Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: lucatrab_99    02/02/2014    0 recensioni
Dopo l'attentato alla vita di suo padre, ispettore capo a Scotland Yard, Leo stringe un'improbabile alleanza col nemico per risalire al colpevole. La Londra contemporanea fa da scenario ad una folle indagine, un inseguimento in cui predatore e preda si scambiano spesso di ruolo. In questa corsa contro il tempo, l'unica regola che conta è sopravvivere all'Asso di Picche, quanto più a lungo è possibile.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Leo insistette affinché lo facessero entrare nella cella senza scorta. “Non oserà farmi del male” disse alle guardie e a sua madre. L’ambiente era umido e stantio, arredato in modo semplice: un letto, una sedia e un bagno turco. Fred se ne stava seduto sul letto, lo sguardo basso, la cicatrice sulla guancia sembrava una lunga lacrima sottile. “Leonard Thomas Jones” disse Leo, tendendogli la mano. “Frederick Shark” rispose quello, stringendogli la mano. “Shark?” chiese Leo “che razza di cognome sarebbe?” “Shark” rispose quello, e per la prima volta lo guardò negli occhi. Poi gli indicò la sedia, facendo cenno di sedersi. “Abbiamo molto di cui parlare” continuò poi “io non ho niente da perdere, ormai. Dirò tutto quello che vorrai sapere. Ma parlerò con te, e con te soltanto” Leo rimase in silenzio per un po’. “Chi sei?” chiese. L’altro rispose scandendo bene le parole: “Sono nato il quattordici novembre 1996, nella periferia di Manchester. Un padre non l’ho mai avuto, mia madre beveva troppo. È morta quando avevo sei anni. Ho girato diversi orfanotrofi in tutta l’Inghilterra, prima a Manchester, poi a Liverpool. Sono arrivato a Londra due anni fa, ho vissuto lavorando come garzone in un’officina, facendo qualche furto di poco conto per arrotondare, finché lui non mi ha trovato. Mi ha offerto protezione, persino un buco in cui vivere, in cambio di qualche favore” “Lui chi?” lo spronò Leo. “Il vice-ispettore. Il dottor Brown” “Hai altre rivelazioni scottanti?” chiese il ragazzo in tono ironico. “Si” Fred fece una pausa, poi sorrise “non ho ucciso io tuo padre” Leo non sapeva se essere incredulo, o prendere a pugni il suo interlocutore. Decise di aspettare “Vai avanti” gli disse, e Fred proseguì, parlando piano. “Non so chi abbia ucciso tuo padre, ad ogni modo posso dirti come sono andate le cose. Il signor Brown è proprietario di un club molto esclusivo, il ‘Queen of the river Casinò’. All’apparenza questo è uno dei tanti casinò per gente facoltosa che si trovano sulle rive del Tamigi, ma la realtà è ben diversa: dietro una copertura inattaccabile, c’è un ritrovo sicuro per la malavita organizzata. Spaccio di stupefacenti, riciclaggio di denaro sporco, traffico illegale di armi, persone e documenti, spionaggio industriale e tutto ciò che di illegale esiste a questo mondo. Tuo padre aveva ricevuto una soffiata da uno dei tanti corrieri della droga alle dipendenze del signor Brown, e stava organizzando una grande operazione di polizia. Lavorando come vice-ispettore, però il dottor Brown sapeva di questo enorme spiegamento di forze, e si rendeva conto del fatto che nel processo seguente al blitz, si sarebbe fatto il suo nome. Spaventato a morte, aveva due possibilità: mettere tutti i suoi soldi su un conto bancario in Svizzera o Lussemburgo e fuggire all’estero, o togliere dalla scena l’ispettore Jones. Uccidere un uomo di quella posizione, però, non è cosa facile. Così è stato architettato questo piano: affidare ad un professionista l’esecuzione materiale, e far ricadere la colpa su una terza persona, che sarei io, in cambio della promessa di una rapida evasione e di una buona ricompensa. In questo modo, anche se avessi parlato, non avrei potuto dimostrare un bel niente contro il signor Brown, perché non conoscevo le modalità dell’omicidio! E anche se avessi fatto il nome del vice-ispettore, sarebbe stata la sua parola contro la mia, dal momento che io non avevo prove concrete. Sono stato fatto evadere con il camion della lavanderia del carcere, la mia morte attribuita ad un tentativo di zittirmi, il mio cadavere finito chissà dove. La mia identità è nascosta a tutti, quindi il mio decesso non sarebbe stato registrato sugli archivi di Stato, e io avrei potuto tranquillamente rifarmi una nuova vita. Gwen la conosco per il semplice fatto che abita nel mio stesso palazzo, ed è l’unica amica che io abbia. Ma tra noi non c’è assolutamente niente, te lo assicuro!” si affrettò ad aggiungere dopo aver visto l’espressione di Leo, che poi disse: “Dovrei crederti?” Un attimo dopo, la porta si aprì di schianto ed entrarono due secondini, pistole in pugno. Il primo sparò verso Fred, che fu svelto nel gettarsi a terra. Il ragazzo non rimase fermo ancora a lungo: afferrò la sedia e la fracassò in testa al suo aggressore, che svenne. Il secondo uomo fece una cosa ancora più strana, puntando l’arma verso Leo, che non fu abbastanza veloce da scansarsi. Un dolore lancinante, e una macchia rossa impregnò tutta la felpa in corrispondenza del fianco sinistro. Si udì un secondo sparo, e in un attimo Leo capì. ‘Sono morto’ pensò. Ma a sparare fu Fred, che aveva tempestivamente raccolto la pistola del suo aggressore e l’aveva poggiata sulla tempia dell’altro poliziotto. Un colpo, e il cranio dell’uomo esplose letteralmente, disegnando un macabro graffito rosso sul muro. Leo non trattenne un conato, forse per la sua ferita, forse per lo spettacolo raccapricciante che aveva di fronte. Richiamati dagli spari, altri agenti accorsero, e trovando Leo ferito, i due secondini morti e il detenuto con la pistola ancora calda in mano, interpretarono a modo loro quello che era successo. Fred non fece resistenza, ma si fece ammanettare senza dire una parola. Il suoi occhi incontrarono quelli di Leo, e i due si guardarono per un lungo istante. Poi Fred annuì, mentre lo portavano in isolamento.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: lucatrab_99