Dopo ogni giorno c'è la notte e, come ogni notte, mi ritrovo qui con me stesso, nobile persona nullafacente, a chiedermi che ne sarà del mio destino: panino con mortadella, panino con nutella o entrambi?
L'unica cosa certa è che ogni azione ha la sua conseguenza.
E la conseguenza è sempre e solo una: il timore di non aver fatto abbastanza attività motoria durante il giorno. Questo è uno di quei pensieri che mi dilania intensamente, ma solo per poco tempo, il tempo di stendermi sul mio morbido letto a guardare una parete in frassino levigato su cui proietto i miei pensieri più profondi.
Che senso ha questa vita?
Che cos'è la nostra esistenza comparata alla magnificienza dell'universo?
Come mai l'essenza dell'essere umano risiede nell'autolesionismo?
Ma, cosa più importante, sarà mica scaduta la mortadella?
Decido così di farmi una sigaretta con l'intento di ingannare il tempo e pensare solo alla nicotina che lentamente entra dentro i miei polmoni e me li imputridisce fino a farli quasi bruciare (mi hanno esplicitamente chiesto di non incitarvi a fumare, per cui vi prego, non fumate) e dentro questa vedo il senso stesso della mia esistenza, un'esistenza che si accende a stento, brucia in fretta e poi si spegne.
Si, lo ammetto, forse mi sento anche un po' nocivo, ma dev'essere colpa del meteorismo dovuto ai broccoletti mangiati a pranzo.
Così, pieno di dubbi e di pensieri, mi ritrovo a scrivere stronzate davanti al pc nel vano tentativo di far sorridere e, perchè no, riflettere il povero lettore che si è inciampato in questa pagina.
Questo è il mio esodo,
questo è l'inizio di ogni mia giornata: la notte mortadellosa e fumosa dei pensieri.