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Autore: Fluxx    02/02/2014    5 recensioni
[ME3 - Citadel dlc]
La festa era stata un successo: tutti quanti si erano divertiti e avevano avuto modo per staccare la spina e passare del piacevole tempo in compagnia.
La stanchezza era sopraggiunta ed i compagni si addormentarono l'uno dopo l'altro.
Anche per il Comandante Shepard si era fatta ora di andare a dormire e passare una nottata indimenticabile, ignaro però che ciò non sarebbe stato possibile: forse si era dimenticato di aver lasciato degli amici troppo ubriachi a dormire nella stanza accanto.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Comandante Shepard Uomo, Garrus Vakarian, Kaidan Alenko, Liara T'Soni, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vi avverto: dopo il breve pezzo della romance arriva il bello! Non lasciatevi scoraggiare!
Venghino signori, venghino!
Mwhuahuahuhuaha!





Una Serata Indimenticabile

 

La festa si era ormai conclusa e tutti gli invitati erano ancora nell’appartamento di Shepard: chi dormiva sul divano, chi sonnecchiava nella doccia e chi – ancora inebriato dai fiumi dell’alcool – si abbandonava a discussioni filosofiche. Avevano chiacchierato, mangiato, riso, scherzato. Tutti avevano bevuto molto tranne Joker, ma lui non aveva bisogno di assumere alcolici per stare fuori di testa. Ah, e neppure IDA, ma la sua simulazione da AI ubriaca faceva abbastanza… Pena.
Anche il Comandante alla fine aveva ceduto e aveva bevuto con gli altri e – come risultato – aveva ottenuto che si sarebbero dovuti fermare tutti lì per la notte: non aveva cuore di chiedere a Joker di riportarli a casa, soprattutto non in quel momento in cui stava al piano inferiore a parlare con IDA e a rispondere alla sua moltitudine di domande sul comportamento umano. Tutte cose che probabilmente aveva appreso quella sera stessa.
Shepard salì al piano di sopra e si fermò nel salottino: Garrus sonnecchiava tranquillamente assieme a Traynor, Cortez e Vega. Fu un’immagine che gli scaldò il cuore, un momento che sarebbe rimasto per sempre impresso nella sua memoria: erano in grado di stare tutti insieme non solo per lottare, ma anche per divertirsi e passare una serata in compagnia. Non erano strani, non erano extraterrestri come molti pensavano e – soprattutto – non erano solo soldati. Erano persone con sentimenti ed emozioni e come tali anche loro avevano bisogno di un momento per staccare, per rilassarsi e sgomberare la mente.
Qualche istante dopo sopraggiunse Jack, abbastanza stravolta. Notò il Comandante che – a braccia conserte – osservava assorto i compagni dormienti.
“Ti sei addormentato in piedi Shepard?” Gli domandò con il suo solito tono duro che la contraddistingueva, fermandosi accanto a lui.
A quel punto John tornò con i piedi per terra e volse il capo verso la ragazza. Si strinse nelle spalle e lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi.
“No.” Mormorò, poi un lieve sorriso si dipinse sul suo volto. “E’ che… Spesso in guerra è difficile vedere i tuoi compagni in condizioni simili.”
“Stravolti?” Domandò la biotica.
Shepard si abbandonò ad una lieve risata. “Umani.” La corresse.
Jack portò lo sguardo su coloro che giacevano sul divano. “Mi dispiace contraddirti ma… Garrus non mi sembra così ‘umano’.” Si aiutò a virgolettare con le dita l’ultima parola.
“No Jack, io intendevo… Che spesso i soldati vengono considerati solo come macchine da guerra e che è complicato vederli in situazioni così pacifiche. Soprattutto vedere un omaccione come Vega che dorme con la testa appoggiata contro la spalla di Garrus.” Lo schernì.
“Vega è un idiota.” Commentò la donna. “Ed i tuoi sentimentalismi mi stanno facendo venire il voltastomaco. Vado a cercarmi un divano sul quale dormire visto che qui sembrano essere tutti occupati.” Disse superandolo ma, dopo un paio di passi, si fermò e si voltò a guardarlo.
“Ehi, cosa mi dici del tuo letto? E’ libero?”
“Mi dispiace deluderti ma penso ci sia Kaidan.”
“Oh!” Esclamò lei con tono abbastanza eloquente.
“Che c’è?” Bofonchiò Shepard lievemente contrariato.
“Niente, niente…! Come non detto. Vado a cercarmi un divano.” Ripeté prima di scendere le scale.
Il Comandante non seppe se fosse per colpa dell’alcool che aveva assunto, ma gli sembrò di vederla barcollare. Scosse il capo e lanciò un’ultima occhiata ai compagni addormentati: il tavolino era pieno di bicchieri, piattini e di cibo sparso. Si disse che era inutile sistemare in quel momento e che avrebbe pensato a tutto il giorno dopo. Eh sì, sarebbe stata una lunga giornata quella successiva! E poi la fine della licenza…
Con quei pensieri si diresse nella sua camera. Era tutto buio e nella penombra, rischiarata solo dalla luce che entrava dall’arco della porta, poté scorgere una figura sdraiata sul fianco, di spalle.
Arrivò fino al letto e vi appoggiò entrambe le mani, poi scivolò dietro al biotico e gli cinse la vita con un braccio, stringendosi a lui: questo mugugnò appena qualcosa di incomprensibile portando una mano sul braccio di Shepard e percorrendolo tutto fino alla mano, intrecciando poi le dita con le sue.
“Che ore sono…?” Domandò con voce assonnata.
“E’ ancora presto Kaidan. Saranno le due appena passate.” Sussurrò appoggiando il capo sul cuscino, vicino al suo. I capelli del Maggiore gli solleticavano lievemente il viso mentre il Comandante con la punta del naso gli sfiorava appena la nuca. Inspirò a fondo il suo profumo e lo strinse ulteriormente, socchiudendo gli occhi.
Kaidan si abbandonò ad un profondo sospiro. “E’ stata una bella serata, Shepard.”
Quest’ultimo carpì la malinconia nelle parole del compagno. “Ce ne saranno altre così non appena sconfiggeremo i Razziatori. Faremo un'enorme festa, cinquanta volte più bella e grande di questa… Tanto che il giorno dopo non avremo neppure le forze di alzarci dal letto. Te lo assicuro.” Tentò di tranquillizzarlo. Gli sfiorò la nuca con le labbra per poi schioccarvi un lento bacio.
Un brivido corse lungo la spina dorsale del Maggiore il quale si voltò supino.
“Non voglio pensare ai Razziatori, adesso.” Sussurrò volgendo il capo verso Shepard ed incrociando i suoi occhi.
Il braccio del Comandante si sistemò nuovamente attorno alla vita del Maggiore.
“Neppure io.”
I due si osservarono per qualche istante in silenzio: i loro sguardi percorrevano la loro fisionomia come leggiadre carezze, notando come – in assenza di luce – le ombre cambiassero i lineamenti dei loro volti, rendendoli più morbidi e sinuosi.
“Fai veramente schifo a ballare, Kaidan.” Sussurrò il Comandante.
Alenko poté vedere quella che era l’ombra di un sorriso dipingersi sul volto del compagno.
“Cos…? Mi ferisci così.” Bofonchiò.
Shepard rise appena. “Era per dire che mi prendete sempre in giro per come ballo, e poi voi… Forse l’unico che si salva è James.”
“Io non ti ho mai preso in giro per come balli.” Rispose contrariato Kaidan. “E poi ero ubriaco e non mi sentivo a mio agio.” Concluse.
“Oh sì… Sì. Certo.” Lo prese in giro Shepard mentre la sua mano cominciava a serpeggiare lungo il suo petto e l’addome in carezze cariche di bramosia. Avvicinò ulteriormente il viso e gli schioccò un bacio lento ed umido sul collo.
“Shepard…?” Sussurrò Kaidan lasciandosi sfuggire una lieve risata. Un’altra scarica di eccitazione corse lungo tutto il suo corpo.
Il Maggiore si voltò sul fianco, verso il Comandante. Scivolò con una gamba tra quelle di lui mentre la sua mano raggiunse il fondoschiena di Shepard. Si insinuò sotto la felpa e risalì lungo la sua pelle calda, rovente. Lasciò che la mano percorresse la sua schiena massiccia mentre sotto le dita poteva sentire i suoi muscoli scolpiti neanche fosse un’antica scultura greca.
Le loro labbra si unirono in baci focosi e pieni di passione ed in breve tempo il loro respiro si fece accelerato a causa del desiderio e della smania di voler possedere il corpo dell’altro.
Erano talmente presi da quel momento che non sentirono i passi – neppure troppo felpati – di Tali entrare nella stanza.
“Urgh… Non mi sento molto bene…” Disse con voce cantilenante, avanzando nella stanza buia. Notò dei movimenti sul letto, forse troppo ubriaca per rendersi conto di ciò che stava accadendo. Forse…
Non appena i due sentirono la voce della Quarian si fermarono e ritirarono le proprie mani dal corpo dell’altro ad una velocità tale che avrebbero fatto invidia persino alla Normandy.
Shepard si voltò semi-supino, volgendo il capo verso l’entrata della stanza e vedendo la ragazza quasi accanto al letto.
“Tali?” Domandò. “Che ci fai qui? Stai bene?”
“Non… Non proprio.” Rispose, lasciandosi sfuggire un singhiozzo tra una parola e l’altra.
“M-ma voi continuate! Continuate pure! Io non ho visto niente… Farò finta di non aver visto niente…!”
Kaidan sentì una lieve e sincera ondata di imbarazzo investirlo. Si abbandonò ad una nervosa risata.
Shepard continuò a guardarla. “Ti serve qualcosa?”
“Noooh!” Esclamò lasciandosi cadere per lungo ai piedi del letto, a pancia in giù, sdraiandosi sopra le gambe – ancora intrecciate – dei due compagni. “Volevo solo assicurarmi di non essere da sola nel caso dovessi morire avvelenata, no?” Singhiozzò.
“Ehm… Sì.” Shepard si schiarì la voce. “Sei sdraiata sulle nostre gambe, lo sai?”
“Sì, sì… Avete delle gambe davvero comode! Un posto davvero caldo ed accogliente dove esalare l’ultimo respiro!”
“Tali… Non stai morendo.” La rassicurò Shepard tornando rivolto verso il compagno e guardando in basso la Quarian.
“Ah… No? Meno… Meno male… Meno male.” Sussurrò un attimo prima di addormentarsi.
Kaidan osservava Shepard con le sopracciglia alzate, in uno sguardo piuttosto eloquente.
“Non sapevo che Tali fosse così simpatica da ubriaca.” Commentò.
“Ricordami di sottrarle qualsiasi tipo di alcolico la prossima volta.” Ironizzò Shepard.
Alenko rise appena, poi lo guardò negli occhi: le loro gambe erano bloccate sotto il corpo della ragazza. Era piuttosto interessante cercare capire come potesse dormire sopra due paia di gambe così comodamente.
“Che si fa…?” Domandò il Maggiore.
“Che si fa…” Ripeté Shepard. Si strinse nelle spalle e raggiunse le labbra di Kaidan rubandogli un altro lungo ed intenso bacio.
“Mi accendi come un fiammifero per poi farmi ritrovare in queste situazioni. Ti odio.” Sussurrò il biotico tra un bacio e l’altro. Sembrava proprio che i piani di passare una nottata indimenticabile, oltre che una serata, fossero andati a rotoli… Ma almeno potevano scambiarsi delle dolci e tenere effusioni, tentando di non eccedere troppo nella passione. Tali dormiva beata e non se la sarebbe presa se si fossero scambiati qualche altro bacio.
Passarono altri lunghi minuti di intenso silenzio, scanditi solo dai loro respiri che via via si facevano più pesanti e lo schioccare delle loro labbra. Entrambi soffrivano riguardo al non poter andare oltre, ma sarebbe stato decisamente di cattivo gusto. Sperarono, tuttavia, che le interruzioni fossero finite ma dovettero ricredersi abbastanza presto: solo qualche attimo dopo Liara irruppe nella stanza cogliendoli in flagrante.
“Per la Dea!” Esclamò, bloccandosi all’entrata. Istintivamente si portò le mani davanti gli occhi.
Nuovamente i due furono costretti a bloccarsi. Shepard imprecò mentalmente.
“Scusate!” Strepitò la donna. “Io non credevo che… Non volevo disturbarvi! Cercavo solamente Tali, sembrava sconvolta ed era sparita da un momento all’altro così mi sono preoccupata.”
Shepard si voltò nuovamente supino in modo da poter guardare la Asari.
“Va tutto bene Liara. Non c’è problema.” Sospirò. Era una situazione assurda! Mai possibile? C’era una dannata porta!
La donna blu non fece in tempo ad abbandonare la stanza che alle sue spalle arrivò anche Garrus.
“Mi avete chiamato?” Domandò.
“Oddio…” Bofonchiò Kaidan roteando gli occhi verso il soffitto. Ma li stavano prendendo in giro?
“No, non ti abbiamo chiamato Garrus. Torna a dormire.” Lo rassicurò il Comandante.
“Mi sembrava mi aveste chiamato per calibrare qualcosa… O forse l’ho sognato?” Chiese notando nella penombra la Quarian giacere ai piedi del letto. Entrò nella camera e si avvicinò.
“Ma Tali è morta?” Si piegò e la osservò dormire beata.
“E’ uno scherzo, vero?” Sussurrò il biotico.
“No, non è morta Garrus… E nessuno ti ha chiesto di venire a calibrare nulla. Devi averlo sognato.” Gli spiegò Shepard. Il Turian sembrava quasi più ubriaco di prima di essersi addormentato.
“Ah… Vi dispiace se mi siedo qui? Sono distrutto. Credo di aver bevuto troppo…” Mormorò Garrus prima di accomodarsi sulla poltrona.
Liara era rimasta sulla porta, insicura se entrare, rimanere lì oppure andarsene.
Shepard accettò l’idea che passare un po’ di tempo da solo con Kaidan, quella notte, era cosa impossibile. Si abbandonò ad uno sbadiglio.
“Liara, hai cambiato colore?” Domandò il Turian sbracato completamente sulla poltrona.
La Asari rivolse lo sguardo verso il compagno, confusa.
“Eri blu. Ora sei quasi nera. Ti senti bene?”
“Garrus… E’ l’ombra.” Lo informò Shepard.
“Wow, davvero?!” Domandò ancora lui. “Mi stai dicendo che se uccidessi Liara e diventassi capo dell’Ombra anche io diventerei nero?”
Kaidan non riuscì a trattenere una risata. “Sì Garrus, proprio così.” Si divertì a prenderlo in giro, concordando con la sua tesi.
Il Comandante ammonì il Maggiore con uno sguardo.
“Che poi a me neppure piace il nero, senza offesa Liara.” Commentò l’alieno.
La Asari si portò una mano sulla fronte. “Quello che intendeva dire Shepard è che è buio.” Spiegò.
“Ti ringrazio Liara. Almeno tu.” Mormorò John.
“Ahhhh!!! … Giusto.” Sussurrò Garrus.
A quel punto fece capolino alla porta anche Zaeed. “Che sta succedendo?” Domandò, irrompendo nella stanza. “Devo attivare l’arma segreta? Un altro clone malvagio? Perché nessuno mi ha chiamato? C’è una riunione?”
“E’ tutto sotto controllo Zaeed.” Lo rassicurò il Turian.
Dall’andirivieni che si era creato e dal parlottare confuso anche Cortez, Vega e Traynor – che si erano addormentati nel salottino accanto – furono svegliati ed attirati nella stanza.
A quel punto Kaidan ritirò le gambe ancora intrecciate con quelle di Shepard, noncurante di Tali.
“Ehi… E’ qui la festa?” Domandò ironico James. Notò la Quarian ai piedi del letto.
“Ma Scintille sta bene? E’ morta?”
L’aliena si era svegliata quando Alenko aveva ritirato le gambe, bofonchiò qualcosa di incomprensibile.
“Non sono… Morta! Mi volete tutti morta?” Chiese con voce altisonante.
Vega rise, “Alcool e Quarian. Fanno davvero Scintille assieme! Un mix letale!”
Tali lo squadrò da dietro la sua tuta. “Mi stai augurando di morire??? Urgh… Credo di esserci vicina.”
Vega raggiunse l’estremità opposta del letto, dove era sdraiato Kaidan.
“Hey L2, sposta quel culo biotico e fammi un po’ di spazio…!”
“Ehi…” Brontolò Alenko: non apprezzava quel ‘simpatico’ nomignolo che gli aveva affibbiato. Tuttavia si spostò appena, scivolando ancora più vicino a Shepard il quale era sdraiato supino e con la schiena appoggiata contro la testiera del letto. Si mise nella medesima posizione del compagno e James fu libero finalmente di sbragarsi accanto a loro, con un piede appuntellato sul pavimento e l’altra gamba accavallata.
“Io non ho ancora ben capito che cosa sta succedendo.” Mormorò Samantha sulla porta assieme a Cortez e Liara. Zaeed si era appoggiato contro il muro accanto a dov’era seduto Garrus ed insieme cominciarono a parlottare a bassa voce, forse complottavano.
“Non c’è IDA, vero? Sto cercando di fuggire da lei.” Concluse Traynor.
“Non credo stia succedendo nulla in particolare.” Le rispose Cortez andandosi a sedere sul letto, accanto a Shepard. Kaidan lanciò un’occhiata al pilota: quella sera Steve aveva sempre cercato di star troppo vicino al Comandante.
“No, infatti non sta succedendo niente. Cercavamo di dormire ma… Beh, è evidente che non si possa fare.” Disse il biotico.
“Meno male, a me l’unica cosa che importa è che non ci sia IDA, non ricordo… E non voglio neppure ricordare! E credo che domani non ricorderò neppure questo.”
“Chi vuole vedere il mio olo-tatuaggio?” Chiese la Quarian, seduta ai piedi del letto.
“Io…!” Si offrì Vega, scattando seduto a sua volta.
Miranda si era ritrovata a discutere, come al solito, con Jack al piano di sotto mentre quest’ultima era in cerca di uno spazio dove potersi rannicchiare e dormire un po’. Furono interrotte quando cominciarono a sentire un lieve vociare confuso dal piano superiore, divenire poi sempre più rumoroso. Entrambe curiose si avviarono alla stanza di Shepard per vedere che cosa stesse accadendo e – una volta arrivate all’entrata – notarono che quasi tutti i compagni erano lì presenti.
Si lanciarono un’occhiata confusa: Zaeed confabulava con Garrus. Cortez, Shepard, Alenko, Vega e Tali erano tutti quanti sul letto e la Quarian sembrava piuttosto stravolta mentre James cercava di intrattenerla con la sua – palese – prestanza fisica. Traynor era seduta sul pavimento con la schiena contro il muro assieme a Liara: le confidava le sue fantasie sull’AI della Normandy mentre la Asari continuava ad annuire assorta, chiedendosi che cosa avesse fatto di male per ritrovarsi in una situazione simile. La cosa più curiosa e bizzarra era Grunt: il Krogan era rannicchiato ai piedi del letto, sul pavimento, e dormiva beato. Sembrava un cucciolone di qualche strana specie.
“Nessuno ci aveva avvisato che ci fosse un pigiama party.” Esclamò Miranda.
Vega volse il capo verso l’entrata e notò le due donne. “C’è un dress code. Ovvero: nude.” Rispose ironico ma non troppo.
“Pigiama party? A me sembra più un’orgia. Sei proprio una cheerleader, vedi arcobaleni ed unicorni ovunque.” La superò la biotica.
“Questa è una grande idea!” Asserì James a gran voce.
“Temo proprio che le cose a breve degenereranno, Shepard.” Sussurrò Kaidan.
“Dai L2, ammetti che non ti dispiacerebbe!” Continuò Vega dandogli una lieve gomitata.
Alenko sospirò rumorosamente, scuotendo il capo. Il Comandante rise appena.
“Oh no, non accadrà.”


La nottata proseguì su quella linea: a breve li raggiunsero anche Jacob e Kasumi la quale, quest’ultima, era lì da molto più tempo di quanto gli altri avessero creduto. Era apparsa così, da un momento all’altro, e chissà quante delle loro discussioni imbarazzanti aveva ascoltato!
Anche Javik si era unito a loro, continuando con la sua strana smania di voler toccare le persone. Fu abbastanza inquietante, tant’è che Jack lo mandò al diavolo per la seconda volta.
Shepard, Kaidan e Cortez stavano parlando con le ragazze assieme a Vega mentre, quest’ultimo, tentava di conquistare Miranda con una corte spietata… Per nulla ricambiata. Non gli dava neppure la minima soddisfazione! Troncava ogni sua battutina o avance sul nascere.
L’aria che si andò a creare in quella stanza fu allegra e frizzantina, piena di brio proprio come la festa di qualche ora prima.
“Ehi… Aspettate un attimo.” Esclamò Zaeed. La sua voce sovrastò quella di tutti, i quali si zittirono e si voltarono a guardarlo, interrogativi.
“Dov’è il pilota? Non è qui! Io l’ho detto che era sospetto! L’ho detto che non mi piaceva!” Continuò.
“Sarà di sotto a calibrare IDA… Se capite che cosa intendo!” Disse Garrus ironico, ed i più si abbandonarono ad una fragorosa risata.
Il caso volle però che l’IA della Normandy e Joker si trovassero proprio nei pressi dell’entrata, curiosi di capire dove fossero finiti tutti. Jeff era rimasto tutto il tempo al piano di sotto con IDA a spiegarle il perché di alcuni comportamenti che lei stessa aveva appreso quella sera, quando poi avevano finito di parlare e si erano dati un’occhiata intorno avevano notato che non v’era più nessuno.
La cyborg rimase ferma sulla porta assieme al compagno.
“Spiritoso…!” Si lamentò Jeff.
“Credo che tu non faccia ridere Garrus.” Si sentì la voce fredda, pungente e lievemente metallica di lei risuonare nella camera.
“Per una volta che Cicatrici riesce ad essere simpatico!” Arrivò in sua difesa Vega. “E poi abbiamo riso tutti!” La contraddì.
“Corretto. Ma i dati in mio possesso mi suggeriscono che ciò non è avvenuto per un reale e sincero desiderio di ridere ma bensì per l’eccitazione ed il livello di alcool in circolo nel sangue.”
“Ohhh dai! Avanti IDA, non essere sempre così puntigliosa! Siamo qui per divertirci, ridi!” Le consigliò Garrus.
“Ha-ha-ha.”
Joker si abbandonò ad una sincera risata, seguito poi dagli altri. IDA sapeva essere davvero uno spasso senza neppure volerlo o accorgersene… E quando poi ci provava, puntualmente non veniva compresa da nessuno.

 

La nottata si prolungò parecchio, tutti sembravano aver recuperato le forze perse poco prima di addormentarsi… Tutti tranne Grunt che sonnecchiava ancora sul pavimento ai piedi del letto e Javik che si era seduto a terra contro il muro con le ginocchia ritirare al petto. Probabilmente stava dormendo.
Furono momenti felici, tranquilli e spensierati, un bell’epilogo per una serata altrettanto gradevole ed interessante.
Le chiacchiere continuarono a lungo, seguite dagli schiamazzi e dalle risate ad ogni singola e sciocca battuta. Anche Samara, la quale non era presente assieme a loro ma che si limitava a meditare in una parte della casa vicina alla stanza, ogni tanto si abbandonava ad un sorriso. Era felice di far parte di quel gruppo seppur non riuscisse ad integrarsi molto e a farne parte attivamente. Era ormai da molto tempo che lavorava da sola seguendo solo il codice delle Justicar e non poteva negare di aver provato un po’ di familiarità, quella sera, nel passarla assieme a loro.
Lentamente le discussioni andarono a scemare mentre il sonno e la stanchezza prendeva nuovamente sopravvento. Pian piano cominciarono ad addormentarsi tutti, uno dopo l’altro: chi sul divano, chi sulla poltrona, chi sul letto, chi sul pavimento. Il risultato finale fu davvero un bel quadretto.
“Se solo potessi scattare una foto, qui, adesso.” Sussurrò Shepard osservando i suoi compagni sfiniti ma soddisfatti.
“E’ incredibile ciò che sei riuscito a fare, Shepard.” Disse piano Kaidan, forse l’unico oltre al Comandante che era rimasto sveglio.
“Credo che in nessun universo parallelo, un futuro più o meno lontano o un’altra galassia qualcuno sarebbe mai riuscito a fare ciò che hai fatto tu… Unire delle razze così diverse, solo tu potevi farlo. E pensare che solo qualche secolo fa c’erano discriminazioni anche tra noi umani… Chissà cosa sarebbe accaduto se il contatto con gli alieni fosse avvenuto prima, quando non c’era il Comandante Shepard ad unificare le diversità e livellare le discordanze.”
La mano del Maggiore scivolò silenziosa sulle coperte fino a raggiungere quella del Comandante.
Shepard volse il capo verso Kaidan, poi entrambi si sdraiarono sul fianco rivolti l’uno verso l’altro. Il silenzio era ancora una volta scandito dai respiri lenti e regolari dei presenti, tutti ormai sopiti tra le braccia di Morfeo.
Cortez, nel sonno, si mosse portando un braccio attorno al corpo di Shepard. Quest’ultimo notò il fulmine che attraversò lo sguardo di Alenko.
“Sei geloso…?” Domandò piano.
“Gli piaci, ne sono sicuro.” Rispose lui in un sussurro.
“E te ne preoccupi?” Gli occhi di Shepard scrutarono a fondo in quelli di Kaidan, nella penombra.
“Un pochino.” Ammise.
“A me piaci tu. Non dovrebbe.” Lo rassicurò.
Quelle parole scaldarono il cuore del Maggiore che tuttavia – ancora non soddisfatto – decise di ricorrere ai suoi poteri biotici per spostare il braccio di Steve.
“Sei terribile.” Mormorò il Comandante trattenendo una lieve risata.
“Lo so. E’ per questo che ti piaccio.” Disse stringendogli la mano.
“E’ per questo che ti amo.” Lo corresse lui.
Kaidan sorrise. “… Anche io Shepard. Anche io.” Sussurrò prima di raggiungere le sue labbra e rubargli un altro lungo, lento e tenero bacio.
Si strinsero l’uno all’altro, trovando la pace in quel loro abbraccio così caldo, pieno di sentimento ed emozione.
Si lasciarono cullare dai battiti dei loro cuori, dai respiri dei loro compagni e dai lievi movimenti di questi nel sonno.
Era un momento perfetto e così sarebbe rimasto impresso nella loro memoria… Per sempre.


"And if we should die tonight,
We should all die together,
Raise a glass of wine for the last time."



_____________________________________
Angolo Autrice:

Bonsoir! Ormai sono diventata una macchina da guerra è.é
Credo che ci sia chi in questo fandom ormai mi odia! x°D
Mi è venuta in mente questa fyccina dopo aver giocato al dlc Citadel, chiaramente.
L'HO ADORATO e sono morta dal ridere!
Ad ogni modo una notte mentre ero a letto e non riuscivo a prendere sonno, mi sono vista l'immagine di Tali che raggiunge Kaidan e Shepard intenti a passare un po' di tempo intimo insieme... E da lì si è srotolato il gomitolo ed è uscito fuori questo delirio! :°D
Spero che lo abbiate apprezzato un minimo o che vi abbia strappato un piccolo sorrisino! E' solo uno sclero per ricordare i nostri eroini così, pacifici!
*Piagnucola ancora per la fine*
Che dire... Ringrazio tutti voi che avete la pazienza di leggermi e... Ho in serbo un'altra one-shot MShenko! E' quasi conclusa quindi a giorni dovrei postarla... Anche se non sarà leggera e frizzantina come questa, anzi... Un dramma! Ahahah! Vi avevo avvertiti io!

Ok, ora arriva il momento dell'appello:
Chiunque sia un fan della MShenko si faccia vivo o__o'' non riesco a crederci che nel fandom siamo in così pochi!
Badate bene: non siete costretti a recensire, eh! Me ne riguarderei! Potete anche scrivermi un messaggio privato u.u vi aspetto numerosi, in caso ci siate!
*Si rosica i gomiti perché sono tutte Shakarian&altro*

P.p.s:
Ma sono l'unica che adora quel gran burlone di James Vega? *--*


Aahahhaah, un grosso abbraccione e bacione a tutti!
Alla prossima! :*

   
 
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