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Autore: Luca_mago    03/02/2014    0 recensioni
E se gli Hunger Games continuassero?
Katie, una ragazza di 15 anni, è stata scelta per partecipare agli Hunger Games, un gioco dove le uniche regole sono: o uccidi, o muori. Ma riuscirà ad uscirne viva?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri tributi
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Mi chiamo Katie, e ho 15 anni. Vivo nel distretto 11 insieme alla mia famiglia: mio padre, mia madre e mio fratello. Sono stata scelta alla mietitura per partecipare agli Hunger Games, un gioco imposto da Capitol City ai 12 distretti di Panem, dove 24 ragazzi provenienti dai distretti vengono scelti e rinchiusi in un’arena costretti ad uccidersi a vicenda, fin quando solo uno; il più coraggioso, il più forte, vincerà rimanendo in vita. Io e James, il ragazzo del mio distretto che è stato scelto, e che dovrò uccidere nell’arena per rimanere io stessa in vita, ha la mia stessa età, lo sconosco da sempre ormai, lavoriamo insieme nei frutteti; e devo ammetterlo, è davvero carino... Vorrei parlargli, dirgli ciò che provo per lui, ma è tardi, è questa la realtà… Non riesco a sopportare l’idea di doverlo uccidere; mi aggrappo solo alla speranza che non sia io la “fortunata” a doverlo fare. Ormai sono nell’ arena da 5 giorni, 5 giorni d’inferno… Ho visto ragazzi morire, uccisi per la felicità della gente di Capitol City che gusta l’orribile spettacolo di ragazzi che perdono la vita, e per cosa? Questi pensieri mi affliggono l’anima mentre cammino assetata lungo la fitta boscaglia dell’arena, ma non sono sola: James è con me. Circa 3 ore fa, come nella 74’ edizione degli Hunger Games a cui ha partecipata Katniss Everdeen e Peeta Mellark, è stata approvata la legge che ci possono essere due vincitori, a condizione che provengano dallo stesso distretto. “Vedrai, ce la faremo” incalzò James affrettando il passo. “Insomma, rimane solo il ragazzo dell’3… Noi siamo in due Katie, possiamo vincere!”. “Lo so” risposi in tono asciutto “Ma… E se Capitol City è dalla sua parte…?”. Mi lanciò un’occhiata torva ed intuitiva. Aveva ragione: Non potevo dire ciò nell’arena, dove tutto era trasmesso in diretta Tv. “Bè… Noi abbiamo le armi!”, annunciò con un sorriso a 32 denti mostrandomi una lancia e due coltelli. “Tieni” mi disse porgendomi questi ultimi “Così potrai difenderti”. Rivolgendomi un ultimo sorriso e tenendo stretta la lancia in mano mi diede un bacio. Era la prima volta che lo faceva, ma perché? Perché ora? E perché qui? Stava per rimettersi in cammino, dopo avermi rivolto uno sguardo dolce che mi aveva sciolta, quando lo vidi… Il ragazzo del distretto 3 aveva un arco, e mirava una freccia verso James. “NO!”, gridai. Ma era tardi. James era disteso a terra, una freccia gli trafiggeva lo stomaco, e respirava affannosamente. Tirai un coltello dritto al cuore del ragazzo del 3, e questo cadde a terra senza vita. Mi precipitai verso James. Sapevo quel che stava provando il quel momento, ci ero passata anche io… Quel pomeriggio ero su un frutteto, e cercando di prendere un frutto in alto, persi l’equilibrio cadendo precipitosamente. In quel momento James era con me, e mi confortava il fatto che sarei probabilmente morta in sua compagnia, ma riuscì a sopravvivere, perché lui c’era e questo mi bastava. “Andrà tutto bene James” incoraggiai tra le lacrime. “No, no… Io non ce la farò, e lo sai…” disse tossendo sangue “Katie…” iniziò, e poi finì con un ultimo sospiro “Ti amo…”. Si sentì il colpo di cannone… Era finita, James era morto. No, non poteva essere vero! “James… No, no ti prego! Non lasciarmi sola!”, gridai in lacrime. Non potevo più vivere senza di lui… Chi mi avrebbe salutato la mattina prima di andare a lavoro? Chi mi avrebbe rialzato quando sarei caduta? Non potevo tirare avanti senza di lui, no… Non mi rimanevano che due sole vie: La ricchezza per aver vinto i Giochi, ed uccidermi. Scelsi la morte. Ma prima dovevo fare qualcosa prima di morire. Guardai verso l’alto, portando le tre dita di mezzo della mano sinistra alle labbra e tendendole verso l’alto. Infine, fischiettando il motivetto quattro note di Rue, mirai il coltello trafiggendomi il cuore.
  
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