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Autore: giapponesina6    03/02/2014    2 recensioni
Salve a tutti sono tornata con una nuova storia, mi è venuta in mente di scriverla guardando una puntata di Cardcaptor Sakura, poi capirete il motivo. In questa nuuova storia cercherò di far evincere i sentimenti dei nostri eroi da altre prospettive e vorrei dimostrare che a volte non sono le parole che contano, ma gesti, sguardi e sensazioni.
< Il nostro incontro non è stato un caso, non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te tra tanta gente >
< Che cosa vuoi dire Ash? >
< Sono convinto che tutto quanto è successo solo perché era destino che ci incontrassimo e che diventassimo amici. >
< Abbi cura di te >
< Anche tu mi raccomando >
< Tu credi che ci rivedremo? >
< Si certo, te lo prometto >
Spero di non deludere nessuno, visto le tante parole carine che mi avete lasciato sia nelle recensioni che in privato. Buona lettura
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brock, Lucinda, Misty, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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La città di Cerulian in festa era un vero e proprio incanto. Giochi di luci davano un’atmosfera magica ad ogni minima cosa. Tutto appariva sotto una luce diversa.
Quella città procurò in Ash inevitabili ricordi.
Ricordi che da un lato lo rendevano felice, ma dall’altro tremendamente malinconico. Finalmente avrebbe mantenuto la sua promessa. Si sarebbero rivisti.
Avrebbe potuto riabbracciarla.
La ragazzina dai capelli blu parve confusa, non aveva ancora ben chiaro il motivo di quella sosta improvvisa in quella cittadina dispersa dal mondo.
< Caspita Cerulian oggi è davvero bella, non credi anche tu Ash? >
< Già Brock, di solito è una cittadina così tranquilla >
< Mi spiegate voi due come mai conoscete così bene questa città? E poi non capisco, eravamo diretti alla lega, perché siamo venuti qui? >
< Vedi Lucinda qui abita una nostra cara amica. Io e Ash non la vediamo da tempo ormai e visto che eravamo di strada abbiamo pensato di venirla a trovare >
< E si può sapere di chi si tratta e come mai non me ne avete mai parlato? >
< Si tratta di Misty > intervenne il moretto
< Misty? >
< Te ne ho parlato una volta se ben ricordi >
< A giusto la tua esca portafortuna >
< Esatto. Misty è la ragazza che mi ha regalato quell’esca. Quando ci separammo le promisi che ci saremmo rivisti il prima possibile >
< Ed ora vuoi mantenere la tua promessa. Che romanticismo >
< Non fare la sarcastica >
< Sarcastica? Credo solo che stiamo perdendo del tempo prezioso. Troviamo questa ragazzina, salutatela e andiamo via da questo posto. C’è una così tale confusione >
< Lucinda stanne fuori ok? >
< Ma Ash? >
< Scusami non volevo alzare la voce, non capisco cosa mi sia preso >
< Scusami tu, sono stata così egoista. Del resto è una tua vecchia amica ed è giusto che passi da lei per un saluto >
Il ragazzo le sorrise.
Solo Brock era l’unico a capire i comportamenti dei due ragazzini. E sapeva che uno tra loro avrebbe sofferto notevolmente.
Mentre si avviarono nel clou della festa pikachu ebbe un comportamento strano, come se avesse avvertito qualcosa.
Si allontanò dal gruppo e cominciò a correre verso il lato opposto alla loro direzione.
< Pikachu? Ma dove corri? Cosa ti è preso? >
< Ma Ash cosa è accaduto perché sta correndo così veloce? >
< Non ne ho idea Brock. Hey aspettami >
 
 
 
 < Se sei davvero disposta a qualunque cosa vedremo come ti comporterai. >
< Se sei davvero disposta a qualunque cosa vedremo come ti comporterai. >
Quelle parole le rimbombavano nella mente così forte da farle sembrare che stesse per scoppiarle da un momento all’altro.
 < Se sei davvero disposta a qualunque cosa vedremo come ti comporterai. >
Il viso di lui. Bello da levarle il fiato.
I suoi occhi.
Le sue labbra.
Le sue mani.
La sua anima.
Tutto era così confuso.
Quella strana vecchietta l’aveva letteralmente raggelata col suo tocco. Quelle sue parole la tormentavano.
< Se sei davvero disposta a qualunque cosa vedremo come ti comporterai. >
Lei era davvero disposta a qualunque cosa pur di rivederlo. Pur di amarlo. Pur di viverlo.
Riuscì ad aprire gli occhi.
La testa le faceva un male tremendo.
Non riusciva a mettersi in piedi.
Tutto le appariva così diverso. Come se guardasse il mondo da un’altra prospettiva. Come se non ne facesse più parte e facesse solo da telespettatore muto a quella sua straziante situazione.
D’un tratto dinanzi ai suoi occhi vide quel pokemon. Il suo pokemon.
Poteva davvero trattarsi di pikachu.
Possibile che Ash si trovava lì? Molto probabilmente stava ancora sognando.
< Pikachu > riuscì a sospirare
Il pokemon la guardava stranito. Come se non l’avesse mai vista.
< Ma come. Mi hai già dimenticata. Sono io Misty >
< Misty >
La ragazza impallidì.
Non capiva cosa stesse accadendo. Forse stava realmente facendo da telespettatrice a quella strana scenetta. Pikachu le aveva parlato.
< Forse sto solo sognando, almeno che tu non abbia imparato a parlare >
< Tu puoi capirmi? Ma cosa ti è successo >
< Forse quella donna mi ha scombussolato così tanto da farmi letteralmente impazzire > disse con un filo di voce.
< Di quale donna stai parlando. Misty forse dovresti guardarti >
< Si e magari scoprire che sono diventata un caterpie. > la ragazza cercò di alzarsi, ma non riusciva a capire perché continuava a vedere le cose da una prospettiva così diversa.
Realizzò che quel pokemon aveva sembianze enormi. Allora stava davvero sognando.
Si diede un pizzico sulla guancia, provò dolore.
Capì che non stava sognando.
D’un tratto il suo sguardo cadde sulle sue mani.
Quelle mani.
Non erano più le sue mani.
Erano gialle.
Erano le mani di un pikachu.
Impallidì.
Cominciò a guardarsi. Il suo corpo. I suoi piedi. Le sue orecchie. Perfino la coda.
Era diventata un Pokemon.
< Non può essere vero. Stai calma Misty si tratta di un sogno solo un sogno >
< Misty non stai sognando. Sei diventata un pokemon >
Ora tutto aveva un filo logico, per quanto logico poteva essere.
Lei riusciva a capire pikachu perché lei stessa era diventata un pikachu.
Le tornarono in mente quelle parole  < Se sei davvero disposta a qualunque cosa vedremo come ti comporterai. >
Quella donna l’aveva tramutata in un pokemon, ma non riusciva a capirne il perché.
Prese a piangere.
Il topino elettrico le si avvicinò e la strinse.
< Pikachu guardami? Sono diventata un pokemon. Come farò a riprendere le mie sembianze, cosa racconterò alle mie sorelle e… >
< Pikachu dove sei? Esci fuori >
Quella voce.
Quella voce.
Era Ash.
 
Il ragazzo era intento a guardare la sua Daisy ballare, era bellissima. Riusciva a distinguersi perfettamente dalla massa, l’unica forse che era in grado di oscurare la sua bellezza era Misty.
Quella ragazza aveva davvero qualcosa di unico.
Quei folti capelli rosso fuoco che riflettevano alla luce dei sole e avvolgevano quel viso perfetto da contorno agli occhi più belli che avesse mai incrociato.
Avrebbe tanto voluto vederla nuovamente felice.
La ragazza gli si avvicinò e gli diede un tenero bacio sulla guancia.
< Non ti va proprio di ballare? >
< Daisy sai che sono negato >
< Hai visto dov’è andata Misty? È un po’ che non la vedo in giro >
< Credo proprio che sia rientrata a casa, del resto è già tanto che si sia convinta a seguirci >
< La mia piccola sorellina ha perso tutta la vitalità di una volta. Ricordo quando decise di intraprendere il suo viaggio, era così piccola e piena di voglia di dimostrare quanto valesse. Poi incontrò Ash e non credo di averla mai vista più felice di quella volta. >
< Misty è molto legata ad Ash. Spero solo che questa sorta di amore platonico non la distolga dalle cose reali >
< Fortuna che ci sei tu a darle il tuo aiuto, Misty ti è molto legata >
< Sai che le voglio bene, non lo faccio solo per compiacere la sua bellissima sorella maggiore >
< Bellissima? >
< Dannatamente bellissima > la baciò con passione, per poi incamminarsi verso casa.
Il ragazzo, senza fiato, trovò finalmente il suo pokemon. E fu sorpreso nel vedere che era in compagnia di un altro pikachu. Impallidì nel vederlo.
Quel pikachu aveva qualcosa di diverso.
< Finalmente ti ho trovato e chi sarebbe questo Pokemon? Vieni qui su >
Misty avvampò. Dinanzi ai suoi occhi c’era Ash. Aveva aspettato quel momento da così tanto tempo. Era dannatamente bello.
Era cresciuto. Aveva spalle larghe e forti. Era diventato più alto e portava i capelli leggermente più lunghi.
I suoi occhi.
Quei suoi occhi la facevano andare letteralmente in estasi.
Lui porse una mano verso di lei, ma indietreggiò quasi per timore che il tutto potesse scomparire da un momento all’altro
< Ash, caspita sono stremata. Ma quello è un pikachu? >
Una buffa ragazzina dai lunghi capelli blu si era appena affiancata ad Ash. Aveva più o meno sui 15 anni. Aveva occhi blu e labbra piccole. Era minuta, ma molto graziosa.
Nelle vene di Misty cominciò a ribollirle il sangue. La gelosia stava prendendo forma.
< Ho trovato pikachu qui con questo Pokemon, non trovi che sia davvero grazioso >
Quel complimento era per lei e arrossì nuovamente.
< Direi graziosa, questo Pokemon è una lei caro Ash e forse il nostro pikachu è stato attratto dal suo odore > intervenne il ragazzo maggiore.
Misty pensò che anche Brock era cambiato notevolmente, aveva un’aria più matura ma nel suo modo di parlare vi era sempre la stessa dolcezza. Le si umidificarono gli occhi al ricordo di loro tre assieme in giro per Kanto.
< Potrei catturarla, un Pokemon così carino non l’ho mai visto > interruppe la ragazzina.
Misty impallidì. Non aveva nessuna intenzione di essere rinchiusa in una sfera poke, per di più di quella ragazzina antipatica.
Fu il topino elettrico ad opporsi a quella bizzarra idea di catturare la ragazzina. E Ash ascoltò il suo Pokemon.
< Credo che questa pikachu sia già abbastanza spaventata di suo, portiamola con noi. Che ne dici piccola, vuoi venire assieme a noi? >
Misty lo guardò dritto negli occhi.
Ash rabbrividì alla vista di quel colore verde intenso.
Quegli occhi verdi.
Gli ricordavano tanto gli occhi di Misty.
Le tese il braccio e la invitò ad andargli incontro. Lei in completo imbarazzo inspirò profondamente chiuse gli occhi e si gettò tra le sue braccia.
 
 
 
I due giovani tornarono in casa, la ragazza si diresse immediatamente sotto la doccia, mentre Tracey si recò in camera della rossa. Fu stranito nel constatare che la camera era vuota. Pensò di dirigersi in palestra, ma anche lì di lei nessuna traccia. Daisy lo raggiunse e vide il suo sguardo preoccupato.
< Qualcosa non va? >
< Misty non è ancora rientrata >
< Ma come è possibile? >
< Qui non c’è >
La ragazza si precipitò dalle sorelle che attestarono che la ragazza non aveva fatto rientro . L’agitazione prese il sopravvento.
Il ragazzo tentò di calmarle.
< State tranquille, molto probabilmente si è intrattenuta alla festa, esco subito e vado a cercarla. >
Il ragazzo si precipitò verso l’uscita e in cuor suo sperò che non le fosse accaduto nulla di male.
 
Calore.
Respiri.
Battiti.
Brividi.
E ancora respiri.
Essere tra le sue braccia era come trovarsi nel posto migliore del mondo.
Il contatto con il suo corpo era da brividi e il suo buon odore la mandava in estasi.
Stare tra le sue braccia la rassicurava, la teneva lontana dalle incertezze, dalle paure, dai brutti pensieri. Avrebbe potuto rimanere tra le sue braccia per il restante della sua vita.
Pikachu aveva notato quanto lei stesse bene tra le braccia del suo allenatore e le sorrise teneramente.
Lei parve imbarazzata e come se Ash avesse avvertito il suo stato d’animo prese a stringerla con più forza.
< Non ho mai visto un pikachu con occhi verdi, deve essere un tipo molto raro, vorrei proprio capire da dove può provenire quel colore > il tono di Brock era davvero incuriosito.
La ragazza sapeva che anche stavolta aveva ragione, di certo lei era un pikachu più unico che raro.
< Perché non le diamo un nome? > disse la ragazzina dai capelli blu.
Misty parve infastidita, lei aveva già un nome, ma ovviamente loro non potevano saperlo.
< Come vorresti chiamarla? > le rispose in tono caldo Ash. Il timbro della sua voce la fece sussultare di piacere.
< Visto che l’abbiamo trovata a Cerulian che ne direste di Cerul? Non trovate che sia un nome grazioso? >
< Si è carino, ma io avevo pensato di chiamarla Tana >
< Tana? Perché vuoi darle questo nome Ash? >
< Semplice Lucinda oggi è la festa del Tanabata e credo che sia il nome appropriato per lei. Tu cosa ne pensi piccolina? > Ash avvicinò il suo viso a quello di Misty.
Il suo viso era vicino.
Troppo vicino.
Le sue labbra erano così invitanti.
Si sentì venir meno.
< Ash > ma ovviamente lui non poteva capirla.
< Vada per Tana, Ash dove alloggeremo? Non dirmi da quella vostra amica >
Misty storse il naso.
< No alloggeremo in una piccola pensione, non credo sia l’ora adatta per recarci lì. >
Improvvisamente Misty pensò alle sue sorelle e a Tracey, sarebbero state in pensiero per lei, doveva riuscire ad avvisarle, ma come avrebbe potuto farlo.
I tre ragazzi si recarono in un piccolo albergo e fittarono due stanze. Salutarono Lucinda e si sistemarono nelle loro camere.
Misty guardò dalla finestra, da lì era possibile vedere la sua palestra e vide che le luci erano ancora accese. Doveva raggiungerla.
Mentre fece per uscire dalla stanza le apparve Ash dinanzi senza maglia. Deglutì vistosamente a quella visione.
< Piccolina dove stavi andando? > Ash la raccolse da terra e la strinse a sé.
La sua pelle.
Il suo profumo.
Decise che avrebbe trovato la mattina seguente un modo per avvisare le sorelle, per il momento si sarebbe goduta le braccia del suo Ash.
La sistemò a letto e si mise al suo fianco.
< Caspita Ash, hai preso a cuore questa Pikachu >
< Appena l’ho vista aveva uno sguardo così spaesato, come se non sapesse neanche lei cosa stesse accadendo. E poi quei suoi occhi verdi mi hanno ispirato subito fiducia>
< Non credi che quegli occhi verdi ti hanno ispirato altro >
< Cosa vuoi dire? >
< Mi riferisco al motivo per il quale siamo qui a Cerulian >
Misty arrossì.
< No ti sbagli Brock. Buonanotte >
< Buonanotte > sogghignò il ragazzo più grande.
< Buonanotte anche a te piccolina, dormi bene > le sospirò teneramente per poi addormentarsi al suo fianco.
Misty era come paralizzata. Essere così a stretto contatto con Ash l’aveva praticamente scombussolata. E poi dormire insieme era quello che lei aveva sognato dal momento del loro addio.
Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
Poteva ascoltare il suo respiro regolare. Inspirare il suo alito delicato. Avrebbe tanto voluto posare le sue labbra su quelle di lui e assaporarlo.
Lambiva il bisogno di sentire che sapore avevano i suoi baci.
E mentre le immagini delle sue labbra congiunte a quelle di lui le scorrevano dinanzi si lasciò cullare dal sonno.
 
 
La prima ad aprire gli occhi quella mattina fu Lucinda. Aveva voglia di rivedere il suo viso. Anche solo di notte stargli lontano era tremendamente insopportabile. Si lavò velocemente e prese a vestirsi e si precipitò in camera dei due ragazzi.
 
In quel letto, l’uno accanto all’altra, i due erano stretti fortemente. L’immagine era di quelle più eteree e belle a cui si potesse mai ammirare.
Fu l’intrusione irruente della ragazzina a spezzare l’armonia di quel momento.

Il ragazzo parve infastidito dal tono di quella ragazzina e aprendo gli occhi, notò che lei stava ancora dormendo accoccolata a lui.
< Lucinda non urlare. Guarda sta ancora dormendo >
< Doveva essere molto stanca, povera cucciola chissà cosa le è successo >
< Credo che dovremmo prepararci >
Il ragazzo dai capelli corvini si ricordò che quella mattina avrebbe finalmente rivisto Misty, ma allo stesso tempo faceva fatica a distaccarsi da quel Pokemon.
< Vado a farmi una doccia > scese silenziosamente dal letto per non destarla dal sonno.
Si prepararono in fretta e in furia e in meno di venti minuti erano pronti.
La piccola pikachu dormiva ancora e Ash decise di lasciarla lì, a farle compagnia rimase il suo Pokemon e avvertì la ragazza della reception che la camera era ancora occupata.
Uscirono dalla pensione un po’ prima delle nove.
Finalmente l’avrebbe rivista.
Avrebbe rivisto la sua Misty.
 
 
Nella palestra di Cerulian l’atmosfera non era delle migliori. Le tre ragazze avevano aspettato sveglie la sorella minore per tutta la notte, ma di lei nessuna notizia. Lo stesso Tracey aveva percorso la città da cima a fondo ma nulla.
Avevano avvisato le autorità, ma per dichiararla scomparsa vera e propria avrebbero dovuto attendere almeno 48 ore.
Tracey aveva preparato un tea per tutti quella mattina e consigliò alla ragazza di andare a riposare almeno un paio d’ore.
< Non credo che riuscirei a chiudere occhio > disse la ragazza dai lunghi capelli biondi.
< Ma Daisy devi riposare almeno un po’. Resterò io qui ad aspettare sue notizie >
La ragazza acconsentì col capo e assieme alle altre due sorelle si recarono in camera.
Tracey guardò ancora una volta l’orologio. Si chiese nuovamente dove poteva essere quella ragazzina.
Bevve un altro sorso di tea e pregò gli dei affinché la proteggessero.
 
 
Quando riaprì gli occhi la stanza le apparve così grande e vuota. Crebbe per un attimo che aveva sognato il tutto, ma al riportarla alla realtà fu la voce di pikachu.
< Misty ti sei svegliata? >
< Caspita mi fa ancora così strano riuscire a capire ciò che dici. È stata una notte fantastica >
Il Pokemon parve incuriosito dall’espressione che apparve sul volto di lei.
< Sei davvero molto innamorata di Ash, vero? >
 La ragazza avvampò. Anche il Pokemon aveva capito quali erano i suoi veri sentimenti.
Lo sapevano tutti.
Tutti tranne Ash.
< Ecco io veramente >
< Non devi mentire con me, anche perché sarei l’unico a non poterne parlare con lui >
< Mi è mancato così tanto sai. Ho pensato a lui ogni giorno. Ogni singolo giorno. Ed ora averlo rivisto, mi sembra tutto un magnifico sogno. Se non fosse per il fatto che sono un Pokemon >
< Sarai anche un Pokemon, ma credimi un pikachu tanto carino non l’avevo mai visto >
Lei sorrise a quel complimento.
< Sono solo preoccupata per le mie sorelle, staranno in pensiero per me. E Ash cosa penserà quando vedrà che non sono alla palestra. Che situazione complicata >
< Non hai proprio idea di come fare per riprendere le tue sembianze umane? >
< Non ne ho la più pallida idea > sbuffò.
Si stese nuovamente sul letto. Le lenzuola conservavano ancora il suo buon odore. Inspirò con tutta la forza che aveva in coro e avvampò all’immagine di Ash in quel letto con lei.
 
La ragazzina dai capelli blu sbuffò per tutto il tragitto. Non aveva proprio voglia di vedere quella Misty. Ne era tremendamente gelosa, anche se non la conosceva di persona, ma il modo in cui Ash parlava di lei la irritava terribilmente.
Ovviamente Ash notò il suo stato d’animo e tentò di rassicurarla.
< Vedrai che Misty sarà simpatica anche a te. >
< Non credo proprio >
< All’apparenza può sembrare arrogante presuntuosa, ma credo che ragazze buone come lei siano davvero poche in circolazione >
< E fisicamente che tipo è? >
< Un vero maschiaccio > lui sorrise all’immagine che aveva di lei.
Quella frase fece sorridere anche la ragazzina dai capelli blu. Molto probabilmente per Ash era davvero solo un’amica e lei stava esagerando con quella storia della gelosia. Decise di non pensarci più di tanto. Ora era solo curiosa di vedere che tipo era quella Misty.
 
Quando la palestra apparve dinanzi ai loro occhi Ash si sentì avvampare. Le gambe gli tremavano e cominciò a sudare.
Non riusciva a capire il motivo per il quale lo stomaco era in subbuglio. Era così agitato nel rivederla. Troppo agitato.
Inspirò per poi sospirare.
Finalmente l’avrebbe rivista.
Non restava altro che bussare alla porta e avrebbe rivisto la sua Misty.
< Cos’è tutta questa esitazione? Ti decidi a bussare > interruppe la ragazzina con tono infastidito.
Lui si fece coraggio e bussò alla porta della palestra di Cerulian.
 
Fu come un fulmine a ciel sereno. Quel campanello riportò sulla terra Tracey che si precipitò alla porta.
Nell’aprire rimase completamente senza parole. Deluso che non si trattava di lei.
< Caspita che accoglienza per un amico che non vedi da tempo >
< Ash? Sono sorpreso di vederti >
< Non mi è sembrato. Fatti abbracciare amico >
< Scusami solo che >
Ad interrompere la sua frase furono le parole di Daisy.
< È lei, si tratta di Misty? >
< No Daisy si tratta di Ash >
Il ragazzo parve non cogliere le parole della sorella. Poi realizzò.
< Dov’è Misty? >
< Ecco Ash, vedi. Misty è scomparsa >
< Scomparsa? Come sarebbe a dire scomparsa? > cominciò ad agitarsi notevolmente. E quella reazione arrivò dritto al cuore di Lucinda, che rimase in silenzio per tutto il tempo.
< Accomodatevi e vi spiegherò tutto >
Il ragazzo raccontò loro che si erano recati alla festa assieme, che la ragazza si era staccata dal gruppo e che non era rientrata in casa.
< Ma avete avvertito le autorità? >
< Si Brock, ma possono intervenire solo dopo almeno 48 ore per accettarsi che sia realmente scomparsa >
< Ma tutto questo è assurdo > il ragazzo dai capelli neri era praticamente sconvolto.
Tracey schernì il fato. Lei aspettava da così tanto tempo il suo ritornò e ora che lui era lì lei era sparita.
Ash sbatté con violenza i pugni sul tavolo e imprecò molte volte.
Il ragazzo più grande tentò di rassicurarlo, ma senza esito positivo.
< Ash è inutile agitarsi, andiamo a cercarla >
< Potrebbe essere ovunque >
< Cominciamo dal punto in cui si trovava ieri sera, Tracey tu verrai con noi, mentre tu Lucinda resta qui con le sorelle di Misty, avranno bisogno di qualche tazza di tea per stare calme. > la ragazza annuì e vide uscire dalla porta d’ingresso i tre ragazzi.
 
Misty guardava dalla finestra la sua palestra. Molto probabilmente in quel momento Ash aveva già saputo che lei non era lì.
Guardò pikachu intento ad aspettare il suo allenatore.
< Pikachu dobbiamo uscire da qui, mi sento in gabbia >
< Non possiamo camminare per la città da soli, soprattutto tu sei un Pokemon ancora selvatico, un qualsiasi allenatore potrebbe catturarti >
< Rabbrividisco all’idea di essere rinchiusa in una sfera, ma devo raggiungere Ash, devo riuscire a fargli capire che sono io  >
< E come vorresti fare? >
La ragazzina in completo silenziò mise in moto il cervello. Doveva assolutamente trovare una soluzione a quel problema. Poi una lampadina le si accese.
< Ma certo Meowth potrebbe aiutarci >
< Meowth? >
< Lui riesce a comunicare con gli umani, potrebbe riportare il tutto ad Ash >
< Certo il fatto è come facciamo a trovarli >
< Di solito erano loro che trovavano noi >
< Già >
< Coraggio usciamo da qui >
< Misty aspetta > ma la ragazzina era già sgusciata fuori dalla stanza. Il Pokemon decise di seguirla.
 
 
Lucinda era rimasta seduta comodamente sul divano. I suoi pensieri però erano tutti tranne che tranquilli. Si guardò un po’ in giro e vide che c’erano molte foto attaccate alle pareti. Tantissime erano della ragazza dai capelli biondi che aveva visto poco fa, notò che c’erano anche altre due ragazze, molto probabilmente dovevano essere loro le famose sorelle sensazionali. Notò che erano particolarmente belle.
Vi era solo una foto di una ragazza diversa.
Aveva lunghi capelli rossi ed era seduta accanto ad uno psyduck. Il suo viso era così etereo. Aveva labbra disegnate e davvero carnose. E grandi occhi verdi. Di un verde così intenso da spezzare il fiato. Quella non poteva essere lei. Ash le aveva chiaramente espresso che Misty era un maschiaccio con capelli corti, la ragazza della foto era dannatamente bella e diversa per essere lei.
Fissò di nuovo quegli occhi. Eppure gli sembrava di averli già visti.
Deglutì a fatica.
< Tana >


Angolo dell'autrice:
Eccomi qui con il secondo capitolo, spero di non risultare patetica con questa storia, molto irreale, ma ho provato a trattare una tematica diversa... grazie mille per essere già stati in tanti a leggere il primo capitolo in così poco tempo. Spero di non deludervi. Giapponesina
  
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