Oceani.

Ognuno dovrebbe essere libero di amare chi vuole, senza timore.
Dovremmo preoccuparci solo dell'altra persona e non di tutte quelle che ci circondano. Dovrei essere libero di passeggiare mano nelle mano con lui, senza sguardi indiscreti e imbarazzanti di coppie o famiglie che ci passano accanto.
Io ci spero ancora, Lou no. Ha perso la speranza e ha perso la voglia di vivermi.
**

- Dovremmo lottare, Lou. - sposto i suoi soffici capelli dal viso, affondando i miei occhi nei suoi, ricordano così tanto l'oceano, no anzi, il cielo. Quando guardo i suoi occhi non posso fare a meno che toccare il cielo con un dito.
- A cosa serve? - socchiude gli occhi ormai stanco, sposta le mie mani dal suo viso e le lascia cadere delicatamente.
- A cosa serve, Lou? - continuo a fissarlo con insistenza - Se io amo te e tu ami me, cosa c'è di sbagliato? Non devi arrenderti. - un delicato sorriso compare sul mio viso. E' proprio così, io lo amo e lui ama me, da sempre. 
- Forse è proprio tutta questa situazione ad essere sbagliata, Harry. Non lo capisci? Non è giusto per nessuno. - evita il mio sguardo, il contatto con i miei occhi.
- Sbagliato per chi, Lou, per te? Come fai a parlare così dopo tutto quello che c'è stato tra di noi? - mi alzo di scatto, lasciando il suo misero corpo su quel divano. Le braccia tese sulle ginocchia, i pugni stretti e il viso basso. - "Io e te contro il mondo" ricordi? - continuo.
- Non ci lasceranno mai in pace, lo capisci? Io... - s'interrompe, scattando in piedi a sua volta.
- Continua. - deglutisco
- Io voglio una vita serena, 'normale'. Non voglio sentirmi sempre in imbarazzo o in difficoltà camminando con te al mio fianco, non voglio sentirmi sbagliato se provo a baciarti al parco o al mare. Non voglio pentirmi di amarti. - i suoi occhi diventano un mare in tempesta, pieni di lacrime pronte a sgorgar via.
- E allora non farlo. - afferro le sue mani e stringo a me.
- Ho iniziato a farlo molto tempo fa, Harry. - mi spinge via, voltandosi di spalle.
Probabilmente in quel preciso istante, il mondo avrebbe potuto fermarsi, girare in senso antiorario, ma non avrei sentito nulla. Potevo sentire solo il rumore del mio cuore. Il rumore di uno specchio che si spacca in miliardi di pezzi.
- Ti prego, Harry, parla. Dì qualcosa. - si volta di scatto, svegliandomi dal mio sonno perpetuo.
- Cosa vuoi che ti dica? - sospiro spazzando via ogni lacrima dal mio viso - E' finita. - afferro il giaccone accasciato sul divano e mi avvicino alla porta.
- Harry. - mi chiama - Mi dispiace. - 
- Anche a me, Lou. Mi dispiace di aver creduto in te, in un bambino che continua a giocare. Io sono stanco di giocare Louis e in te ci credevo davvero. Ti auguro il meglio dalla vita, perché nonostante tu mi abbia spezzato il cuore, ti amo a tal punto da augurarti una vita piena di felicità e amore, tutto ciò che non sono riuscito a donarti io. Addio. -
***

Il tempo si sa, guarisce ogni ferita, ma quella che Lou ha lasciato dentro di me è così profonda che ha infettato ogni organo: cuore, fegato, polmoni.
Abbiamo continuato a lavorare insieme, giorno dopo giorno, evitando lo sguardo l'uno dell'altro e lasciando che i nostri sentimenti pian piano si trasformassero in pietre.
Sono ancora alla ricerca di quei pezzi del mio cuore che sono andati persi, ma credo sia tutto inutile. Il pezzo più grande, quello più importante, è imprigionato sui suoi oceani e nonostante io sia così sicuro di voler andare avanti, non tornerò a riprendermi ciò che è mio. Un piccolo pezzo di me farà sempre parte di lui.