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Autore: Nane_Scrive    04/02/2014    3 recensioni
Mi mancava stare con lei.
Mi mancava dormire con lei.
Mi mancavano le nostre passeggiate al parco.
Mi mancava fare shopping con lei.
Mi mancava sentire la sua voce.
Mi mancava tutto di lei.
OS partecipante al contest creato dalla gruppo di fb " EFP - Storie sugli One Direction."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Questa OS partecipa alconcorso redatto dal gruppo facebook
“EFP – Storie sugli One Direction”
Primavera:  Skyscraper DEMI LOVATO

                  
I Miss you, Diana

 
“Diana?” chiesi entrando a casa della mia migliore amica.
 “Harry, sei arrivato finalmente. Sali” disse Diana, affacciata dalle scale.
Salii velocemente le scale e mi diressi verso la stanza della ragazza, terza porta a destra.
La solita stanza di una teeneger non ha  nulla a che vedere con questa stanza...
Un letto matrimoniale occupava un angolo della stanza con affianco un comodino; un altro angolo era occupato dalla sua scrivania e libreria, e due porte dividevano i muri coperti dalle sue foto, foto di lei da sola, con i suoi genitori, con me, durante le nostre vacanze, quelle del suo diciottesimo compleanno, e quelle del mio sedicesimo compleanno.
Sono più piccolo di lei di due anni, quell’anno lei avrebbe finito la scuola e avrebbe deciso a quale college iscriversi.
Mi distesi sul suo letto e dopo pochi secondi lei si tuffò tra le mie braccia, stendendosi al mio fianco.
“Piccolo, mi sei mancato tanto” esclamò la mora.
“Dia, ma ci siamo visti fino a due ore fa”
“Appunto, mi sei mancato tanto. Comunque sediamoci e aiutami a decidere il college. Ho bisogno della tua opinione”.
“Vediamo… Quali sono le proposte?” chiesi, mentre lei mi porse un foglietto di carta:
1 Università di Harvard, Stati Uniti
2 Università di Yale, Stati Uniti
3 Università di Chicago, Stati Uniti
4 Università di Princeton, Stati Uniti
5Università di Stanford, Stati Uniti
6 Università del Michigan, Stati Uniti
7 Università della California, Los Angeles, Stati Uniti
8 Università di Oxford. Lessi  con gli occhi sbarrati tutti questi nomi  e restai senza parole.
“Haz, quale dovrei scegliere?”
“Piccola, ma sono tutte dall’altra parte del mondo. Non avremo possibilità di vederci, a meno che tu non scelga Oxford”.
“Io sono indecisa tra Stanford e California.”
“Come faremo a vederci? Me lo spieghi? Già oggi in due ore ti sono mancato… Figuriamoci se abitassimo tanto lontano!” urlai per poi correre fuori da quella stanza. Fuori da quella casa.
 
 
Avevo paura di inviare la domanda di partecipazione per X Factor perché temevo di lasciarla sola e lei cosa fa? Vuole andare in uno dei college americani.
Che ci vada pure, io compilerò quel modulo e lo invierò.
 
Dopo una settimana da quel giorno, ci allontanammo senza neanche accorgercene.
La mattina sul pullman, anche se le andavo vicino, lei mi salutava con riluttanza; se provavo a parlarle, lei metteva le cuffie e neanche mi sentiva. Non sapevo cosa avesse deciso, ma perché non parlarmi più?
Fatto sta che per una settimana uscii con altri amici, Justin, Luke, Noah.
Loro non sopportavano Diana e mi dicevano sempre che è una sfigata, che non dovevo pensare a lei.
Una mattina, mentre i ragazzi mi dicevano tutto ciò, Diana mi guardava e le scivolò una lacrima lungo la sua gote; temevo avesse sentito tutto.
I miei pensieri furono interrotti dal mio cellulare che mi avvisava dell’arrivo di un messaggio.
Lo aprii e notai che mi era stato inviato da Diana.
 
“Ciao Harry, scusami se non ti ho salutato questa settimana,
scusami se sono stata un peso per te in questi anni.
Scusami se sono stata una spina nel fianco.
Ho scelto l’università. Andrò a Stanford.
Sai, quest’allontanamento mi ha aiutato moltissimo:
avevi ragione quando mi hai detto che mi saresti mancato,
ma questa scelta mi è stata imposta dai miei.
Sono stati laureati tutte e due in quest’università,
sai quanto la mia famiglia tenga alle tradizioni.
Ti  prego, da domani non cercarmi più, fa’ finta che non ci conosciamo.
Fa’ finta io sia una semplice conoscente, non farmi pensare troppo alla lontananza.
Domani 21 aprile partirò per Stanford, mi permetteranno di finire già quest’anno al college. Scusami se te lo dico così. Non voglio stare male.
Ti voglio bene
-Dia xx”
 
Una lacrima cadde lungo le mie guance, dando inizio a un pianto disperato.
Non sapevo che fare, la mia migliore amica partiva e io non avrei più potuto cercarla. Mi distesi sul letto e Morfeo mi prese subito tra le sue mani.
 
Passati circa due mesi, la mancanza di Diana si faceva sempre più sentire: mi mancava, provavo a chiamarla ma aveva cambiato numero.
Mentre ero seduto sul letto suonando e cantando qualcosa con la chitarra, sentii mia madre chiamarmi da sotto; mentre scendevo le scale sento che era una chiamata per me, e subito pensai a Dia.
“Chi è?” sussurrai a mia madre
“X Factor” rispose sussurrando anche lei, subito gli strappai il telefono dalle mani.
“Salve, sono Harry Styles” esclamai.
“Signorino Styles, ho chiamato per dirle che fra una settimana avrà i provini qui a Londra” rispose l’uomo dall’altra parte del telefono.
 
Sono passati tre anni quel 20 Aprile, tre anni da quando mi aveva mandato quello stupido messaggio, tre anni da quando mi ero iscritto a X Factor UK.
Mi mancava, mi manca la mia migliore amica.
Mi mancava stare con lei.
Mi mancava dormire con lei.
Mi mancavano le nostre passeggiate al parco.
Mi mancava fare shopping con lei.
Mi mancava sentire la sua voce.
Mi mancava tutto di lei.
Erano circa tre anni che lei non mi parlava più.
In quell’anno, il giorno 23 luglio avevo formato una band con altri 4 ragazzi, con i miei migliori amici Niall, Louis, Liam e Zayn, e eravamo diventati i One Direction.
Eravamo sempre insieme, ma ogni tanto mi chiudevo nella mia stanza e iniziavo a pensare a Dia, a ciò che stava facendo e a ciò che penseva di me.
Ogni volta che succedeva, però, venivo subito chiamato dai ragazzi perché dovevamo fare qualcosa.
“Hazza, che fai? Vuoi andare a casa? Siamo nel mese di pausa, ritorna da tua madre, ti farà bene” esclamò un giorno Lou, entrando nella mia stanza.
“Hai ragione, brother. Vado” prendendo la mia borsa e salutando gli altri entrai in macchina andando verso Holmes Chapel, a casa da mia madre.
Arrivando a casa, dopo due ore di viaggio, scesi dalla macchina andai verso la porta e notai che nella villetta di fronte casa mia c’era un bambino di circa due anni gioca con una ragazza, anzi una donna pensai, con i capelli rossi.
Quei tratti sembrarono tanto quelli di Dia, era quella la sua casa… Ma che ci faceva quella ragazza lì fuori?
“Harold, che fai? Entri a salutare tua madre?” urlo mia madre davanti la porta.
Quella ragazza, al sentire il mio nome, si irrigidi.
Non feci caso ed andai ad abbracciare mia madre.
“Mamma, sai se per caso Diana è ritornata?” chiesi a mia madre mentre pranzavamo.
Subito lei abbasso lo sguardo a terra.
“Mamma, ho notato una ragazza con i capelli rossi poco fa, qui fuori, a giocare con un bambino. È lei o sua sorella?” chiesi alzando un po’ la voce, ma notando che non vuolesse rispondermi.
“Si può sapere perché non mi risponde? È lei?” urlai alzandomi da tavola, sbattendo i pugni; mia madre cominco a piangere.
“Sì Harry, è lei. Quelli non sono i suoi capelli ma una parrucca, i suoi veri capelli li ha persi mentre faceva la chemio per il cancro. Subito dopo esser tornata qui con il bambino un anno fa” rispose mia sorella.
“No, non ci credo… Lei madre, lei con un tumore. È impossibile. Perché non mi avete detto niente prima?” sbraitai iniziando a piangere.
“L’ha chiesto lei, Harry” sussurro mia madre.
Mi alzai da tavola e usci di corsa da casa andando a suonare al campanello di Diana.
Venne ad aprirmi proprio lei.
“Che ci fai qui?” sussurro.
“Shh, abbracciami” sussurrai anch’io aprendo le braccia. Non se lo fa ripetere due volte, e si butto tra le mie braccia.
“Mi sei mancata tantissimo piccola mia” a quelle parole inizio a piangere.
“Anche tu, Harry, mi sei mancato” sciolse l’abbraccio.
Da quel giorno avevamo ripreso i nostri contatti, venne a stare con me a Londra insieme a suo figlio Tom.
Con il passare del tempo i medici dissero che la malattia era guarita del tutto.
Abbiamo capito che tra noi non c’era amicizia ma amore e ci siamo messi insieme, dopo qualche mese.
Per il nostro primo anno di fidanzamento ci siamo sposati.
Tom, adesso, ha dieci anni; abbiamo avuto una bambina si chiama Jessy, di cinque.
Da un anno, ormai sono diventato un papà e una mamma insieme.
Diana ci ha lasciati, il giorno del nostro sesto anniversario, a causa del tumore; una ricaduta hanno affermato i dottori.
Ormai il successo che la band aveva è finito, ormai lavoriamo tutti con lavori diversi e ogni tanto facciamo qualche concerto. Adesso sono nel salone con i piccoli, vogliono sentire la mia nuova canzone scritta dopo la sua morte.
Prendo la chitarra e spartiti e mi siedo meglio sul divano.
Sky’s are crying.
I am watching
Catching teardrops in my hands…”.
Mi fermo subito vedendo i bambini piangere, e mi accorgo che qualche lacrima è caduta anche a me.
 







 
Ciao a tutti ... Finalmente sono ritornata con questa OS.
Non so se avete notato ho cambiato il nickname questo lo vedo molto personale visto che mi chiamano tutti così.
Passiamo alla storia diciamo che la parte iniziale è un pò la mia vita adesso, solamente
che io non posso andare in nessuna università ma iniziare la vita militare, voglio entrare in POLIZIA,
e appunto il mio migliore amico si è infuriato e non mi parla da una settimana.

Ringrazio una persona fantastica "GingerHair"per avermi creato il meraviglioso Banner,
inoltre ringrazio di vero cuore anche la mia Beta "Nitrogen".
Mi dileguo, lo studio mi uccide.
Alla prossima.

-Nane

 
  
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