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Autore: Dark_S97    04/02/2014    2 recensioni
Serena x Nate.
Nella storia verranno raccolti quattro Missing Moments della loro vita... O meglio, tre, perché il finale cambia la storia originale. Vi lascio immaginare come, anche se non è difficile da indovinare!
1. "They don't love me." - ambientata nell'infanzia dei nostri personaggi.
2. Escaping from us - ambientata dopo il matrimonio degli Shepperd.
3. Found my prince - ambientata nella terza stagione, dopo l'incidente di Serena e Tripp.
4. "I love you, Serena Van Der Woodsen." - ambientata nella sesta stagione.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Nate Archibald/Serena Van Der Woodsen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 1.
"They don't love me."



 

Nate guardò Serena entrare in casa sua, tenendo per mano il fratellino Eric. Sua madre, Anne Archibald appoggiò sul pavimento le grosse borse dei due bambini.
"Lily dov'è andata?" chiese Anne. Era una domanda retorica.
"È dal suo nuovo fidanzato nel Maryland." rispose la bambina bionda.
"Dice che tornerà presto." aggiunse Eric. Aveva solo cinque anni. Al contrario della sorella credeva ancora alle parole della madre... E Serena faceva di tutto per assecondarlo.
"Capisco. Edna, prepara la stanza degli ospiti, per favore." disse la signora Archibald.
Solo in quel momento la donna notò suo figlio in pantofole e pigiama appoggiato sulla soglia della porta.
"Nate, cosa fai in piedi? Il dottore ha detto che devi riposarti. Torna a letto." e poi rivolta ai fratelli Van Der Woodsen: "state lontani da Nate se non volete beccarvi l'influenza... Anzi, credo che sarebbe meglio se andaste dai Waldorf."
"Blair ha la varicella." spiegò Serena.
"Ah. Be', come al solito fate come se foste a casa vostra."
I bambini andarono nella camera degli ospiti. Quella stanza ormai era una sorta di seconda casa... Terza, se oltre alla stanza dai Waldorf si contava quella dell'hotel in cui abitavano con Lily. Le loro cose erano sparpagliate tra le tre abitazioni. Ogni volta che andavano dall'una all'altra dimenticavano sempre qualcosa. Serena saltò sul letto notando sul comodino la spilla che credeva di avere perso. Perché Nate non gliel'aveva portata prima?
Eric interruppe i suoi pensieri: "Serena, quando torna la mamma?"
"Presto, Eric."
"Ma quando te l'ha detto?"
"Ieri pomeriggio, quando stavi facendo il pisolino pomeridiano."
Il biondo sbatté sul letto i pugnetti: "Uffa, ma perché la mamma chiama sempre quando io non ci sono? La prossima volta puoi dirle di chiamare quando ci sono?"
"Certo, ma sai che la mamma è impegnata."
"Non possiamo chiamarla?"
"Te l'ho detto, è occupata."
Serena sapeva che Lily aveva tempo per tutto, eccetto che per i suoi due figli. Nonostante tutto non riusciva ad odiare sua madre. Tante volte l'aveva chiamata per pregarla di tornare a casa e ogni volta la liquidava. Le rare volte in cui tornava lo faceva con un uomo nuovo. Nessuno di loro piaceva veramente a Serena. Lei voleva solo il suo papà. Ma al contrario della mamma da quel giorno lui non era più tornato. E da quello stesso dannato giorno Lily aveva cominciato a sparire. Stare con Eleanor  e Harold, o Howard ed Anne non era la stessa cosa di stare con mamma e papà. Perché Blair e Nate avevano dei genitori che avevano tempo per i loro figli? Perché lei ed Eric non potevano essere felici?
"Serena, ho di nuovo sonno. Se chiama mamma, svegliami."
"Eric, neanche un cannone riuscirebbe a svegliarti!" lo canzonò lo sorella.
"Non è vero!"
"Invece sì!"
"No!" gridò il bambino saltando addosso a Serena.
I due finirono per fare la lotta per gioco, fino a quando Eric non si stancò e si mise a letto.
Serena iniziò a giocare con i pupazzi, poi concluse che non erano divertenti, così passò alle bambole. Prese in mano la Barbie e la buttò subito a terra: era uguale a Lily. Si alzò per andare a vedere se Nate aveva voglia di giocare.
"Nate!"
"Serena, non avvicinarti, sono contagioso... O almeno così ha detto la mamma."
"Ti va di giocare?"
"Mamma dice che devo rimanere a letto."
"Per favore!" lo pregò Serena sorridendo.
Nate non poté resistere al sorriso della bambina che gli piaceva. Non le aveva chiesto di mettersi con lui solo perché la sua fidanzatina Blair sarebbe andata su tutte le furie.
"Va bene... Ma prima mangiamo. Ho fame!"
Nate suonò un campanellino ed Edna accorse.
"Cosa le serve, signorino Nate?" domandò la donna.
"Puoi preparare due cioccolate calde, per favore?"
"Subito, signorino Nate. Signorina Serena, non dovrebbe essere qui. Il signorino potrebbe contagiarla!"
"In verità sto molto meglio, Edna." ribatté Nate, stregato dal sorriso di Serena.
"Come vuole, signorino Nate. Ne preparo una anche per il signorino Eric?"
"No, mio fratello sta dormendo."
"Va bene, con permesso."
Edna si congedò.
"Ti va di guardare la tv mentre aspettiamo?" chiese Nate.
"Certo!"
Serena si sdraiò sul letto accanto a Nate, iniziarono a guardare un cartone in cui si vedeva una bambina giocare con i propri genitori. Serena sospirò.
"Cosa c'è, Serena?"
Serena guardò gli occhi blu preoccupati del suo amico e decise di dirgli la verità.
"Mi mancano mamma e papà."
"Se vuoi ti presto i miei... Così anche tu avrai qualcuno che ti compra vestiti imbarazzanti e ti sveglia bruscamente al mattino."
Serena rise e gli diede un bacio sulla guancia. Nate arrossì.
"Ecciù! Accidenti, tua madre aveva ragione! Sei contagioso! Vado a guardare la TV sulla poltrona!"
Nate quasi non si accorse dei movimenti della biondina: in meno di un secondo era già sulla poltrona- pouf nell'angolo della camera.
"Ah, non una parola con Blair!" gli intimò la bambina cercando, senza successo di fare una faccia minacciosa.
"Altrimenti?"
"Altrimenti" disse prendendo in mano il pallone autografato da Maradona "questa finisce sotto ad un taxi."
Nate sapeva che Serena non l'avrebbe mai fatto, ma fece finta di rabbrividire.
"Ai suoi ordini, signorina Van Der Woodsen!" esclamò sforzandosi di non ridere.
"Aspetta, perché non mi hai portato la spilla prima? Credevo che non l'avrei più trovata!"
"Mi sono dimenticato... Scusa!" Nate finì col guardarsi le mani.
"Lo dirò a Blair... E lei te la farà pagare!"
Il bambino sorrise. "Non riesci proprio ad essere cattiva, Serena."
"Allora perché mamma e papà non mi vogliono?"
"Non lo so... Ma sbagliano."
Nate si alzò per abbracciare Serena.
"Che pigiama brutto!" osservò la bionda.
"Me l'ha regalato Chuck... Dice che è simile a quello di suo padre."
"Lo stesso uomo che lo mandava all'asilo in smoking?!"
I bambini risero mentre il cartone alla tv mostrava due bimbi felici.



Angolo dell'autrice: ciao a tutti! Ditemi cosa ne pensate della storia!
Scriverò altri tre capitoli: uno ambientato dopo il matrimonio degli Shepperd, uno nella terza stagione che parlerà di come Nate e Serena si sono messi insieme dopo la notte in cui Serena ha fatto l'incidente con Tripp e l'ultimo nella sesta (sorpresa! è abbastanza prevedibile cosa sarà ma rimane sempre una sorpresa!).
Aspetto le vostre recensioni.
xoxo, Serena. (Si, anch'io mi chiamo così *-*)
   
 
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