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Autore: Raven Callen    04/02/2014    4 recensioni
- Onii-chan! C’è la neve fuori, dai, vieni a giocare! - provò a convincerlo, sapendo bene quanto suo fratello adorasse la neve.
Lei e Yuuto si divertivano sempre tantissimo a costruire pupazzi di neve, piccoli castelli improvvisati, a correre sullo slittino o a iniziare battaglie a palle di neve.
Era sempre riuscito a convincerlo, prima.
Perché avrebbe dovuto essere diverso, ora?
Haruna sentì suo fratello muoversi, dietro al grande portone di legno decorato.
Con gli occhi tutti luccicanti di eccitazione, batté allegramente le manine, aspettandosi che Yuuto spalancasse la porta e la portasse a giocare.
***
Storia dedicata a Yssis (Ecco la tua sorpresa, spero ti piaccia ^^)
Genere: Angst, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Celia/Haruna, Jude/Yuuto
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Do you wanna build a snowman?
Come on lets go and play
I never see you anymore
Come out the door
It's like you've gone away


We used to be best buddies
And now we're not
I wish you would tell me why


Do you wanna build a snowman?
It doesn't have to be a snowman.


 
Haruna bussò allegramente alla porta del fratello.
- Onii-chan! Onii-chan! Dai, vieni a giocare con me? -
Dalla porta venne solo silenzio.
La bambina non si scoraggiò e bussò di nuovo.
- Onii-chaaaaan…-
Ancora niente.
La bimba si alzò in punta di piedi, perché aveva solo cinque anni e ancora non arrivava alla maniglia della porta.
Provò ad aprirla, ma quella era chiusa a chiave.
Sbuffò, contrariata, e gonfiò le guanciotte rosee.
- Dai, Onii-chan, aprimi! Mi annoio! - brontolò, cercando di sbirciare dal buco della serratura, cercando di spingersi – sulle punte dei piedini – più in alto che potè.
Ma proprio non ci arrivava. Riuscì solo a vedere un riflesso azzurro, probabilmente il vetro della finestra che si trovava proprio di fronte alla porta.
“Uffa!”
Haruna si lasciò cadere a terra, battendo un po’ il sedere.
- Onii-chan! C’è la neve fuori, dai, vieni a giocare! - provò a convincerlo, sapendo bene quanto suo fratello adorasse la neve.
Lei e Yuuto si divertivano sempre tantissimo a costruire pupazzi di neve, piccoli castelli improvvisati, a correre sullo slittino o a iniziare battaglie a palle di neve.
Era sempre riuscito a convincerlo, prima.
Perché avrebbe dovuto essere diverso, ora?
Haruna sentì suo fratello muoversi, dietro al grande portone di legno decorato.
Con gli occhi tutti luccicanti di eccitazione, batté allegramente le manine, aspettandosi che Yuuto spalancasse la porta e la portasse a giocare.
 
 
- Vai a giocare tu, Haruna. Io non posso. -
Yuuto sentì la delusione della sorellina trapassare la spessa porta e colpirlo in pieno, con gli occhi tristi che lui immaginava Haruna avesse.
- Ma perché? -
- Ho da fare. Vai tu. –
- Ma Onii-chan, io voglio giocare con te! -
- Vai via, Haruna. –
 
- Sei cattivo, Onii-chan! -
La bambina dai capelli celesti cercò di ricacciare indietro le lacrime che spuntavano dagli occhietti chiari: perché solo le bambine piccole piangevano, e lei non lo era. Lei era grande!
Corse via, i pugni contro la gonna.
- Lo dico alla mamma, che sei cattivo! -
 
Dalla porta uscì solo un sospiro triste.
 
 




***
 
 
Do you wanna build a snowman?
Or ride our bikes around the halls
I think some company is overdue
I've started talking to
the pictures on the walls


It gets a little lonely
All these empty rooms
Just watching the hours tick by
(Tic-Tock, Tic-Tock, Tic-Tock, Tic-Tock)
 



Una ragazzina dagli arruffati capelli blu batté con insistenza le nocche sulla porta di legno laccata di bianco. Sapeva che a suo fratello dava fastidio quando faceva tutto quel rumore. Ma se quello era il solo metodo per farlo parlare – o meglio, uscire, magari – perché non tentare?
- Onii-chan? Vieni a giocare con me? –
- Non posso Haruna. –
- Tu non puoi mai, Yuuto! –
- Devo studiare, lo sai. –
- Ora non stai studiando. –
- Invece si. –
- Non si può parlare e studiare allo stesso tempo. –
- Io ci riesco, invece. I bravi sovrani devono imparare a farlo. -
- Sei noioso, Onii-chan. Non puoi smettere di studiare per un momento e venire con me? Oggi voglio provare ad andare in bicicletta! –
- Ma fuori sta piovendo…-
- La voglio provare in corridoio, la bici nuova! –
- Non credo sia una buona idea. –
La quasi undicenne sbuffò piano, cercando di vedere meglio dal buco della serratura.
 
Non appena era stata abbastanza alta, aveva tentato di sbirciare da quella piccola apertura – che era comunque meglio di niente, eh! - ma aveva scoperto, con fastidio, che suo fratello era stato più furbo e aveva infilato la chiave nella toppa, così che non si vedesse niente.
Niente, a parte la fine della chiave.
Che perdita di tempo.
 
Anche quella volta, non si vedeva niente. Mai una volta che Yuuto si dimenticasse.
- Sai, saresti più convincente se mi fossi di fronte. -
- Sono di fronte a te. - la rimbeccò, come se fosse una sciocca.
- Si, ma sei dietro una porta, non riesco a vederti! -
- Va benissimo così, credo che tu capisca da sola che sia una follia, la tua. –
- E allora? A me piacciono le follie! -
- Beh, a me no. –
- Una volta ti piacevano, però! – gli rinfacciò, incrociando le braccia al petto. – e una volta ti piaceva anche giocare con tua sorella. –
- Non un'altra parola, Haruna. – si sentì rispondere, pacatamente.
Anche se non sembrava, lei sapeva bene che suo fratello era molto, molto arrabbiato.
Ma non gliene importava molto.
Che poteva farle? Sbatterle la porta in faccia? Oh, ma l’aveva già fatto.
Alzando il mento, indispettita, si avviò lungo il corridoio.
- E comunque io ci proverò lo stesso. - calcò bene le parole, affinché Yuuto le sentisse.
Gliel’avrebbe fatto vedere, a quel fratello antipatico, che la sua idea poteva funzionare!
 
 
Yuuto si sentiva un po’ in colpa.
La temperatura notevolmente più bassa ne era la prova. Per fortuna che le pareti erano spesse e poteva nasconderlo. Così come poteva nascondere quel ghiaccio strano – che presentava miriadi di sfumature rossastre, più intense e cupe man mano che cresceva – che il quattordicenne riusciva a scatenare ogni volta che le sue emozioni erano fuori controllo.
Alla fine, quella porta serviva a nascondere lui.
“Celarlo. Domarlo. Non mostrarlo.”
 
Uno strano suono - di ferraglia – lo distrasse dai suoi pensieri.
Sembrava una bicicletta che finiva dritta giù per lo scalone.
Preoccupato, aprì uno spioncino piccolo piccolo e sbirciò la situazione.
Sentiva la preoccupazione scorrere in tutto il corpo e accumularsi nelle gambe, che volevano schizzare fuori per correre da sua sorella.
E se Haruna si fosse fatta male?
I suoi occhi rubino scrutarono una figura che era finita contro una delle armature medievali disseminate per il palazzo, e lì era rimasta impigliata.
Haruna dondolava ad una buona spanna a terra, il vestito impigliato nell’armatura ai piedi della rampa di scale, il visetto decisamente imbronciato.
Strepitava un po’, aspettando che qualcuno la facesse scendere.
Era un po’ spettinata, ma illesa.
Yuuto chiuse la porta, ridacchiando, mentre un po’ di neve rosata si scioglieva in corridoio.
 
 
 
***
 










 
 
Please, I know you're in there...
People are asking where you've been

They say “have courage”, and I'm trying to
I'm right out here for you, just let me in

We only have each other
It's just you and me
What are we gonna do?





 
- Yuuto? -
Il bussare di una giovane ragazza di quindici anni fu timido e discreto.
Haruna appoggiò una mano su quella porta – che da piccola le era sembrata così imponente e che ora non lo era più così tanto, ma rimaneva ugualmente invalicabile – e cercò di darsi un contegno.
Da una cuffietta tutta nera spuntava numerose ciocche blu, che cominciavano ad essere lunghe davvero.
Anche il vestito che indossava era tutto nero: Haruna odiava profondamente quel colore cupo e spento, specie dopo quel giorno, dopo quella notizia.
- Yuuto, come stai? – che domanda sciocca.
Haruna prese un respiro: il fiato le tremolò e rischiò di incastrarsi in gola.
Non era facile per lei, tutto quello che le stava capitando.
Doveva affrontarlo senza potersi nascondere e si sentiva più sola che mai.
- Non sei venuto – al funerale – alla cerimonia commemorativa di – mamma e papà – nostra madre e nostro padre. Si chiedevano tutti dove fossi…-
Silenzio. Muto e ostinato silenzio.
Questo la spaventò a morte.
Perché, nonostante tutto, nonostante la porta sempre chiusa a chiave, suo fratello le aveva sempre parlato, da dietro quel pannello di legno. Era sempre riuscita a rubargli una o due parole.
Era cresciuta così, con suo fratello che non era una presenza ma solo una voce e una porta bianca e rossa, da che aveva cinque anni.
Adesso era scomparsa anche la sua voce. Come se insieme ai loro genitori fosse stato seppellito anche l’ultimo filo che teneva legati loro due.
Non ce l’avrebbe mai fatta da sola.
 
Prima era tutto perfetto! Andava tutto così bene: aveva una famiglia amorevole, che le voleva bene. Non si sentiva mai sola.
Cosa era successo? – si chiese, mentre aveva cominciato silenziosamente a piangere – cosa era accaduto di così grave da aver fatto allontanare tutti? Cosa aveva fatto, lei, di male per meritarsi questo?
 
- Yuuto, ti prego. Io… mi sento tanto sola e senza di te non ce la posso fare. Apri la porta… per favore..-
Mentre lo sussurrava, Haruna si lasciò scivolare a terra, la schiena premuta contro la porta, che era gelida come mai prima era stata.
Cercava di asciugarsi gli occhi come meglio poteva, tradendo il pianto solo con qualche sospiro pesante che sembrava spezzarsi.
- Nii-san, ti prego… poi non te lo chiederò più, sarò una ragazza composta che non commetterà stupidaggini. Sarò forte. Ma ti prego, ti prego, fammi entrare questa volta…-
Il rifiuto silenzioso tranciò con un colpo secco anche l’ultimo filo – di speranza – che legava Haruna al suo Onii-chan.
Ora non era rimasto più niente… non era rimasto più niente…
Il primo singhiozzo che uscì dalla sua gola fu basso, ma parve una cannonata.
- Yuuto… -
 
Dall’altra parte - in una stanza buia e gelida, tutta ricoperta di ghiaccio rosso, ghiaccio che sembrava intriso nel sangue – un ragazzo di diciotto anni se ne stava accovacciato contro la porta.
Aveva perso il controllo e ne aveva avuto paura. Non poteva rischiare di ferire Haruna – non di nuovo – non ora che si sentiva così instabile e perso.
Era solo, ma non aveva altra scelta.
“Lo faccio per lei. Lo faccio per lei.”
Stava piangendo senza far rumore.
 





 
Do you wanna build a Snowman?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo del Corvo:
 
Ehi, ehi, non sparate! Via quei fucili v.v
Ok, non ditemi che non vedete la somiglianza che c’è tra Haruna & Yuuto e Anna & Elsa (Frozen).
Dai, questi quattro hanno troppo in comune.
Kidou ed Elsa sono due fratelli maggiori (lei è una sorella, ma avete capito che intendo) austeri, freddi, che cercano di nascondere le proprie emozioni ma che in realtà hanno una gran voglia di sentirsi liberi da tutte le pressioni. E farebbero qualsiasi cosa per le loro dolci sorelline ^^
Haruna e Anna, le minori, sono vivaci, allegre, piene di vita. Delle tipine tutto pepe.
E cercano in ogni modo di mantenere i contatti con i rispettivi fratelli/sorelle maggiori.
Per non parlare che sono entrambi orfani, tutti e quattro. (mi tocca parlare al maschile, ma qui di maschietto c’è solo Kidou n.n)
Ah, qui ho fatto in modo che tra Kidou e Haruna ci fossero tre anni di differenza (perché questa è la differenza d’età tra Elsa e Anna). Mi sembrava una cosa carina da introdurre, e volevo avvisarvi.
Conclusione, ho scritto questa shot tutta in una sera: non riuscivo davvero a fermarmi, ero troppo ispirata ^^
Ovviamente ho apportato qualche piccola modifica alla storia originaria. (perché Kidou sarà pure un tipo freddo, ma il suo colore è il rosso v.v Quindi… perché non neve rossa? Sarebbe fico n.n)
Che ne pensate?
 
A proposito: Onii-chan e Nii-san sono due appellativi usati per indicare il grado di parentela di “fratello maggiore.” L’unica differenza è che Onii-chan è utilizzato dai bambini, mentre Nii-san è più serio e rispettoso, diciamo. Credo, mi ricordo che mi avevano detto così.
Nel caso, ci sono vari siti in cui ci si può informare  ^^
 
Domandina, mille yen di premio a chi mi risponde: e se io volessi scrivere altri spezzoni con fusione Inazuma/Frozen? Vi andrebbe?
E in quel caso…. Chi vi piacerebbe vedere nei panni di Kristoff? O di Hans? O di Olaf?
La parola a voi ^^
 
Kiss
 
The Raven
  
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