ancora a tutti! xx 
(Quanto ho scritto?? D:)

 

  
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