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Autore: EmilyFemmeFatale    12/06/2008    3 recensioni
Prima Fic sui Tokio Hotel.
Il biondo manager sbuffò di rabbia e poi diede di nuovo un colpo alla porta.
- Non è ancora uscito?- chiese Georg, accompagnato da Gustav.
- Oh, grazie al cielo due persone normali…- disse David guardandoli e poi avvicinandosi ai due:-…sapete dirmi quello che è successo a Bill?-
Gustav aprì bocca, ma Georg gli diede una gomitata.
- Fa il bambino capriccioso. In fondo, a noi tre queste cose succedono di continuo, come tutti gli altri adolescenti del mondo.-
- Ma cosa c’è che non va?!- chiese esasperato.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Problemi quotidiani

 

Bill Kaulitz si era appena svegliato. La sbornia della sera prima gli aveva procurato un forte mal di testa, che nemmeno con i medicinali voleva accennare a passare. Della sera prima ricordava solo una festa di compleanno e un indistinto schiamazzo di gente. E non sapere cosa aveva fatto lo irritava, perché voleva dire che non sapeva nemmeno se era il caso di nascondersi o di traslocare direttamente in un altro stato.

Seduto sul letto, teneva le mani sulle tempie, in modo da non pensare a niente e a nessuno, quando qualcuno bussò alla porta.

Bill sospirò e girò la chiave nella serratura.

David, il manager della band, guardava il vocalist con una faccia strana, sostituita immediatamente da un sorriso.

- Buon giorno Bill! Ben alzato, come ti senti?-

- Uno schifo.-

- Beh, è il minimo dopo il casino che avete fatto ieri sera…- disse prendendo dei fogli e porgendoli al vocalist.

- Ecco gli accordi per i due concerti della prossima settimana. Quando hai tempo devi firmarli.-

- Non puoi farlo tu?- chiese, risedendosi sul letto e mettendosi gli anfibi della sera prima.

- Beh… fino a prova contraria sei tu il membro principale della band e…- disse togliendogli i pantaloni dalle mani:-… sarebbe meglio se firmassi tu.-

- David, fammi vestire.-

- Prima togliti le scarpe, poi magari ti togli anche quell’indumento che penso tu chiami pigiama e ti cambi la biancheria. Poi magari ti infili i pantaloni e gli anfibi. E, per l’amor del cielo, sistemati un po’.-

- Ok… ma allora esci.- disse, togliendosi a malavoglia le scarpe.

L’uomo uscì e chiuse la porta alle sue spalle con un grande tonfo. Bill pensò che David era l’incarnazione della persona sadica. In effetti, dopo tutto quello che lui e il gemello gli facevano passare, era strano che non sputasse in faccia al primo che gli capitasse sotto tiro.

Sospirò una seconda volta e poi si vestì.

 

Dopo qualche minuto entrò nella sala da pranzo dell’hotel e si accomodò vicino ai suoi tre amici, che avevano già iniziato la colazione e discutevano animatamente.

-…comunque quella moto è fantastica. La voglio assolutamente, e non me ne frega niente se è un rischio. Chi se ne frega!- disse Tom, sorridendo.

- Certo, scommetto che se poi ti sfracellassi contro un muro, milioni di fan ci mutilerebbero. Per non paralre di David, se ti rompessi una gamba quello ti rompe anche l’altra…- disse Georg, mangiando l’ultimo pezzo di uovo.

- Pessimista. Ecco cosa sei. Un fottuto pessimista, tu vuoi  che mi sfracelli contro un muro, dì la verità!-

- Certo che lo voglio, almeno divento io il chitarrista…- sorrise il bruno.

- Bill, cos’hai sul labbro?- chiese d’un tratto Gustav, guardando il nero schifato.

Tom guardò il gemello e fece una faccia ancor più schifata di quella dell’amico, mentre Georg sbarrò gli occhi.

- Che c’è?- chiese il vocalist, con il mal di testa sempre alle stelle.

- Ma ti sei visto allo specchio, stamattina?- chiese Tom.

- Si, però ho fatto tutto di fretta… - chiese, sempre distratto.  Si era messo dei grandi occhiali neri e i capelli tenuti sciolti con un cappello, per cui non si era preso nemmeno la briga di truccarsi. Ci mancava solo che quello.

- Beh, allora forse è meglio se ti guardi.- disse Gustav.

Bill, che nel frattempo era spazientito dal suo continuo mal di testa, uscì dal salone e si ritrovò nella hall dell’Hotel dove si guardò ad uno specchio delle pareti.

 

Non lo avesse mai fatto.

 

Un urlo si alzò per tutto l’edifico, e molta gente, spaventata dall’accaduto, chiese se qualcuno non fosse morto.

 

Mezzora dopo Tom e David erano davanti alla porta della camera di Bill. Aspettavano invano che lui uscisse.

Ogni tanto bussavano e chiedevano al vocalist spiegazioni, ma ogni volta erano zittiti da un urlo agonizzante seguito da alcune colorite imprecazioni.

David, che del fatto non capiva niente, chiedeva ogni tanto a Tom sull’accaduto, ma tutte le volte questo si metteva a ridere come un pazzo.

Rassegnato, il manager fece un giro di telefonate e annullò tutti gli appuntamenti della band della giornata, chiedendosi se forse era meglio cancellare anche quelli del giorno dopo.

- Cavolo, Tom, vuoi spiegarmi perché quel cretino che si spaccia per tua copia sta dentro al bagno da tre quarti d’ora? Insomma non può fare la reginetta del ballo!-

- Reginetta del ballo? Perché non checca isterica?-

-…quello che è… lo puoi far uscire?-

- Negativo. È un problema suo e della sua igiene facciale.-

- Igiene? Tom, non prendermi per il culo, Bill è quello che si cura più di tutti!-

- Beh, diciamo che se n’è dimenticato ieri sera, mentre mangiava tutta quella torta al cioccolato…-

Il biondo manager sbuffò di rabbia e poi diede di nuovo un colpo alla porta.

- Non è ancora uscito?- chiese Georg, accompagnato da Gustav.

- Oh, grazie al cielo due persone normali…- disse David guardandoli e poi avvicinandosi ai due:-…sapete dirmi quello che è successo a Bill?-

Gustav aprì bocca, ma Georg gli diede una gomitata.

- Fa il bambino capriccioso. In fondo, a noi tre queste cose succedono di continuo, come tutti gli altri adolescenti del mondo.-

- Ma cosa c’è che non va?!- chiese esasperato.

Georg guardò Tom, che sorrise e poi guardò di nuovo David.

- Sai, stamattina la band è diventata più umana. Abbiamo scoperto un nuovo limite di Bill…-

 

Qualche ora dopo, mentre Tom, Georg e Gustav erano nella camera del bassista, sentirono aprire la porta ed entrare Bill, che aveva gli occhi bassi.

- Com’era la scommessa?- chiese Georg a Tom.

- 1000 € a testa. E, ovviamente, l’apparizione in pubblico…- rispose, sorridendo.

Bill chiuse i pugni e alzò lo sguardo verso di loro.

- Ma non vi fate schifo? Giocate con i miei sentimenti da Vocalist!-

- No, bello, TU fai schifo con quell’obrobrio sul labbro. È così grosso che potrei edificarci!- disse Tom , ridendo.

- Secondo me sarebbe meglio dargli un nome, ormai diventerà parte integrante della Band..-

- Che ne dite di “Bill e il suo piccolo – grande mondo”?- disse Gustav.

Bill uscì dalla stanza, infuriato.

Era mattina, si era svegliato presto, aveva mal di testa… e un enorme brufolo rosso spadroneggiava sulla parte destra del suo labbro.

 

Qualche mese prima.

- Beh, c’è una cosa da dire, ragazzi. Da quando siamo diventati “international” non ho più avuto l’ombra di un brufolo… invece voi ne venite ricoperti tutti i giorni! Me lo dicono i truccatori, sapete? “Oh, Bill… per fortuna che la tua pella è così fresca! I tuoi amici hanno la pelle così grassa che gli compaiono foruncoli ovunque”!-

Tom guardò Bill con aria di sfida e alzò la mano.

- Scommettiamo…?-

 

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Questa è la mia prima Fic sulla fantastica band dei Tokio Hotel.

Mi è venuta di getto, ma spero vi piaccia.

Sinceramente non so se i Tokio Hotel abbiano o meno dei brufoli, cioè non me ne importa un granchè basta che suonino, però se ce li hanno… beh mi dispiace per loro!^_^

Lasciate tanti commenti!!!

Grazie

Kiss

Emily

   
 
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