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Autore: Scarlet Jaeger    03/02/2014    2 recensioni
"Aprì gli occhi Shion, ma ciò che vide furono solamente tenebre. Quel mondo non era come lo ricordava un tempo. Ma cosa avrebbe potuto ricordare, se oramai era morto da anni? Cosa poteva saperne ancora della luce, quando tutto ciò che riusciva a rimembrare, era il buio di quegli anni sprofondato nel Tartaro?"
Scusate, non mi ero accorta dell'errore nel titolo. Mea culpa!
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aries Shion
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Bee The Light.




The world we knew
Won't come back
The time we've lost
Can't get back
The life we had
Won't be ours again.”
[Three Days Grace - Never Too Late]




Aprì gli occhi Shion, ma ciò che vide furono solamente tenebre. Quel mondo non era come lo ricordava un tempo. Ma cosa avrebbe potuto ricordare, se oramai era morto da anni? Cosa poteva saperne ancora della luce, quando tutto ciò che riusciva a rimembrare, era il buio di quegli anni sprofondato nel Tartaro?
Troppi pensieri iniziarono a vorticare dal momento in cui sollevò le palpebre al suo risveglio. Quegli occhi da troppo tempo chiusi, erano stati aperti di nuovo da colui che era padrone della morte. Ma per cosa? A cosa doveva quell'intrusione nel suo sonno da parte di un Dio?
Ma forse, in cuor suo, sapeva già la risposta. Era sempre stato un uomo colto, e lo aveva dimostrato nei duecento anni trascorsi a vegliare sui nuovi Saint nelle vesti sacerdotali, in attesa della rinascita della loro Dea. A sperare in un mondo che non avrebbe mai visto a prescindere.
E cosa avrebbe potuto dire ad Hades, che covava vendetta da tempi immemori verso Athena, colei che a cui, lui stesso, aveva devoluto i suoi servigi ed il suo cuore? Purtroppo, anche se aveva mantenuto intatto il suo spirito di guerriero, non poteva certo rivaleggiare con un Dio. Ma egli era astuto, oltre che potente, perché gli aveva chiesto qualcosa di molto più grande delle sue aspettative: una nuova vita, in cambio della sua lealtà.
Come avrebbe dovuto rispondere?
Oramai il mondo che conosceva non era più lo stesso. Molte guerre si erano succedute dopo la sua morte e nuove stirpi di Saint erano state elette. Non sarebbe potuto mai tornare indietro, riprendendosi gli anni perduti in quel mondo grigio e muto. La vita che aveva un tempo, oramai non gli apparteneva più.
Se fosse rinato, il suo corpo non sarebbe più stato fasciato dalla leggera tunica appartenente al Grande Sacerdote, né dalla sua vecchia e fiera Gold Cloth che l'aveva accompagnato nell'ultima Guerra Santa, come un fedele amico che ti tiene costantemente attaccato alla vita.
No, se fosse tornato dalla morte, il suo corpo sarebbe stato rivestito dalla Surplice nera appartenente alla schiera demoniaca degli Spectre di Hades.
Era veramente quello il suo volere? Un Saint che piega la sua anima verso un uomo oscuro?
Ma lui sapeva, lo aveva sempre saputo, che una nuova Guerra Santa si sarebbe succeduta a quella precedente. Sarebbero trascorsi giorni, mesi, anni, ma la pace non sarebbe mai riuscita a prevalere sul resto. E dunque, lui che un tempo era stato graziato con la vita, diventando il portavoce di una Dea giusta, adesso doveva schierarsi dalla parte del male?
Però, tutto quello che uscì dalla sua bocca, fu un fiero “sì”.


Always weighing on my shoulder
A time like no other
It all changed on that day
Sadness and so much pain.”
[One Ok Rock – Be The Light]



La consapevolezza di quella nuova missione l'apprese fin da subito, quando portò dalla sua parte anche gli altri Saint, presi per infami e traditori, che Hades risvegliò per la sua causa. Anche se indossava l'anima nera di uno Spectre, la sua anima indossava ancora il sacro oro del Tempio, quello con cui aveva vinto l'ultima guerra contro il Dio.
Ma il prezzo da pagare era troppo alto; forse alcuni di loro non ce l'avrebbero fatta a reggerne il peso, ma dovevano tentare. Molti si fecero uccidere di nuovo dai giovani Saint, lasciandosi morire appositamente per non essere riusciti a mascherare al Dio a chi dovevano, anche dopo la morte, la loro lealtà, riuscendo però a mettere in guardia i compagni di un tempo. La loro missione, anche in quel breve squarcio di artificiale vita, era stata ai fini del bene. Potevano estinguersi di nuovo, tornare a dormire un sonno eterno, con il cuore più libero. La guerra peggiore, quella contro i vecchi pari rango, sarebbe spettata ai vecchi custodi della case oramai vuote. Case che, da anni, mancavano di un protettore; abbandonate così come erano state lasciate da coloro che morirono come traditori. Coloro che, di nuovo, da traditori del bene erano stati ridefiniti.
Ma Shion sapeva che la più infida guerra, sarebbe stata quella contro sé stessi, perché non potevano fare parola con nessuno del loro fardello. Se lo avessero fatto, sarebbe stato più semplice, ma Hades non era uno sprovveduto; lui sapeva.
Quindi, pur di essere di aiuto a quella nuova e turbolenta guerra, si erano fatti beffe di loro stessi, trasformando la loro anima cristallina in un'anima marcia.
Ma quello era il prezzo da pagare per tutti loro, che non si piegarono nemmeno un attimo sotto il disprezzo dei loro vecchi compagni, che li avevano discriminati e mai capiti. E lui stesso non si era fermato neanche un attimo, nemmeno quando era divenuto necessario levare la mano verso il suo amato allievo. Non un'espressione sofferente, né una parola sprecata per Mu. Nulla che facesse capire al nuovo Ariete che, dentro quel rinato corpo giovane, il suo maestro esisteva ancora.
Non esitò, né tentennò un momento, neanche di fronte ad un vecchio compagno come Dohko, neanche quando le membra stanche dell'uomo gli impedivano di reggersi in piedi . Non poteva fallire, anche se quello voleva significare la morte di un giusto, perché per lui stesso, la giustizia, non c'era più stata.
Ma il fallimento non giunse mai perché, anche se la sua ora arrivò inevitabile alle prime luci dell'alba, ed il suo corpo si dissolse in mille lucciole a contatto con il sole appena sorto, Shion morì tenendo alto il nome di Athena come un tempo, perché un Saint che nasce devoto ad un Dio, anche se nella vita commette degli errori come quello di schierarsi dalla parte del male, morirà comunque restando fedele al Dio a cui deve la sua vita!

Fine.


.

Colei che scrive:

Ok... * scappa*

*torna da un angolino*

Tutto ok? Posso uscire? xD

Cavolate a parte, ecco ciò che succede ad ascoltare due canzoni e pensare ad un personaggio! Ho voluto descrivere i momenti di Shion dopo la rinascita nella schiera di Hades, mettendoci dell'introspezione. Diciamo che è più che altro una prova, perché non ho mai scritto un'intera one shot su questo personaggio, specialmente in questa maniera. Spero di non aver fatto un totale disastro – anche con gli errori – e che questa fic sia stata abbastanza piacevole.
Mi farebbe piacere sapere la vostra (se dovete essere critici, con calma e cortesia. L'acidità non la tollero :P )
Infine, per quanto riguarda il titolo, è ripreso dalla seconda canzone che ho usato.

Per chi invece non sapesse l'inglese, o non conoscesse le canzoni e la dovuta traduzione, i pezzi sono questi:

La prima:

"Il mondo che conoscevamo
non tornerà indietro.  
Il tempo che abbiamo perso,  
non può tornare indietro.  
La vita che avevamo,
non sarà nostra di nuovo."

La seconda:

"Continua sempre a pesare sulle mie spalle
un tempo senza eguali
tutto cambiò in quel giorno
tristezza e così tanto dolore."

Bene, aspetto le vostre recensioni!
Un bacione a tutti!

  
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