Ten minutes.
 
 
-10
 
Il tempo per i vampiri  non dovrebbe essere un problema , eppure, in questo momento le sembra essere la necessità più importante del Mondo.
Al decimo minuto prima della fine ,Elena, si concede di formulare questo pensiero. Lo partorisce mentre tenta di indovinare un codice chem già sa, non conoscerà mai.
 
-9


Al nono minuto ,invece, percepisce una leggera e flebile sensazione di speranza invaderla. Col suo udito sviluppato ,infatti, riesce a captare la musica che sicuramente proviene dall’immensa residenza dei Lockwood . Con la sua velocità sovrannaturale impiegherà per raggiungerla una manciata di minuti ,al massimo.


Comincia a correre.                                                                             
 
-8


All’ottavo minuto la prima fitta la colpisce. Katherine è veloce, e combatte.

Vede sé stessa in un ‘altra vita, in un’altra epoca . Con azioni , dolori e colpe che non le appartengono.
 
Corre più veloce.
 


7-

Allo scoccare del settimo minuto ,Elena non fa in tempo a riprendersi da quella precedente ,che un’altra fitta la investe. Forte e intensa. Rivede gli uomini che ha amato amare e odiare la donna così simile a lei ,eppure così diversa.
Può sentire ogni bacio, ogni carezza, ogni morso graffiarle la pelle .
Come se li avesse vissuti.
 


-6


Sei minuti.

L’ultima fitta è quella più dolorosa.
Le immagini si susseguono tra loro veloci , immagini di cui la maggior parte non riconosce e delle quali non avrebbe mai voluto avere memoria.
Rivede la morte del fratello e in ultimo rivede se stessa, nel disperato tentativo di difendere la sua vita da Katherine . Ancora.
Sta vincendo.  Lo sanno entrambe.
Ormai il suo corpo risponde a malapena ai suoi ordini e ha la vista annebbiata.
Un po’ per lo stordimento dovuto alle fitte, un po’ per gli occhi velati di lacrime. Almeno quelle, le sente ancora sue.
Si accascia malamente contro un albero.
Smette di correre.
 
-5


Quando ormai è passata la metà del tempo, Elena fatica e ricordarsi chi è e cosa sta accadendo.
Avverte già la sensazione di trovarsi imprigionata nel proprio corpo, a lei ormai estraneo. Non è ancora Katherine, ma non è nemmeno più lei.
L’unico pensiero coerente che riesce a formulare è quanto male la sua oscura nemesi potrà fare alle ignare persone che ama:  Caroline, Bonnie, Stefan, Matt , Jeremy.  Damon.
 
No. Non può arrendersi.
 
-4


Al quarto minuto il suono rumoroso della musica alta le arriva lieto come una ventata di aria fresca. La avverte che la villa non è lontana, forse appena dietro quegli alberi ,sui quali si stava per abbandonare a se stessa.
 
Ricomincia a correre, sempre più veloce.
 


-3

 
E’ al terzo  minuto e Elena comincia a intravedere la gran folla di persone tutte intente a divertirsi.
Si guarda intorno cercando qualche volto amico a cui possa riferire cosa sta accadendo.
Ormai lei ha capito.
Sa che non può fermare Katherine, ma può far in modo che i suoi amici possano fermarla.
 
Deve farlo , o almeno, provarci.
 


-2

 
Due minuti.
 
Continua a guardarsi intorno freneticamente, il tempo le sta scivolando  dalle mani.
Poi lo vede.
Damon è a pochi metri di distanza e il suo sguardo sembra specchio di quello di Elena.
 
Ansioso e agitato , prima .
Sollevato e felice, dopo.
 
Il suo nome le esce dalla bocca  come una liberazione e senza  nemmeno rifletterci un secondo,  è già partita verso di lui.
 
Ed è incredibilmente sollevata dal fatto che Damon abbia fatto lo stesso.
 

1-

 
Nell’ ultimo minuto prima della fine Elena trova la pace tra le braccia di Damon.
Il suo profumo e la sensazione di protezione la colpiscono immediatamente e lei non può far a meno che ringraziare un’entità superiore.
E lo fa.
Ma non sa dire precisamente per cosa stia ringraziando.
Se per il fatto di aver la sensazione di sicurezza o di aver avuto l’opportunità di  vedere per l’ultima volta l’uomo che ama.
 
Quello che sa con certezza è che avrebbe potuto avvertirlo. Ma che non l’ha fatto.  E quello che trova ancora più incredibile è  che non se ne pente.
 
Non se ne pente nemmeno quando si rende conto che è arrivata , la fine.
 
La percepisce nel momento in cui  sente le gambe tremarle e la vista farsi via ,via sempre più buia.
 
E poi se ne va.
Veloce come una pioggia primaverile .
 
Se ne va in una morte dolce.
Tra le braccia dell’uomo che ama , dell’ultimo che avrebbe amato.
 
Con le mani tra i suoi capelli e il suo nome tra le labbra.