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Autore: ISI    12/06/2008    1 recensioni
"Il tamburo della 44 magnum girò veloce sotto il comando di un indice calloso che ben conosceva l’arma che mirabilmente maneggiava."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coscienza?

 

 

Il tamburo della 44 magnum girò veloce sotto il comando di un indice calloso che ben conosceva l’arma che mirabilmente maneggiava.

Seduto sul letto com’era lanciò uno sguardo annoiato al display del cellulare appoggiato sul comodino lì affianco.

 

11:59

 

Ancora un minuto ed il gioco sarebbe ricominciato, proprio come ogni notte.

Non appena all’undici si sostituì il dodici ed il cinquantanove lasciò il posto ad un paio di zeri lo schermo del telefonino s’illuminò.

 

Isa Calls

 

Uno squillo solo, come suo solito.

Il ragazzo non si curò neanche di cancellare la chiamata persa, ma messa la sicura, rinfoderò la pistola nella fondina di cuoio che teneva a sinistra del petto, poco più giù del cuore e, aperta la finestra della stanza, si gettò dal balcone per atterrare in piedi dopo un volo di tre metri.

-Ciao Isa...- disse lui salutando la ragazza che se ne stava sul ciglio della strada in sella al suo fedele destriero: uno scooter giallo canarino con un motore, ovviamente truccato, che, se spinto al limite, sfiorava i centoventi km/h.

-Ciao Manu...- lo salutò lei a sua volta porgendogli il casco.

-A chi tocca questa notte?- le chiese montando anche lui sul motorino.

-Massimo Piazza...- rispose lei divertita.

-Ah, Massimo...- fece Manuel come se stesse parlando di un suo amico di vecchia data -Non ha ancora pagato la roba che ha preso?-

-No. Ed il capo è su tutte le furie.- tagliò corto la ragazza e, aperto il gas, il motorino s’avvio veloce per la strada male illuminata.

 

-Eccolo...- mormorò Isabella appostata dietro un muretto che costeggiava uno squallido locale notturno.

-Ma allora i soldi per andare a puttane ce li ha...- commento per niente sorpreso Manuel.

L’uomo, sull’uscio del locale, fece per infilare delle banconote tra i seni finti di un transessuale, quando una voce lo chiamo attirando la sua attenzione.

-Quei soldi dovrebbero essere nelle mani di qualcun altro, non credi?- la voce della ragazza spezzò l’aria gelida dicembrina facendo rabbrividire l’uomo dal quale il transessuale non tardò ad allontanarsi.

-Sei in ritardo con il pagamento, Massimo...- gli ricordò Manuel mettendo mano alla fondina ed aprendola -Se hai soldi ti conviene darceli subito, altrimenti saremo noi a pagare per te...-

-Con monete di piombo...- aggiunse Isabella estraendo anche lei la sua pistola.

-N...non ho abbastanza soldi...- balbettò con il terrore dipinto in volto.

-Male...- parve rimproverarlo il ragazzo e la ragazza sbuffò.

-Anche questa sere, dunque, offriamo noi...- borbotto puntandogli tra gli occhi, proprio come il suo collega, la propria arma.

-Fermi!- gridò l’uomo -possibile che non abbiate un briciolo di pietà? Un briciolo di coscienza?- a quest’ultima parola Manuel si fermò di colpo.

-Coscienza?- ripeté interrogativo rivolgendosi alla ragazza che alzò le spalle, disinteressata.

-Sarà una di quelle stupidaggini che s’inventano gli adulti per far stare buoni i bambini...- ipotizzò.

-Tipo Babbo Natale?- chiese nuovamente Manuel alla ragazza e quella, anche se poco convinta dal paragone, annuì.

-Quel buzzurro vestito di rosso mi ha sempre portato dei giochi idioti!- disse infine lui, alterato, lasciando che le sue parole fossero seguite da un paio di colpi di pistola.

Coscienza?

Tutte stronzate...

 

 

 

“Lo sclero è finito...

...andate in pace.”

 

 

Spero che nonostante tutto vogliate commentare...

Isi.

  
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