Fandom: Star Trek (TOS)
Genere: fantascienza, malinconico
Tipo: flash fic
Personaggi: Christine Chapel, Spock, Leonard
H. McCoy
Coppia: slash
Pairing: Kirk/Spock
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti: movieverse
PoV: terza persona
Note: ispirata all’episodio 3X22 “Ritorno al domani”
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry. I personaggi e
gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Cuore di donna
di Bombay
“Signorina
Chapel va tutto bene?” la interrogò il dottore appena
varcarono la soglia dell’infermeria.
“Sì,
sono solo un po’ stanca è stata una giornata molto impegnativa” spiegò
poggiandosi al bio-letto; sospirò piano fissandosi le
mani. McCoy conosceva quel genere di sospiri e quello sguardo ma non aveva
medicine per curare quel tipo di male.
Conosceva
il sentimento che l’infermiera nutriva per il primo ufficiale, solo il tempo
avrebbe lenito la sofferenza,
“Se
ha bisogno di me, sono nel mio ufficio” la informò lasciandola sola.
Christine
sospirò ancora, come una sciocca ragazzina alla sua prima cotta.
Era
stata davvero lusingata che il signor Spock avesse scelto lei per trasferire la
sua mente al sicuro, poiché non si era fidato di
quelle entità sin dal primo momento.
Una
lacrima sfuggì al suo controllo, la asciugò ma nessuno l’avrebbe vista, la
sezione medica era deserta.
Ripensò
a ogni missione, quando il signor Spock scendeva su un pianeta, lei attendeva
con ansia il suo rientro e le poche volte che tornava
ferito lo vegliava con cura e dedizione nonostante il vulcaniano la rassicurasse,
con quella voce calda ed avvolgente, che non c’era bisogno di tutte quelle
premure, ma lei non riusciva ad esimersi dal quel compito anche perché erano
gli unici momenti in cui gli poteva stare accanto.
Quando
aveva scoperto che aveva una moglie su Vulcano, si era resa conto di quanto
poco lo conoscesse in realtà. Vivevano sull’Enterprise da tre anni, si vedevano
tutti i giorni eppure erano poco meno di due estranei.
Era
innamorata del signor Spock da tanto tempo e avrebbe continuato ad amarlo,
anche se la speranza che un giorno lui avrebbe ricambiato quel sentimento, si
era spenta per sempre.
Non
c’era spazio nel cuore del vulcaniano per lei era totalmente occupato da
qualcun altro e Christine non poteva competere con quell’amore assoluto e
sincero.
Lei
non si era accorta di nulla fino a quel momento. Eppure ora che sapeva, i
segnali c’erano, bastava solo prestare più attenzione.
La
donna si appoggiò allo stipite della porta che dava all’ufficio di McCoy.
“Lei
ne è a conoscenza vero dottore?” domandò in un soffio.
Il
medico sollevò lo sguardo dallo schermo, impiegò qualche istante a capire a
cosa l’infermiera si riferisse e, infine, annuì piano.
“Ora
comprendo perché un giorno mi ha detto di lasciare perdere,
ma io non l’ho ascoltata, non avevo capito.”
“Mi
dispiace Christine, sinceramente.”
L’infermiera
sorrise: “Custodire la mente del signor Spock dentro di me è stato come… come…”
iniziò e le sue guance si colorarono di porpora.
“Credo
di aver capito” le disse sorridendo comprensivo.
“È
meglio se torno alle mie faccende, l’infermeria è nel disordine più completo e
potrebbe succedere un’emergenza da un momento all’altro.”
“Christine”
la chiamò McCoy facendola voltare.
“Forse
il signor Spock non la potrà mai amare, però, se ha trasferito la propria mente
nella sua, ha una notevole considerazione di lei.”
Christine
sorrise appena, il dottore voleva solo confortarla, ma entrambi sapevano che ci
sarebbe voluto solo un po’ di tempo. Perché il tempo, talvolta, è l’unica cura
possibile.
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Note dell’Autrice: piccola flash (sono 508
parole ^_-) dedicata a Christine Chapel, che in
questo episodio della TOS 3X22 “Ritorno al domani” ha avuto l’onore di ospitare
la mente di Spock nella sua scoprendo (secondo me) che il vulcaniano non potrà
mai ricambiare i sentimenti prova per lui. Prima volta che scrivo sulla TOS,
spero che non sia una schifezza.
Alla prossima.
Un kiss
Bombay