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Autore: Lost on Mars    03/02/2014    6 recensioni
"Ti amo, Hermione." le sussurrasti sotto le stelle.
"Sul serio?" esclamò lei appoggiando la fronte contro la tua.
"Sempre questo tono sorpreso."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ci vediamo a casa
 

 
 
Non riuscivi a dormire, quella notte, provavi troppe emozioni in un momento solo e ti sembrava la fine del mondo. Avevi paura che la luna potesse scoppiare da un momento all’altro o che la Piovra Gigante – curioso come l’affibbiasti a Lavanda Brown, quel nome – uscisse dal suo covo e ti strangolasse, cosa che erano capaci di fare tutte e due.
Però, ancora non ce l’avevi fatta a sbarazzarti per sempre di lei, appiccicosa com’era. E mentre ti parlava tu guardavi da tutt’altra parte, verso il bagno delle ragazze, da dove Hermione era appena uscita. Ma non fosti in grado di capire se avesse gli occhi lucidi o meno.
Passò il tempo, e notasti che Hermione non era più la stessa persona che era sempre stata: ti evitava, quando eravate insieme c’era sempre un velo di tristezza a coprire i suoi occhi. E tu capisti che quello di cui avevi bisogno non erano i baci e le carezze di Lavanda Brown, ma qualcos’altro, e poi ti desti dello stupido, perché non riuscivi a capire cosa fosse quella necessità che ti attanagliava lo stomaco e il cuore.

E quando tornasti a respirare veramente, sia con i polmoni che col cuore, ti ritrovasti catapultato al matrimonio di tuo fratello Bill, e mentre tutti guardavano la sposa, tu guardavi Hermione. Era bella, e non ti eri ancora dimenticato della notte di quattro giorni prima. Quando ti aveva gettato le braccia al collo, perché era lei, stavolta, ad avere paura che ti fosse successo qualcosa. Era lei che non riusciva a credere a tutto quello che avevi fatto. Però tu avevi sorriso lo stesso e l’avevi stretta forte.
Per tutta la cerimonia cercasti di essere attento, davvero, però non ci riuscisti. Fleur aveva sangue di Veela, era vero, ma in quel momento, per te, esistevano solo Hermione e il suo sorriso.
Ma poi ti ritrovasti ad essere solo, con la luce spenta mentre ti eri dimenticato che potevi accenderla. Sotto pressione, realizzando troppo tardi tutto il casino che avevi combinato, dicendoti che non avresti biasimato nessuno, se si fossero ritrovati ad odiarti. Non avresti biasimato lei, se si fosse ritrovata a non volerti più vedere in faccia.
E poi le parlasti col cuore in mano, ricevendo solo lividi, sulla pelle e sul cuore. Aspettasti, giorno dopo giorno. Sopravvivesti, insieme ai tuoi amici, ai tuoi compagni di vita. Riflettesti, nell’oscurità della notte, mentre cercavi di non addormentarti, facendo la guardia. Pensasti a cosa avresti fatto, a cosa avreste fatto, se foste sopravvissuti a tutto quello. Il tempo scorreva veloce e i sentimenti si fermavano, ti chiedesti come avresti fatto a rimetterti in pari.

Ancora oggi non riesci a spiegartelo, ma tornare nel posto in cui eravate cresciuti e trovarlo così cambiato, smosse qualcosa, dentro di te. Camminare per i corridoi, ormai distrutti, dove Lavanda Brown ti teneva la mano troppo stretta, dove Hermione ti camminava accanto senza degnarti di uno sguardo, dove puntualmente la rincorrevi e dove ogni volta lei continuava a camminare imperterrita; risentire tutte quelle cose fece scaturire qualcosa di strano, e allora capisti veramente come ci si sentisse a scoppiare di emozioni, ma riuscire a tenerle tutte dentro.
Perché non l’avresti mai detto, ma per la prima volta in vita tua ti venne da piangere. Tuttavia, non lo facesti, perché Hermione era stretta a te, mentre scendevate nella Camera dei Segreti. Era stretta a  te e tremava, quando distruggeste la coppa. Era stretta a te, ma non tremava più, quando, sotto lo sguardo scioccato di Harry, ti baciò facendoti dimenticare l’esistenza dell’universo.
Sarebbe stato bello continuare a vivere in quel mondo di finzione paradisiaca. Ma mancava il tempo, e tu l’avevi sempre detto che il tempo andava troppo veloce, per essere rincorso da una vita sola. Talvolta andava troppo veloce anche per tante vite tutte assieme, perché queste vennero a mancare troppo spesso, durante quella notte. E ricordi ancora di come la rabbia furiosa s’impadronì di te, e ricordi le braccia di Hermione e le lacrime calde sul volto di entrambi. E ricordi di come capisti di esserne innamorato veramente, di come capisti che anche lei ti amava, anche se non te lo aveva ancora detto. Ma te lo facesti bastare, e smettesti di piangere.

Quando arrivò l’estate ti ritrovasti a ricostruire, mattone dopo mattone, tutto quello che era andato distrutto. Ti ritrovasti a buttare giù gli ultimi muri che ti separavano da Hermione e a finire di piangere per Fred, insieme a tutta la tua famiglia. Ora il tempo c’era, ce n’era quanto ne volevi.
“Ti amo, Hermione.” le sussurrasti sotto le stelle.
“Sul serio?” esclamò lei appoggiando la fronte contro la tua.
“Sempre questo tono sorpreso.”
Chiudesti gli occhi e rivivesti tutte le cose che ti facevano pensare ad Hermione, dal vostro primo incontro al vostro primo bacio; ti vennero in mente tutti i litigi, le chiacchierate davanti al fuoco della Sala Comune.
Sarebbe stato bello, dirle un’altra volta che, sì, la amavi. Che la amavi da morire, però conoscevi Hermione, e sapevi che ti avrebbe risposto con la frase di qualche libro, o ti avrebbe ripreso per qualcosa. Così ti limitasti a baciarla, e dopo non ricordavi più nemmeno che ore fossero. Però sapevi che, col tempo, eravate diventati una cosa sola e perfetta.
Forti abbastanza da superare ogni cosa, dalla minima alla più grande incomprensione. Ed entrambi sapevate che qualsiasi cosa fosse accaduta, vi sareste ritrovati sempre a casa, l’uno stretto all’altra, con il cuore che batteva nello stesso istante e gli occhi che si guardavano nello stesso momento. Che, in un modo o nell’altro, casa vostra sarebbe stata sempre un po’ ovunque: sul prato dietro la Tana, Londra, Grimmauld Place, Hogwarts… casa era dove, sguardo dopo sguardo, avevate scritto la vostra storia. Tra pagine d’inchiostro nero, e rose rosse sotto il cuscino. Con una banale scusa vi sareste detti che non vedevate l’ora di rivedervi, e con una sorpresa vi sareste rivisti sempre a casa.

Non è forse vero, Ron?

 


NdA: Penso che tutti voi sappiate della scioccante rivelazione di Zia Row, sul fatto di essersi pentita di aver messo Hermione con Ron, invece che con Harry. Io sono ancora sconvolta e non riesco ancora a concepire come sia possibile rinnegare una delle cose più belle di questo mondo ç_ç Il rapporto di Ron ed Hermione si è costruito pezzo dopo pezzo, libro dopo libri, non può non essere cosa buona e giusta (?), per questo ho deciso di scrivere questa cosa - che conta lo schifo di 995 parole - da perfetta masochista quale sono, per ribadire che non esiste coppia più bella della loro, niente Harmony, Fremione o Dramione... ROMIONE LIVES.
Scusate, ma dovevo condividere questo mio piccolo e disperato sclero con qualcuno, ed ecco qui. Spero che vi sia piaciuta :3
Dopo quest'apparizione velice sparisco, ritornando a piangere nel mio angolino da Romione shipper depressa. Comunque, se ve lo state chiedendo, il titolo è quello di una canzone di Dolcenera, "Ci vediamo a casa" (capitan ovvio) e niente, sosteniamoci a vicenda, sorelle.
Baci,
Marianne.
   
 
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