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Autore: StarGazer86    02/02/2014    2 recensioni
Qualcosa sta turbando la quiete e l'armonia di Equestria. Sommosse, agitazioni, istinti animaleschi imperversano sempre di più. Twilight e le sue amiche sono chiamate d'urgenza dalla Principessa Celestia al castello di Canterlot, nella speranza di risolvere questa crisi sul nascere.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Twilight Sparkle, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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Prologo


Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

(Lao Tzu)



 

Il rumore degli zoccoli echeggiò nel corridoio del castello, ma nessuna guardia ci fermò vedendoci passare. Ormai eravamo di casa.

Mancava poco al portone della sala del trono, quando vidi arrivare da un corridoio laterale la principessa Luna. Ci fermammo di colpo, appena in tempo per evitare uno scontro.

«Principessa.» annaspai.

Colei che faceva sorgere la luna ogni notte si voltò con movimento lento e regale. Ci salutò con un leggero cenno del capo. Il volto adornato di un’espressione maestosa era però adombrato da qualcosa che non riuscii a percepire.

«Sapete il motivo per cui siamo state convocate?» le chiesi, dopo aver ripreso fiato.

«Sì, Twilight Sparkle.» mi rispose con voce bassa. «Sto andando a trovare mia sorella per parlarne. Seguitemi.»

Percorremmo il breve tragitto che ci divideva dalla sala del trono. Le due guardie unicorno, vedendo noi e la principessa, aprirono le porte e ci fecero passare.

La mia mentore, la principessa Celestia, stava facendo avanti e indietro per la sala, impegnata in una discussione con un paio di guardie di alto rango (le riconobbi dall’armatura simile a quella usata da mio fratello). Non sembravano averci notate.

«… nuove da Stalliongrad?»

Malgrado il tono sicuro e regale di sempre, io che la conoscevo da quando ero puledra colsi una nota di preoccupazione.

Luna mantenne il passo regale che la contraddistingueva, mentre io fremevo per galoppare da lei.

«Non buone nuove …» rispose uno degli ufficiali. «Ci sono state delle sommosse, a malapena contenute. Mi duole ammettere che abbiamo avuto delle vittime.»

Raggelai all’ultima parola.

«Quante?» chiese la principessa, con voce incrinata.

«Tre guardie e una dozzina di manifestanti. Ora la situazione è ancora più instabile. Se non interveniamo rischiamo di perdere il controllo della città.»

«Dovreste mandare Shining Armor e il suo distaccamento lì, maestà, dove è più necessario. Non nell’Impero di Cristallo.»

«No. Ci sono indiscrezioni secondo cui anche nell’Impero di Cristallo ci siano dei tumulti in arrivo. Non so per certo di chi sia opera, ma ho bisogno che Shining Armor e Cadence proteggano il nord, ora più che mai.»

«E chi proteggerà il sud? Le devo rammentare che non abbiamo ricevuto più notizie di Hoofington da giorni?»

«Mandate la squadra di ricognizione di Las Pegasus a indagare in merito. Per quanto riguarda Stalliongrad, mandate tutte le guardie necessarie a mantenere l’ordine e inviate degli agenti per comprendere meglio le motivazioni di questo caos. Ora ho delle faccende più importanti da sbrigare. Proseguiremo la discussione più tardi.»

«Sì, principessa.» risposero contemporaneamente i due pony, mettendosi sull’attenti. Si allontanarono dalla principessa passando accanto a noi e lanciandoci occhiate curiose.

«Bene, siete tutte qui.» disse Celestia abbozzando un sorriso prima a Luna e poi a noi.

«Siamo venute più in fretta che potevamo.» intervenne Applejack alle mie spalle. «Ho abbandonato a metà la raccolta delle mele per venire qui.»

«Lo stesso per me.» aggiunse Rarity. «Ho una montagna di lavoro in sospeso alla boutique, ma da quello che ho sentito sta accadendo qualcosa di grave. Sui giornali non parlano d’altro.»

«E’ proprio così.» sospirò Celestia. «Venite con me.»

La seguimmo verso il trono. Lì si fermò, a pochi zoccoli dalla rampa.

Restò immobile dandoci le spalle per innumerevoli istanti. Solo la fluente criniera celeste e rosa si muoveva come sospinta da un vento inesistente. Sua sorella Luna le si avvicinò, confortandola con la sua presenza.

A quel punto Celestia si voltò fissandoci una ad una. L’alicorno della notte invece restò di spalle, fissando uno degli arazzi al fianco del trono.

«Sembra che Equestria stia impazzendo.» iniziò Celestia. «Se avete letto le ultime notizie, sapete cosa intendo. Pony che fino al giorno prima seguivano le loro vite normalmente hanno iniziato a diventare violenti e irascibili, gridando a gran voce parole come rivoluzione o supremazia. Unicorni, pegasi e pony di terra, che fino al giorno prima erano amici hanno iniziato a disprezzarsi l’un l’altro, come non si vedeva dai tempi della fondazione di Equestria. Molti hanno iniziato a criticare il mio ruolo e quello di Luna come principesse di Equestria. Altri ancora hanno manifestato segni di avarizia che farebbero impallidire un drago. Ma la parte peggiore è che per la prima volta da tempi immemori è stato sparso del sangue.»

Indietreggiammo tutte quante, disgustate da quella notizia.

«Questo sui giornali non è stato scritto, lo so. Ho pregato le redazioni di non parlarne per non diffondere il panico, ma la verità è che le cose stanno degenerando … Molto in fretta …»

«Cosa può essere successo? Come mai questa follia collettiva?» chiese Rainbow Dash, svolazzando nervosa.

«Non lo so. Non riconosco nessuno dei tratti dei nemici che ho incontrato finora. Discord è ancora  pietrificato, Sombra è stato sconfitto definitivamente durante la crisi dell’Impero di Cristallo, Chrysalis e i suoi mutaforma, per quanto ne sappiamo, sono ancora nelle Distese Selvagge a Sud» si accigliò per un istante. «A meno che a Hoofington la squadra di ricognizione non trovi la prova del loro ritorno.»

«Non sono i mutaforma il pericolo.» intervenne decisa Luna con la sua tipica voce stentorea. «Non ricordi, sorella, che i mutaforma necessitano dell’amore per sopravvivere? A che pro diffondere odio e rancore?»

«Hai ragione. A questo punto deve trattarsi di un nuovo nemico, uno che …»

«No, sorella. E’ un nemico che già conosciamo.»

Celestia si voltò verso di lei, ma Luna non rispose allo sguardo, tenendolo fisso sull’arazzo.

«Chi?»

«Non ha un nome … ma coloro che sono stati toccati dalla sua malevolenza hanno imparato a dargli un appellativo sfuggente e sinistro: l’Ombra.»

«Scusatemi.» si congedò Celestia avvicinandosi a lei. Le sussurrò qualcosa nell’orecchio, dopodiché si appartarono in un angolo della sala.

Io e le mie amiche ci lanciammo occhiate spaventate e interrogative. Io per prima mi sentivo enormemente a disagio per ciò che stava accadendo. La situazione la percepivo peggiore persino della crisi di Discord … perché i nemici sembravano i pony stessi!

Sopra le teste di Celestia e Luna apparve una pergamena avvolta dalla magia della principessa della notte, e dopo qualche parola appena sussurrata Luna si congedò e lasciò la sala del trono.

Ora la pergamena levitava vicino a Celestia. La principessa tornò da noi con volto assai più turbato di prima.

«Luna non ha portato buone notizie. Molte sono solo sue impressioni e supposizioni. Tutto ciò che vi posso dire per certo è che questa Ombra di cui parla corrompe ciò che tocca e, sempre secondo lei, proviene da un’altra dimensione.»

«Vuole dire dietro quella strana parete che vedo spesso?» chiese Pinkie Pie. «Perché se è cosi non l’ho mai vista.»

Celestia sgranò gli occhi, mentre noi ci limitammo a passare uno zoccolo sul volto.

«Non ci faccia caso.» dissi, dando uno zoccolo sul fianco a Pinkie.

«Ehi!» protestò la pony rosa.

«Piuttosto cosa possiamo fare noi?»

Celestia, ripresasi dallo strano intervento di Pinkie, tornò seria.

«Vi chiedo una cosa molto semplice per il momento. Mentre io indagherò su questo nuovo nemico, voi userete gli Elementi dell’Armonia per mantenere l’ordine il più possibile.»

Ai nostri zoccoli apparve magicamente un baule adornato dei simboli degli Elementi.

«Spero che siano utili fino a quando non avremo trovato un modo per risolvere il problema.»

Aprì il baule e alzò in aria i sei Elementi.

Restammo senza fiato.

Anche Celestia per poco non perse la presa telecinetica dalla sorpresa.

«No …» esclamò con voce grave.

Erano completamente grigi, come se fossero tornati di pietra. E anche senza esaminarli magicamente sentivo che avevano perso il loro potere.

Celestia li rilasciò di nuovo dentro il baule e alzò lo sguardo accigliato alle vetrate, pensierosa.

«Come può essere successo?» chiesi, ancora più preoccupata di lei.

«C’è una sola spiegazione possibile.» disse l’alicorno bianco con voce grave. «L’arrivo di questo nemico ha corrotto gli Elementi oltre a molti dei nostri fratelli e sorelle pony.»

«Forse per riattivarli basta ridar loro la scintilla» proposi. «Come ho fatto quando ho combattuto Nightmare Moon.»

«Temo di no.» disse con tono amaro la principessa. «Credo che l’unico modo per ripristinare il loro potere stia nella dimensione da cui provenga il nostro nuovo nemico. Se non il modo, almeno la conoscenza necessaria.»

«Quindi immagino che …»

«Sì, Twilight. Devo chiedervi di fare questo viaggio. L’avrei fatto io stessa, dati i pericoli che ci potrebbero essere, ma questo imprevisto ha reso prioritaria la mia presenza qui, ad Equestria.»

Ci guardammo incerte. Sospirai.

«Cosa dobbiamo fare?»

«Avete portato con voi il necessario per un viaggio lungo come vi avevo chiesto?»

«Certamente principessa.» disse Applejack indicando con la testa le nostre sacche sulla groppa. «Ho pensato a tutto io.»

«Bene, aggiungete al vostro carico gli Elementi. Non separatevene mai.» ci disse, passandoceli con la telecinesi.

«Partirete ora. Non c’è un minuto da perdere. Ora Twilight seguimi che ti spiego le ultime cose.»

«Certo.» dissi, avvicinandomi con lei a una delle vetrate … precisamente quella in cui si ricordava la sconfitta di Nightmare Moon.

«Non ti mentirò Twilight.» mi disse a bassa voce «Questa è una prova a cui non avrei mai voluto sottoporti. Ho già viaggiato in passato in altre dimensioni per le motivazioni più svariate, e ne conosco diverse. Alcune sono molto … sgradevoli. Non posso dirti in quale finirete, ma visto cosa è in grado di fare questa Ombra non aspettatevi un ambiente amichevole.»

«Cosa faremo una volta lì?»

«Il vostro compito primario è ottenere più notizie possibili su questo nemico. Come ben sai la conoscenza è potere. Qualsiasi informazione potrebbe essere importante per sapere come esiliarlo o sconfiggerlo. Ma il compito più importante è ripristinare il potere degli Elementi. Senza di essi le nostre possibilità di successo si riducono notevolmente. Questo compito ha la priorità assoluta, quindi tornate subito indietro se riuscite a ridar loro potere o a trovare il modo per farlo.»

«D’accordo. Come andremo in questa … dimensione?»

«Grazie a questo incantesimo di tracciamento.» disse la principessa, avvicinandomi la pergamena che aveva tenuto fino a quel momento al fianco. «Luna ci ha lavorato su da quando è stata liberata dalla prigionia della sua controparte malvagia. Vi trasporterà nella dimensione di origine dell’Ombra, qualunque essa sia. Per tornare indietro» aggiunse, aprendola e puntando lo zoccolo in un punto preciso. «è sufficiente modificare questa runa con quella di un luogo specifico di Equestria, o se preferisci di un pony specifico.»

Diedi una rapida lettura all’incantesimo … era davvero complesso … degno di una principessa.

«Hai qualcosa da chiedermi, prima di partire? Qualche dubbio sull’incantesimo?»

Presi telecineticamente la pergamena, iniziando a studiarla. Era un incantesimo affascinante! Al livello di quelli di Starswirl il Barbuto se non più potente.

«Dovete fare i complimenti a Luna da parte mia.» commentai. «E’ riuscita a combinare delle rune che non mi sarebbero mai venute in mente!»

«Solo questione di pratica e ci riuscirai anche tu un giorno.» disse Celestia, sfoggiando un flebile sorriso. «Suppongo che sei in grado di usarlo?»

«Sì … credo di sì.»

«Bene … hai delle domande?»

Attesi prima di rispondere. Di domande ne avevo tante, ma nulla che riguardasse la missione o a cui avrei potuto avere risposte immediate.

«Come sta Shining Armor? E i miei genitori?» chiesi. Sapevo che erano domande che non c’entravano con la missione, ma prima di partire volevo assicurarmi che stessero bene.

«Tutti al sicuro.» mi rassicurò Celestia. «Tuo fratello al momento è di stanza nell’Impero di Cristallo insieme a Cadence, e per il momento la situazione è sotto controllo. Gli ho ordinato di non prendere iniziative pericolose, quindi è fuori pericolo. I tuoi genitori sono qui a Canterlot. Manderò delle guardie a controllare che restino qui.»

«Grazie.»

«Vai dalle tue amiche e preparatevi per il viaggio.»

Annui e mi voltai verso di loro.

Malgrado la loro espressione preoccupata mi sorrisero. Bastò quel semplice gesto per darmi una tale energia che sentivo avrei potuto sconfiggere il nostro nuovo nemico tutto da sola.

Era una convinzione sciocca, lo so, ma erano ormai tre anni che studiavo la magia dell’amicizia e sapevo che era in grado di fare cose altrimenti impossibili.

Andai da loro e spiegai rapidamente cosa ci aspettava.

«Oh cielo.» commentò Fluttershy quando mi scappò il termine pericolosa.

«Nulla che non possiamo superare insieme.» disse Rainbow Dash con baldanza.

«Esatto, amica.» si aggiunse Applejack dando lo zoccolo a Rainbow.

«Speriamo che i pericoli che ci attendono non siano … sporchi.» disse Rarity facendo una smorfia.

«Sarà una passeggiata.» ridacchiò Pinkie Pie, contagiandomi con il suo ottimismo.

«D’accordo ragazze. Partiamo! Mettetevi vicine a me e non muovetevi finché non saremo dall’altra parte.»

Annuirono tutte e fecero come le avevo detto.

Celestia si avvicinò, pronta a intervenire se qualcosa fosse andato storto.

Cosa che pregavo non accadesse, vista la complessità dell’incantesimo. Una delle tante regole non scritte della magia era: maggiore la difficoltà, maggiori le possibilità d’errore, maggiori le controindicazioni.

«Andate.» disse Celestia con il tono soave e gentile che amavo. «Equestria dipende nuovamente da voi.»

Annui in modo solenne, e dopo aver dato un’ultima rilettura veloce all’incantesimo lo riposi nelle mie sacche.

Avrei avuto bisogno di molta concentrazione. Diedi un ultimo rapido sguardo alle mie amiche, cercando la forza nella fiducia che riponevano in me.

Chiusi gli occhi e attivai la magia del mio corno. L’unica cosa che percepivo adesso era il calore della testa intenta a concentrare tutte le mie capacità magiche in un unico punto. Non potevo vederlo, ma sapevo che in questo momento il corno stava diventando sempre più luminoso, circondato da diversi strati di luce violetta. Sentivo il sudore sulle guance e sulla fronte, ma continuai a dare energia all’incantesimo, concentrandomi sulle rune memorizzate. Nessuna distrazione. Non dovevo assolutamente pensare ai luoghi sconosciuti in cui potevamo finire, ai pericoli in cui saremmo incappati, agli ostacoli che ci avrebbero impedito di concludere la missione …

Dannazione!

Riaprii gli occhi e ripresi fiato.

«Tutto bene, Twilight?» disse Fluttershy, dando voce ai volti preoccupati delle mie amiche.

Annuii, ancora stanca e arrabbiata per essermi sforzata per nulla, per aver perso la concentrazione.

«Datemi qualche istante e ci riprovo.»

«Prenditi tutto il tempo che ti serve, zuccherino.» mi disse Applejack, facendomi un sorriso «Puoi farcela.»

«Hai almeno riposato un po’?» mi disse Rarity, fissandomi con aria intenta. «Hai delle occhiaie terribili.»

No … ora che me lo ricordava avevo passato buona parte della notte a studiare dei nuovi volumi arrivati da Manehattan e non avevo riposato granchè. Ma non potevo permettermi di riposare adesso.

«Non ti preoccupare … ce la posso fare … devo solo concentrarmi di più e non distrarmi.»

Feci qualche respiro profondo. Celestia mi fece un sorriso, incoraggiandomi a riprovare.  Rincuorata dall’iniezione di fiducia chiusi di nuovo gli occhi.

Questa volta la mia mente si concentrò completamente sull’incantesimo. Il calore alla testa era più fastidioso di prima, ma adesso desideravo solo portare a termine quel compito fondamentale. Sempre più magia si concentrò nel corno, e avevo già superato il punto in cui mi ero interrotta prima.

Mancava poco. Pochissimo. Strinsi i denti e focalizzai ogni parte di me stessa sulle rune memorizzate.

Sentii qualcosa … una specie di formicolio.

Sì! L’incantesimo stava funzionando!

Le espressioni di sorpresa delle mie amiche lo confermarono.

Il formicolio divenne più insistente e mi sentii come se stessi venendo spinta verso una direzione … strana. Non era verso l’alto, né verso il basso, né a destra né a sinistra … era … da un’altra parte.

Continuai a incanalare la magia nel corno, che doveva essere luminoso come una torcia nell’oscurità profonda.

Fu in quel momento che mi sentii strattonare di colpo verso quella … bizzarra direzione.

A quel punto persi i sensi.

  
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