POV HARLOCK
Ahhh che sollievo! Che
sollievo!
Mi sembra di essere ringiovanito di una sessantina d'anni!
L'aver evitato di far saltare la centesima bomba e l'aver scoperto che sulla
Terra la vita è ancora possibile mi fanno sentire come rinato! Mi rimetto
composto sul mio trono e sono pronto a riprendere il comando.
Ahhhhh, che bel profumino....questo fiore cosi' raro, cosi' prezioso, emana
un'essenza che sa di vita, di rinascita. Non riesco a separarmene : da quando Yama me l’ha mostrato in cella lo
tengo sempre con me.
Ahhhh, annuso a pieni polmoni e ad
ogni respiro mi ritorna la voglia di vivere. Beh...io tanto vivro' a lungo
comunque...ma almeno me la godo, anziche' stare in giro a musonare...anche
se fare il musone mi rende tanto figo.
E dato che Yama si è appostato al timone dell'Arcadia, io ne approfitto e mi
defilo nella mia cabina.
Ahhh, un'altra annusatina a questo bel fiorellino.
Fatico ancora un po' a muovermi ma devo dire che ogni istante che passa mi
sento meglio. E siccome ogni istante ripetuto nel tempo diventa eternità, significa che starò bene per sempre....più o
meno.
Ma sì, che m'importa! Mi sono anche stufato di dire frasi ad effetto di cui io
stesso non capisco il senso...Ammesso che ne abbiano uno.....boh...fanno tanto
figo, pero'!
Comunque d'ora in avanti si cambia registro.
Ho già in mente qualcosa per divertirmi un po' ed allietare le mie giornate
sull'Arcadia. Per prima cosa devo eliminare buona parte dell'equipaggio...in senso figurato
ovviamente...
Se su questa nave ci fosse ancora la mia cara Masu, mi basterebbe chiederle
di cucinare la cena...Uhm... Devo trovare il modo di tenerli impegnati in
qualche lavoro...che ne so, ridipingere le pareti di giallo limone, dare una
pulita al pavimento...fare le pulizie di primavera, insomma.... mentre io mi
dedicherò in santa pace a qualche hobby gradevole.
Entro nel mio studio e mi guardo intorno. Che buio! Che tetro! Mamma mia ma da
quanto tempo è che non vi accendo una luce come si deve?
Ora che ci penso...dov'e' l'interruttore? A dire il vero non mi ricordo nemmeno
se questa stanza ne abbia uno...Mah, proviamo a premere questo tasto incrostato
e vediamo cosa succede.
"Uargh!!!!!"
Mi sfugge un'esclamazione di disgusto. Nemmeno avessi visto Yattaran in
perizoma a grattarsi le chiappe...non che io abbia mai visto Yattaran con il
perizoma, si intende, ma sono sicuro che non e' un bel vedere.
Sulla mia scrivania ci saranno almeno quattro dita di polvere...senza contare i
fondi di candele la cui cera è colata sul tavolo a guisa di fonduta.
Se non ci fossi cosi' affezionato a questo pezzo di antiquariato, quasi quasi me
ne disferei: farei prima a comprarne una nuova, altro che ripulire 'sto
lerciume...
Per non parlare del cumulo di bottiglie di vino vuote che vi stanno sotto e un
po' ovunque....c'è pure qualche macchia violacea qua e là sulla moquette...che
schifo!
E ora che ci penso l'aria è un tantino viziata....Ma quale animale ha
ridotto il mio studio in questo stato?
Ah, ehm...ecco, sarei io, il responsabile...ehm...
Mi avvicino alle grate di legno, insostituibili ornamenti delle vetrate da cui
osservo lo spazio.
Per tutti i panni elettrostatici!! Polvere anche qui!
E questa che è?? Segatura....urge un forte intervento restauratore o i
tarli si divoreranno tutto quanto.
Cosa diceva la signora Masu? Bisogna passarci la cera sul legno? Spolverare?
Tenere pulito? Beh...l'ultima volta che ho fatto pulizie qui e'stato...e'stato...e'stato...non me lo ricordo piu'.
Che disastro.
Giro lo sguardo verso il letto e l'angoscia mi assale....anche quello avrebbe
bisogno di una bella spolverata e lucidata....e magari di un bel cambio di
lenzuola fresche di bucato, mi viene il dubbio che possano esserci le cimici...chissa' se esistono le cimici a materia oscura?
Ma io che ne so di queste cose? Da che parte si comincia?? Ci vorrebbe qualcuno
esperto in faccende domestiche ma la mia cara signora Masu se ne sta in una base-spaziale-di-riposo
su Andromeda e quindi non la posso certo disturbare...mi farebbe il contropelo
con le sue mannaie.
In quel momento sento una presenza all'ingresso dello studio.
"Haaarlock...che succede? Perché tutta questa luce?"
"Mimeh!"
Con un balzo ferino ed allungandomi come un elastico riesco a raggiungere con
un dito l'interruttore e a spegnere la luce. Che imbarazzo, non voglio che veda
lo stato in cui versa il mio sancta-sanctorum....uhm...o forse dovrei dire
refugium pecatorum dato il caos che la fa da padrone.
"Mi sembri strano...qualcosa non va? Non ti senti bene?"
E ora che le dico? Mi passo una mano tra i capelli mentre mi spremo le meningi
alla ricerca di una spiegazione plausibile.
Forse l'unica cosa da fare è stare zitto e andare a sedermi sulla sedia, a
braccia conserte. Difatti,con incedere maestoso e portamento regale, mi
avvicino alla poltrona e con grazia ed eleganza sollevo all'indietro il
mantello accomodandomi, chiudendo l'occhio e sperando che smetta di fare
domande. Assumo il mio solito atteggiamento musone: ha funzionato per cento
anni, funzionera' per un giorno in piu'...
"Sei stanco, si vede. Dovresti riposarti. L'Arcadia è in buone mani ora.
Yama la sta conducendo verso Saturno in maniera impeccabile....sembra quasi
naturale per lui, come se dialogasse con la nave. Quel ragazzo ha
talento..."
Avverto un dolore lancinante allo stomaco ed al petto udendo tali parole ma
mantengo il controllo. L'Arcadia è MIA e Tochiro dialoga solo con ME!! E poi
perché stiamo andando verso Saturno? Chi l'ha deciso?
"Yama pensa che dovremmo nasconderci per qualche tempo tra i suoi anelli,
mimetizzandoci tra gli asteroidi..."
Yama pensa?? Davvero? Adesso ci penso io a lui.
Mi alzo e mi dirigo al quadro comandi dell'intercomunicazione e solennemente
annuncio: "Torniamo sulla Terra! Yama inverti la rotta!"
"Ma Haaarlock..perché vuoi che Yama faccia ritorno sul vostro
pianeta?
Vuoi scendere e vedere con i tuoi occhi quello che ci ha raccontato
lui? Vuoi
vedere altri fiori?" mi chiede Mimeh, sempre piu' sorpresa del mio
atteggiamento, che deve sembrarle alquanto strano. Piu' strano del
solito,
intendo.
Seee, i fiori!! Io in questo momento vedo rosso!
E a quello faro' vedere i crisantemi, se non la smette...oppure le
ortiche!
Ho in mente qualcos'altro. Lascio Mimeh nella mia cabina e torno di gran corsa
sul ponte di comando perché ho intenzione di impartire alcuni ordini.
Sono o non sono il capitano Harlock?
Entro dalle porte scorrevoli e....che vedo?? Che vedo??
Kei è al fianco di Yama e tiene una mano sulla sua che stringe a sua volta il
timone.
"Avanti Yama lascia che ti guidi. Hai perso un occhio da poco e non è
facile governare l'Arcadia con un campo visivo ridotto....".
Ehhhh? Come sarebbe a dire? Io e' da piu' di cento anni che sono guercio e lei
non si e' mai degnata...
Gli si avvicina un po' troppo e lui, docile come un cagnolino, la lascia fare.
Si scambiano sguardi teneri ed occhiate languide. Atti osceni in luogo
pubblico? Che sono ste smancerie?
"..anche se devo dire che te la cavi quasi meglio del capitano...Anzi,sei
meglio del capitano..."
Che???
Ma...ma come?....lei....il mio braccio destro...la mia fedele impiantatrice
di bombe...sta flirtando con quello sbarbatello??
Il mio orgoglio è punto sul vivo...Kei dovrebbe avere occhi solo per me!!
Basterebbe un mio cenno per farla sciogliere come un gelato al sole! Ed ora lo
dimostrerò a quel ragazzino.
"Kei!" la chiamo con voce roca e profonda, con tono solenne.
Beh? Allora? Non ha fatto una piega!
Uhm...forse sono un po' troppo distante...dovrei avvicinarmi ancora un pochino,
cosi' puo' sentire anche il mio after shave muschiato...
In quel preciso momento i due si staccano dal timone e lei lo prende per mano,
conducendolo lentamente verso la mia poltrona sul ponte.
No!! Quella è mia!! Guai a lui se si azzarda a poggiarvi le sue chiappe!
"Siediti qui, Yama! Hai l'aspetto stanco ed il viso pallido."
Gli scosta una ciocca di capelli dal viso e gli accarezza lievemente la guancia
ferita.
Non posso guardare! Non voglio guardare! Questo è troppo.
Ma quando pensi di aver toccato il fondo accade qualcosa che non ti saresti mai
aspettato.
Anche il mio fedele Tori va ad appollaiarsi sulla spalla di quel..di quel
cosplayer !!! Che per giunta non mi assomiglia nemmeno un granché! Anzi, non mi
somiglia per niente...non e' nemmeno figo....
Un fruscio etereo alle mie spalle mi fa sobbalzare improvvisamente.
Mimeh? Che ci farà qui sul ponte?
Credevo che mi avrebbe atteso in cabina per bere un bicchiere di vino insieme.
"Scusa, devo vedere come sta Yaaama...." mi dice con
indifferenza, oltrepassandomi come fossi un fantasma impalpabile. Mi dirigo
verso il timone per avere una visuale completa del quadretto surreale .
Ma...ma cosa vedo? Mimeh stappa una bottiglia di Duc Henri della mia
personalissima e pregiatissima e costosissima riserva e la versa in un calice
che offre a Yama
“Bevi Yaaama, il vino ti dara' vigore..." "Che hai fumato?" mi chiede.
Fumare? Io avro' anche qualche vizio, ma non quello del fumo
"Che hai sniffato?" mi chiede nuovamente con aria inquisitoria. "Il fiore...é diventato ancora piu' bello ed i
petali sono iridescenti ed io non ho saputo resistere e l'ho annusato..." mormoro. Spalanco l’occhio buono e li osservo tutti quanti con aria stralunata. Non
so se prendermela con Yama o con me stesso per avergli permesso di portare
sulla nave un corpo estraneo senza effettuare i dovuti controlli. Non ci posso credere…questo fiorellino così fragile…così delicato…così
profumato…. “Capitano, no!” le grida concitate del mio equipaggio mi distraggono,
mentre Mimeh con gesto fulmineo mi toglie il corpo del reato dalle mani e lo
allontana da me rapidamente. “No! Il fiore no!” mormoro in preda alla disperazione, allungando una mano
verso di lei. “Capitano, chiedo il permesso di riportarlo sulla Terra prima di
decollare!” chiede improvvisamente Yama. “E’ un’ottima idea, Harlock. Posso accompagnarlo io! ” lo sostiene Kei. I
due si guardano teneramente scambiandosi sorrisi dolci. “Anche io verrò con voi! Ti proteggerò Yaaama!” gli fa eco Mimeh. Ehi, un momento! Ricominciamo la solfa di prima? Mumble mumble…Yama vuole scendere sulla Terra a riportare il fiore della
discordia? E allora che ci vada ma sarò io ad accompagnarlo! Comunico la mia
decisione agli altri ed insieme al pivello lasciamo il ponte di comando. Mimeh ha avvolto il fiore in una temporanea capsula di scintille emanate
dal suo corpo, in modo da proteggerlo. Proteggerlo da cosa non so…ma forse ha
ragione. A furia di odorarlo potrei consumare i suoi teneri petali
iridescenti...per poi finire ricoverato in una comunita’ di recupero...mah... Yama ed io siamo nell’hangar e Yattaran dal ponte di comando fa scendere il
portello d’ingresso. Ci incamminiamo lentamente fino all’estremità, prima
ancora che questo abbia il tempo di toccare il suolo terrestre. Gli passo a malincuore la teca virtuale
in cui è contenuto il fiore e gli faccio cenno di precedermi. “Guarda Yama!” dico in tono concitato, cogliendolo di sorpresa ed indicando
un punto in lontananza. “Cosa? Dove?” risponde lui osservando dove indica il mio dito. Pivello! Novellino! Mi basta una leggera spinta e , oplà, il gioco è fatto! Il defraudatore è
sistemato! Lo guardo brevemente ruzzolare giù dall’Arcadia ed atterrare tra la
polvere rossa della Terra. Poi corro a velocità supersonica e spingo il bottone
che fa risalire il portellone mentre una grossa risata satanica mi esce dai
polmoni incontrollabile. “Arcadia, decollo!” dico in tono imperativo. E l’Arcadia obbedisce docile, lanciando i motori alla massima potenza. Allora, chi è il vero capitano?? Eh?? Torno saltellando allegramente sul ponte di comando e mi accomodo al timone
tra gli sguardi incuriositi degli altri. “Yama ha deciso liberamente di rimanere sulla Terra. Ed io ho
compreso la sua scelta. Ora è giunto il momento di tornare a navigare nel mare
dello spazio.” Comunico in tono solenne. Schiocco le dita e Tori viene ad appollaiarsi sulla mia spalla. Subito dopo
Mimeh mi è a fianco, come è giusto che sia. “Kei, al mio fianco destro!” le ordino. E lei obbedisce immediatamente.
“No, non nella tua postazione!” preciso. “Devi metterti proprio qui, vicino a
me!” Ma che ha? Il suo viso pare trasfigurato…..ha un’aria beata e pare cammini
su cuscinetto d’aria! Oh! Adesso sì che si ragiona. Ora possiamo andare! Nel frattempo, sulla Terra. POV Yama Ma tu guarda quello!! Mi parla di libertà, di eternità, di liberarmi da ciò
che mi tiene legato e mi impedisce di fare le mie scelte…e poi vedi che mi
combina! Lo ha fatto apposta, ci scommetto! Ed ora che faccio tutto solo su
questo pianeta deserto, percorso solo da tempeste di sabbia rossa? Passo il tempo a sniffare i fiorellini? Un momento, ma che vedo là in fondo? Mi tolgo la benda che mi aveva dato il capitano e che io, un po’ per paura
di lui e un po’ per gioco, mi ero messo sull’occhio e cerco di vedere di cosa
si tratti. Mi domando come facciano dei fiori a vivere in questo posto dimenticato da
tutti. Eh no! col cavolo che mi lascio abbattere…ne ho passate di peggiori e non
staro’ con le mani in mano…gliela faccio vedere io a quel guercio del
capitano…. Osservo i fiori. Mi accoscio al suolo per guardare meglio queste fragili creature e resto
incantato dalla loro bellezza così delicata ed impalpabile. Come fanno a
resistere in questa tempesta di sabbia? Sono così belli! Mi viene d’istinto di
accarezzare la corolla di uno di questi…. “Ahi!!” Una bastonata sonora mi colpisce con forza la mano. “Ehi?? Ma..ma chi??…credevo che il pianeta fosse deserto!” Volgo il viso verso l’alto per capire chi mi abbia percosso l’arto con cotanta
veemenza e mi trovo davanti agli occhi un essere misterioso, fasciato in una
tunica rossastra e con un cappuccio sulla testa. La mano destra, nodosa e dalla
pelle raggrinzita, stringe saldamente il mattarello con cui mi aveva colpito
poco prima. “Se osi toccare ancora i miei fiori, giuro che ti faccio a fette!” dice la misteriosa persona, con una tale voce gracchiante da farmi piu’ paura dell’intera flotta di Gaia. “Ecco…mi scusi..io…non sapevo che….”
Balbetto, alzando le mani. “Niente scuse ragazzo! Piuttosto, che cosa nascondi lì, eh??” L’essere misterioso mi sta davanti con aria
davvero minacciosa, indicando con un dito il fiore che ero venuto a riportare. “Ecco…io ero ritornato a riportarlo sulla Terra…e’
una storia un po’ lunga….” La figura sembra osservarmi attentamente. Poi
gracchia di nuovo. “Hai cinque parole per giustificarti…” dice “
altrimenti te la vedrai con queste…” scosta un po’ il mantello e mi fa
intravedere due mannaie da cucina affilatissime. Cinque parole? E che dico? “Me-lo-ha-ordinato-Harlock!” Deglutisco, aspettando il fendente di lama che non
arriva. “Harlock?” mi chiede la voce stridente. Annuisco con fare enfatico, mentre la figura emana
un sospiro. “In che guai si e’ cacciato quel ragazzo,
stavolta?” Ma…questa persona da quale universo viene? Harlock
e’ ricercato in tutto il Sistema solare, ha una taglia anche su altri pianeti,
ha quasi quasi fatto saltare l’universo in aria ricreando il big bang, ha
sgominato la flotta di Gaia e questa persona non ne sa nulla? Ha un’aria vagamente familiare, che ora ricordo
dalle foto segnaletiche che avevo visto da ragazzino… “Masu San!” Ex membro dell’equipaggio di Harlock,
apparentemente ha circa 170 anni, attribuisce la sua longevita’ alla mousse
idratante alla materia oscura, la cui ricetta e’ segretissima. La donna sorride. “E tu come ti chiami, ragazzo?” Deglutisco di nuovo. “Ya..Yama..”
balbetto, un po’ frastornato. “Andiamo, figliolo!” mi dice. “Seguimi nella mia
modesta magione. Mentre ti rifocillerai avrai il tempo di raccontarmi gli
avvenimenti degli ultimi venti anni. Devo sapere cosa succede al mio capitano.” Mi lancia poi un cencio facendomi segno di legarlo
intorno al viso per proteggermi dalla tempesta di sabbia. “Beh? Che pretendevi, un fazzoletto appena lavato
e magari asciugato all’aria fresca di campo?” “No..no..!” le rispondo fasciandomi capo e viso in
quella pezza lercia. E’ meglio se sto attento con questa qua. Una tipa
ultracentenaria che gira incappucciata, con mattarello e mannaie è di certo
poco raccomandabile. E se volesse mangiarmi?? Ma no, che vado a pensare?? Ci incamminiamo lungo un sentiero appena visibile
tra la polvere del suolo e finalmente ,dopo una lunga ed estenuante marcia, mi
sembra di scorgere in lontananza una montagna….o qualcosa di simile. “Ragazzo! Da questa parte! Presto, tra poco calerà la notte!” mi urla dalla
soglia di quell’antro spaventoso. Sono seriamente indeciso sul da farsi. La seguo
all’interno o fuggo a gambe levate? Si…ma per andare dove? E va bene, ho
fatto la mia scelta, entrerò! Perciò comincio a muovermi verso l’ingresso
della grotta e lentamente oltrepasso l’entrata. Puahhhh!! Che olezzo! Che miasmi!! Ma da dove
provengono cotante esalazioni mefistofeliche?? “Respira a pieni polmoni, Yama!” mi dice lei con
la solita voce gracchiante. “Vedi quei calderoni sul fuoco? Sto cucinando la
mia cena!”. Lo sapevo! Lo sapevo! Questa vuole farmi bollito
lì dentro! Ora mi chiederà di avvicinarmi ad un pentolone perché lei non ci
vede e di assaggiare la minestra. E mentre io sono lì, mi spingerà dentro come un pezzo di carne
qualsiasi. “Figliolo, ti dispiacerebbe avvicinarti ad una
delle pentole e rimestarne il contenuto? Sai, io sono anziana e non ci vedo
tanto bene…” Ecco, appunto! “Così va bene, signora Masu?” chiedo, mentre con un occhio guardo dentro il
calderone e con l’altro tengo d’occhio la streg..ehm, la vecchina. “Assaggiala per favore e dimmi se manca qualcosa!” mi risponde dal fondo
della caverna mentre armeggia con qualcosa intorno ad un tavolino basso. Va bé..assaggiamo và….uhm..uhm…non saprei definire il gusto…in realtà non
sa di niente e quindi… “E’ buona, signora Masu!” le dico ad alta voce. “Che cosa ci avete messo
dentro? Non credo che si possano reperire molti ingredienti sulla Terra…” La vecchia mi guarda con fare strano. "Non quella pentola...quell'altra, stupido. Li' ci sto facendo bollire
le mie mutande...oggi e' giornata di bucato!" Mi sento mancare ma la vista delle mannaie della vecchia mi riportano alla
realta'. “Già ma per fortuna io sono previdente. Ho conservato per anni alcune
spezie e radici liofilizzate ed altre cosucce che rendono buone anche le radici
e le bacche che si trovano qui.” Mi risponde, indicandomi di avvicinarmi al
tavolino. Beh, almeno non sono finito in pentola. “Vedi, Yama? Questa polverina è radice
liofilizzata di pipillus. Questa invece contiene polvere di tuorlo d’uovo di
Fifit. Sono ingredienti che valgono più di quanto tu possa immaginare. Ed hanno
un uso molteplice.” Mi spiega con una malcelata punta d’orgoglio nella voce. “In che senso? ” domando, rapito dal carisma
dell’anziana…..o forse stordito dagli olezzi che pervadono la caverna. “Oltre che a cucinare, servono anche per allungare
l’acqua con cui innaffio i fiori che tu hai raccolto. Sono un ottimo concime
naturale!” risponde gongolante. “Ma…ma quei fiori sono allucinogeni, ne sono
sicuro!” controbatto. “Dettagli! Quisquilie! Bazzecole!” risponde acida,
mentre comincia ad apparecchiare una cassa rovesciata con una tovaglia un po'
lercia, disponendovi sopra due ciotole che debbono aver visto tempi migliori. "Beh? Che hai da guardare? Capisco che non
c'e' l'argenteria...ma una cucina da gourmet si giudica dal palato e non dal
piatto" dice, mentre scodella una brodaglia verde fluorescente nella quale
navigano delle cose non ben identificate "...la radice di bulterk in
polvere e' un toccasana, rende commestibile qualunque cosa..." Commenta
poi mentre assaggia la sua pietanza con espressione estatica. Non vorrei offenderla, per cui mi accingo anche io
ad assaggiare e fingo di ignorare la sensazione di mollusco che ho in bocca
mentre mi sforzo di ingoiare una cosa che sembra avere il sapore di un calzino
dimenticato nella borsa della palestra...non che io abbia mai assaggiato una
cosa del genere, ma suppongo comunque....bleargh "Avanti, ragazzo, mangia, mangia, perche'
dopo dobbiamo metterci al lavoro...eh? Le piante non si coltivano da sole, sai?
" dice poi la vecchia con fare imperioso da saputella. Lo dice a me? A me che volevo fare il botanico,
che mi intendo di piante come nessun'altro? A me, che conosco a memoria tutti i
nomi scientifici di tutte le piante ormai estinte.... Mi sorride, ora, la vecchietta e mi guarda con
interesse, mentre con la sua mano ossuta mi palpa i bicipiti...per un istante
tempo che voglia ancora mettermi in pentola....o peggio, che ci voglia provare
con me, ma dopo mi ricredo, quando si alza e mi passa una vanga. "Beh? Che credi, che qui si mangi a sbafo?
Per mangiare bisogna lavorare....avanti...avanti..." Mi spinge lei, mentre
usciamo dalla sua caverna e ci dirigiamo verso Comincio a spalare sotto lo sguardo severo della
vecchia. "Avanti, mettici piu' forza ragazzo, fammi
vedere di che roba sei fatto...avanti....eppure ti sei nutrito di proteine
pregiate, i lumaconi fluorescenti che strisciano sotto la sabbia sono
difficilissimi da acchiappare, sai? Ti ho anche dato la mia razione....ora
spala!" Mi sento assalire dalla disperazione. Trattato da schiavo e pivello sull'Arcadia e pure
sulla Terra...me misero! Ma cosa ho fatto per meritarmi questo? Va bene, magari
ho addocchiato il posteriore di Kei un po' troppo a lungo...magari sono stato
tentato di fare il galletto...ma non ho mica fatto nulla di male.... La vecchia mi osserva di sottecchi con uno strano
ghigno sul viso. "Capitano? Mi sentite? Penso che abbia
imparato la sua lezione...tornate a prendervelo...."
Anche Kei gli si avvicina e si accoscia al fianco sinistro, prendendo tra le
sue mani quella del ragazzo, per poi bere dal suo stesso calice.
Che orrore!
"Giovane Capitano, siamo pronti a seguirti. Io vivo con l'Arcadia e con
essa morirò! Ma nel frattempo dedicherò la mia esistenza
unicamente a te!" esclama poi Mimeh, in totale adorazione di quella
caricatura di capitano che
siede al mio posto.
Sento che sto per svenire....anche lei mi tradisce? Lei che sente ciò che provo
senza il bisogno di usare parole? Lei che vive in simbiosi con la MIA nave e
che darebbe la vita per ME?
"Sì Capitan Yama! Sono pronta a combattere al tuo fianco! Cosa vuoi che
faccia? Sparo due missili? Lancio qualche bomba? Vuoi che vada in missione con
il nuovo arrivato?" domanda Kei mettendosi di fronte a quell'impostore.
Il nuovo arrivato?? Ma come, c'è qualche nuova recluta sull'Arcadia e io non lo
so?
Le due donne mi si avvicinano minacciosamente e di colpo mi strappano di dosso
il mantello, con tanta forza che quasi cado a terra. Quelle due traditrici lo
hanno messo sulle spalle del novellino!!
Questo è troppo! Questo è davvero troppo!! A me la dark matter!! Manca
solo che mi tolgano gli stivali!!
"Ehi, tu! Dove stai andando? Torna al timone!" mi apostrofa Yama con
voce altisonante.
Sono sconcertato. Si permette di dare ordini a me! A me che sono il comandante
della nave!
"Avanti, recluta!" mi incita Kei, guardandomi con aria di sfida negli
occhi. " Bisogna farsi le ossa per stare su questa nave! Facci vedere di
che pasta sei fatto!"
Ma come? Recluta a me?? Di che pasta sono fatto?
Grrrrr
"Coraggio...impugna la maniglia del timone...vedrai che la nave seguirà i
tuoi comandi..." mi suggerisce Mimeh con la sua solita aria eterea. Poi
volge nuovamente lo sguardo verso Yama e lo fissa adorante mentre Kei gli passa
accanto ondeggiando sinuosamente sui tacchi e raggiungendo la sua postazione.
Scommetto che lui ha posato l'unico occhio funzionante sul fondoschiena di lei
dal primo all'ultimo passo....proprio come facevo io...solo che io, avendo
materia oscura anche nelle mutande, guardavo con puro spirito di osservazione,
ammirando le simmetrie...mica sbavando come sta facendo lui.
"Arcadia...go!" dice il cosplayer.
Io taccio e non mi muovo. Che vuole quello??
"Arcadia...goo!" ripete a voce più alta il farabutto.
No! Mi rifiuto! Questo non lo farò mai e poi mai!!
Comincio ad agitarmi e sbraitare. Se non la piantano tutti userò di nuovo la
dark matter e metterò fine all'universo! Che sia chiaro che di Harlock ce
n'èuno solo! E quello vero sono io, non quel pivello!!
"Haaarlock!" mi chiama Mimeh.
"Capitano!" le fa eco Kei.
Ho la vista annebbiata dalla furia.
"Haaarlock, svegliati!" mi incita Mimeh, accarezzandomi lievemente la
mano appoggiata al bracciolo del trono.
"Capitano, tutto a posto? Hai avuto degli incubi?" mi domanda Kei
preoccupata.
Fatico a concentrarmi e mi guardo attorno. Vedo le espressioni attonite di Kei e Mimeh e quella un po' preoccupata di
Yama.
Il mio vice mi si avvicina
"Ha la pupilla dilatata...." Mi osserva con aria esperta " ...e
la congiuntiva arrossata..."
"Ed e' pure pallido e sudato..." aggiunge Mimeh che mette una mano
sulla fronte
Yama mi scruta con attenzione
Sniffato? Ma che fa, mi prende per un tossicomane?
"Io non ho sniffato nulla..." le parole mi muoiono in gola. Taccio.
"Ecco dove era finito! Lo avevi tu....lo abbiamo cercato in lungo
ed in largo perché abbiamo scoperto che una volta tolto dal suo ambiente, la
Terra, emana una sostanza allucinogena....ma non abbiamo fatto in tempo ad
avvisarti..."
Ma sì dai, ancora una sniffatina prima di gettarlo…sniff, fiut,
sniff ahhhh che aroma!!!
Comincio a camminare in quella direzione, chiedendomi se quella strana sagoma che mi era parso di
vedere fosse in realta’ solo un frutto della mia immaginazione.
A mano a mano che cammino riconosco la distesa in cui avevo trovato i fiori
bianchi, il luogo dove dovrei riportare il fiore di Harlock. Il vento è
fortissimo e mi costringe a tenere gli occhi socchiusi, senza contare che il
terreno è talmente arido che solo a sfiorarlo si sollevano cumuli di polvere.
Mi chiedo come faro’ io a sopravvivere qui…trovero’ la morte in questo
posto, lo so…le mie ossa diventeranno polvere che si mescolera’ a questa sabbia
rossastra….
Lo so perche’ mi ha lasciato qui, perche io sono molto piu’ figo di lui e
le ragazze mi filavano….e’ geloso, lui, che ha la materia oscura nel cervello e
nelle mutande…ohhhh, se gliela faccio pagare….
Non faccio in tempo a rispondere che la figura
continua: “…non guardo il telegiornale, ormai…pieno di brutti ceffi e brutte
notizie…non sono aggiornata sugli eventi dell’ultimo ventennio… preferisco
guardare space masterchef 101…certo, gli chef di oggi non sono come il mitico
Gordonius…” sospira, mentre si toglie il cappuccio, rivelando il volto di una
signora piuttosto anziana, anzi, decisamente vecchia.
Spremo le meningi e vengo assalito dalla paura.
Bleah! Che puzzo disgustoso ha questa stoffa! Lei
mi coglie in flagranza di schifamento e mi guarda con espressione inquisitoria.
La vecchina allunga il passo ed io la seguo a
ruota. Dopo alcune decine di metri giungiamo ad una specie di orticello…almeno
è quello che sembra a prima vista. Lei lo oltrepassa e sparisce all’interno di
una caverna fumosa. Forse questo è il momento giusto per darsela a gambe…
Mi siedo per terra ed osservo la signora che
estrae dal suo grembiule delle bustine e le depone con cura sul tavolo. Le apre
con delicatezza, quasi fossero per lei un tesoro di inestimabile valore.
l’ orto a pochi metri di
distanza.
Vorrei tanto tornare sull'Arcadia...il mio
intercom continua a trasmettere la mia posizione, ma piu' passa il tempo, e
piu' penso davvero che il capitano mi abbia abbandonato a finire i miei giorni
su questa terra.
La vedo armeggiare sotto la sua veste per estrarre
un aggeggio che assomiglia ad un comunicatore satellitare.
Sorride.