Bee The Light.
“The world we knew
Won't come back
The time we've lost
Can't get back
The life we had
Won't be ours again.”
[Three Days Grace - Never Too Late]
Aprì
gli occhi Shion, ma ciò che vide
furono solamente tenebre. Quel mondo non era come lo ricordava un
tempo. Ma cosa avrebbe potuto ricordare, se oramai era morto da anni?
Cosa poteva saperne ancora della luce, quando tutto ciò che
riusciva
a rimembrare, era il buio di quegli anni sprofondato nel Tartaro?
Troppi pensieri iniziarono a vorticare dal
momento in cui sollevò le palpebre al suo risveglio. Quegli
occhi da
troppo tempo chiusi, erano stati aperti di nuovo da colui che era
padrone della morte. Ma per cosa? A cosa doveva quell'intrusione nel
suo sonno da parte di un Dio?
Ma forse, in cuor suo, sapeva già la
risposta. Era sempre stato un uomo colto, e lo aveva dimostrato nei
duecento anni trascorsi a vegliare sui nuovi Saint nelle vesti
sacerdotali, in attesa della rinascita della loro Dea. A sperare in
un mondo che non avrebbe mai visto a prescindere.
E cosa avrebbe potuto dire ad Hades, che
covava vendetta da tempi immemori verso Athena, colei che a cui, lui
stesso, aveva devoluto i suoi servigi ed il suo cuore? Purtroppo,
anche se aveva mantenuto intatto il suo spirito di guerriero, non
poteva certo rivaleggiare con un Dio. Ma egli era astuto, oltre che
potente, perché gli aveva chiesto qualcosa di molto
più grande
delle sue aspettative: una nuova vita, in cambio della sua
lealtà.
Come avrebbe dovuto rispondere?
Oramai il mondo che conosceva non era più lo
stesso. Molte guerre si erano succedute dopo la sua morte e nuove
stirpi di Saint erano state elette. Non sarebbe potuto mai tornare
indietro, riprendendosi gli anni perduti in quel mondo grigio e muto.
La vita che aveva un tempo, oramai non gli apparteneva più.
Se fosse rinato, il suo corpo non sarebbe più
stato fasciato dalla leggera tunica appartenente al Grande Sacerdote,
né dalla sua vecchia e fiera Gold Cloth che l'aveva
accompagnato
nell'ultima Guerra Santa, come un fedele amico che ti tiene
costantemente attaccato alla vita.
No, se fosse tornato dalla morte, il suo corpo
sarebbe stato rivestito dalla Surplice nera appartenente alla schiera
demoniaca degli Spectre di Hades.
Era veramente quello il suo volere? Un Saint
che piega la sua anima verso un uomo oscuro?
Ma lui sapeva, lo aveva sempre saputo, che una
nuova Guerra Santa si sarebbe succeduta a quella precedente.
Sarebbero trascorsi giorni, mesi, anni, ma la pace non sarebbe mai
riuscita a prevalere sul resto. E dunque, lui che un tempo era stato
graziato con la vita, diventando il portavoce di una Dea giusta,
adesso doveva schierarsi dalla parte del male?
Però, tutto quello che uscì dalla sua bocca,
fu un fiero “sì”.
“Always weighing on my shoulder
A time like no other
It all changed on that day
Sadness and so much pain.”
[One Ok Rock – Be The Light]
La consapevolezza
di quella nuova missione
l'apprese fin da subito, quando portò dalla sua parte anche
gli
altri Saint, presi per infami e traditori, che Hades
risvegliò per
la sua causa. Anche se indossava l'anima nera di uno Spectre, la sua
anima indossava ancora il sacro oro del Tempio, quello con cui aveva
vinto l'ultima guerra contro il Dio.
Ma il prezzo da pagare era troppo alto; forse
alcuni di loro non ce l'avrebbero fatta a reggerne il peso, ma
dovevano tentare. Molti si fecero uccidere di nuovo dai giovani
Saint, lasciandosi morire appositamente per non essere riusciti a
mascherare al Dio a chi dovevano, anche dopo la morte, la loro
lealtà, riuscendo però a mettere in guardia i
compagni di un tempo.
La loro missione, anche in quel breve squarcio di artificiale vita,
era stata ai fini del bene. Potevano estinguersi di nuovo, tornare a
dormire un sonno eterno, con il cuore più libero. La guerra
peggiore, quella contro i vecchi pari rango, sarebbe spettata ai
vecchi custodi della case oramai vuote. Case che, da anni, mancavano
di un protettore; abbandonate così come erano state lasciate
da
coloro che morirono come traditori. Coloro che, di nuovo, da
traditori del bene erano stati ridefiniti.
Ma Shion sapeva che la più infida guerra,
sarebbe stata quella contro sé stessi, perché non
potevano fare
parola con nessuno del loro fardello. Se lo avessero fatto, sarebbe
stato più semplice, ma Hades non era uno sprovveduto; lui
sapeva.
Quindi, pur di essere di aiuto a quella nuova
e turbolenta guerra, si erano fatti beffe di loro stessi,
trasformando la loro anima cristallina in un'anima marcia.
Ma quello era il prezzo da pagare per tutti
loro, che non si piegarono nemmeno un attimo sotto il disprezzo dei
loro vecchi compagni, che li avevano discriminati e mai capiti. E lui
stesso non si era fermato neanche un attimo, nemmeno quando era
divenuto necessario levare la mano verso il suo amato allievo. Non
un'espressione sofferente, né una parola sprecata per Mu.
Nulla che
facesse capire al nuovo Ariete che, dentro quel rinato corpo giovane,
il suo maestro esisteva ancora.
Non esitò, né tentennò un momento,
neanche
di fronte ad un vecchio compagno come Dohko, neanche quando le membra
stanche dell'uomo gli impedivano di reggersi in piedi . Non poteva
fallire, anche se quello voleva significare la morte di un giusto,
perché per lui stesso, la giustizia, non c'era
più stata.
Ma il fallimento non giunse mai perché, anche
se la sua ora arrivò inevitabile alle prime luci dell'alba,
ed il
suo corpo si dissolse in mille lucciole a contatto con il sole appena
sorto, Shion morì tenendo alto il nome di Athena come un
tempo,
perché un Saint che nasce devoto ad un Dio, anche se nella
vita
commette degli errori come quello di schierarsi dalla parte del male,
morirà comunque restando fedele al Dio a cui deve la sua
vita!
Fine.
….
Colei che scrive:
Ok... * scappa*
*torna da un angolino*
Tutto ok? Posso uscire? xD
Cavolate
a parte,
ecco ciò che succede ad ascoltare due canzoni e pensare ad
un
personaggio! Ho voluto descrivere i momenti di Shion dopo la
rinascita nella schiera di Hades, mettendoci dell'introspezione.
Diciamo che è più che altro una prova,
perché non ho mai scritto
un'intera one shot su questo personaggio, specialmente in questa
maniera. Spero di non aver fatto un totale disastro – anche
con gli
errori – e che questa fic sia stata abbastanza piacevole.
Mi farebbe piacere
sapere la vostra (se dovete essere critici, con calma e cortesia.
L'acidità non la tollero :P )
Infine, per quanto riguarda il titolo, è ripreso dalla
seconda canzone che ho usato.
Per chi invece non sapesse l'inglese, o non conoscesse le canzoni e la dovuta traduzione, i pezzi sono questi:
La prima:
"Il mondo che conoscevamo
non tornerà indietro.
Il tempo che abbiamo perso,
non può tornare indietro.
La vita che avevamo,
non sarà nostra di nuovo."
La seconda:
"Continua sempre a pesare sulle
mie spalle
un tempo senza eguali
tutto cambiò
in quel giorno
tristezza e
così tanto dolore."
Bene,
aspetto le
vostre recensioni!
Un bacione a
tutti!