02/02/2014
5 recensioniCapitolo 1 - Incubi di un cuore tormentato...
Quando il sole sorse sul Regno di Arendelle, Anna era ormai alzata da più di un’ora. Profonde occhiaie solcavano il contorno occhi e i capelli rossi spettinati le conferivano un’aria buffa e al tempo stesso assonnata.
Stiracchiandosi si avvicinò alla finestra e vedendosi riflessa nel vetro ridacchiò stancamente: quella non era più vita. Erano ormai mesi che non dormiva più decentemente e nonostante tutti i rimedi casalinghi che sua madre le propinava per farle prendere sonno, niente sembrava funzionare.
Tre ore e mezza e poi stop. Gli occhi si spalancavano, le labbra si schiudevano per sbadigliare e le pupille si adattavano gradualmente al buio della stanza. E le orecchie si mettevano in ascolto di qualcosa… qualunque cosa! E puntualmente veniva ricompensata con dei rumori provenienti dalla camera di sua sorella.
-Evidentemente siamo due sonnambule.- mormorò, afferrando una spazzola e cominciando a spazzolare i capelli, sfiorando con particolare affetto quella ciocca bionda identica al colore della lucente chioma di Elsa, l’unico punto in comune che la faceva sentire ancora legata a sua sorella maggiore dopo anni di, a suo parere, immotivata solitudine.
Sospirando cominciò a canticchiare un motivo allegro che suo padre le aveva insegnato quando era una bambina e andando a sedersi sulla sponda del letto attese pazientemente che il sole colpisse interamente il castello di Arendelle.
Stiracchiandosi si avvicinò alla finestra e vedendosi riflessa nel vetro ridacchiò stancamente: quella non era più vita. Erano ormai mesi che non dormiva più decentemente e nonostante tutti i rimedi casalinghi che sua madre le propinava per farle prendere sonno, niente sembrava funzionare.
Tre ore e mezza e poi stop. Gli occhi si spalancavano, le labbra si schiudevano per sbadigliare e le pupille si adattavano gradualmente al buio della stanza. E le orecchie si mettevano in ascolto di qualcosa… qualunque cosa! E puntualmente veniva ricompensata con dei rumori provenienti dalla camera di sua sorella.
-Evidentemente siamo due sonnambule.- mormorò, afferrando una spazzola e cominciando a spazzolare i capelli, sfiorando con particolare affetto quella ciocca bionda identica al colore della lucente chioma di Elsa, l’unico punto in comune che la faceva sentire ancora legata a sua sorella maggiore dopo anni di, a suo parere, immotivata solitudine.
Sospirando cominciò a canticchiare un motivo allegro che suo padre le aveva insegnato quando era una bambina e andando a sedersi sulla sponda del letto attese pazientemente che il sole colpisse interamente il castello di Arendelle.
* * *
Mordendosi nervosamente il labbro inferiore e sfilandosi i guanti azzurri dalle mani, Elsa raccolse le ginocchia al petto poggiando il mento sulle gambe. Anche quella notte aveva avuto l’ennesimo incubo, una temibile storia che si ripeteva nei suoi maledettissimi sogni da troppo tempo e lei ne era profondamente stanca.
Era stanca di tutto, Elsa. Stanca della sua solitudine, del suo isolamento, della sua maledizione e, sì, era stanca anche della vita.
Singhiozzando cominciò a tremare da capo a piedi e stringendo con forza gli occhi per impedire alle lacrime di cadere, prepotenti le tornarono alla mente le immagini del suo incubo: il re e la regina che morivano in un tremendo nubifragio, lei che veniva costretta a prendere le redini del Regno e sua sorella che rischiava ancora una volta di rimetterci la vita. E infine i suoi poteri che venivano sprigionati in tutta la loro spaventosa violenza costringendo il Regno ad un perenne inverno.
Sgranando le palpebre e balzando in piedi, Elsa cominciò a respirare affannosamente: quell’incubo poteva essere anche uno spaventoso avvertimento. Forse qualcuno le stava mostrando il futuro per metterla in guardia! Del resto quando era solo una bambina le venne detto più volte che molto spesso i sogni altro non erano che eventi futuri in procinto di realizzarsi.
Avvertendo il panico farsi largo in lei, vide chiaramente delle scintille di ghiaccio scaturire dai palmi delle sue mani e una fitta neve cominciare a cadere dal soffitto. Allarmata, recuperò immediatamente i guanti e dopo aver indossato un mantello e un cappello pesante spalancò le ante della finestra, creando uno scivolo di ghiaccio che dal davanzale cadeva dolcemente verso un cancello secondario.
Doveva andare via di lì, da Arendelle! La sua famiglia e il Regno sarebbero stati al sicuro senza di lei.
Continua…
Judith Kylem Sparrow's Space
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto su Frozen! Ho adorato il film, amo Elsa e sappiate già che sono una fan della Jelsa! Quindi, ovviamente, il pairing principale non potrà che essere JackxElsa! :D Ho tanti bei progettini in mente per i nostri due eroi e per il resto dei personaggi, ma ho qualche piccola precisazione da fare:
1) La storia non segue fedelmente il film, quindi è presumibilmente una AU e What if?.
2) I genitori di Elsa e Anna sono vivi. (Scusate, ma ho subito provato simpatia per loro, dopo il film ogni volta che pensavo "sono morti" mi veniva da piangere!)
3) Tranquilli, Anna il suo bel Kristoff lo incontrerà comunque!
4) Purtroppo ho il mio pc fuori uso e uso quello di mia madre, quindi non so di preciso quando potrò aggiornare! Abbiate pazienza e perdonatemi per eventuali ritardi!
5) Buona lettura, amici e lasciate pure un commentino se vi va! :D
Era stanca di tutto, Elsa. Stanca della sua solitudine, del suo isolamento, della sua maledizione e, sì, era stanca anche della vita.
Singhiozzando cominciò a tremare da capo a piedi e stringendo con forza gli occhi per impedire alle lacrime di cadere, prepotenti le tornarono alla mente le immagini del suo incubo: il re e la regina che morivano in un tremendo nubifragio, lei che veniva costretta a prendere le redini del Regno e sua sorella che rischiava ancora una volta di rimetterci la vita. E infine i suoi poteri che venivano sprigionati in tutta la loro spaventosa violenza costringendo il Regno ad un perenne inverno.
Sgranando le palpebre e balzando in piedi, Elsa cominciò a respirare affannosamente: quell’incubo poteva essere anche uno spaventoso avvertimento. Forse qualcuno le stava mostrando il futuro per metterla in guardia! Del resto quando era solo una bambina le venne detto più volte che molto spesso i sogni altro non erano che eventi futuri in procinto di realizzarsi.
Avvertendo il panico farsi largo in lei, vide chiaramente delle scintille di ghiaccio scaturire dai palmi delle sue mani e una fitta neve cominciare a cadere dal soffitto. Allarmata, recuperò immediatamente i guanti e dopo aver indossato un mantello e un cappello pesante spalancò le ante della finestra, creando uno scivolo di ghiaccio che dal davanzale cadeva dolcemente verso un cancello secondario.
Doveva andare via di lì, da Arendelle! La sua famiglia e il Regno sarebbero stati al sicuro senza di lei.
Continua…
Judith Kylem Sparrow's Space
Salve a tutti! Questa è la mia prima fanfiction in assoluto su Frozen! Ho adorato il film, amo Elsa e sappiate già che sono una fan della Jelsa! Quindi, ovviamente, il pairing principale non potrà che essere JackxElsa! :D Ho tanti bei progettini in mente per i nostri due eroi e per il resto dei personaggi, ma ho qualche piccola precisazione da fare:
1) La storia non segue fedelmente il film, quindi è presumibilmente una AU e What if?.
2) I genitori di Elsa e Anna sono vivi. (Scusate, ma ho subito provato simpatia per loro, dopo il film ogni volta che pensavo "sono morti" mi veniva da piangere!)
3) Tranquilli, Anna il suo bel Kristoff lo incontrerà comunque!
4) Purtroppo ho il mio pc fuori uso e uso quello di mia madre, quindi non so di preciso quando potrò aggiornare! Abbiate pazienza e perdonatemi per eventuali ritardi!
5) Buona lettura, amici e lasciate pure un commentino se vi va! :D
Judith Kylem Sparrow