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Autore: Bab1974    04/02/2014    3 recensioni
Draco segue il feretro della sua amata, uccisa a causa del suo tradimento.
Partecipante al contest 'In una valle di lacrime' di gunslinger_.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Un ultimo bacio Autore forum e EFP: monnalisa1974/bab1974
Titolo della storia: Un ultimo bacio
Fandom: Harry Potter
Genere: Angst, Malinconico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Deathfic 
Personaggi: Pansy Parkinson, Draco Malfoy
Coppia: Draco/Pansy
Introduzione: Draco ripensa alla felicità e alla tristezza che gli ha dato Pansy, durante il loro breve amore.
NdA (facoltative): Il passaggio del funerale, in presente, è voluto. Non ho messo What if? perché è semplicemente qualcosa che potrebbe essere successo dopo la guerra, prima del matrimonio con Astoria.



Un ultimo bacio

"Pansy, vuoi sposarmi?" chiese Draco, in ginocchio davanti alla donna che amava.
La ragazza, che di solito manteneva un certo comportamento, si commosse al punto di sentire le lacrime pungerle gli occhi. Si trattenne a fatica, ma si gettò al collo di Draco, ignorando il bellissimo anello che lui le porgeva pronto a infilarglierlo all'anulare.
"Sì, sì, accetto!" rispose tra un bacio e l'altro. Il gioiello cadde, sparendo fra l'arba del parco del Manor.
"Ma l'anello..." si preoccupò Draco osservando la mano vuota. Anche per lui, però, l'oggetto divenne secondario e rispose al bacio appassionato della sua ragazza.


Questo pensiero, e tanti altri ancora, tormentano i pensieri di Draco mentre segue il feretro della sua amata. La loro felicità è durata poco, all'incirca sei mesi, e la fine è stata colpa del suo tradimento al Signore Oscuro. È sotto scorta Auror, continuamente, anche in quel momento. Vede Potter che ogni tanto gli lancia delle occhiate imbarazzate, come se si sentisse in colpa per quello che è accaduto.
-Magari potessi prendermela con lui.- pensa abbattuto -Se il Signore Oscuro fosse sopravvissuto nessuno mi avrebbe assicurato che sarei stato salvo, era troppo volitivo e mi aveva in noia. Ma forse Pansy sarebbe ancora viva.-
Continua a camminare zoppicando, usando un bastone molto simile a quello del padre. Neppure lui è rimasto indenne, ma la sua ferita più profonda, quella che non sa se guarirà, non è visibile agli altri.


"Stasera si festeggia." annunciò Pansy, osservata da un Draco stordito che si fece la classica domanda che colpisce in questo caso tutti gli uomini: di quale ricorrenza mi sono dimenticato?
"Sono sei mesi che siamo sposati." gli ricordò, con un sorriso gioioso "Forse per te non significa nulla, ma per me è la cosa migliore che mi sia mai capitata."
Draco sorrise accondiscendente, felice che fosse una festa non programmabile. Le promise un bellissimo regalo.
"Non voglio nulla, solo che tu sia pronto in dieci minuti. Ho già pensato a tutto." avvertì "Non ti dico cosa, sarà una bellissima sorpresa."
L'uomo, due minuti dopo, grazie a qualche colpo di bacchetta, era già in ghingheri.
"Complimenti per la velocità, andiamo."
Uscirono, dirigendosi verso Diagon Alley. La serata cominciò al pub Il Paiolo Magico, dove presero un aperitivo. Con suo sommo stupore non c'era nessun altro, almeno in apparenza
"Ho preteso che ci fossimo solo noi due... e qualche decina di Auror nascosti in giro. Non sono riuscita a convincerli che per qualche ora potevano staccare. Ma forse ho esagerato un pochino, è stato solo l'istinto del momento. Qualcuno potrebbe pensare che ti voglio morto."
Risero della battuta non troppo felice, ma erano contenti e non importava null'altro.


Uscirono dal locale ridendo.
"Ho una mega sorpresona per te, alla fine di tutto questo." annunciò Pansy, sorridendo dolcemente.
"Di che genere?" chiese Draco, curioso.
"Se te lo dico ora, che sorpresa è?" Pansy era davvero euforica, pensare che aveva bevuto solo un cocktail analcolico. Draco capì che non le avrebbe cavato nulla dalla bocca e si arrese, seguendola al prossimo locale, Il Calderone Dorato, un ristorante di lusso del Mondo Magico.
Non fecero in tempo a entrare, che un uomo su una scopa piombò accanto a loro, nonostante la presenza degli Auror che, presi di sorpresa da tanta arditezza, si erano ritrovati impreparati: nessuno, da solo, aveva mai osato tanto. Draco lo riconobbe, nonostante la trascuratezza: era suo zio, Rodolphus Lestrange.
"Draco, per colpa del tuo tradimento, la mia amata Bellatrix è morta. Ora proverai lo stesso dolore che ho provato io." gridò alla volta del nipote "Avada Kedavra." pronunciò, lanciando l'incantesimo non verso Draco, come tutti si sarebbero aspettati, ma alla volta di Pansy. La ragazza, fu colpita in pieno dalla maledizione e Draco, che aveva tentato di proteggerla, ferito di striscio a una gamba.
"Pansy, no!" gridò Draco, sentendo un dolore all'altezza del petto che nemmeno un paletto piantato nel cuore avrebbe potuto procurargli
Si chinò su di lei, incurante del fatto di essere in pericolo. Non si accorse che Rodolphus, prima di essere ucciso dagli Auror, aveva cominciato a sghignazzare soddisfatto: il suo scopo lo aveva raggiunto.
-Soffri come un cane, Draco.- pensò, senza pentirsi un attimo di quella missione suicida -Se hai amato quella donna solo la metà di quanto amavo tua zia, non avrai più pace.-


Draco si era abbassato verso la sua amata, pensando di non potere soffrire più di così, almeno finché Pansy non pronunciò le sue ultime parole.
"Il... mio... bam... bi... no." sussurrò, con un filo di voce e spirò.
Draco si rese conto solo allora di quanto aveva perso e urlò tutto il suo dolore. Nessuno degli Auror che era presente sapeva come calmarlo, capirono che era meglio lasciarlo sfogare. Il biondo, con le lacrime agli occhi appoggiò le labbra su quelle della moglie. Erano ancora calde e morbide. Poi le mise una mano sul ventre, pensando a quel bambino che non sarebbe mai nato. Rodolphus Lestrange aveva raggiunto il suo scopo: non avrebbe potuto trovare una maniera più dolorosa per punirlo neppure volendo.
  
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