“Non provare pietà per i morti Harry, provala per i vivi. E soprattutto
per coloro che vivono senza amore.”
-Albus Silente-
Dietro ogni grande uomo, si nasconde sempre
una grande storia. Che l’uomo in questione abbia plasmato la sua grandezza dall’oscurità
e dal sangue non costituisce un ostacolo per tale affermazione. Rimarrà
comunque un grande uomo, malvagio,
certo, ma grande.
La storia di Voldemort, però, pochi possono
dire di conoscerla. Certo le abbiamo dato un volto ed un nome ben precisi: Tom Orvoloson
Riddle. Ed è una storia tetra quanto chi la possiede, è oscura, priva di luce.
E’ la storia di un uomo debole che si è eretto
sopra i forti.
E la storia di un mago forte che si è
inabissato sotto i deboli.
Ma siamo sicuri che sia solo questo? Un
nome, il suo nome?
Harry Potter ne è convinto, persino i suoi fidati Mangiamorte ne hanno la
certezza assoluta: il passato di Voldemort ha un solo nome, il suo, perché
nessuno è mai stato abbastanza coraggioso o meritevole da poterlo avvicinare realmente.
Eppure vi stupireste nel sapere che così non
fu. Che tutti si sbagliarono e continuano a farlo tutt’ora.
Perché il passato di Voldemort non si chiama solamente Tom Orvoloson Riddle,
un nome carico di disgusto, talmente detestato e disprezzato dal Lord da essere
finito nel dimenticatoio , con suo sommo godimento e spietato orgoglio, assieme
alle sue sporche origini di Mezzosangue e a quel lato umano frantumato e
perduto esattamente come la sua anima.
No.
Il suo passato si chiama anche Daiana Isobel Rosier, ed è il più doloroso
incubo del Signore Oscuro.
PROLOGO
Albus Silente è seduto alla
scrivania del suo ufficio, immobile, mentre flebili candele illuminano la
stanza e un vento irascibile percuote ripetutamente i vetri delle finestre,
facendole traballare pericolosamente sui cardini arrugginiti. Il freddo umido,
tipico di un temporale simile, filtra tra gli anfratti e striscia in ogni dove,
combattendo col tiepido calore irradiato dal camino acceso.
Ma il Preside non sembra
curarsene più di tanto. La sua attenzione è interamente rivolta ad un grosso
libro, un album più precisamente, che funge da annuario scolastico. L’ha
ritrovato poco prima tra i vecchi scaffali della biblioteca. Non che lo stesse
cercando, ma mentre scorreva con la mano i dorsi polverosi delle copertine, si
è imbattuto in quel cimelio non proprio recente, e un sorriso nostalgico gli ha
increspato involontariamente le labbra. D’altronde si sa, ha sempre avuto un
debole per i sentimentalismi e i vecchi ricordi lui. E’ stato automatico quindi
prenderlo e rifugiarsi nella sua torre, immergendosi in memorie perdute e volti
conosciuti che avevano calpestato quegli stessi corridoi decine e decine di
anni prima. Eppure, mentre lo sfoglia con lentezza, accarezzando con lo sguardo
ogni singola foto, per poco non sussulta nel trovarsi di fronte due occhi scuri
e gelidi che è certo non potrebbe mai dimenticare: un Tom Riddle undicenne lo
fissa dalla foto magica senza realmente vederlo, la posa rigida a renderlo più
severo di come già appare e nessun sorriso su quel volto pallido ed
incredibilmente bello, mentre attorno a lui i suoi compagni si spintonano per
trovare la giusta postazione.
Silente reprime un brivido.
E’ solo una foto, e lui è solamente un
bambino, ma pensare a quanto sangue macchierà quelle mani linde e apparentemente
innocenti non può che fargli rizzare i capelli sulla nuca, mentre un senso di
nausea e malinconia prende il posto della precedente euforia attanagliandogli
le viscere. Con la lentezza esasperante di chi non è certo di star facendo
qualcosa di giusto, continua quell’osservazione quasi morbosa, una tortura per
lui che si ricorda fin troppo bene di quel ragazzino misterioso e adorato dai
molti, che non è altro che la parte più umana e ormai volutamente dimenticata
del Signore Oscuro.
Primo anno, secondo, terzo,
quarto…
Le sfoglia una ad una, cercando
in quei pozzi neri un brandello della sua anima ancora integra, sperando di
cogliere da misere foto il cambiamento che stava lentamente avvenendo dentro di
lui, una malattia, un morbo senza cura che lo stava portando alla dannazione,
consumandolo, attanagliando il suo
stesso essere come un parassita pronto a cibarsi del dolore per trasformarlo in
rabbia e odio. In oscurità.
Poi, come folgorato da un
ricordo che riteneva perduto, si blocca su un’altra foto. E’ più movimentata,
più dinamica.
Non è la classe di Tom, ma fa
parte della medesima Casa.
Guarda la data: anno 1943-1944.
Ritorna a osservarla.
C’è una ragazza, Lucretia Black,
che ride abbracciata a quello che gli pare il giovane Prewett, il quale
continua a farle il solletico nonostante gli schiaffetti ammonitori di lei. C’è
un gruppo di ragazzetti, Grifondoro del primo o del secondo anno ad occhio, che
proprio in quel momento sfilano veloci davanti all’obbiettivo, schiamazzando
sguaiati e attirandosi le ingiurie dei Serpeverde, e ci sono due ragazzi,
Travers e Rockwood, che lanciano di nascosto una fattura a dei Tassorosso sullo
sfondo, facendoli cadere rovinosamente a terra e provocando l’ilarità di gran
parte della classe.
Ma non sono queste bravate da
Serpeverde ad attirare la sua attenzione.
E’ una ragazza in piedi, un po’
a margine, che ride guardando la giovane Black, a farlo.
E’ minuta e la divisa della
scuola sembra andarle larga su quel corpo snello e sottile. Ha i capelli biondi
raccolti in una coda alta e gli occhi, di un verde chiaro che nella foto in
bianco e nero non si distingue granché ma che il Preside ricorda bene, brillano
allegri.
Poi è un attimo.
Una figura spunta al suo fianco,
sorprendendola, e prima ancora che questa possa rendersi conto di chi sia, il
ragazzo la afferra sveltamente per mano e la trascina via, dove la foto non può
mostrare più nulla.
Ma Silente non ha bisogni di
vedere altro.
Ha capito chi era quel ragazzo
dagli occhi neri e la pelle lattea, ed ha riconosciuto alla perfezione anche
lei, Daiana Rosier, l’unica persona, l’unica donna, ad aver saputo toccare il
cuore di Voldemort quando questi era solo Tom, ed un cuore ancora lo possedeva.
Ora ricorda.
In effetti, si era sempre
chiesto all’epoca come quella creatura sottile, apparentemente fragile, ma
dall’animo schietto e testardo fin tanto da renderla fuori dagli schemi persino
per una Serpeverde Purosangue quale era, potesse essersi avvicinata all’ombroso
Tom, schivo e diffidente ma bravo a mostrarsi agli altri nel modo esatto in cui
lui voleva essere visto. Era come un gioco, per lui, un passatempo a suo favore
che gli risultava dannatamente facile compiere. Silente l’aveva intuito da
subito e mai si era fatto abbindolare dalle sue doti persuasive e le sue
capacità ammaliatrici. E forse, si disse, forse l’aveva compreso anche Daiana.
Forse per questo non era semplicemente rimasta nelle file dei suoi ammiratori,
seguaci all’ombra di uno studente che si circondava di persone ma non di amici,
e aveva allungato una mano verso di lui.
Per salvarlo dall’oscurità che
aveva intorno.
Per salvarlo dall’oscurità che
albergava nel profondo del suo animo.
Se solo i risvolti di quella
storia non fossero stati così tristi…
Silente sospira.
Per quanto Voldemort sia
malvagio e indegno del ben che minimo perdono, non può che provare pietà per
quell’uomo la cui gioventù è stata costellata di delusioni e dolori.
Per anni è stato convinto che
Voldemort non avesse mai conosciuto l’amore, l’avesse anzi rifugiato, odiato,
disprezzato in ogni sua forma, ritenendolo una debolezza per sciocchi uomini
indegni. E in un certo qual modo è così, si dice, Voldemort non ha mai amato.
Ma Tom…Tom si.
Tom ha amato, e poi ha perduto
tutto.
Così, riflette il vecchio
Preside, mentre la morte lo attanagliava coi suoi sporchi artigli neri,
rendendolo il peggiore ed il più temuto tra i suoi seguaci, cibandosi della più
feroce ed incontrollabile rabbia, del sordo dolore meschino che albergava in un
singolo corpo, lui stesso ed il mondo intero si dimenticarono in fretta di
quella fanciulla follemente ed ingenuamente temeraria, colei che prima ancora
dell’incanto degli Horcrux fu in grado di brandire prima e frantumare poi
quell’anima oscura.
Una visione candida che fu inesorabilmente destinata a macchiarsi e perire sotto il nero futuro che la attendeva.
---Angolo dell'autrice---
Salve
gente! Bene, finalmente eccoci qua con questo esperimento che tenevo in
caldo già da un po'...ebbene si, una ff su Tom Riddle, sono
sorpresa io stessa. Eh si perchè per quanto io abbia una
tendenza preoccupante ad appassionarmi ai personaggi "malvagi" dei
libri che leggo o dei film/telefilm che vedo, mai avrei pensato di
poter scrivere qualcosa su Voldemort. Anche se, effettivamente, qui si
sta parlando di Tom, ed è cosa ben diversa!
Comunque....fanciulle mie, già vi avverto, mi piace poco
cambiare radicalmente i fatti di una storia quindi tenderò ad
essere il più coerente possibile con le informazioni note del
passato di Tom (anche se qualche modifica necessaria capiterà e
vi verrà comunicata nelle note via via che procederemo coi
capitoli). A questo proposito voglio spiegarvi una cosa: il futuro
Voldemort sarà quello che noi ben conosciamo, compirà le
stesse azioni, sarà identico in tutto e per tutto. Non ci
sarà nessuna donna al suo fianco a placare le sue pazzie, a
cambiarlo o chissà cosa. La mia protagonista fa parte del
passato poco conosciuto del Signore Oscuro, e nel passato
resterà.
Per quanto riguarda Tom, dato che ho parlato di cambiamenti, sappiamo
che aprì la Camera dei Segreti e uccise Mirtilla
(indirettamente) nel suo 5 anno e che uccise il padre e i nonni nel 6
anno, ma nella mia storia i fatti avvenuti nel 5 anno (cioe la Camera e
l'uccisione di Mirtilla) non sono accaduti. In compenso l'uccisione dei
familiariè avvenuta esattamente come la Rowling ha scritto. Ok,
detto questo penso di aver concluso (anzi, ho spoilerato anche troppo
per essere un semplice prologo!), vi lascio hai commenti (pechè
si, anche se Natale è già passato da un mese bisogna
comunque essere tutti più buoni e lasciare recensioni alle
povere autrici di efp ù.ù)
Alla prossima, Deademia
ATTENZIONE: essendo totalmente negata, non ho neanche provato a creare un banner per questa storia, però mi piacerebbe metterne uno...se c'è qualche anima pia a cui piacerebbe cimentarsi per darmi una mano, basta farmelo sapere nei commenti così da metterci d'accordo, ve ne sarei grata a vita! (vi sponsorizzerei ;) ahaha)