Vi avverto: dopo il breve
pezzo della romance arriva il bello! Non lasciatevi scoraggiare!
Venghino signori, venghino!
Mwhuahuahuhuaha!
Una
Serata Indimenticabile
La festa si era
ormai conclusa e tutti gli invitati erano
ancora nell’appartamento di Shepard: chi dormiva sul divano,
chi sonnecchiava
nella doccia e chi – ancora inebriato dai fiumi
dell’alcool – si abbandonava a
discussioni filosofiche. Avevano chiacchierato, mangiato, riso,
scherzato.
Tutti avevano bevuto molto tranne Joker, ma lui non aveva bisogno di
assumere
alcolici per stare fuori di testa. Ah, e neppure IDA, ma la sua
simulazione da
AI ubriaca faceva abbastanza… Pena.
Anche il Comandante alla fine aveva ceduto e aveva bevuto con gli altri
e –
come risultato – aveva ottenuto che si sarebbero dovuti
fermare tutti lì per la
notte: non aveva cuore di chiedere a Joker di riportarli a casa,
soprattutto
non in quel momento in cui stava al piano inferiore a parlare con IDA e
a
rispondere alla sua moltitudine di domande sul comportamento umano.
Tutte cose
che probabilmente aveva appreso quella sera stessa.
Shepard salì al piano di sopra e si fermò nel
salottino: Garrus sonnecchiava tranquillamente
assieme a Traynor, Cortez e Vega. Fu un’immagine che gli
scaldò il cuore, un
momento che sarebbe rimasto per sempre impresso nella sua memoria:
erano in
grado di stare tutti insieme non solo per lottare, ma anche per
divertirsi e
passare una serata in compagnia. Non erano strani, non erano
extraterrestri
come molti pensavano e – soprattutto – non erano solo soldati. Erano persone con
sentimenti ed emozioni e come tali
anche loro avevano bisogno di un momento per staccare, per rilassarsi e
sgomberare la mente.
Qualche istante dopo sopraggiunse Jack, abbastanza stravolta.
Notò il
Comandante che – a braccia conserte – osservava
assorto i compagni dormienti.
“Ti sei addormentato in piedi Shepard?” Gli
domandò con il suo solito tono duro
che la contraddistingueva, fermandosi accanto a lui.
A quel punto John tornò con i piedi per terra e volse il
capo verso la ragazza.
Si strinse nelle spalle e lasciò ricadere le braccia lungo i
fianchi.
“No.” Mormorò, poi un lieve sorriso si
dipinse sul suo volto. “E’ che… Spesso
in guerra è difficile vedere i tuoi compagni in condizioni
simili.”
“Stravolti?” Domandò la biotica.
Shepard si abbandonò ad una lieve risata.
“Umani.” La corresse.
Jack portò lo sguardo su coloro che giacevano sul divano.
“Mi dispiace
contraddirti ma… Garrus non mi sembra così
‘umano’.” Si aiutò a
virgolettare
con le dita l’ultima parola.
“No Jack, io intendevo… Che spesso i soldati
vengono considerati solo come
macchine da guerra e che è complicato vederli in situazioni
così pacifiche.
Soprattutto vedere un omaccione come Vega che dorme con la testa
appoggiata
contro la spalla di Garrus.” Lo schernì.
“Vega è un idiota.” Commentò
la donna. “Ed i tuoi sentimentalismi mi stanno
facendo venire il voltastomaco. Vado a cercarmi un divano sul quale
dormire
visto che qui sembrano essere tutti occupati.” Disse
superandolo ma, dopo un
paio di passi, si fermò e si voltò a guardarlo.
“Ehi, cosa mi dici del tuo letto? E’
libero?”
“Mi dispiace deluderti ma penso ci sia Kaidan.”
“Oh!” Esclamò lei con tono abbastanza
eloquente.
“Che c’è?”
Bofonchiò Shepard lievemente contrariato.
“Niente, niente…! Come non detto. Vado a cercarmi
un divano.” Ripeté prima di
scendere le scale.
Il Comandante non seppe se fosse per colpa dell’alcool che
aveva assunto, ma gli
sembrò di vederla barcollare. Scosse il capo e
lanciò un’ultima occhiata ai
compagni addormentati: il tavolino era pieno di bicchieri, piattini e
di cibo
sparso. Si disse che era inutile sistemare in quel momento e che
avrebbe
pensato a tutto il giorno dopo. Eh sì, sarebbe stata una
lunga giornata quella
successiva! E poi la fine della licenza…
Con quei pensieri si diresse nella sua camera. Era tutto buio e nella
penombra,
rischiarata solo dalla luce che entrava dall’arco della
porta, poté scorgere
una figura sdraiata sul fianco, di spalle.
Arrivò fino al letto e vi appoggiò entrambe le
mani, poi scivolò dietro al
biotico e gli cinse la vita con un braccio, stringendosi a lui: questo
mugugnò
appena qualcosa di incomprensibile portando una mano sul braccio di
Shepard e
percorrendolo tutto fino alla mano, intrecciando poi le dita con le sue.
“Che ore sono…?” Domandò con
voce assonnata.
“E’ ancora presto Kaidan. Saranno le due appena
passate.” Sussurrò appoggiando
il capo sul cuscino, vicino al suo. I capelli del Maggiore gli
solleticavano
lievemente il viso mentre il Comandante con la punta del naso gli
sfiorava
appena la nuca. Inspirò a fondo il suo profumo e lo strinse
ulteriormente,
socchiudendo gli occhi.
Kaidan si abbandonò ad un profondo sospiro.
“E’ stata una bella serata,
Shepard.”
Quest’ultimo carpì la malinconia nelle parole del
compagno. “Ce ne saranno
altre così non appena sconfiggeremo i Razziatori. Faremo un'enorme festa,
cinquanta volte più bella e grande di questa…
Tanto che il giorno dopo non
avremo neppure le forze di alzarci dal letto. Te lo
assicuro.” Tentò di
tranquillizzarlo. Gli sfiorò la nuca con le labbra per poi
schioccarvi un lento
bacio.
Un brivido corse lungo la spina dorsale del Maggiore il quale si
voltò supino.
“Non voglio pensare ai Razziatori, adesso.”
Sussurrò volgendo il capo verso
Shepard ed incrociando i suoi occhi.
Il braccio del Comandante si sistemò nuovamente attorno alla
vita del Maggiore.
“Neppure io.”
I due si osservarono per qualche istante in silenzio: i loro sguardi
percorrevano la loro fisionomia come leggiadre carezze, notando come
– in
assenza di luce – le ombre cambiassero i lineamenti dei loro
volti, rendendoli
più morbidi e sinuosi.
“Fai veramente schifo a ballare, Kaidan.”
Sussurrò il Comandante.
Alenko poté vedere quella che era l’ombra di un
sorriso dipingersi sul volto
del compagno.
“Cos…? Mi ferisci così.”
Bofonchiò.
Shepard rise appena. “Era per dire che mi prendete sempre in
giro per come
ballo, e poi voi… Forse l’unico che si salva
è James.”
“Io non ti ho mai preso in giro per come balli.”
Rispose contrariato Kaidan. “E
poi ero ubriaco e non mi sentivo a mio agio.” Concluse.
“Oh sì… Sì.
Certo.” Lo prese in giro Shepard mentre la sua mano
cominciava a
serpeggiare lungo il suo petto e l’addome in carezze cariche
di bramosia.
Avvicinò ulteriormente il viso e gli schioccò un
bacio lento ed umido sul
collo.
“Shepard…?” Sussurrò Kaidan
lasciandosi sfuggire una lieve risata. Un’altra scarica
di eccitazione corse lungo tutto il suo corpo.
Il Maggiore si voltò sul fianco, verso il Comandante.
Scivolò con una gamba tra
quelle di lui mentre la sua mano raggiunse il fondoschiena di Shepard.
Si
insinuò sotto la felpa e risalì lungo la sua
pelle calda, rovente. Lasciò che
la mano percorresse la sua schiena massiccia mentre sotto le dita
poteva
sentire i suoi muscoli scolpiti neanche fosse un’antica
scultura greca.
Le loro labbra si unirono in baci focosi e pieni di passione ed in
breve tempo
il loro respiro si fece accelerato a causa del desiderio e della smania
di
voler possedere il corpo dell’altro.
Erano talmente presi da quel momento che non sentirono i passi
– neppure troppo
felpati – di Tali entrare nella stanza.
“Urgh… Non mi sento molto
bene…” Disse con voce cantilenante, avanzando
nella
stanza buia. Notò dei movimenti sul letto, forse troppo
ubriaca per rendersi
conto di ciò che stava accadendo. Forse…
Non appena i due sentirono la voce della Quarian si fermarono e
ritirarono le
proprie mani dal corpo dell’altro ad una velocità
tale che avrebbero fatto
invidia persino alla Normandy.
Shepard si voltò semi-supino, volgendo il capo verso
l’entrata della stanza e
vedendo la ragazza quasi accanto al letto.
“Tali?” Domandò. “Che ci fai
qui? Stai bene?”
“Non… Non proprio.” Rispose, lasciandosi
sfuggire un singhiozzo tra una parola
e l’altra.
“M-ma voi continuate! Continuate pure! Io non ho visto
niente… Farò finta di
non aver visto niente…!”
Kaidan sentì una lieve e sincera ondata di imbarazzo
investirlo. Si abbandonò
ad una nervosa risata.
Shepard continuò a guardarla. “Ti serve
qualcosa?”
“Noooh!” Esclamò lasciandosi cadere per
lungo ai piedi del letto, a pancia in
giù, sdraiandosi sopra le gambe – ancora
intrecciate – dei due compagni.
“Volevo solo assicurarmi di non essere da sola nel caso
dovessi morire
avvelenata, no?” Singhiozzò.
“Ehm… Sì.” Shepard si
schiarì la voce. “Sei sdraiata sulle nostre gambe,
lo
sai?”
“Sì, sì… Avete delle gambe
davvero comode! Un posto davvero caldo ed
accogliente dove esalare l’ultimo respiro!”
“Tali… Non stai morendo.” La
rassicurò Shepard tornando rivolto verso il
compagno e guardando in basso la Quarian.
“Ah… No? Meno… Meno male…
Meno male.” Sussurrò un attimo prima di
addormentarsi.
Kaidan osservava Shepard con le sopracciglia alzate, in uno sguardo
piuttosto
eloquente.
“Non sapevo che Tali fosse così simpatica da
ubriaca.” Commentò.
“Ricordami di sottrarle qualsiasi tipo di alcolico la
prossima volta.” Ironizzò
Shepard.
Alenko rise appena, poi lo guardò negli occhi: le loro gambe
erano bloccate
sotto il corpo della ragazza. Era piuttosto interessante cercare capire
come
potesse dormire sopra due paia di gambe così comodamente.
“Che si fa…?” Domandò il
Maggiore.
“Che si fa…” Ripeté Shepard.
Si strinse nelle spalle e raggiunse le labbra di
Kaidan rubandogli un altro lungo ed intenso bacio.
“Mi accendi come un fiammifero per poi farmi ritrovare in
queste situazioni. Ti
odio.” Sussurrò il biotico tra un bacio e
l’altro. Sembrava proprio che i piani
di passare una nottata indimenticabile, oltre che una serata, fossero
andati a
rotoli… Ma almeno potevano scambiarsi delle dolci e tenere
effusioni, tentando
di non eccedere troppo nella passione. Tali dormiva beata e non se la
sarebbe
presa se si fossero scambiati qualche altro bacio.
Passarono altri lunghi minuti di intenso silenzio, scanditi solo dai
loro
respiri che via via si facevano più pesanti e lo schioccare
delle loro labbra.
Entrambi soffrivano riguardo al non poter andare oltre, ma sarebbe
stato
decisamente di cattivo gusto. Sperarono, tuttavia, che le interruzioni
fossero
finite ma dovettero ricredersi abbastanza presto: solo qualche attimo
dopo
Liara irruppe nella stanza cogliendoli in flagrante.
“Per la Dea!” Esclamò, bloccandosi
all’entrata. Istintivamente si portò le mani
davanti gli occhi.
Nuovamente i due furono costretti a bloccarsi. Shepard
imprecò mentalmente.
“Scusate!” Strepitò la donna.
“Io non credevo che… Non volevo disturbarvi!
Cercavo solamente Tali, sembrava sconvolta ed era sparita da un momento
all’altro così mi sono preoccupata.”
Shepard si voltò nuovamente supino in modo da poter guardare
la Asari.
“Va tutto bene Liara. Non c’è
problema.” Sospirò. Era una situazione assurda!
Mai possibile? C’era una dannata porta!
La donna blu non fece in tempo ad abbandonare la stanza che alle sue
spalle
arrivò anche Garrus.
“Mi avete chiamato?” Domandò.
“Oddio…” Bofonchiò Kaidan
roteando gli occhi verso il soffitto. Ma li stavano
prendendo in giro?
“No, non ti abbiamo chiamato Garrus. Torna a
dormire.” Lo rassicurò il Comandante.
“Mi sembrava mi aveste chiamato per calibrare
qualcosa… O forse l’ho sognato?”
Chiese notando nella penombra la Quarian giacere ai piedi del letto.
Entrò
nella camera e si avvicinò.
“Ma Tali è morta?” Si piegò e
la osservò dormire beata.
“E’ uno scherzo, vero?”
Sussurrò il biotico.
“No, non è morta Garrus… E nessuno ti
ha chiesto di venire a calibrare nulla.
Devi averlo sognato.” Gli spiegò Shepard. Il
Turian sembrava quasi più ubriaco
di prima di essersi addormentato.
“Ah… Vi dispiace se mi siedo qui? Sono distrutto.
Credo di aver bevuto troppo…”
Mormorò Garrus prima di accomodarsi sulla poltrona.
Liara era rimasta sulla porta, insicura se entrare, rimanere
lì oppure
andarsene.
Shepard accettò l’idea che passare un
po’ di tempo da solo con Kaidan, quella
notte, era cosa impossibile. Si abbandonò ad uno sbadiglio.
“Liara, hai cambiato colore?” Domandò il
Turian sbracato completamente sulla
poltrona.
La Asari rivolse lo sguardo verso il compagno, confusa.
“Eri blu. Ora sei quasi nera. Ti senti bene?”
“Garrus… E’
l’ombra.” Lo informò Shepard.
“Wow, davvero?!” Domandò ancora lui.
“Mi stai dicendo che se uccidessi Liara e
diventassi capo dell’Ombra anche io diventerei
nero?”
Kaidan non riuscì a trattenere una risata.
“Sì Garrus, proprio così.” Si
divertì
a prenderlo in giro, concordando con la sua tesi.
Il Comandante ammonì il Maggiore con uno sguardo.
“Che poi a me neppure piace il nero, senza offesa
Liara.” Commentò l’alieno.
La Asari si portò una mano sulla fronte. “Quello
che intendeva dire Shepard è
che è buio.” Spiegò.
“Ti ringrazio Liara. Almeno tu.” Mormorò
John.
“Ahhhh!!! … Giusto.” Sussurrò
Garrus.
A quel punto fece capolino alla porta anche Zaeed. “Che sta
succedendo?”
Domandò, irrompendo nella stanza. “Devo attivare
l’arma segreta? Un altro clone
malvagio? Perché nessuno mi ha chiamato?
C’è una riunione?”
“E’ tutto sotto controllo Zaeed.” Lo
rassicurò il Turian.
Dall’andirivieni che si era creato e dal parlottare confuso
anche Cortez, Vega
e Traynor – che si erano addormentati nel salottino accanto
– furono svegliati
ed attirati nella stanza.
A quel punto Kaidan ritirò le gambe ancora intrecciate con
quelle di Shepard,
noncurante di Tali.
“Ehi… E’ qui la festa?”
Domandò ironico James. Notò la Quarian ai piedi
del
letto.
“Ma Scintille sta bene?
E’ morta?”
L’aliena si era svegliata quando Alenko aveva ritirato le
gambe, bofonchiò
qualcosa di incomprensibile.
“Non sono… Morta! Mi volete tutti
morta?” Chiese con voce altisonante.
Vega rise, “Alcool e Quarian. Fanno davvero Scintille
assieme! Un mix letale!”
Tali lo squadrò da dietro la sua tuta. “Mi stai
augurando di morire??? Urgh…
Credo di esserci vicina.”
Vega raggiunse l’estremità opposta del letto, dove
era sdraiato Kaidan.
“Hey L2, sposta quel culo biotico e fammi un po’ di
spazio…!”
“Ehi…” Brontolò Alenko: non
apprezzava quel ‘simpatico’
nomignolo che gli aveva affibbiato. Tuttavia si
spostò appena, scivolando
ancora più vicino a Shepard il quale era sdraiato supino e
con la schiena
appoggiata contro la testiera del letto. Si mise nella medesima
posizione del
compagno e James fu libero finalmente di sbragarsi accanto a loro, con
un piede
appuntellato sul pavimento e l’altra gamba accavallata.
“Io non ho ancora ben capito che cosa sta
succedendo.” Mormorò Samantha sulla
porta assieme a Cortez e Liara. Zaeed si era appoggiato contro il muro
accanto
a dov’era seduto Garrus ed insieme cominciarono a parlottare
a bassa voce,
forse complottavano.
“Non c’è IDA, vero? Sto cercando di
fuggire da lei.” Concluse Traynor.
“Non credo stia succedendo nulla in particolare.”
Le rispose Cortez andandosi a
sedere sul letto, accanto a Shepard. Kaidan lanciò
un’occhiata al pilota:
quella sera Steve aveva sempre cercato di star troppo vicino al
Comandante.
“No, infatti non sta succedendo niente. Cercavamo di dormire
ma… Beh, è
evidente che non si possa fare.” Disse il biotico.
“Meno male, a me l’unica cosa che importa
è che non ci sia IDA, non ricordo… E
non voglio neppure ricordare! E credo che domani non
ricorderò neppure questo.”
“Chi vuole vedere il mio olo-tatuaggio?” Chiese la
Quarian, seduta ai piedi del
letto.
“Io…!” Si offrì Vega,
scattando seduto a sua volta.
Miranda si era ritrovata a discutere, come al solito, con Jack al piano
di
sotto mentre quest’ultima era in cerca di uno spazio dove
potersi rannicchiare
e dormire un po’. Furono interrotte quando cominciarono a
sentire un lieve
vociare confuso dal piano superiore, divenire poi sempre più
rumoroso. Entrambe
curiose si avviarono alla stanza di Shepard per vedere che cosa stesse
accadendo e – una volta arrivate all’entrata
– notarono che quasi tutti i
compagni erano lì presenti.
Si lanciarono un’occhiata confusa: Zaeed confabulava con
Garrus. Cortez,
Shepard, Alenko, Vega e Tali erano tutti quanti sul letto e la Quarian
sembrava
piuttosto stravolta mentre James cercava di intrattenerla con la sua
– palese –
prestanza fisica. Traynor era seduta sul pavimento con la schiena
contro il
muro assieme a Liara: le confidava le sue fantasie sull’AI
della Normandy
mentre la Asari continuava ad annuire assorta, chiedendosi che cosa
avesse
fatto di male per ritrovarsi in una situazione simile. La cosa
più curiosa e
bizzarra era Grunt: il Krogan era rannicchiato ai piedi del letto, sul
pavimento, e dormiva beato. Sembrava un cucciolone di qualche strana
specie.
“Nessuno ci aveva avvisato che ci fosse un pigiama
party.” Esclamò Miranda.
Vega volse il capo verso l’entrata e notò le due
donne. “C’è un dress code.
Ovvero: nude.” Rispose ironico ma non troppo.
“Pigiama party? A me sembra più
un’orgia. Sei proprio una cheerleader, vedi
arcobaleni ed unicorni ovunque.” La superò la
biotica.
“Questa è una grande idea!”
Asserì James a gran voce.
“Temo proprio che le cose a breve degenereranno,
Shepard.” Sussurrò Kaidan.
“Dai L2, ammetti che non ti dispiacerebbe!”
Continuò Vega dandogli una lieve
gomitata.
Alenko sospirò rumorosamente, scuotendo il capo. Il
Comandante rise appena.
“Oh no, non accadrà.”
La nottata
proseguì su quella linea: a breve li raggiunsero
anche Jacob e Kasumi la quale, quest’ultima, era
lì da molto più tempo di
quanto gli altri avessero creduto. Era apparsa così, da un
momento all’altro, e
chissà quante delle loro discussioni imbarazzanti aveva
ascoltato!
Anche Javik si era unito a loro, continuando con la sua strana smania
di voler
toccare le persone. Fu abbastanza inquietante,
tant’è che Jack lo mandò al
diavolo per la seconda volta.
Shepard, Kaidan e Cortez stavano parlando con le ragazze assieme a Vega
mentre,
quest’ultimo, tentava di conquistare Miranda con una corte
spietata… Per nulla
ricambiata. Non gli dava neppure la minima soddisfazione! Troncava ogni
sua
battutina o avance sul nascere.
L’aria che si andò a creare in quella stanza fu
allegra e frizzantina, piena di
brio proprio come la festa di qualche ora prima.
“Ehi… Aspettate un attimo.”
Esclamò Zaeed. La sua voce sovrastò quella di
tutti, i quali si zittirono e si voltarono a guardarlo, interrogativi.
“Dov’è il pilota? Non è qui!
Io l’ho detto che era sospetto! L’ho detto che non
mi piaceva!” Continuò.
“Sarà di sotto a calibrare IDA… Se
capite che cosa intendo!” Disse Garrus
ironico, ed i più si abbandonarono ad una fragorosa risata.
Il caso volle però che l’IA della Normandy e Joker
si trovassero proprio nei
pressi dell’entrata, curiosi di capire dove fossero finiti
tutti. Jeff era
rimasto tutto il tempo al piano di sotto con IDA a spiegarle il
perché di
alcuni comportamenti che lei stessa aveva appreso quella sera, quando
poi
avevano finito di parlare e si erano dati un’occhiata intorno
avevano notato
che non v’era più nessuno.
La cyborg rimase ferma sulla porta
assieme al compagno.
“Spiritoso…!” Si lamentò Jeff.
“Credo che tu non faccia ridere Garrus.” Si
sentì la voce fredda, pungente e
lievemente metallica di lei risuonare nella camera.
“Per una volta che Cicatrici riesce
ad essere simpatico!” Arrivò in sua difesa Vega.
“E poi abbiamo riso tutti!” La
contraddì.
“Corretto. Ma i dati in mio possesso mi suggeriscono che
ciò non è avvenuto per
un reale e sincero desiderio di ridere ma bensì per
l’eccitazione ed il livello
di alcool in circolo nel sangue.”
“Ohhh dai! Avanti IDA, non essere sempre così
puntigliosa! Siamo qui per
divertirci, ridi!” Le consigliò Garrus.
“Ha-ha-ha.”
Joker si abbandonò ad una sincera risata, seguito poi dagli
altri. IDA sapeva
essere davvero uno spasso senza neppure volerlo o
accorgersene… E quando poi ci
provava, puntualmente non veniva compresa da nessuno.
La nottata si
prolungò parecchio, tutti sembravano aver
recuperato le forze perse poco prima di addormentarsi… Tutti
tranne Grunt che
sonnecchiava ancora sul pavimento ai piedi del letto e Javik che si era
seduto
a terra contro il muro con le ginocchia ritirare al petto.
Probabilmente stava
dormendo.
Furono momenti felici,
tranquilli e spensierati, un bell’epilogo per una serata
altrettanto gradevole ed interessante.
Le chiacchiere
continuarono a lungo, seguite dagli schiamazzi e dalle risate ad
ogni singola e sciocca battuta. Anche Samara, la quale non era presente
assieme
a loro ma che si limitava a meditare in una parte della casa vicina
alla stanza,
ogni tanto si abbandonava ad un sorriso. Era felice di far parte di
quel gruppo
seppur non riuscisse ad integrarsi molto e a farne parte attivamente.
Era ormai
da molto tempo che lavorava da sola seguendo solo il codice delle
Justicar e
non poteva negare di aver provato un po’ di
familiarità, quella sera, nel
passarla assieme a loro.
Lentamente le
discussioni andarono a scemare mentre il sonno e la stanchezza
prendeva nuovamente sopravvento. Pian piano cominciarono ad
addormentarsi
tutti, uno dopo l’altro: chi sul divano, chi sulla poltrona,
chi sul letto, chi
sul pavimento. Il risultato finale fu davvero un bel quadretto.
“Se solo
potessi scattare una foto, qui, adesso.” Sussurrò
Shepard osservando i
suoi compagni sfiniti ma soddisfatti.
“E’
incredibile ciò che sei riuscito a fare, Shepard.”
Disse piano Kaidan,
forse l’unico oltre al Comandante che era rimasto sveglio.
“Credo che
in nessun universo parallelo, un futuro più o meno lontano o
un’altra galassia qualcuno sarebbe mai riuscito a fare
ciò che hai fatto tu…
Unire delle razze così diverse, solo tu potevi farlo. E
pensare che solo
qualche secolo fa c’erano discriminazioni anche tra noi
umani… Chissà cosa
sarebbe accaduto se il contatto con gli alieni fosse avvenuto prima,
quando non
c’era il Comandante Shepard ad unificare le
diversità e livellare le
discordanze.”
La mano del Maggiore
scivolò silenziosa sulle coperte fino a raggiungere quella
del Comandante.
Shepard volse il capo
verso Kaidan, poi entrambi si sdraiarono sul fianco
rivolti l’uno verso l’altro. Il silenzio era ancora
una volta scandito dai
respiri lenti e regolari dei presenti, tutti ormai sopiti tra le
braccia di
Morfeo.
Cortez, nel sonno, si
mosse portando un braccio attorno al corpo di Shepard.
Quest’ultimo notò il fulmine che
attraversò lo sguardo di Alenko.
“Sei
geloso…?” Domandò piano.
“Gli piaci,
ne sono sicuro.” Rispose lui in un sussurro.
“E te ne
preoccupi?” Gli occhi di Shepard scrutarono a fondo in quelli
di
Kaidan, nella penombra.
“Un
pochino.” Ammise.
“A me piaci
tu. Non dovrebbe.” Lo rassicurò.
Quelle parole
scaldarono il cuore del Maggiore che tuttavia – ancora non
soddisfatto – decise di ricorrere ai suoi poteri biotici per
spostare il
braccio di Steve.
“Sei
terribile.” Mormorò il Comandante trattenendo una
lieve risata.
“Lo so.
E’ per questo che ti piaccio.” Disse stringendogli
la mano.
“E’
per questo che ti amo.” Lo corresse lui.
Kaidan sorrise.
“… Anche io Shepard. Anche io.”
Sussurrò prima di raggiungere
le sue labbra e rubargli un altro lungo, lento e tenero bacio.
Si strinsero
l’uno all’altro, trovando la pace in quel loro
abbraccio così
caldo, pieno di sentimento ed emozione.
Si lasciarono cullare
dai battiti dei loro cuori, dai respiri dei loro compagni
e dai lievi movimenti di questi nel sonno.
Era un momento
perfetto e così sarebbe rimasto impresso nella loro
memoria… Per
sempre.
"And if we should die tonight,
We should all die together,
Raise a glass of wine for the last time."
Angolo Autrice:
Bonsoir! Ormai sono diventata una macchina da guerra è.é
Credo che ci sia chi in questo fandom ormai mi odia! x°D
Mi è venuta in mente questa fyccina dopo aver giocato al dlc Citadel, chiaramente.
L'HO ADORATO e sono morta dal ridere!
Ad ogni modo una notte mentre ero a letto e non riuscivo a prendere sonno, mi sono vista l'immagine di Tali che raggiunge Kaidan e Shepard intenti a passare un po' di tempo intimo insieme... E da lì si è srotolato il gomitolo ed è uscito fuori questo delirio! :°D
Spero che lo abbiate apprezzato un minimo o che vi abbia strappato un piccolo sorrisino! E' solo uno sclero per ricordare i nostri eroini così, pacifici!
*Piagnucola ancora per la fine*
Che dire... Ringrazio tutti voi che avete la pazienza di leggermi e... Ho in serbo un'altra one-shot MShenko! E' quasi conclusa quindi a giorni dovrei postarla... Anche se non sarà leggera e frizzantina come questa, anzi... Un dramma! Ahahah! Vi avevo avvertiti io!
Ok, ora arriva il momento dell'appello:
Chiunque sia un fan della MShenko si faccia vivo o__o'' non riesco a crederci che nel fandom siamo in così pochi!
Badate bene: non siete costretti a recensire, eh! Me ne riguarderei! Potete anche scrivermi un messaggio privato u.u vi aspetto numerosi, in caso ci siate!
*Si rosica i gomiti perché sono tutte Shakarian&altro*
P.p.s:
Ma sono l'unica che adora quel gran burlone di James Vega? *--*
Aahahhaah, un grosso abbraccione e bacione a tutti!
Alla prossima! :*