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Autore: Echelon74    02/02/2014    0 recensioni
A volte scavare nel proprio passato fa male, altre volte può cambiarti la vita.
E' una fanfiction su Shannon, ma ci sono un po' tutti i personaggi. Spero vi piaccia, buona lettura! :3
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Premetto che ho messo una città a caso, dato che non so esattamente in che città fossero. Buona lettura!

5 FEBBRAIO 1988, ATLANTA
Alzarsi la mattina e dover andare a scuola è la parte più brutta della giornata. Anzi no, la scuola è la parte più brutta della giornata: non sono una persona molto estroversa, in mensa mangio in silenzio il mio pasto, che non è uno dei migliori. Poi c’è quel gruppetto che appena mi vede se potesse mi lancerebbe delle uova addosso, a volte vorrei essere invisibile. Non m’importa degli amici, quelli vanno e vengono, vorrei solo che mi lasciassero in pace, in fondo non ho fatto niente di male.

Una delle poche persone con cui parlo è un ragazzo delle superiori, che è a conoscenza dei miei problemi e cerca in qualche modo di difendermi, non in pubblico ovviamente, ma dato che è il fratello a causarmi tutte le figure di merda ogni tanto ci parla e prova a convincerlo a smetterla di fare il bullo, senza successi però. Mi ha mostrato un’entrata laterale di cui suo fratello non sa nemmeno l’esistenza, in modo da arrivare a scuola senza problemi. È strano, io frequento questa scuola da un anno, lui è appena arrivato e la conosce meglio di me.

“Divertiti a scuola, mi raccomando stai attenta alle lezioni.”, mia madre si congeda con la sua solita frase e un bacio sulla fronte. Lei non sa niente di questa storia, non sa che ogni mattina per me andare in quel posto è un incubo. La saluto velocemente e percorro il vialetto che porta all’entrata laterale.
Sguardo fisso a terra e musica nelle orecchie. Giornata tranquilla oggi.

“Hey, Chris!” una voce che proviene dalle mie spalle mi chiama, è lui, chi altrimenti.
“Hey! Com’è andata la giornata?” rispondo io.
“Noiosa, sono contento che sia finita.” Risponde lui, mentre uscivamo dalla porta principale.
“Non posso che concor..”non riesco a finire la frase quando qualcuno mi spinge da dietro. Mi volto per guardare chi è.
“Stai attenta, signorina!” grida la persona sorpassandomi, ridendo poi con gli amici. Adesso basta.
Mi avvicino a grandi passi a lui, mentre il mio amico cerca di fermarmi, ma non mi interessa, mi sono stancata di essere sempre presa in giro da lui. Lo prendo per la spalla e lo costringo a voltarsi.
“Si può sapere che problema hai?!”urlo infuriata.
“Non ti agitare o ti cadranno gli occhiali.” Risponde lui sarcasticamente.
“Senti, non mi conosci, non sai neanche come mi chiamo o che classe frequento, non mi hai mai rivolto la parola, quindi posso sapere perché cazzo te la prendi sempre con me?” ribatto.
“Trasgressiva, la ragazza.” Continua a scherzare, accarezzandomi il viso con le sue dita.
“Smettila cazzo! Sono stanca di aver paura di trovarti sempre dietro l’angolo ed essere presa in giro da te.”
“Senti, quattrocchi, non mi interessa conoscerti, sei così noiosa, così monotona… ti nascondi dietro i tuoi occhiali e le tue enormi maglie. Non sei nessuno, perciò non dirmi cosa devo fare, perché di certo non starò ad ascoltarti. Tutto chiaro?” risponde lui. Tutti gli alunni si sono fermati a guardare la scena, la mia completa umiliazione deve essere un bellissimo spettacolo.
“…Shannon, che sta succedendo qui?” una donna abbastanza giovane e molto simile a lui, fatta eccezione per gli occhi, si avvicina e lo porta lontano dai suoi amici, attirando l’attenzione di Jared. Dopo qualche secondo sento i ragazzi lamentarsi con la madre, mentre tutti sono ancora lì a guardami, tra fischi e risatine. Fregatene Christine, loro non sono niente, ignorali. Con le lacrime agli occhi mi chiudo nei miei pensieri e mi avvio verso casa mia, non molto distante da lì. Rivolgo un ultimo rabbioso e ferito sguardo a Shannon, che alza per un attimo la testa, notandomi e ricambiando il mio sguardo.

Il giorno dopo Jared mi fa addirittura uscire dalla classe durante la lezione, per dirmi questa notizia.
“Ci trasferiamo.”
“Cosa? Stai scherzando. Non puoi andartene.” Solo ora mi rendo conto di quanto gli voglio bene, e di come senza di lui io non posso sopravvivere qui.
“Mi dispiace.” Risponde soltanto lui.
“Oh no, non è colpa tua.” Non resisto all’impulso di abbracciarlo. “Mi mancherai.”
“Mi mancherai anche tu, tantissimo.”
Jared si stacca da me quando il fratello lo richiama, avvisandolo dell’imminente partenza. Mi guarda per qualche secondo, poi dice:“Ciao, Christine.”
“Ciao.. Shannon.” La prima volta che pronuncio il suo nome ad alta voce, e suona benissimo.
  
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