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Autore: Yuna Shinoda    12/06/2008    10 recensioni
Bella va a vivere a Forks. Ecco, fin qui tutti c'erano arrivati!
Ma Bella non è goffa come la conosciamo. Di più!
Il primo giorno di scuola subito causa un incidente e ha un'amnesia... Indovinate con chi?
Non vi resta che leggere questa demenziale storia! XD
Genere: Commedia, Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo stupido agnello e il leone all'attacco

Era una normale mattina di Forks: pioggia, pioggia e… indovinate… pioggia!
Bella Swan si stava preparando al suo primo giorno di scuola.
Nulla di serio, tranne se Bella Swan non avesse cambiato scuola.
Più e più volte aveva cambiato acconciatura e vestiti per paura di essere troppo appariscente o troppo anonima ma alla fine non aveva ancora deciso cosa mettersi.
Alla fine optò per un jeans scuro ed un maglione marrone. Peggio di questo non poteva fare… Che accoppiata!
Bella scese in cucina, verso un po’ di latte in una scodella e lo mise nel microonde per farlo riscaldare. Un minuto dopo lo riprese, ma sciocca com’era, non aveva pensato che poteva essere bollente. La tazza cadde per terra e si frantumo in decine di pezzettini di ceramica, così Bella rinunciò alla colazione imprecando qualcuno che magari nella sua vecchia città le stava antipatico. Bel modo di cominciare la giornata!
Il padre le aveva preso un pick-up, così Bella non doveva andare a scuola a piedi. (Meglio, altrimenti qualcuno l’avrebbe buttata sotto perché non si sarebbe accorta che c’era una macchina dietro di lei).
Il pick-up non era quella che si dice una macchina utilitaria, era piuttosto una macchine “in utilitaria” che sprecava solo tanta benzina e andava alla velocità di un elefante con tanto di tonfi ad ogni metro che superava.
Riuscì a mettere in moto per qualche strano motivo e si diresse verso la scuola.
In macchina accese lo stereo decrepito e iniziò a canticchiare alcune canzoni che provenivano da quello strano apparecchio.
E’ meglio non sottolineare la sua “bella” voce, poiché è di sicuro superfluo parlare di ciò quanto piuttosto parlare di come era brava a guidare.
Tutti i fossi li prendeva lei, tutti i sassolini per la strada andavano sotto le sue ruote… Quello che si dice un “guidatore accorto”!
Finalmente, dopo una mezz’oretta, raggiunse la scuola ancora canticchiando gli ultimi successi della settimana come una ragazzina di scuola media.
Purtroppo, però, per sua sfortuna (?) il pick-up non volle frenare.
Bella capì subito che stava per schiantarsi da qualche parte, ma sperava di riuscir a non cogliere delle auto. Cattivo affare.
Si sentì spingere nel vetro dell’auto e perse i sensi.
Nuovamente per sua sfortuna (?) Bella prese in pieno una Volvo metallizzata che stava lì parcheggiata come un cagnolino.
Il proprietario, un giovane ed avvenente ragazzo molto popolare a scuola, inveì contro qualche studente che intanto osservava da lontano la scena, per vedere cosa aveva fatto Bella al suo “cucciolo”.
- Dannazione, per mille pick-up arrostiti! Chi è stato a farti questo? -
Continuava a ripetere il ragazzo, che intanto si era avvicinato alla sua auto quasi piangente.
Gli altri ragazzi, un po’ straniti dalla strano comportamento del ragazzo che solitamente era sempre silenzioso a lezione e a mensa, si avvicinarono a lui incuriositi, facendo delle facce da pesce lessi.
Il ragazzo se ne accorse subito e si staccò dalla sua Volvo – che intanto stava accarezzando come fosse un bambino – e rivolse lo sguardo a tutti gli studenti che si erano fatti attorno alla sua auto e li fissò in modo malefico, quasi da vampiro.
Forse molti non sapevano che lui lo era realmente, mica erano così informati come i narratori onniscienti!
I ragazzi, impauriti, andarono via e lasciarono il ragazzo da solo con il suo “figliolo”.
Mentre era intento a vedere il danno subito, il ragazzo non si accorse che intanto Bella era uscita dal suo pick up e distrattamente e non in linea retta, camminava verso di lui quasi fosse una moribonda.
- Voglio dormire… Ho sonno… Non mi ricordo nulla… -
La voce sottile della ragazza non distrasse il giovane finché ella non si gettò per terra frastornata.
Il ragazzo allora si voltò perché sentì un tonfo, causato dalla caduta di Bella.
Il suo sguardo era un po’ perplesso, si chiedeva che ci faceva quella ragazza lì stesa per terra.
- Avevo sentito una massa di grasso che camminava… Non pensavo facessi questo effetto alle donne! – Il ragazzo sorrise e fece una risata da uno che è molto sicuro di sé, e ritornò alla sua automobile.
Bella, che si era risvegliata, con la mano tiro il giaccone del ragazzo, attirando la sua attenzione.
- Amore – Lo chiamò.
- Eh? – fece lui, confuso.
- Mi aiuti ad alzarmi, si? –
Annuì, anche se voleva continuare a vedere come stava la sua Volvo.
- Come mi chiamo? – chiese Bella.
- Non lo so… So solo che io sono Edward Cullen -  disse lui, con un sorriso beffardo e un po’ da dongiovanni sul viso.
- Ah certo. Tu sei il mio fidanzato che mi ha salvato dalla morte! –
Edward guardò in cielo invocando tutti i suoi nemici.
- Si hai ragione – disse. Magari quella ragazza poteva anche portarsela a cena. Intendiamoci… Lei sarebbe stata la cena per lui!
In effetti, dopo questo brillante pensiero Edward odorò un po’ l’aria e riconobbe che Bella aveva davvero un buon profumo.
Dopo tutto non era male come spuntino…
- Dovrei avere una tessera nella tasca di dietro dei jeans… Puoi vederla? C’è scritto il mio nome… -
Edward strabuzzò gli occhi, pensando che palpare una donna appena conosciuta non era da gentleman. Però… l’aveva voluto lei… A Bella non si comanda…
L’aiutò ad alzarsi, lei si mantenne alla porta del suo pick up per evitare di cadere.
Il ragazzo intanto pensò a come fare per non essere troppo un maniaco al primo incontro.
La tasca era davvero stretta! Cercò di infilare piano la mano e tirò fuori quella che era una carta d’identità.
- Uhm… Bella Swan… -
- Si! –
- Adesso ricordi? –
- Si ma ancora non ricordo tutto… L’unica cosa che ricordo è che tu sei il mio ragazzo, vero Edward? –
Edward, che non amava mentire, annuì solo per farla contenta.
- Allora baciami -
Il ragazzo si pietrificò.
“Io, baciare una come te? Ma nemmeno per sogno! Sei carina ma… il mio standard è superiore!” . Edward era un po’ restio non perché non voleva baciare Bella, ma perché nella sua vita di vampiro non aveva mai baciato nessuno. Che tenero…
- Mica ci siamo lasciati? – disse lei, un po’ triste.
- No… E’ che… -
- Non sono abbastanza desiderabile come Pamela Andarson? – rispose lei, con le lacrime agli occhi.
- No, anzi… -
Che doveva fare? Decise di tentare.
Non riuscì a far ribattere Bella che la baciò con passione e foga tanto che lei alla fine quando si staccarono entrò quasi in iperventilazione.
Edward si allarmò a vederla così, e le chiese se stava bene.
- Mai stata meglio, Edward -
- E’ stato bello? –
- Se questo non è stato bello mi chiedo cosa sia bello nella vita –
Edward si compiacque di sé e andò a lezione assieme a Bella per conoscerla meglio.
Sarebbe stato l’inizio di una storia d’amore?


Prometto che se vi piace la contunuo! E' una one-shot nata un po' così, per passatempo... Mi sono presa una pausa dallo studio e allora ho deciso di scrivere... 

Naturalmente spero di essere stata ironica, era questo il mio intento principale!

Presto aggiornerò tutte le mie storie, non vi preoccupate, ma prima devo fare l'esame di Stato. ^^

Grazie a chi commenterà! Yuna

  
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